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Carnello C’Arte ad Arte 2009
La rassegna, curata dal critico Loredana Rea, con la direzione artistica di Marco D’Emilia e Guido Pecci, come per le precedenti edizioni si caratterizza per la proposta di un tema – Archeologia industriale: storie di luoghi, tracce di uomini –, intorno al quale giovani incisori sono invitati a lavorare per proporre una propria personale interpretazione.
Comunicato stampa
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Sabato 17 ottobre alle ore 17,30 presso il Museo Civico di Sora (Fr), si inaugura la VI edizione del Premio Internazionale di Incisione Carnello cArte ad Arte 2009, organizzata dall’Officina della Cultura in collaborazione con l’Assessorato alla Politiche Culturali del Comune di Sora, con il patrocinio della Provincia di Frosinone, della Regione Lazio, del Comune di Arpino e del Comune di Isola del Liri e il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Roma – Filiale di Sora e dell’Istituto Statale d’Arte di Sora.
La rassegna, curata dal critico Loredana Rea, con la direzione artistica di Marco D’Emilia e Guido Pecci, come per le precedenti edizioni si caratterizza per la proposta di un tema – Archeologia industriale: storie di luoghi, tracce di uomini –, intorno al quale giovani incisori sono invitati a lavorare per proporre una propria personale interpretazione.
La necessità di legare il Premio alla specificità di un tema, che nel panorama delle esposizioni di incisione, già caratterizzate da una significativa marginalità, restringe ulteriormente la rosa dei partecipanti, è sembrato fin dal 2004 (anno della prima edizione) la strada da perseguire. Innanzitutto perché riusciva a collegare l’intenzione programmatica di riscoprire e comunicare, attraverso l’arte, l’identità storica di Carnello, in cui a partire dal XVI secolo si era sviluppata una prosperosa produzione cartaria, con la necessità di reinserire poi la sua complessa stratificazione in una contestualizzazione più ampia, e poi perché offriva l’opportunità di una significativa riflessione sulla necessità di riappropriarsi consapevolmente del passato per proiettarsi nel futuro. Di quella attività produttiva, che per secoli ha offerto lavoro a molti e benessere ad alcuni, e dei segni tangibili di tutti quegli uomini, che fattivamente avevano contribuito a rendere fiorente la piccola cittadina, curiosamente divisa tra tre differenti Comuni della Media Valle del Liri, non rimangono che opifici, centrali idroelettriche e tracciati ferroviari in disuso, disseminati lungo le sponde di due fiumi, il Liri appunto e il Fibreno a costituire uno dei più interessanti siti di archeologia industriale.
Per questa VI edizione l’apposita commissione, composta da Luce Delhove, Loredana Rea, Elisa Ottaviani, Mario Tomasello, Marco D’Emilia, Guido Pecci, Bruno La Pietra, Maria Grazia Cerrone e Giuseppe Rea ha selezionato trenta artisti, italiani e stranieri, tra gli ottantacinque che hanno risposto al bando: Emiliano Bassu, Alessandra Cabras, Giuseppe Calderone, Yan Cao, Anna Curti, Antonella Dettori, Valeria Di Tommaso, Chiara Fedato, Gabriele Fiorito, Nadia Galbiati, Piergiacomo Galuppo, Chiara Gasparini, Domenico Giovane, Alicja Habisiak Matczak, Andrzej Lewandowski, Federica Limongelli, Stefano Luciano, Mariella Manconi, Laura Marchiori, Daniele Matteucci, Alessandra Rameri, Matteo Rosin, Yun-Jung Seo, Mattia Serra, Giulia Serritelli, Sabrina Spreafico, Riccardo Tonti, Loredana Francesca Vairo, Giuseppe Vigolo, Alessia Zolfo, tutti di età inferiore ai 40 anni come previsto dal regolamento. Tra questi a Stefano Luciano è stato attribuito il I premio, a Mariella Manconi il II premio e a Loredana Francesca Vairo il III premio, mentre i lavori di Alessandra Cabras, Yan Cao, Piergiacomo Galuppo, Giulia Serritelli hanno ricevuto una menzione.
