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Carlos Aires – Non si uccidono così anche i cavalli?
L’artista ha realizzato per questa mostra sette installazioni composte da vari dischi in vinile tagliati al laser. Le immagini antropomorfiche raccontano un nuovo universo onirico, ove la figura centrale è l’epicentro da cui tutti i sogni prendono forma e rappresentano le sfere dell’umano desiderio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Allegra Ravizza Art Project è lieta di presentare la prima personale italiana di Carlos Aires.
L’artista spagnolo ha realizzato per questa mostra sette installazioni composte da numerosi dischi in vinile tagliati al laser. Le immagini antropomorfiche raccontano un nuovissimo universo onirico. La figura centrale ad ogni installazione è l’epicentro da cui tutti i sogni prendono forma e rappresentano le varie sfere dell’umano desiderio. “La comune dinamica di abbandono/riconoscimento, di timore/desiderio che mette in luce la natura incestuosa e cieca della nostra cultura sospesa fra sfogo segreto delle frustrazioni, simulazione di desiderio e sapore pornografico dell’emotività privata esposta alla società.” (A.Nutolo)
Ogni immagine offre allo spettatore il fattore sorpresa, ogni disco viene scelto dall’artista in base al titolo che compare in ognuno dei vinili.
Il risultato è sempre magnifico, di facile prima lettura e di analisi profonda al di fuori delle apparenze acide, perturbanti e politicamente scorrette; questa doppia chiave di lettura spiega la relazione che ha portato l’artista al titolo della mostra.
“Non si uccidono così anche i cavalli?” è la traduzione in italiano del film di Sydney Pollack “They shoot horses, don’t they?” del 1969. Questo film narra di una maratona di danza che era molto comune durante la Grande Depressione americana. I partecipanti alla maratona rincorrono il Sogno Americano di cambiare la loro condizione attraverso il successo mediatico. Così Carlos Aires racconta attraverso le sue immagini il sogno d’affermazione che genera fenomeni come quello dei reality.
L’artista spagnolo ha realizzato per questa mostra sette installazioni composte da numerosi dischi in vinile tagliati al laser. Le immagini antropomorfiche raccontano un nuovissimo universo onirico. La figura centrale ad ogni installazione è l’epicentro da cui tutti i sogni prendono forma e rappresentano le varie sfere dell’umano desiderio. “La comune dinamica di abbandono/riconoscimento, di timore/desiderio che mette in luce la natura incestuosa e cieca della nostra cultura sospesa fra sfogo segreto delle frustrazioni, simulazione di desiderio e sapore pornografico dell’emotività privata esposta alla società.” (A.Nutolo)
Ogni immagine offre allo spettatore il fattore sorpresa, ogni disco viene scelto dall’artista in base al titolo che compare in ognuno dei vinili.
Il risultato è sempre magnifico, di facile prima lettura e di analisi profonda al di fuori delle apparenze acide, perturbanti e politicamente scorrette; questa doppia chiave di lettura spiega la relazione che ha portato l’artista al titolo della mostra.
“Non si uccidono così anche i cavalli?” è la traduzione in italiano del film di Sydney Pollack “They shoot horses, don’t they?” del 1969. Questo film narra di una maratona di danza che era molto comune durante la Grande Depressione americana. I partecipanti alla maratona rincorrono il Sogno Americano di cambiare la loro condizione attraverso il successo mediatico. Così Carlos Aires racconta attraverso le sue immagini il sogno d’affermazione che genera fenomeni come quello dei reality.
15
settembre 2009
Carlos Aires – Non si uccidono così anche i cavalli?
Dal 15 settembre al 30 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
ALLEGRA RAVIZZA ART PROJECT
Milano, Via Gorani, 8, (Milano)
Milano, Via Gorani, 8, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11.30-19
Vernissage
15 Settembre 2009, ore 18.00-21.00
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