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Carlo Simoni – Miti e seduzioni
la mostra presenta una selezione delle opere pertinenti all’ultima produzione di Carlo Simoni, artista – attore e pittore- di lungo corso e di raffinata sensibilità.
Comunicato stampa
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L’esposizione che si apre l’8 giugno a Roma nel nuovo spazio messo a disposizione dallo Studio Legale Dike Legal, presenta una selezione delle opere pertinenti all’ultima produzione di Carlo Simoni, artista - attore e pittore- di lungo corso e di raffinata sensibilità. Il suo passaggio dal figurativo all’astratto, e a queste ultime sperimentazioni digitali che prendono spunto da fondi di caffè, è ottimamente commentato dal curatore della mostra “Miti e seduzioni” tenuta alla Fondazione Marino Marini di Pistoia nel 2008, di cui si riportano alcuni significativi brani.
“(…).Quest’ultime opere di Carlo ci pongono un’ulteriore riflessione sul “tempo” dell’arte.
All’origine di ogni singola opera c’é la foto digitale che ci testimonia un’azione artistica che dura un attimo, perché il suo valore fondamentale è legato all’istante della percezione/rivelazione nel quale l’artista “trova” l’immagine nella realtà che lo circonda e la rivela rendendola intelligibile agli altri (ricordate “io non creo trovo”?).
Poi la manipolazione al computer, il trasferimento su un supporto materico, infine l’intervento manuale, pittorico, per giungere ad un’opera/immagine fatta per durare, frutto della sedimentazione della memoria e delle associazioni visive, frutto della riflessione, prodotto di innumerevoli ore-lavoro (anche manuale) e quindi concretizzazione fisica di un tempo trascorso proiettata nello spazio temporale a venire.
Macchie di colore e sagome femminili che affiorano da fondi scuri come lo spazio della rappresentazione teatrale dove solo le luci riproducono la notazione realistica. Non il teatro in genere, ma quello di Antonin Artaud, di Ionesco e di Samuel Beckett. Ecco rivelata la seconda (o terza, o quarta) natura delle figure affioranti dal colore, facce, corpi; sono quelle di Vladimiro ed Estragone che aspettano Godot, quella di Winnie, interrata fino al collo in Giorni felici, di Hamm e Clov nei bidoni della spazzatura di Finale di Partita. (…)
Se la formazione artistica di Carlo è senza dubbio da cercare nella figurazione, man mano che l’attività pittorica prosegue, cambia il rapporto con le figure eroiche. I miti umani, individuali, lasciano il posto a dei miti universali facendo apparire le costanti iconografiche del corpo femminile, del volto e, infine, della materia cromatica informe. Anche nel lavoro di Carlo assistiamo ad un passaggio dalla figurazione all’astrazione, concomitante con la sperimentazione di tecniche di elaborazione grafica digitale. Un informale talvolta gestuale, se consideriamo che Ovolo, Cariddi, Magma possono esser prodotti dal movimento della mano sul mouse, ma possono anche essere l’ingrandimento fino alla sfocatura di un particolare, di una trama materica, lo studio del visibile al microscopio, o in tomografia… o agli infrarossi. Lo studio del visibile e dell’invisibile con mezzi diversi dall’occhio umano produce immagini sulle quali la nostra mente torna a proiettare il nostro “sapere”. Nei fondi di caffè non leggiamo il nostro futuro, ma la nostra presente capacità di immaginazione, determinata dalla nostra esperienza visiva pregressa. Dall’informale magma di colori affiorano nuove figure: il grande tuffo, la creazione, Scilla, Penelope. Miti e seduzioni del tempo presente.
(…)Questa mostra di Carlo Simoni può esser letta come un racconto, è la sperimentazione di un linguaggio visivo, ma anche un data-base per una lettura ipertestuale. Non c’è un ordine precostituito ed unico per sfogliare le immagini del catalogo, o per seguire il percorso espositivo, le opere potrebbero essere distribuite in ordini diversi, così che la memoria alteri le connessioni spazio-temporali nel labirintico gioco delle associazioni d’idee.” (Roberto Agnoletti,Incontro con fondi di caffè,in Miti e seduzioni,Catalogo della Mostra,Pistoia 2008)
Carlo Simoni
Biografia
Nato a Fano, studia a Bologna all’Istituto Statale d’Arte, poi si trasferisce a Roma dove si diploma maestro d’arte all’Accademia di Belle Arti nel 1964.