Carnello cArte ad Arte, come conferma l’ampia partecipazione a questa IV edizione, rappresenta nell’ampio panorama delle rassegne dedicate all’incisione importante banco di prova riservato ai giovani, nella direzione di una tradizione che si rinnova, senza mai snaturarsi, per lasciare emergere l’importanza di conoscere i segreti di una specializzazione che si scopre con la pratica laboratoriale, svelando il senso della creatività solo attraverso il compiersi di gesti e azioni, ritmati da un’antica ritualità.
La mostra, pur nella sua assoluta specificità, offre quindi non solo come momento di confronto sulle pluralità progettuali e le molteplicità dei risultati, originati dai differenti presupposti e indirizzi metodologici proposti dalla ricerca contemporanea, quanto piuttosto come momento di verifica dell’importanza dei linguaggi legati alla grafica presso le generazioni più giovani. Attraverso questi artisti, scelti per costruire una mappatura, sia pure incompleta, delle diversità di orientamenti, che costituiscono il tessuto vitale della ricerca contemporanea, è possibile ipotizzare, riducendo al minimo il margine di errore, da una parte verso quali orizzonti si indirizzino i fermenti creativi, le pratiche progettuali, gli impulsi sperimentali degli anni a venire, dall’altra il ruolo della sperimentazione legato alle tecniche dell’incisione.
Accanto alle opere dei giovani selezionati è allestita una personale di Luce Delhove, presidente della giuria e incisore di grande personalità, che presenta una serie di lavori scelti per materializzare emblematicamente la complessità del suo percorso di ricerca, in cui tradizione e contemporaneità si fondono e si confondono per raggiungere esiti formali mai scontati. Sono opere di grande bellezza, che – come scrive Rea in catalogo – “si offrono come preziose partiture musicali, in cui il segno ritma lo sviluppo delle superfici con misura e allo stesso tempo con crescente vigore, mentre la luce, che è sostanza impalpabile ma capace di coagulare o disciogliere gli inchiostri per comporre le ombre e animarle, svela e rivela profondità interiori da esplorare con gli strumenti offerti dall’arte”.
La rassegna, curata dal critico Loredana Rea, con la direzione artistica di Marco D’Emilia e Guido Pecci, come per le precedenti edizioni si caratterizza per la proposta di un tema – Archeologia industriale: storie di luoghi, tracce di uomini –, intorno al quale giovani incisori sono invitati a lavorare per proporre una propria personale interpretazione.
La necessità di legare il Premio alla specificità di un tema, che nel panorama delle esposizioni di incisione, già caratterizzate da una significativa marginalità, restringe ulteriormente la rosa dei partecipanti, è sembrato fin dal 2004 (anno della prima edizione) la strada da perseguire. Innanzitutto perché riusciva a collegare l’intenzione programmatica di riscoprire e comunicare, attraverso l’arte, l’identità storica di Carnello, in cui a partire dal XVI secolo si era sviluppata una prosperosa produzione cartaria, con la necessità di reinserire poi la sua complessa stratificazione in una contestualizzazione più ampia, e poi perché offriva l’opportunità di una significativa riflessione sulla necessità di riappropriarsi consapevolmente del passato per proiettarsi nel futuro. Di quella attività produttiva, che per secoli ha offerto lavoro a molti e benessere ad alcuni, e dei segni tangibili di tutti quegli uomini, che fattivamente avevano contribuito a rendere fiorente la piccola cittadina, curiosamente divisa tra tre differenti Comuni della Media Valle del Liri, non rimangono che opifici, centrali idroelettriche e tracciati ferroviari in disuso, disseminati lungo le sponde di due fiumi, il Liri appunto e il Fibreno a costituire uno dei più interessanti siti di archeologia industriale.
