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Carmine Calò – Anime Nascoste
Il percorso dell’artista avellinese, un visionario viaggio oltremondano, diviene tangibile attraverso le sculture ed i componimenti che ha scelto di esporre in una cornice così ricca di suggestioni, quale la Sala delle Carceri del Castello
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le "Anime Nascoste" di Carmine Calò in mostra a Castel dell'Ovo
Inaugura sabato 18 marzo 2017 alle ore 17.30 nella Sala delle Carceri di Castel
dell'Ovo "Anime Nascoste", arte e poesia di Carmine Calò.
Il percorso dell'artista avellinese, un visionario viaggio oltremondano, diviene tangibile attraverso le
sculture ed i componimenti che ha scelto di esporre in una cornice così ricca di suggestioni, quale la
Sala delle Carceri del Castello.
“Anime Nascoste”, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del
Comune di Napoli, è un lavoro rivolto ai sentimenti, a quei luoghi dell'anima che Calò ha percorso
e vissuto. Un viaggio interiore, sotto forma di installazioni e parole. L'artista vede "Anime
Nascoste" come un punto di rottura con le sue precedenti produzioni, una svolta che è felice di
celebrare a Napoli, città sempre più ricettiva e stimolante per il Contemporaneo.
L’intero lavoro è formato da 6 opere, ciascuna seguita da un testo poetico. Fra queste spicca Mefite,
simbolo della terra, luogo particolarmente caro alla memoria di Calò, simbolo delle sue origini.
Mani, ali, barche, vulcani, nella fascinosa e trasognante ambientazione delle Carceri del Castello di
Megaride, Calò ricostruisce così il suo percorso artistico-poetico. Descrive ciò che ha visto sotto
forma di eleganti ed evocative sculture e lo racconta coi suoi versi.
La mostra sarà visitabile fino al 17 aprile 2017, ed è accompagnata dal catalogo edito da Delta3,
pubblicato in occasione dell'opening.
"Carmine Calò ha reificato con la sua creatività, coniugata alla sorprendente manualità
identificativa di un particolare talento di scultore, la sostanza poetica di una visione. La sua opera,
attualissima, si propone alta e solenne come i sempre ammirati capolavori dei Maestri che vollero
affidare ai posteri le loro macchine per pensare. Le loro ali hanno fatto volare tanti artisti: quelle di
Calò, a misura di pensiero e sentimento, valgano a rivolgere l’attenzione degli uomini umani alle
istanze della vita, che ci esige pensosi del mistero." Commenta Angelo Calabrese nel testo critico
che accompagna l'esposizione.
L’arte di Calò investiga la vita, che è insieme regola e desiderio;a metà strada tra realtà e
immaginazione, comunica l’ineffabile con la meraviglia della poesia visionaria.
L'artista, da sensibile poeta e scultore, propone un'implosione di luce che dalla vita, dal principio,
transita fino al centro assoluto dell’anima, la quale si svela, appunto, proprio durante il viaggio.
Carmine Calò
Nasce in un piccolissimo paese di collina, Villamaina, in provincia di Avellino, nel 1964, dove
tuttora vive. Di umili origini, nel bel verde del suo paese, la vocazione alla scultura affonda le radici
negli anni della sua infanzia: nelle ore passate alla ricerca dell’argilla negli stessi luoghi dove la
cercavano i vecchi contadini e Carmine Calò la utilizza per plasmarla in oggetti e piccole statue di
terracotta. Da qui inizia il suo percorso artistico in modo spontaneo e naturale dedicandosi alla
pittura e soprattutto alla scultura. Compie gli studi artistici presso l’Istituto Statale d’Arte “P. A. De
Luca ” di Avellino conseguendo nel 1984 il diploma di Maturità d’Arte Applicata sezione
Ceramica, dove attualmente è docente di Discipline Plastiche e Scultoree. Contemporaneamente
agli studi frequenta un laboratorio di ceramica artistica e si perfeziona nella decorazione. Nel corso
di questi anni realizza delle sculture astratte, dei bassorilievi in ceramica e numerose sculture di
terracotta.