I suoi maestri sono stati: Alberto Ziveri, Luigi Montanarini, Mino Maccari, Afro e Pericle Fazzini.
Contemporaneamente lavora “a bottega” nello studio del pittore Eraldo Mori Cristiani.
Appassionato di poesia e teatro nel 1964 è ammesso all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, e si diploma nel 1967.
Da allora Simoni coltiva le due arti: pittura e teatro. La sua lunga carriera d’attore è ricca di interpretazioni importanti con le compagnie teatrali più prestigiose in spettacoli di grandi autori quali,tra gli altri,: Dumas, Wilde, Cechov, Shakespeare, Goldoni, Euripide, Pirandello, Balzac, Ibsen, Strindberg, O’Neill, Testori, Feydeau, Neil Simon, Dario Fo.
Nel 1969 per la RAI TV interpreta Alioscia nello sceneggiato I Fratelli Karamazov regia di Sandro Bolchi. Negli anni successivi recita in altri importanti sceneggiati televisivi: Il mulino del Po, Papà Goriot, Leonardo da Vinci, Madame Bovary, Il ritorno di Casanova, Gelosia, Edera. E tanti altri.
Nel 1974 interpreta il ruolo di Edmond nello spettacolo teatrale Re Lear di Shakespeare diretto da Giorgio Strehler, spettacolo storico del Piccolo Teatro di Milano.
Nello stesso anno interpreta il ruolo del re nello spettacolo La Torre con la regia di Luca Ronconi.
Nel 1975 vince a S. Vincent il premio I.D.I. (maschera d’oro come migliore attore teatrale dell’anno).
Negli anni a seguire, oltre a recitare e dipingere, scrive diversi testi per il teatro: Gli ultimi giorni di Giacomo Leopardi che mette in scena e ne realizza quattro puntate per la Rai, Generi misti, Killer amore mio e Puccini e il suo canto.
Scrive due sceneggiature cinematografiche Carla-o e Perduti nel peccato ispirato a L. Tolstoy.
Ha lavorato nei più importanti Teatri Stabili e con i più importanti registi del teatro italiano: Giorgio Strehler, Orazio Costa, Franco Enriquez, Aldo Trionfo, Luca Ronconi, Antonio Calenda, Mario Missiroli, Gianfranco de Bosio.
Nel 1981 è assieme a Gabriele Lavia ne Il pellicano di Strindberg per il Teatro Stabile di Trieste.
Sempre per il T.S.T. è protagonista di Moissi, eroe di scena fantasma d’amore nel 1986, regia di Giorgio Presburgher.
Dal 1993 lavora con il Teatro Stabile di Bolzano diretto da Marco Bernardi, come primo attore assieme a Patrizia Milani. Ricordiamo La locandiera, Il contrabbasso, Medea, Ma non è una cosa seria, Sarto per signora, Coppia aperta quasi spalancata, Il giardino dei ciliegi, Danza di morte, L’ Arialda, La pulce nell’orecchio
Tra i tanti spettacoli di successo ricordiamo: Una giornata particolare di Ettore Scola, lo spettacolo è stato rappresentato anche a Parigi alla rassegna Les italiens alla Commedie Des Champs Elysees diretta da Maurizio Scaparro.
Sempre con la regia di Marco Bernardi, nel 2007 è Enrico IV, nell’omonima opera di Shakespeare.
Nel 2008-09 Il Teatro Comico di Goldoni e il Gabbiano di Cechov.
Nel 2010 La professione della signora Warren
Ha scritto e interpretato: Cronaca di una tragedia. Beatrice Cenci: il mito.
Mostre
1975 Roma, prima personale al Centro documentazione grafica e pittura; 1980 Fano, Sala comunale di S.Arcangelo; 1981 Trieste, Galleria Torbandena. Bologna, Galleria Circolo Cittadino. Cattolica, Sala esposizione del Comune. Capo D’Orlando (Sicilia), Galleria Agatirio; 1983 Roma, Galleria Orsa Minore. Torino, Galleria Nik Hedel. Milano, Galleria S. Carlo; 1984 Chiaravalle, mostra dedicata a Giacomo Leopardi, Sala Comunale. Borgio Verezzi (Liguria), Galleria S. Agostino;
1985 Verona, Galleria Guelfi; 1986 Bologna, Galleria Ariete. Vicenza, Galleria Albanese. Lugano, Sala Mostre Hotel Splendide Royal; 1987 Lucca, Galleria Nazionale. Lugano, Galleria Passardi;
1991 Sulmona, Palazzo dell’Annunziata, Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea. Cori, Artisti contemporanei, patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali; 1992 Roma, Galleria La Pigna; 1997 Bolzano, Galleria Les chances de L’art. Trento, Galleria L’Isola; 2005 Castello Ruffo di Scilla, mostra antologica promossa dal Consorzio Cerere dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; 2008 Pistoia, Fondazione Museo Marino Marini; 2009 Bolzano, Galleria Capricorno 10; 2009 Roma, Teatro Eliseo; 2010 Roma, Dike Legal.
