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Carmen Pellegrino – Cade la terra
“CADE LA TERRA”, narra di tutti questi paesi abbandonati in cui tutto avviene e niente accade; con la terra che slitta e, pure si tiene. Il borgo-fantasma del libro è quindi solo tecnicamente immaginario: si chiama Alento, “dove il buio è venuto sempre troppo presto” sempre sul punto di sparire
Comunicato stampa
Segnala l'evento
evaluna Libreria delle Donne presenta
CADE LA TERRA di CARMEN PELLEGRINO
Giunti 2015
Interventi di :
FRANCO ARMINIO - paesologo
ANNA PETRAZZUOLO - giornalista la Repubblica
VINCENZA ALFANO - scrittrice
Modera:
CARMEN VICINANZA
video/audioproiezioni da
INTRATERRAE di PIER PAOLO POLCARI
2012 Marocco Music/Audioglobe
"Come fra le quinte di un teatro in disfacimento ecco aggirarsi un anarchico, un venditore di vasi da notte, una donna che non vuole sposarsi, un banditore cieco, una figlia che immagina favole, un padre abile nel distruggerle.
Ma dove sono i vivi e dove i morti? Estella non se lo dice, perché vorrebbe solo cambiare i destini, invertire il corso di esistenze desolate, per ridare loro un po’ di calore, come una vita nuova, ora che l’altra che ha infuriato per anni si è conclusa".
__________
CARMEN PELLEGRINO – Studiosa eclettica, ha indagato alcuni dei nodi salienti della modernità, concentrando i suoi studi sui movimenti collettivi di dissidenza (come in '68 napoletano. Lotte studentesche e conflitti sociali tra conservatorismo e utopie, 2008), e focalizzando successivamente le sue ricerche sul razzismo, l’esclusione sociale e le condizioni di sfruttamento dei migranti.
Coautrice di varie opere collettanee (Strozzateci tutti, 2010; Novantadue, 2012), nel 2011 ha curato con C. Zagaria il volume Non è un paese per donne: racconti di straordinaria normalità, in cui ha pubblicato un saggio su Matilde Sorrentino.
Tra i suoi temi di indagine più recenti centrale è quello dei borghi disabitati e delle rovine di antichi insediamenti, attraverso il cui studio la PELLEGRINO. ha gettato le basi per una "scienza dell’abbandono" come forma di recupero alla coscienza del vissuto storico dei luoghi.
_________
<
La sua Recherche ha generato un neologismo ad hoc, censito dalla Treccani: ABBANDONOLOGO. “Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse (luna park, orti, giardini, stazioni, ecc.), di cui documentare l'esistenza e studiare la storia”.
“CADE LA TERRA”, narra di tutti questi paesi abbandonati in cui tutto avviene e niente, in verità, accade; con la terra che slitta e, pur slittando, si tiene. Il borgo-fantasma del libro è quindi solo tecnicamente immaginario: si chiama Alento, “dove il buio è venuto sempre troppo presto” ed è sempre sul punto di sparire. La sua densità demografica è pari pressoché a zero. Quasi un rovesciamento semantico della Macondo di Garcia Marquez; realismo magico sì, ma tragico. Alento è “una malora che aveva le montagne da tutte le parti, incorruttibili guardiani di un buco dove si andava a morire, mai a nascere”.
