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Carlo Scarpa nella fotografia
La lettura dell’opera di Scarpa attraverso i diversi occhi di fotografi europei che si sono misucrati con la rappresentazione dei suoi capolavori
Comunicato stampa
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La mostra propone una lettura dell’opera di Carlo Scarpa (1906 – 1978) attraverso i diversi “occhi” di fotografi europei che si sono misurati con la rappresentazione dei capolavori dell’architetto veneziano, a partire dagli anni Cinquanta sino ad oggi.
Carlo Scarpa è forse l’ultimo esponente della generazione di architetti disegnatori, per i quali la comunicazione della propria opera era deputata alla matita e ai colori. E’ nota la diffidenza di Scarpa per la capacità dell’interpretazione fotografica di entrare in competizione con le concezioni spaziali dell’architetto. E' altrettanto vero, però, che il magistrale controllo della luce, l'uso dei colori, il contrasto tra materiali differenti, il gioco di riflessi delle superfici hanno reso le architetture di Scarpa i soggetti forse più fotografati del Novecento.
La mostra presenta per la prima volta al grande pubblico opere inedite di straordinari interpreti della fotografia italiana contemporanea, fra i quali Gianni Berengo Gardin, Aldo Ballo, Gabriele Basilico, Daniel Boudinet, Stefan Buzas, Guido Guidi, Luigi Ghirri, Pino Guidolotti, Ferruccio Leiss, Paolo Monti, Fulvio Roiter. Le letture d’autore sviluppano un percorso visivo intorno ad alcune realizzazioni chiave di Carlo Scarpa, ponendo a confronto molteplici punti di vista, realizzati in tempi diversi da oltre trenta differenti fotografi: da vere e proprie icone come la tomba Brion a S. Vito d’Altivole o la Gipsoteca Canoviana, ad opere dimenticate come le case veneziane degli anni Quaranta. Sarà presentata in mostra anche la multivisione con sonoro "Spazio, tempo, luce" incentrata sul Museo di Castelvecchio, realizzata dal progettista-fotografo olandese Arno Hammacher nel 1981 su incarico di Licisco Magagnato, e oggi "tradotta" dall'autore stesso nelle nuove tecnologie digitali.
In mostra saranno presenti anche gli ”occhi” di Carlo Scarpa: piccoli capolavori di disegno, sapienti prospettive schizzate a margine dei fogli di lavoro. Attraverso questi, il maestro veneziano calibrava l’immagine dell’architettura che andava componendo sul foglio. Vere e proprie “fotografie con la matita”, questi straordinari schizzi registrano il punto di vista dall’architetto in funzione dell’ideale fruitore.
Fotografie e disegni saranno esposti al pubblico con un allestimento studiato per l'occasione da Umberto Riva, uno dei più sensibili fra gli eredi ideali dell'opera di Carlo Scarpa.
La mostra è il primo evento della FOTOTECA CARLO SCARPA, un progetto promosso dalla Regione del Veneto, nell'ambito delle iniziative del Comitato Paritetico Stato-Regione per la valorizzazione dell'opera di Carlo Scarpa, e realizzato dal C.I.S.A. Andrea Palladio. Il progetto mira alla costituzione di un sistema conoscitivo iconografico per la ricerca conservazione e valorizzazione dell’opera del grande architetto. La FOTOTECA CARLO SCARPA raccoglie, e renderà disponibile su WEB, tutta la documentazione fotografica su Carlo Scarpa, sia quella storica che quella frutto della nuova campagna fotografica sistematica delle opere realizzate, attualmente in corso.
I curatori della mostra e del progetto FOTOTECA CARLO SCARPA sono Italo Zannier e Guido Beltramini. Zannier è fra i maggiori esperti di fotografia a livello internazionale, ed è titolare della cattedra di storia della fotografia all’Università di Venezia. Membro della Sociètè Europeènne d'Histoire de la Photographie, ha curato molte rassegne internazionali di fotografia, è autore di numerose pubblicazioni e curatore scientifico della collana “Fotologia” e della rivista “Fotostorica”. Zannier ebbe lunga consuetudine con Carlo Scarpa, del quale documentò alcune realizzazioni negli anni in cui era fotografo di professione e di cui divenne collega all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Guido Beltramini, direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, ha curato nel 2000 con Paola Marini e Kurt Forster le mostre Carlo Scarpa. Mostre e Musei (1944-1976) (Verona, Museo di Castelvecchio) e Carlo Scarpa. Case e paesaggi (1972-1978) (Vicenza, palazzo Barbaran da Porto).