Dike Legal
Lo studio Legale Dike Legal nasce su iniziativa di giovani ed affermati avvocati che hanno deciso di trasferire l’esperienza quindicennale maturata in alcuni dei più prestigiosi studi internazionali in una dimensione differente: una boutique di professionisti d’eccellenza con cui il Cliente può avere sempre un rapporto diretto ed immediato volto ad ottenere risposte rapide e concrete per soluzioni personalizzate.
Una filosofia di consulenza globale, con focus nei settori del diritto societario e della proprietà industriale ed intellettuale senza affatto trascurare gli aspetti di diritto amministrativo, diritto del lavoro e contenzioso in genere creando così su ogni progetto team di professionisti specializzati in diverse discipline.
A Dike dea della giustizia, si è reso omaggio intestando il nome dello studio con l’auspicio che gli alti ideali di giustizia e legalità divengano principi ispiratori del vivere sociale e del mestiere.
Con l’esposizione di Carlo Simoni si dà contestualmente avvio al nuovo Studio Legale ed al “Progetto Arte”.
“La particolare attenzione e sensibilità verso la tutela e la diffusione delle opere dell’ingegno da un lato e la tecnologia e l’industria dei contenuti dall’altro, hanno sempre animato la mia curiosità e aumentato la passione per il mio lavoro – afferma l’avv. Maria Francesca Quattrone, fondatore dello Studio Dike Legal e specializzata in proprietà intellettuale. “Sono fortunata perché con caparbietà, e non senza fatica, sono riuscita a realizzare il mio sogno “professionale” unire il diritto all’arte in ogni sua forma e declinazione. L’idea di questa mostra e del “Progetto Arte” che lo Studio porterà avanti grazie al contributo della dottoressa Elettra Filardo, è volto a creare quella sinergia tra Arte e Diritto che aiuta a comprendere meglio ed a diffondere il valore di entrambi”.
“(…).Quest’ultime opere di Carlo ci pongono un’ulteriore riflessione sul “tempo” dell’arte.
All’origine di ogni singola opera c’é la foto digitale che ci testimonia un’azione artistica che dura un attimo, perché il suo valore fondamentale è legato all’istante della percezione/rivelazione nel quale l’artista “trova” l’immagine nella realtà che lo circonda e la rivela rendendola intelligibile agli altri (ricordate “io non creo trovo”?).
Poi la manipolazione al computer, il trasferimento su un supporto materico, infine l’intervento manuale, pittorico, per giungere ad un’opera/immagine fatta per durare, frutto della sedimentazione della memoria e delle associazioni visive, frutto della riflessione, prodotto di innumerevoli ore-lavoro (anche manuale) e quindi concretizzazione fisica di un tempo trascorso proiettata nello spazio temporale a venire.
Macchie di colore e sagome femminili che affiorano da fondi scuri come lo spazio della rappresentazione teatrale dove solo le luci riproducono la notazione realistica. Non il teatro in genere, ma quello di Antonin Artaud, di Ionesco e di Samuel Beckett. Ecco rivelata la seconda (o terza, o quarta) natura delle figure affioranti dal colore, facce, corpi; sono quelle di Vladimiro ed Estragone che aspettano Godot, quella di Winnie, interrata fino al collo in Giorni felici, di Hamm e Clov nei bidoni della spazzatura di Finale di Partita. (…)
Se la formazione artistica di Carlo è senza dubbio da cercare nella figurazione, man mano che l’attività pittorica prosegue, cambia il rapporto con le figure eroiche. I miti umani, individuali, lasciano il posto a dei miti universali facendo apparire le costanti iconografiche del corpo femminile, del volto e, infine, della materia cromatica informe. Anche nel lavoro di Carlo assistiamo ad un passaggio dalla figurazione all’astrazione, concomitante con la sperimentazione di tecniche di elaborazione grafica digitale. Un informale talvolta gestuale, se consideriamo che Ovolo, Cariddi, Magma possono esser prodotti dal movimento della mano sul mouse, ma possono anche essere l’ingrandimento fino alla sfocatura di un particolare, di una trama materica, lo studio del visibile al microscopio, o in tomografia… o agli infrarossi. Lo studio del visibile e dell’invisibile con mezzi diversi dall’occhio umano produce immagini sulle quali la nostra mente torna a proiettare il nostro “sapere”. Nei fondi di caffè non leggiamo il nostro futuro, ma la nostra presente capacità di immaginazione, determinata dalla nostra esperienza visiva pregressa. Dall’informale magma di colori affiorano nuove figure: il grande tuffo, la creazione, Scilla, Penelope. Miti e seduzioni del tempo presente.
