Del celebrato pittore spagnolo – attivo a Madrid e a Valencia – saranno presentati più di venti quadri inediti per l’Italia, tra cui alcuni realizzati per l’occasione e dipinti qui a Roma, raccolti sotto il titolo Los discípulos en Sais. Un buon numero dei dipinti esposti appartiene ai cicli dei ritratti immaginari, dei giardini e degli erbari. Altri sono inseribili in un contesto più ampio dell’opera di questo importante artista che nel 2001 è stato segnalato tra i cento principali artisti spagnoli del secolo Ventesimo.

Come osserva Arnaldo Romani Brizzi nel suo testo in catalogo: «Il dramma si è accresciuto, su questo mi sembra non vi possano essere dubbi: una certa difficoltà del vivere è intervenuta. Sono i segni del tempo nel carattere e nel sentimento, il dolore della fisicità che dovrebbe redimersi e che sempre non vi riesce. Le spine, reali e metaforiche a un tempo, sono la corona di un percorso umano che tende a interrarci, limitando le azioni, ma forse non i sogni e certo non le tentazioni estatiche».

La mostra è accompagnata dal centodecimo catalogo delle Edizioni Il Polittico, il numero settantasei della collana «Gli allegri inventori», e comprende, oltre al testo di Arnaldo Romani Brizzi, la riproduzione a colori di tutte le opere esposte.