Carlo Scarpa è forse l’ultimo esponente della generazione di architetti disegnatori, per i quali la comunicazione della propria opera era deputata alla matita e ai colori. E’ nota la diffidenza di Scarpa per la capacità dell’interpretazione fotografica di entrare in competizione con le concezioni spaziali dell’architetto. E' altrettanto vero, però, che il magistrale controllo della luce, l'uso dei colori, il contrasto tra materiali differenti, il gioco di riflessi delle superfici hanno reso le architetture di Scarpa i soggetti forse più fotografati del Novecento.
La mostra presenta per la prima volta al grande pubblico opere inedite di straordinari interpreti della fotografia italiana contemporanea, fra i quali Gianni Berengo Gardin, Aldo Ballo, Gabriele Basilico, Daniel Boudinet, Stefan Buzas, Guido Guidi, Luigi Ghirri, Pino Guidolotti, Ferruccio Leiss, Paolo Monti, Fulvio Roiter. Le letture d’autore sviluppano un percorso visivo intorno ad alcune realizzazioni chiave di Carlo Scarpa, ponendo a confronto molteplici punti di vista, realizzati in tempi diversi da oltre trenta differenti fotografi: da vere e proprie icone come la tomba Brion a S. Vito d’Altivole o la Gipsoteca Canoviana, ad opere dimenticate come le case veneziane degli anni Quaranta. Sarà presentata in mostra anche la multivisione con sonoro "Spazio, tempo, luce" incentrata sul Museo di Castelvecchio, realizzata dal progettista-fotografo olandese Arno Hammacher nel 1981 su incarico di Licisco Magagnato, e oggi "tradotta" dall'autore stesso nelle nuove tecnologie digitali.
In mostra saranno presenti anche gli ”occhi” di Carlo Scarpa: piccoli capolavori di disegno, sapienti prospettive schizzate a margine dei fogli di lavoro. Attraverso questi, il maestro veneziano calibrava l’immagine dell’architettura che andava componendo sul foglio. Vere e proprie “fotografie con la matita”, questi straordinari schizzi registrano il punto di vista dall’architetto in funzione dell’ideale fruitore.
Fotografie e disegni saranno esposti al pubblico con un allestimento studiato per l'occasione da Umberto Riva, uno dei più sensibili fra gli eredi ideali dell'opera di Carlo Scarpa.
La mostra è il primo evento della FOTOTECA CARLO SCARPA, un progetto promosso dalla Regione del Veneto, nell'ambito delle iniziative del Comitato Paritetico Stato-Regione per la valorizzazione dell'opera di Carlo Scarpa, e realizzato dal C.I.S.A. Andrea Palladio. Il progetto mira alla costituzione di un sistema conoscitivo iconografico per la ricerca conservazione e valorizzazione dell’opera del grande architetto. La FOTOTECA CARLO SCARPA raccoglie, e renderà disponibile su WEB, tutta la documentazione fotografica su Carlo Scarpa, sia quella storica che quella frutto della nuova campagna fotografica sistematica delle opere realizzate, attualmente in corso.
I curatori della mostra e del progetto FOTOTECA CARLO SCARPA sono Italo Zannier e Guido Beltramini. Zannier è fra i maggiori esperti di fotografia a livello internazionale, ed è titolare della cattedra di storia della fotografia all’Università di Venezia. Membro della Sociètè Europeènne d'Histoire de la Photographie, ha curato molte rassegne internazionali di fotografia, è autore di numerose pubblicazioni e curatore scientifico della collana “Fotologia” e della rivista “Fotostorica”. Zannier ebbe lunga consuetudine con Carlo Scarpa, del quale documentò alcune realizzazioni negli anni in cui era fotografo di professione e di cui divenne collega all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Guido Beltramini, direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, ha curato nel 2000 con Paola Marini e Kurt Forster le mostre Carlo Scarpa. Mostre e Musei (1944-1976) (Verona, Museo di Castelvecchio) e Carlo Scarpa. Case e paesaggi (1972-1978) (Vicenza, palazzo Barbaran da Porto).
23
settembre 2004
Carlo Scarpa nella fotografia
Dal 23 settembre 2004 al 09 gennaio 2005
architettura
fotografia
fotografia
Location
MUSEO PALLADIO – PALAZZO BARBARAN DA PORTO
Vicenza, Contrà Porti, 11, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Porti, 11, (Vicenza)
Biglietti
5, rid 3, gruppi 2
Orario di apertura
10-18 ch il lunedi
Vernissage
23 Settembre 2004, ore 18
Curatore