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Carnello C’Arte ad Arte – 5. Premio Internazionale di Incisione
La rassegna, come per le precedenti edizioni, si caratterizza per la proposta di un tema Archeologia industriale: storie di luoghi, tracce di uomini, intorno al quale giovani incisori sono invitati a lavorare per proporre una propria personale interpretazione.
Comunicato stampa
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La rassegna, curata dal critico Loredana Rea, con la direzione artistica di Marco D'Emilia e Guido Pecci, come per le precedenti edizioni si caratterizza per la proposta di un tema Archeologia industriale: storie di luoghi, tracce di uomini, intorno al quale giovani incisori sono invitati a lavorare per proporre una propria personale interpretazione.
Quando nel 2004 si decise di trasformare il vecchio premio Fibrenus nel Premio di incisione Carnello c'Arte ad Arte, si concluse di trattare il tema dell'archeologia industriale, intendendo per tale non solo le fabbriche, ma anche la valorizzazione di quelle donne e quegli uomini, che avevano contribuito in maniera determinante a far si che gli opifici non fossero solo delle costruzioni ma il cuore pulsante di una economia e di una società. La scelta di affrontare questo argomento era determinata dalla presa d'atto che la crisi che coinvolgeva le cartiere della Media Valle del Liri era ormai irreversibile e destinata solo ad aggravarsi, e pertanto si ritenne necessario trovare una forma che consentisse di creare una memoria; nella consapevolezza che l'archeologia industriale puo' essere un'occasione reale di arricchimento culturale ed il recupero di questi 'reperti', sotto qualsiasi forma, il modo migliore per collegare il nostro passato industriale, alle possibili opportunità di progresso futuro. Si scelse l'incisione, perche' tra tutte le espressioni non solo e' quella capace di coniugare l'uso della carta con la capacità di stabilire un costante rapporto di tensione poetica tra l'opera e il fruitore, ma anche perche', grazie alla lateralità che la contraddistingue, si pone come un campo privilegiato di verifica operativa su quei linguaggi capaci di tradurre le tensioni e le inquietudini che animano la riflessione intorno e dentro i territori dell'arte.
La necessità di legare il Premio alla specificità di un tema, che nel panorama delle esposizioni di incisione, già caratterizzate da una significativa marginalità, restringe ulteriormente la rosa dei partecipanti, tema, e' sembrato pero' fin da principio la strada da perseguire. Innanzitutto perche' riusciva a collegare l'intenzione programmatica di riscoprire e comunicare, attraverso l'arte, l'identità storica di Carnello, in cui a partire dal XVI secolo si era sviluppata una prosperosa produzione cartaria, con la necessità di reinserire poi la sua complessa stratificazione in una contestualizzazione piu' ampia, e poi perche' offriva l'opportunità di una significativa riflessione sulla necessità di riappropriarsi consapevolmente del passato per proiettarsi nel futuro. Di quella attività produttiva, che per secoli ha offerto lavoro a molti e benessere ad alcuni, e dei segni tangibili di tutti quegli uomini, che fattivamente avevano contribuito a rendere fiorente la piccola cittadina, curiosamente divisa tra tre differenti Comuni della Media Valle del Liri, non rimangono che opifici, centrali idroelettriche e tracciati ferroviari in disuso, disseminati lungo le sponde di due fiumi, il Liri appunto e il Fibreno a costituire uno dei piu' interessanti siti di archeologia industriale.
Per questa V edizione l'apposita commissione, composta da Salvatore Lovaglio, Loredana Rea, Marco D'Emilia, Guido Pecci, Luisa Colella e Elena Sevi, ha selezionato trenta artisti: Marco Andrighetto, Tommaso Bet, Michela Cassa, Domenico Carella, Angela Corti, Matgorzata Filarska, Elsa Florio, Mirko Gabellone, Alicja Habisiak Matczak, Matgorzata Kledzik, Anna Lewicka, Federica Limongelli, Veronica Longo, Stefano Luciano, Daniele Matteucci, Giacomo Miracola, Maria Chiara Montagna, Miriam Possevini, Francesco Porcelli, Elisabetta Tomboletti, Veronica Palermino, Narae Shin, Salvatore Russo, Mariangela Teneriello, Annarita Testa, Vincenzo Todaro, Beata Urbanska, Loredana Francesca Vairo, Ana Vedova, Alessia Zolfo, tutti di età inferiore ai 40 anni come previsto dal regolamento. Tra questi a Vincenzo Todaro e' stato attribuito il I premio, a Elsa Florio il II premio e a Tommaso Bet il III premio, mentre i lavori di Maria Chiara Montagna, Miriam Possevini e Beata Urbanska hanno ricevuto una menzione.