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida dei maestri Gerardo Di Fiore e
Augusto Perez dove si diploma in scultura nel 1987 con una tesi su Antonio Sant’Elia. Nell’ultimo
anno di corso accademico vince il premio “Tropea”. Durante questi anni di formazione idea e
realizza imponenti sculture personali in marmo di Carrara. E’ particolarmente legato ad una scultura
di questo periodo, sempre in marmo statuario, che oggi conserva nel suo studio come memoria del
suo percorso, è “ Specchio”, un’opera che rappresenta un cervello umano. Dopo gli studi, comincia
a lavorare nel laboratorio di ceramica artistica dove si è perfezionato durante gli anni scolastici
diventando presidente della cooperativa di artigiani a cui il laboratorio era legato. Divenuto titolare
diviene poi indipendente dal consorzio dando vita ad un nuovo laboratorio più sperimentale di
artigianato ceramico, “ Ceramiche d’Arte Terra Leonum ”. Nel corso di questi anni coniuga sia
l’attività di artigianato che quella dell’insegnamento a quella della pittura e della scultura
realizzando un gran numero di opere su commissioni sia pubbliche che private. Tra le più
importanti realizza la statua di bronzo di Francesco De Sanctis, collocata nei pressi della Chiesa
Madre di Morra De Sanctis, una scultura in pietra che ritrae il regista Sergio Leone, collocata sulla
facciata del Castello Candriano di Torella Dei Lombardi, una scultura di terracotta che ritrae Padre
Anselmo, il parroco di Lioni rappresentata in bassorilievo collocata sulla facciata della Chiesa di
San Bernardino a Lioni e una statua a mezzobusto in terracotta del generale Gabriele Berardi
collocata presso la caserma militare “ Gabriele Berardi” di Avellino. Crea anche numerose sculture
astratte di ceramica che si trovano in raccolte private. Dal 2012 abbandona totalmente l’artigianato
e mentre continua ad occuparsi dell’insegnamento si dedica sempre di più alla scultura. Carmine
Calò realizza le sue sculture con materiali tradizionali come bronzo, marmo, pietra, argilla, gesso,
legno, e moderni come acciaio, vetro e resina ma anche con materiali poveri e di recupero. Materiali
di recupero come il ferro e il legno, recuperati dalla loro originaria collocazione. Legni provenienti
da vecchi fienili, botti di vino, che, deteriorati dal tempo, l’artista li utilizza nella realizzazione delle
sculture per riportarli a nuova vita perché hanno una grande potenzialità comunicativa ed estetica.
E’ proprio assemblando questi materiali di recupero che inizia per l’artista un nuovo cammino dove
si dedica a sculture più imponenti e dando un volto e uno stile diverso alla sua grande passione: la
scultura. Dal 2000 al 2013 partecipa a moltissime mostre in Italia e all’estero, partecipa a diverse
rassegne e concorsi e nel 2008 cura un meeting di pittura, “ Villamainarte ” presso l’Antica Taverna
Ducale del suo paese. E’ membro dell’Associazione Libero Pensiero Irpino “ Giordano Bruno ”, di
Castelfranci ( AV ), la quale, dal 2010 ospita una mostra permanente di due dipinti dell’artista, olio
su tela: “ Il mare delle orche antropomorfe ” e ritratto a “ Paolo Callisto. Nel 2014 continua a
perfezionare la sua formazione artistica anche in altri campi partecipando al Corso di Orafo che gli
viene conferito dal FOR.AL centro di Valenzia.
Inaugura sabato 18 marzo 2017 alle ore 17.30 nella Sala delle Carceri di Castel
dell'Ovo "Anime Nascoste", arte e poesia di Carmine Calò.
Il percorso dell'artista avellinese, un visionario viaggio oltremondano, diviene tangibile attraverso le
sculture ed i componimenti che ha scelto di esporre in una cornice così ricca di suggestioni, quale la
Sala delle Carceri del Castello.
“Anime Nascoste”, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del
Comune di Napoli, è un lavoro rivolto ai sentimenti, a quei luoghi dell'anima che Calò ha percorso
e vissuto. Un viaggio interiore, sotto forma di installazioni e parole. L'artista vede "Anime
Nascoste" come un punto di rottura con le sue precedenti produzioni, una svolta che è felice di
celebrare a Napoli, città sempre più ricettiva e stimolante per il Contemporaneo.
L’intero lavoro è formato da 6 opere, ciascuna seguita da un testo poetico. Fra queste spicca Mefite,
simbolo della terra, luogo particolarmente caro alla memoria di Calò, simbolo delle sue origini.
Mani, ali, barche, vulcani, nella fascinosa e trasognante ambientazione delle Carceri del Castello di
Megaride, Calò ricostruisce così il suo percorso artistico-poetico. Descrive ciò che ha visto sotto
forma di eleganti ed evocative sculture e lo racconta coi suoi versi.
La mostra sarà visitabile fino al 17 aprile 2017, ed è accompagnata dal catalogo edito da Delta3,
pubblicato in occasione dell'opening.
"Carmine Calò ha reificato con la sua creatività, coniugata alla sorprendente manualità
identificativa di un particolare talento di scultore, la sostanza poetica di una visione. La sua opera,
attualissima, si propone alta e solenne come i sempre ammirati capolavori dei Maestri che vollero
affidare ai posteri le loro macchine per pensare. Le loro ali hanno fatto volare tanti artisti: quelle di
Calò, a misura di pensiero e sentimento, valgano a rivolgere l’attenzione degli uomini umani alle
istanze della vita, che ci esige pensosi del mistero." Commenta Angelo Calabrese nel testo critico
che accompagna l'esposizione.
L’arte di Calò investiga la vita, che è insieme regola e desiderio;a metà strada tra realtà e
immaginazione, comunica l’ineffabile con la meraviglia della poesia visionaria.
