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Carmelo Pugliatti – Bar
Mostra personale di Carmelo Pugliatti, artista messinese che espone la sua collezione dal titolo “Bar”. Attraverso un percorso articolato in tele di piccole dimensioni, Pugliatti ci permette di immergerci in una rappresentazione grottesca della realtà, sottolineando la solitudine e l’incomunicabilità in luoghi pieni d’umanità come i bar.
Comunicato stampa
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Sono molti, moltissimi i pittori che esercitano e a volte usano inappropriatamente il nome di artista. In pochi possono vantarsi di esserlo. Carmelo Pugliatti è uno di questi ultimi, con il suo tratto molto particolare e caratteristico di uno stile per metà grottesco, per la scelta dei soggetti, per i corpi, per i colori e per l’altra metà intimista, per la profondità dei concetti che le sue opere esprimono.
In modo particolare la collezione “Bar”, in cui ci sarà permesso tuffarci, ci propone, con il tratto superlativo che la distingue, non solo la sua pittura, ma una rappresentazione grottesca che proviene da una riflessione profonda. E’ come ricevere un dono, il dono di poter vedere “la reale realtà”, e non è a caso il gioco di parole. Spesso i componenti della società a cui apparteniamo non tengono conto, pur sapendolo bene, che di solitudine e incomprensione sono scandite le singole giornate. Ed è con questa riflessione che il nostro artista, e merita proprio quest’appellativo, vuol quasi provocarci. Ci mette di fronte a soggetti di tutti i generi, nei bar, in luoghi in cui la nostra vita in teoria dovrebbe trovare ristoro, in cui dovremmo comunicare. Invece ci troviamo di fronte a soggetti statici, con sguardi fissi nel nulla, fissi verso una realtà legata all’apparenza. E in una danza di apparenza, distacco, smarrimento ed espressioni di volti che sembrano chiederci attenzione, compassione, non possiamo non notare l’intensità dei colori con il quale questi concetti vengono alternati dal rosso e dal giallo. Sono proprio questi due colori che Pugliatti sceglie per rappresentare la vita all’interno del Bar, in contrapposizione con la fredda indifferenza che trasmettono il bianco e il nero con cui l’artista rappresenta il mondo esterno. Come ha scritto Lucio Barbera: “Tutto ciò che possiamo identificare come esterno è affidato a lacerti di pittura in bianco e nero, fatta di pochi e angoscianti tratti disegnativi. È come se all'improvviso si spegnesse la luce e mancasse il colore che invece straripa all'interno del bar nelle sue pareti gialle o rosse, nel color legno dei tavoli. Proprio il sapiente contrasto tra colore urlato, steso per zone piatte, a volte scolante come se piangesse, e il bianco e nero sottolinea di per sé il contrasto, ponendo l'esigenza di capire dove stia, della solitudine, la causa e dove l'effetto. Lì, fuori, c'è un paesaggio indifferente e grigio, qui dentro, c'è un'umanità che in disperato silenzio urla il suo bisogno.”
Un microcosmo insomma quello che Pugliatti rappresenta nella collezione Bar, un mondo racchiuso in piccoli fotogrammi che, come istantanee, immortalano la nostra quotidiana realtà.
In modo particolare la collezione “Bar”, in cui ci sarà permesso tuffarci, ci propone, con il tratto superlativo che la distingue, non solo la sua pittura, ma una rappresentazione grottesca che proviene da una riflessione profonda. E’ come ricevere un dono, il dono di poter vedere “la reale realtà”, e non è a caso il gioco di parole. Spesso i componenti della società a cui apparteniamo non tengono conto, pur sapendolo bene, che di solitudine e incomprensione sono scandite le singole giornate. Ed è con questa riflessione che il nostro artista, e merita proprio quest’appellativo, vuol quasi provocarci. Ci mette di fronte a soggetti di tutti i generi, nei bar, in luoghi in cui la nostra vita in teoria dovrebbe trovare ristoro, in cui dovremmo comunicare. Invece ci troviamo di fronte a soggetti statici, con sguardi fissi nel nulla, fissi verso una realtà legata all’apparenza. E in una danza di apparenza, distacco, smarrimento ed espressioni di volti che sembrano chiederci attenzione, compassione, non possiamo non notare l’intensità dei colori con il quale questi concetti vengono alternati dal rosso e dal giallo. Sono proprio questi due colori che Pugliatti sceglie per rappresentare la vita all’interno del Bar, in contrapposizione con la fredda indifferenza che trasmettono il bianco e il nero con cui l’artista rappresenta il mondo esterno. Come ha scritto Lucio Barbera: “Tutto ciò che possiamo identificare come esterno è affidato a lacerti di pittura in bianco e nero, fatta di pochi e angoscianti tratti disegnativi. È come se all'improvviso si spegnesse la luce e mancasse il colore che invece straripa all'interno del bar nelle sue pareti gialle o rosse, nel color legno dei tavoli. Proprio il sapiente contrasto tra colore urlato, steso per zone piatte, a volte scolante come se piangesse, e il bianco e nero sottolinea di per sé il contrasto, ponendo l'esigenza di capire dove stia, della solitudine, la causa e dove l'effetto. Lì, fuori, c'è un paesaggio indifferente e grigio, qui dentro, c'è un'umanità che in disperato silenzio urla il suo bisogno.”
Un microcosmo insomma quello che Pugliatti rappresenta nella collezione Bar, un mondo racchiuso in piccoli fotogrammi che, come istantanee, immortalano la nostra quotidiana realtà.
02
ottobre 2009
Carmelo Pugliatti – Bar
Dal 02 al 09 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
MUSAE – PROGETTO CULTURA
Catania, Via Sacchero, 90, (Catania)
Catania, Via Sacchero, 90, (Catania)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00
Vernissage
2 Ottobre 2009, ore 19
Autore
Curatore