Alento è un piccolo groviglio cieco di case i cui balconi sembravano reggersi solo per i cespi d’edera che li tenevano da un lato all’altro. Alento è un covo di anime vinte e di nati morti, che vuole essere strappato alla terra pur essendone il frutto sincero. Alento è una congerie di scale pericolanti e muri sbrecciati, ma resistenti; qui il sole non scalda mai. Alento è un gorgo della geografia in cui gli anni strisciano con lentezza, “con tranquillità morbosa”, e dove la commedia umana si avvicenda senza gesti, senza grida, “piccioni azzoppati, con ali mai usate”. Nella penisola del dissesto idrogeologico, Alento, inesorabilmente, frana; alla “Madonna della Frana” è intitolata pure la festa del paese, e franano le anime degli spettri che Estella, la protagonista del libro, l’ultima irriducibile abitante, cerca, disperatamente, di mantenere in vita.>>
(maurizio di fazio per l'Espresso)
CADE LA TERRA di CARMEN PELLEGRINO
Giunti 2015
Interventi di :
FRANCO ARMINIO - paesologo
ANNA PETRAZZUOLO - giornalista la Repubblica
VINCENZA ALFANO - scrittrice
Modera:
CARMEN VICINANZA
video/audioproiezioni da
INTRATERRAE di PIER PAOLO POLCARI
2012 Marocco Music/Audioglobe
"Come fra le quinte di un teatro in disfacimento ecco aggirarsi un anarchico, un venditore di vasi da notte, una donna che non vuole sposarsi, un banditore cieco, una figlia che immagina favole, un padre abile nel distruggerle.
Ma dove sono i vivi e dove i morti? Estella non se lo dice, perché vorrebbe solo cambiare i destini, invertire il corso di esistenze desolate, per ridare loro un po’ di calore, come una vita nuova, ora che l’altra che ha infuriato per anni si è conclusa".
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CARMEN PELLEGRINO – Studiosa eclettica, ha indagato alcuni dei nodi salienti della modernità, concentrando i suoi studi sui movimenti collettivi di dissidenza (come in '68 napoletano. Lotte studentesche e conflitti sociali tra conservatorismo e utopie, 2008), e focalizzando successivamente le sue ricerche sul razzismo, l’esclusione sociale e le condizioni di sfruttamento dei migranti.
Coautrice di varie opere collettanee (Strozzateci tutti, 2010; Novantadue, 2012), nel 2011 ha curato con C. Zagaria il volume Non è un paese per donne: racconti di straordinaria normalità, in cui ha pubblicato un saggio su Matilde Sorrentino.
Tra i suoi temi di indagine più recenti centrale è quello dei borghi disabitati e delle rovine di antichi insediamenti, attraverso il cui studio la PELLEGRINO. ha gettato le basi per una "scienza dell’abbandono" come forma di recupero alla coscienza del vissuto storico dei luoghi.
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“CADE LA TERRA”, narra di tutti questi paesi abbandonati in cui tutto avviene e niente, in verità, accade; con la terra che slitta e, pur slittando, si tiene. Il borgo-fantasma del libro è quindi solo tecnicamente immaginario: si chiama Alento, “dove il buio è venuto sempre troppo presto” ed è sempre sul punto di sparire. La sua densità demografica è pari pressoché a zero. Quasi un rovesciamento semantico della Macondo di Garcia Marquez; realismo magico sì, ma tragico. Alento è “una malora che aveva le montagne da tutte le parti, incorruttibili guardiani di un buco dove si andava a morire, mai a nascere”.
Alento è un piccolo groviglio cieco di case i cui balconi sembravano reggersi solo per i cespi d’edera che li tenevano da un lato all’altro. Alento è un covo di anime vinte e di nati morti, che vuole essere strappato alla terra pur essendone il frutto sincero. Alento è una congerie di scale pericolanti e muri sbrecciati, ma resistenti; qui il sole non scalda mai. Alento è un gorgo della geografia in cui gli anni strisciano con lentezza, “con tranquillità morbosa”, e dove la commedia umana si avvicenda senza gesti, senza grida, “piccioni azzoppati, con ali mai usate”. Nella penisola del dissesto idrogeologico, Alento, inesorabilmente, frana; alla “Madonna della Frana” è intitolata pure la festa del paese, e franano le anime degli spettri che Estella, la protagonista del libro, l’ultima irriducibile abitante, cerca, disperatamente, di mantenere in vita.>>
(maurizio di fazio per l'Espresso)
22
gennaio 2016
Carmen Pellegrino – Cade la terra
22 gennaio 2016
presentazione
Location
EVALUNA LIBRERIA ARTGALLERY
Napoli, Piazza Vincenzo Bellini, 72, (Napoli)
Napoli, Piazza Vincenzo Bellini, 72, (Napoli)
Vernissage
22 Gennaio 2016, ore 19
Autore
Curatore