Per questa VI edizione l’apposita commissione, composta da Luce Delhove, Loredana Rea, Elisa Ottaviani, Mario Tomasello, Marco D’Emilia, Guido Pecci, Bruno La Pietra, Maria Grazia Cerrone e Giuseppe Rea ha selezionato trenta artisti, italiani e stranieri, tra gli ottantacinque che hanno risposto al bando: Emiliano Bassu, Alessandra Cabras, Giuseppe Calderone, Yan Cao, Anna Curti, Antonella Dettori, Valeria Di Tommaso, Chiara Fedato, Gabriele Fiorito, Nadia Galbiati, Piergiacomo Galuppo, Chiara Gasparini, Domenico Giovane, Alicja Habisiak Matczak, Andrzej Lewandowski, Federica Limongelli, Stefano Luciano, Mariella Manconi, Laura Marchiori, Daniele Matteucci, Alessandra Rameri, Matteo Rosin, Yun-Jung Seo, Mattia Serra, Giulia Serritelli, Sabrina Spreafico, Riccardo Tonti, Loredana Francesca Vairo, Giuseppe Vigolo, Alessia Zolfo, tutti di età inferiore ai 40 anni come previsto dal regolamento. Tra questi a Stefano Luciano è stato attribuito il I premio, a Mariella Manconi il II premio e a Loredana Francesca Vairo il III premio, mentre i lavori di Alessandra Cabras, Yan Cao, Piergiacomo Galuppo, Giulia Serritelli hanno ricevuto una menzione.
Carnello cArte ad Arte, come conferma l’ampia partecipazione a questa IV edizione, rappresenta nell’ampio panorama delle rassegne dedicate all’incisione importante banco di prova riservato ai giovani, nella direzione di una tradizione che si rinnova, senza mai snaturarsi, per lasciare emergere l’importanza di conoscere i segreti di una specializzazione che si scopre con la pratica laboratoriale, svelando il senso della creatività solo attraverso il compiersi di gesti e azioni, ritmati da un’antica ritualità.
La mostra, pur nella sua assoluta specificità, offre quindi non solo come momento di confronto sulle pluralità progettuali e le molteplicità dei risultati, originati dai differenti presupposti e indirizzi metodologici proposti dalla ricerca contemporanea, quanto piuttosto come momento di verifica dell’importanza dei linguaggi legati alla grafica presso le generazioni più giovani. Attraverso questi artisti, scelti per costruire una mappatura, sia pure incompleta, delle diversità di orientamenti, che costituiscono il tessuto vitale della ricerca contemporanea, è possibile ipotizzare, riducendo al minimo il margine di errore, da una parte verso quali orizzonti si indirizzino i fermenti creativi, le pratiche progettuali, gli impulsi sperimentali degli anni a venire, dall’altra il ruolo della sperimentazione legato alle tecniche dell’incisione.
Accanto alle opere dei giovani selezionati è allestita una personale di Luce Delhove, presidente della giuria e incisore di grande personalità, che presenta una serie di lavori scelti per materializzare emblematicamente la complessità del suo percorso di ricerca, in cui tradizione e contemporaneità si fondono e si confondono per raggiungere esiti formali mai scontati. Sono opere di grande bellezza, che – come scrive Rea in catalogo – “si offrono come preziose partiture musicali, in cui il segno ritma lo sviluppo delle superfici con misura e allo stesso tempo con crescente vigore, mentre la luce, che è sostanza impalpabile ma capace di coagulare o disciogliere gli inchiostri per comporre le ombre e animarle, svela e rivela profondità interiori da esplorare con gli strumenti offerti dall’arte”.
17
ottobre 2009
Carnello C’Arte ad Arte 2009
Dal 17 ottobre al primo novembre 2009
disegno e grafica
Location
MUSEO CIVICO COMUNALE
Sora, Piazza Mayer Ross, (Frosinone)
Sora, Piazza Mayer Ross, (Frosinone)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 09,30-13,00 16,00-19,30
Vernissage
17 Ottobre 2009, ore 17,30
Autore
Curatore