(…)Questa mostra di Carlo Simoni può esser letta come un racconto, è la sperimentazione di un linguaggio visivo, ma anche un data-base per una lettura ipertestuale. Non c’è un ordine precostituito ed unico per sfogliare le immagini del catalogo, o per seguire il percorso espositivo, le opere potrebbero essere distribuite in ordini diversi, così che la memoria alteri le connessioni spazio-temporali nel labirintico gioco delle associazioni d’idee.” (Roberto Agnoletti,Incontro con fondi di caffè,in Miti e seduzioni,Catalogo della Mostra,Pistoia 2008)
Carlo Simoni
Biografia
Nato a Fano, studia a Bologna all’Istituto Statale d’Arte, poi si trasferisce a Roma dove si diploma maestro d’arte all’Accademia di Belle Arti nel 1964.
I suoi maestri sono stati: Alberto Ziveri, Luigi Montanarini, Mino Maccari, Afro e Pericle Fazzini.
Contemporaneamente lavora “a bottega” nello studio del pittore Eraldo Mori Cristiani.
Appassionato di poesia e teatro nel 1964 è ammesso all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, e si diploma nel 1967.
Da allora Simoni coltiva le due arti: pittura e teatro. La sua lunga carriera d’attore è ricca di interpretazioni importanti con le compagnie teatrali più prestigiose in spettacoli di grandi autori quali,tra gli altri,: Dumas, Wilde, Cechov, Shakespeare, Goldoni, Euripide, Pirandello, Balzac, Ibsen, Strindberg, O’Neill, Testori, Feydeau, Neil Simon, Dario Fo.
Nel 1969 per la RAI TV interpreta Alioscia nello sceneggiato I Fratelli Karamazov regia di Sandro Bolchi. Negli anni successivi recita in altri importanti sceneggiati televisivi: Il mulino del Po, Papà Goriot, Leonardo da Vinci, Madame Bovary, Il ritorno di Casanova, Gelosia, Edera. E tanti altri.
Nel 1974 interpreta il ruolo di Edmond nello spettacolo teatrale Re Lear di Shakespeare diretto da Giorgio Strehler, spettacolo storico del Piccolo Teatro di Milano.
Nello stesso anno interpreta il ruolo del re nello spettacolo La Torre con la regia di Luca Ronconi.
Nel 1975 vince a S. Vincent il premio I.D.I. (maschera d’oro come migliore attore teatrale dell’anno).
Negli anni a seguire, oltre a recitare e dipingere, scrive diversi testi per il teatro: Gli ultimi giorni di Giacomo Leopardi che mette in scena e ne realizza quattro puntate per la Rai, Generi misti, Killer amore mio e Puccini e il suo canto.
Scrive due sceneggiature cinematografiche Carla-o e Perduti nel peccato ispirato a L. Tolstoy.
Ha lavorato nei più importanti Teatri Stabili e con i più importanti registi del teatro italiano: Giorgio Strehler, Orazio Costa, Franco Enriquez, Aldo Trionfo, Luca Ronconi, Antonio Calenda, Mario Missiroli, Gianfranco de Bosio.
Nel 1981 è assieme a Gabriele Lavia ne Il pellicano di Strindberg per il Teatro Stabile di Trieste.
Sempre per il T.S.T. è protagonista di Moissi, eroe di scena fantasma d’amore nel 1986, regia di Giorgio Presburgher.
