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Carmine Limatola Ableo – Bello e Idea
Muovendo dal corpo e dalle sue espressioni silenziose, dal suo diradamento, dalle nuove strategie del presente dell’arte e della vita, Carmine Limatola (in arte Ableo), artista agile e sorprendentemente “analitico”, propone un back stage dedicato al corpo e alla sua progressiva sparizione e metamorfosi in forme aperte, povere, petrose.
Comunicato stampa
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Muovendo dal corpo e dalle sue espressioni silenziose, dal suo diradamento, dalle nuove strategie del presente dell'arte e della vita, Carmine Limatola (in arte Ableo), artista agile e sorprendentemente "analitico", propone un back stage dedicato al corpo e alla sua progressiva sparizione e metamorfosi in forme aperte, povere, petrose.
Utilizzando due attori l'artista programma uno spettacolo estemporaneo per esercitare una strategia della sparizione in cui la presenza di qualcosa o di qualcuno, cristallizzato e sottinteso, tratteggia la caduta dell'arte «di fronte a un raddoppiamento di presenza che cancella l'opposizione della presenza e dell'assenza» (Baudrillard).
Cosparsi di materia duttile (gesso prevalentemente), i corpi sono chiamati a parlare attraverso le loro forme che diventano, in seguito, lacerti di esperienza, segni d'una presenza reale che muta in immagine ideale, in frammento di un evento consumato.
La genesi di questa "autonomia" dell'immagine rispetto alla massa corporea diviene dunque metafora dell'apparire, della spettacolarizzazione dell'uomo rispetto ai circuiti di massa. Ed è proprio questo il punto di partenza della riflessione proposta da Carmine Limatola. Seguendo le regole che conducono – volontariamente o involontariamente – ogni uomo a creare le proprie maschere sociali, l'artista inscena una vera e propria dissimulation del corpo che però non cela del tutto la forma, al contrario, tende a rivelarla e ad investirla di nuovi significati simbolici che mostrano, tutta la naturale espressività dell'origine. Carmine Limatola si fa, così, portatore di un processo d'interpretazione del bello in quanto idea che «(…) discende sopra i marmi e sopra le tele; originata dalla natura supera l'origine e fassi originale dell'arte, misurata dal compasso dell'intelletto, diviene misura della mano, ed animata dall'immaginativa, dà vita all'immagine». (Giovan Pietro Bellori). Tuttavia dal suo lavoro risulta che l'originale bellezza classica viene dilacerata e, al suo posto, trionfa, invece, la copia ineluttabile, il calco di forme preesistenti. Non ci troviamo di fronte all'artista demiurgo dal cui genio prende forma l'immagine, egli è piuttosto il tramite – il necessario statuto critico – tra la consistenza e la sembianza, tra il reale e il virtuale, tra l'essere e l'apparire.
L'appuntamento in questione rappresenta soltanto il primo di una triade di momenti, il backstage necessario all'artista per creare ciò su cui si baserà il suo lavoro privato. Le forme cui si darà vita, durante la performance, costituiranno, infatti, il materiale primario della sua operazione artistica basata sull'assemblage, per analogie e simbolismi, di oggetti in grado di colloquiare tra di loro, in un discorso sinestetico di affascinanti e perturbanti cromatismi. Al termine del percorso creativo di Ableo, avrà, infine, luogo l'ultimo degli appuntamenti in progress, la mostra personale che si terrà il prossimo inverno e durante la quale tutti i lavori troveranno la loro giusta e degna collocazione.
Utilizzando due attori l'artista programma uno spettacolo estemporaneo per esercitare una strategia della sparizione in cui la presenza di qualcosa o di qualcuno, cristallizzato e sottinteso, tratteggia la caduta dell'arte «di fronte a un raddoppiamento di presenza che cancella l'opposizione della presenza e dell'assenza» (Baudrillard).
Cosparsi di materia duttile (gesso prevalentemente), i corpi sono chiamati a parlare attraverso le loro forme che diventano, in seguito, lacerti di esperienza, segni d'una presenza reale che muta in immagine ideale, in frammento di un evento consumato.
La genesi di questa "autonomia" dell'immagine rispetto alla massa corporea diviene dunque metafora dell'apparire, della spettacolarizzazione dell'uomo rispetto ai circuiti di massa. Ed è proprio questo il punto di partenza della riflessione proposta da Carmine Limatola. Seguendo le regole che conducono – volontariamente o involontariamente – ogni uomo a creare le proprie maschere sociali, l'artista inscena una vera e propria dissimulation del corpo che però non cela del tutto la forma, al contrario, tende a rivelarla e ad investirla di nuovi significati simbolici che mostrano, tutta la naturale espressività dell'origine. Carmine Limatola si fa, così, portatore di un processo d'interpretazione del bello in quanto idea che «(…) discende sopra i marmi e sopra le tele; originata dalla natura supera l'origine e fassi originale dell'arte, misurata dal compasso dell'intelletto, diviene misura della mano, ed animata dall'immaginativa, dà vita all'immagine». (Giovan Pietro Bellori). Tuttavia dal suo lavoro risulta che l'originale bellezza classica viene dilacerata e, al suo posto, trionfa, invece, la copia ineluttabile, il calco di forme preesistenti. Non ci troviamo di fronte all'artista demiurgo dal cui genio prende forma l'immagine, egli è piuttosto il tramite – il necessario statuto critico – tra la consistenza e la sembianza, tra il reale e il virtuale, tra l'essere e l'apparire.
L'appuntamento in questione rappresenta soltanto il primo di una triade di momenti, il backstage necessario all'artista per creare ciò su cui si baserà il suo lavoro privato. Le forme cui si darà vita, durante la performance, costituiranno, infatti, il materiale primario della sua operazione artistica basata sull'assemblage, per analogie e simbolismi, di oggetti in grado di colloquiare tra di loro, in un discorso sinestetico di affascinanti e perturbanti cromatismi. Al termine del percorso creativo di Ableo, avrà, infine, luogo l'ultimo degli appuntamenti in progress, la mostra personale che si terrà il prossimo inverno e durante la quale tutti i lavori troveranno la loro giusta e degna collocazione.
17
luglio 2008
Carmine Limatola Ableo – Bello e Idea
Dal 17 luglio al 03 agosto 2008
arte contemporanea
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA SOFIA
Amalfi, Salita Ruggiero Ii, (Salerno)
Amalfi, Salita Ruggiero Ii, (Salerno)
Biglietti
Ingresso limitato su prenotazione
Orario di apertura
19,00 – 22,30
Vernissage
17 Luglio 2008, Ore 19,00
Autore
Curatore