L'artista, da sensibile poeta e scultore, propone un'implosione di luce che dalla vita, dal principio,
transita fino al centro assoluto dell’anima, la quale si svela, appunto, proprio durante il viaggio.
Carmine Calò
Nasce in un piccolissimo paese di collina, Villamaina, in provincia di Avellino, nel 1964, dove
tuttora vive. Di umili origini, nel bel verde del suo paese, la vocazione alla scultura affonda le radici
negli anni della sua infanzia: nelle ore passate alla ricerca dell’argilla negli stessi luoghi dove la
cercavano i vecchi contadini e Carmine Calò la utilizza per plasmarla in oggetti e piccole statue di
terracotta. Da qui inizia il suo percorso artistico in modo spontaneo e naturale dedicandosi alla
pittura e soprattutto alla scultura. Compie gli studi artistici presso l’Istituto Statale d’Arte “P. A. De
Luca ” di Avellino conseguendo nel 1984 il diploma di Maturità d’Arte Applicata sezione
Ceramica, dove attualmente è docente di Discipline Plastiche e Scultoree. Contemporaneamente
agli studi frequenta un laboratorio di ceramica artistica e si perfeziona nella decorazione. Nel corso
di questi anni realizza delle sculture astratte, dei bassorilievi in ceramica e numerose sculture di
terracotta.
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida dei maestri Gerardo Di Fiore e
Augusto Perez dove si diploma in scultura nel 1987 con una tesi su Antonio Sant’Elia. Nell’ultimo
anno di corso accademico vince il premio “Tropea”. Durante questi anni di formazione idea e
realizza imponenti sculture personali in marmo di Carrara. E’ particolarmente legato ad una scultura
di questo periodo, sempre in marmo statuario, che oggi conserva nel suo studio come memoria del
suo percorso, è “ Specchio”, un’opera che rappresenta un cervello umano. Dopo gli studi, comincia
a lavorare nel laboratorio di ceramica artistica dove si è perfezionato durante gli anni scolastici
diventando presidente della cooperativa di artigiani a cui il laboratorio era legato. Divenuto titolare
diviene poi indipendente dal consorzio dando vita ad un nuovo laboratorio più sperimentale di
artigianato ceramico, “ Ceramiche d’Arte Terra Leonum ”. Nel corso di questi anni coniuga sia
l’attività di artigianato che quella dell’insegnamento a quella della pittura e della scultura
realizzando un gran numero di opere su commissioni sia pubbliche che private. Tra le più
importanti realizza la statua di bronzo di Francesco De Sanctis, collocata nei pressi della Chiesa
Madre di Morra De Sanctis, una scultura in pietra che ritrae il regista Sergio Leone, collocata sulla
facciata del Castello Candriano di Torella Dei Lombardi, una scultura di terracotta che ritrae Padre
Anselmo, il parroco di Lioni rappresentata in bassorilievo collocata sulla facciata della Chiesa di
San Bernardino a Lioni e una statua a mezzobusto in terracotta del generale Gabriele Berardi
collocata presso la caserma militare “ Gabriele Berardi” di Avellino. Crea anche numerose sculture
astratte di ceramica che si trovano in raccolte private. Dal 2012 abbandona totalmente l’artigianato
e mentre continua ad occuparsi dell’insegnamento si dedica sempre di più alla scultura. Carmine
Calò realizza le sue sculture con materiali tradizionali come bronzo, marmo, pietra, argilla, gesso,
legno, e moderni come acciaio, vetro e resina ma anche con materiali poveri e di recupero. Materiali
di recupero come il ferro e il legno, recuperati dalla loro originaria collocazione. Legni provenienti
da vecchi fienili, botti di vino, che, deteriorati dal tempo, l’artista li utilizza nella realizzazione delle
sculture per riportarli a nuova vita perché hanno una grande potenzialità comunicativa ed estetica.
E’ proprio assemblando questi materiali di recupero che inizia per l’artista un nuovo cammino dove
si dedica a sculture più imponenti e dando un volto e uno stile diverso alla sua grande passione: la
scultura. Dal 2000 al 2013 partecipa a moltissime mostre in Italia e all’estero, partecipa a diverse
rassegne e concorsi e nel 2008 cura un meeting di pittura, “ Villamainarte ” presso l’Antica Taverna
Ducale del suo paese. E’ membro dell’Associazione Libero Pensiero Irpino “ Giordano Bruno ”, di
Castelfranci ( AV ), la quale, dal 2010 ospita una mostra permanente di due dipinti dell’artista, olio
su tela: “ Il mare delle orche antropomorfe ” e ritratto a “ Paolo Callisto. Nel 2014 continua a
perfezionare la sua formazione artistica anche in altri campi partecipando al Corso di Orafo che gli
viene conferito dal FOR.AL centro di Valenzia.
18
marzo 2017
Carmine Calò – Anime Nascoste
Dal 18 marzo al 17 aprile 2017
arte contemporanea
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 15. alle 18; domenica dalle ore 10.30 alle 13
Vernissage
18 Marzo 2017, ore 17.30
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