Dal 1993 lavora con il Teatro Stabile di Bolzano diretto da Marco Bernardi, come primo attore assieme a Patrizia Milani. Ricordiamo La locandiera, Il contrabbasso, Medea, Ma non è una cosa seria, Sarto per signora, Coppia aperta quasi spalancata, Il giardino dei ciliegi, Danza di morte, L’ Arialda, La pulce nell’orecchio
Tra i tanti spettacoli di successo ricordiamo: Una giornata particolare di Ettore Scola, lo spettacolo è stato rappresentato anche a Parigi alla rassegna Les italiens alla Commedie Des Champs Elysees diretta da Maurizio Scaparro.
Sempre con la regia di Marco Bernardi, nel 2007 è Enrico IV, nell’omonima opera di Shakespeare.
Nel 2008-09 Il Teatro Comico di Goldoni e il Gabbiano di Cechov.
Nel 2010 La professione della signora Warren
Ha scritto e interpretato: Cronaca di una tragedia. Beatrice Cenci: il mito.
Mostre
1975 Roma, prima personale al Centro documentazione grafica e pittura; 1980 Fano, Sala comunale di S.Arcangelo; 1981 Trieste, Galleria Torbandena. Bologna, Galleria Circolo Cittadino. Cattolica, Sala esposizione del Comune. Capo D’Orlando (Sicilia), Galleria Agatirio; 1983 Roma, Galleria Orsa Minore. Torino, Galleria Nik Hedel. Milano, Galleria S. Carlo; 1984 Chiaravalle, mostra dedicata a Giacomo Leopardi, Sala Comunale. Borgio Verezzi (Liguria), Galleria S. Agostino;
1985 Verona, Galleria Guelfi; 1986 Bologna, Galleria Ariete. Vicenza, Galleria Albanese. Lugano, Sala Mostre Hotel Splendide Royal; 1987 Lucca, Galleria Nazionale. Lugano, Galleria Passardi;
1991 Sulmona, Palazzo dell’Annunziata, Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea. Cori, Artisti contemporanei, patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali; 1992 Roma, Galleria La Pigna; 1997 Bolzano, Galleria Les chances de L’art. Trento, Galleria L’Isola; 2005 Castello Ruffo di Scilla, mostra antologica promossa dal Consorzio Cerere dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; 2008 Pistoia, Fondazione Museo Marino Marini; 2009 Bolzano, Galleria Capricorno 10; 2009 Roma, Teatro Eliseo; 2010 Roma, Dike Legal.
Dike Legal
Lo studio Legale Dike Legal nasce su iniziativa di giovani ed affermati avvocati che hanno deciso di trasferire l’esperienza quindicennale maturata in alcuni dei più prestigiosi studi internazionali in una dimensione differente: una boutique di professionisti d’eccellenza con cui il Cliente può avere sempre un rapporto diretto ed immediato volto ad ottenere risposte rapide e concrete per soluzioni personalizzate.
Una filosofia di consulenza globale, con focus nei settori del diritto societario e della proprietà industriale ed intellettuale senza affatto trascurare gli aspetti di diritto amministrativo, diritto del lavoro e contenzioso in genere creando così su ogni progetto team di professionisti specializzati in diverse discipline.
A Dike dea della giustizia, si è reso omaggio intestando il nome dello studio con l’auspicio che gli alti ideali di giustizia e legalità divengano principi ispiratori del vivere sociale e del mestiere.
Con l’esposizione di Carlo Simoni si dà contestualmente avvio al nuovo Studio Legale ed al “Progetto Arte”.
“La particolare attenzione e sensibilità verso la tutela e la diffusione delle opere dell’ingegno da un lato e la tecnologia e l’industria dei contenuti dall’altro, hanno sempre animato la mia curiosità e aumentato la passione per il mio lavoro – afferma l’avv. Maria Francesca Quattrone, fondatore dello Studio Dike Legal e specializzata in proprietà intellettuale. “Sono fortunata perché con caparbietà, e non senza fatica, sono riuscita a realizzare il mio sogno “professionale” unire il diritto all’arte in ogni sua forma e declinazione. L’idea di questa mostra e del “Progetto Arte” che lo Studio porterà avanti grazie al contributo della dottoressa Elettra Filardo, è volto a creare quella sinergia tra Arte e Diritto che aiuta a comprendere meglio ed a diffondere il valore di entrambi”.
08
giugno 2010
Carlo Simoni – Miti e seduzioni
Dall'otto giugno al 30 settembre 2010
arte contemporanea
Location
DIKE LEGAL
Roma, Via Michele Mercati, 17/a, (Roma)
Roma, Via Michele Mercati, 17/a, (Roma)
Orario di apertura
Visita su prenotazione
Vernissage
8 Giugno 2010, ore 18.30
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