Quando nel 2004 si decise di trasformare il vecchio premio Fibrenus nel Premio di incisione Carnello c'Arte ad Arte, si concluse di trattare il tema dell'archeologia industriale, intendendo per tale non solo le fabbriche, ma anche la valorizzazione di quelle donne e quegli uomini, che avevano contribuito in maniera determinante a far si che gli opifici non fossero solo delle costruzioni ma il cuore pulsante di una economia e di una società. La scelta di affrontare questo argomento era determinata dalla presa d'atto che la crisi che coinvolgeva le cartiere della Media Valle del Liri era ormai irreversibile e destinata solo ad aggravarsi, e pertanto si ritenne necessario trovare una forma che consentisse di creare una memoria; nella consapevolezza che l'archeologia industriale puo' essere un'occasione reale di arricchimento culturale ed il recupero di questi 'reperti', sotto qualsiasi forma, il modo migliore per collegare il nostro passato industriale, alle possibili opportunità di progresso futuro. Si scelse l'incisione, perche' tra tutte le espressioni non solo e' quella capace di coniugare l'uso della carta con la capacità di stabilire un costante rapporto di tensione poetica tra l'opera e il fruitore, ma anche perche', grazie alla lateralità che la contraddistingue, si pone come un campo privilegiato di verifica operativa su quei linguaggi capaci di tradurre le tensioni e le inquietudini che animano la riflessione intorno e dentro i territori dell'arte.
La necessità di legare il Premio alla specificità di un tema, che nel panorama delle esposizioni di incisione, già caratterizzate da una significativa marginalità, restringe ulteriormente la rosa dei partecipanti, tema, e' sembrato pero' fin da principio la strada da perseguire. Innanzitutto perche' riusciva a collegare l'intenzione programmatica di riscoprire e comunicare, attraverso l'arte, l'identità storica di Carnello, in cui a partire dal XVI secolo si era sviluppata una prosperosa produzione cartaria, con la necessità di reinserire poi la sua complessa stratificazione in una contestualizzazione piu' ampia, e poi perche' offriva l'opportunità di una significativa riflessione sulla necessità di riappropriarsi consapevolmente del passato per proiettarsi nel futuro. Di quella attività produttiva, che per secoli ha offerto lavoro a molti e benessere ad alcuni, e dei segni tangibili di tutti quegli uomini, che fattivamente avevano contribuito a rendere fiorente la piccola cittadina, curiosamente divisa tra tre differenti Comuni della Media Valle del Liri, non rimangono che opifici, centrali idroelettriche e tracciati ferroviari in disuso, disseminati lungo le sponde di due fiumi, il Liri appunto e il Fibreno a costituire uno dei piu' interessanti siti di archeologia industriale.
Per questa V edizione l'apposita commissione, composta da Salvatore Lovaglio, Loredana Rea, Marco D'Emilia, Guido Pecci, Luisa Colella e Elena Sevi, ha selezionato trenta artisti: Marco Andrighetto, Tommaso Bet, Michela Cassa, Domenico Carella, Angela Corti, Matgorzata Filarska, Elsa Florio, Mirko Gabellone, Alicja Habisiak Matczak, Matgorzata Kledzik, Anna Lewicka, Federica Limongelli, Veronica Longo, Stefano Luciano, Daniele Matteucci, Giacomo Miracola, Maria Chiara Montagna, Miriam Possevini, Francesco Porcelli, Elisabetta Tomboletti, Veronica Palermino, Narae Shin, Salvatore Russo, Mariangela Teneriello, Annarita Testa, Vincenzo Todaro, Beata Urbanska, Loredana Francesca Vairo, Ana Vedova, Alessia Zolfo, tutti di età inferiore ai 40 anni come previsto dal regolamento. Tra questi a Vincenzo Todaro e' stato attribuito il I premio, a Elsa Florio il II premio e a Tommaso Bet il III premio, mentre i lavori di Maria Chiara Montagna, Miriam Possevini e Beata Urbanska hanno ricevuto una menzione.
18
ottobre 2008
Carnello C’Arte ad Arte – 5. Premio Internazionale di Incisione
Dal 18 ottobre al 02 novembre 2008
disegno e grafica
Location
MUSEO CIVICO COMUNALE
Sora, Piazza Mayer Ross, (Frosinone)
Sora, Piazza Mayer Ross, (Frosinone)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 09,30-13,00 16,00-19,30
Vernissage
18 Ottobre 2008, ore 17,30
Autore
Curatore