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Carlo Romiti – Ippios. I cavalli e la terra
Ippios in greco è tutto ciò che ha a che fare col cavallo e nell’immaginario di Carlo Romiti non può non riferirsi anche agli orientali paesaggi sconfinati e stepposi, dove l’uomo si è innamorato di questo animale.
Comunicato stampa
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Giovedì 9 settembre 2010 s’inaugura, al Museo Marino Marini, IPPIOS. I cavalli e la terra, mostra dell’artista Carlo Romiti.
Ippios in greco è tutto ciò che ha a che fare col cavallo e nell’immaginario di Carlo Romiti non può non riferirsi anche agli orientali paesaggi sconfinati e stepposi, dove l’uomo si è innamorato di questo animale.
Il cavallo e il suo paesaggio rappresentano tutto l’artista Romiti che vive con i cavalli, sua forte passione, e dipinge con la terra, materia delle sue opere.
Terra e cavalli esteticamente hanno già una valenza propria e insieme diventano metafora: la terra, elemento vitale quindi indispensabile e l’animale cavallo, simbolo del selvaggio, atavicamente attraente.
Il museo Marini, santuario del cavaliere, diventa con questa mostra l’occasione per vedere il cavallo senza cavaliere e senza briglie, un cavallo selvaggio, non domato dall’uomo, che può vivere e galoppare solo in uno spazio aperto, in una terra libera e senza confini.
Carlo Romiti dipinge da anni con le terre che egli stesso ricerca. La sua pittura ha inizio nel momento stesso in cui raschia un argine e, con la mano, raccoglie le prime manciate di terra. Il proseguire di una tecnica antica di millenni e la ricerca continua sul colore e sulle sue applicazioni, sono fonte di ispirazione. Talvolta è la terra stessa, o una sua diversa tonalità, a suggerire l’opera, in un alternarsi di priorità tra soggetto e colore.
La terra grezza, ben asciugata, macinata a mano in mortai di pietra, setacciata e talvolta macinata ancora, viene mescolata con acqua, uovo o collanti vari, ma anche con olio di lino a seconda dei supporti usati. La terra così trattata non ha bisogno di vernici finali poiché essa possiede e deve mantenere la sua propria “luminosità”. L’uso di questa tecnica di antica tradizione pittorica non può che trovare conferma nell’ambiente e nelle scelte di vita dell’artista: un misurato isolamento nelle campagne tra San Gimignano e Volterra. I suoi cavalli, i suoi cani e nel vicino bosco caprioli e cinghiali sono, insieme al paesaggio, i soggetti preferiti ed il mezzo per ritrovare la parte ancestrale che è in ognuno di noi.
Carlo Romiti è nato nel 1953 a Castelfiorentino (Fi), si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1987 dirige il Laboratorio Teatrale del Centro Arti Visive del Comune di Certaldo (Fi). Ha collaborato con un gruppo di ricerca sulle attività espressive della Facoltà di Magistero dell'Università di Firenze per la realizzazione di testi didattici.
Tiene corsi sulle tecniche pittoriche per la Sezione Didattica degli Uffizi e al Museo di Preistoria di Firenze. Conduce una ricerca pittorica sulla cromaticità delle terre del luogo dove vive, caratteristica peculiare delle sue opere.
Espone in Italia e all'estero e vive in una casa colonica nella campagna di Gambassi Terme (Fi), tra San Gimignano e Volterra, dove ha lo studio.
Ippios in greco è tutto ciò che ha a che fare col cavallo e nell’immaginario di Carlo Romiti non può non riferirsi anche agli orientali paesaggi sconfinati e stepposi, dove l’uomo si è innamorato di questo animale.
Il cavallo e il suo paesaggio rappresentano tutto l’artista Romiti che vive con i cavalli, sua forte passione, e dipinge con la terra, materia delle sue opere.
Terra e cavalli esteticamente hanno già una valenza propria e insieme diventano metafora: la terra, elemento vitale quindi indispensabile e l’animale cavallo, simbolo del selvaggio, atavicamente attraente.
Il museo Marini, santuario del cavaliere, diventa con questa mostra l’occasione per vedere il cavallo senza cavaliere e senza briglie, un cavallo selvaggio, non domato dall’uomo, che può vivere e galoppare solo in uno spazio aperto, in una terra libera e senza confini.
Carlo Romiti dipinge da anni con le terre che egli stesso ricerca. La sua pittura ha inizio nel momento stesso in cui raschia un argine e, con la mano, raccoglie le prime manciate di terra. Il proseguire di una tecnica antica di millenni e la ricerca continua sul colore e sulle sue applicazioni, sono fonte di ispirazione. Talvolta è la terra stessa, o una sua diversa tonalità, a suggerire l’opera, in un alternarsi di priorità tra soggetto e colore.
La terra grezza, ben asciugata, macinata a mano in mortai di pietra, setacciata e talvolta macinata ancora, viene mescolata con acqua, uovo o collanti vari, ma anche con olio di lino a seconda dei supporti usati. La terra così trattata non ha bisogno di vernici finali poiché essa possiede e deve mantenere la sua propria “luminosità”. L’uso di questa tecnica di antica tradizione pittorica non può che trovare conferma nell’ambiente e nelle scelte di vita dell’artista: un misurato isolamento nelle campagne tra San Gimignano e Volterra. I suoi cavalli, i suoi cani e nel vicino bosco caprioli e cinghiali sono, insieme al paesaggio, i soggetti preferiti ed il mezzo per ritrovare la parte ancestrale che è in ognuno di noi.
Carlo Romiti è nato nel 1953 a Castelfiorentino (Fi), si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1987 dirige il Laboratorio Teatrale del Centro Arti Visive del Comune di Certaldo (Fi). Ha collaborato con un gruppo di ricerca sulle attività espressive della Facoltà di Magistero dell'Università di Firenze per la realizzazione di testi didattici.
Tiene corsi sulle tecniche pittoriche per la Sezione Didattica degli Uffizi e al Museo di Preistoria di Firenze. Conduce una ricerca pittorica sulla cromaticità delle terre del luogo dove vive, caratteristica peculiare delle sue opere.
Espone in Italia e all'estero e vive in una casa colonica nella campagna di Gambassi Terme (Fi), tra San Gimignano e Volterra, dove ha lo studio.
09
settembre 2010
Carlo Romiti – Ippios. I cavalli e la terra
Dal 09 settembre al 09 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
MUSEO MARINO MARINI – PALAZZO DEL TAU
Firenze, Piazza Di San Pancrazio, (Firenze)
Firenze, Piazza Di San Pancrazio, (Firenze)
Orario di apertura
dalle 10 alle 17, chiuso la domenica e il martedì
Vernissage
9 Settembre 2010, ore 19
Editore
GLI ORI
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Ufficio stampa
NERI TORRIGIANI
Autore