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Carnevale è…il gioco e la maschera
La mostra propone 4 artisti
Comunicato stampa
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Appuntamento con l’Arte sabato 10 febbraio, dalle ore 16.00 alle 20.00 a Mergozzo, presso la Galleria d’Arte Contemporanea Spazioarte con la mostra dedicata al Carnevale dal titolo
“Carnevale è…il gioco e la maschera”
La mostra propone 4 artisti:
Vittorio Riondato, padovano, diplomatosi presso l’Istituto “Pietro Selvatico” di Padova, ha abbandonato presto l’insegnamento per dedicarsi interamente al Mestiere dell’Artista, ritornando poi nella Scuola proponendo e realizzando laboratori teatrali, seminari sulla maschera, installazioni, animazioni e feste, eventi fondati sulla comunicazione, la partecipazione, la tradizione, animazione e l’ecologia. Le sue maschere vengono vissute e utilizzate nel teatro, nel balletto, nelle rappresentazioni all’aperto, nelle feste popolari, come le sue scenografie e i costumi. Da tempo si interessa di storie e leggende popolari, della tradizione orale e scritta del Veneto, dell’Italia e del resto del Mondo, raccogliendo testimonianze in occasione di mostre personali, laboratori nelle scuole, viaggi in treno, nelle biblioteche, dai racconti della gente per strada, nelle feste popolari, nei mercati, agli approdi lungo i fiumi e laghi, in navigazione con Arcaluna, un’imbarcazione di sua creazione.
Franco Brescianini, superata la soglia dei cinquant’anni, ha dietro di sé un importante carriera di pittore. La sua biografia, ancorché recentissima, dice che ha vinto premi in mostre nazionali ed internazionali di grande prestigio. Ciò comprova come egli goda di vasta notorietà e di particolare prestigio negli ambienti che contano nella pittura contemporanea internazionale.
Risultato evidentemente dovuto all’impegno senza sosta nella ricerca di una espressività sempre nuova e di un discorso sempre più complesso e tuttavia immediato da proporre al suo pubblico, approfondendo in sé, nella psiche e nell’intelletto, motivi di umana urgenza e di speculazione intuitiva.
Nato in un paese del bresciano, è cresciuto in una famiglia numerosa di tipo patriarcale che gli ha inculcato il culto dei valori morali e le virtù della caparbia e solida gente di campagna. Quella di una volta, naturalmente. Suo padre era sarto o meglio gestiva una sartoria e Franco, ancora bambino, coltivava in sé una insopprimibile predisposizione al disegno, alla ricerca estetica, proponendo "modelli esclusivi" che venivano realizzati nel laboratorio con successo.
Ma ascoltiamo ancora le sue parole, estremamente espressive di quell'esperienza: "Da ragazzo ho fatto per alcuni anni lo stilista e il figurinista. Ho poi abbandonato questa professione per dedicarmi alla pittura. Anche se ho frequentato corsi di disegno posso dire di essere un autodidatta. Da giovane dipingevo paesaggi, poi mi sono dedicato al figurativo e in particolare all'immagine femminile".
Marco Sudati nasce a Cremona nel 1948, vive ed opera a Pizzighettone.
Consegue il diploma di scuola superiore e frequenta l'università. Per alcuni anni si dedica all'insegnamento e, nel contempo, si impegna in una ricerca pittorica autonoma.
Frequenta l'Istituto d'Arte "Caravaggio" di Brescia ed espone in vari comuni della provincia di Cremona, Brescia e Milano. Partecipa a vari concorsi nazionali e allestisce numerose mostre personali in varie città italiane (Piacenza, Lodi, Crema e Treviso).
La sua ricerca pittorica assume negli anni '80 contenuti più simbolici che lo conducono all'attuale percorso pittorico, quello del "racconto fantastico", delle "favole a colori" dettate dal ricordo.
Con la d'Ars Agency di Milano espone a Roma, Matera e Milano e con la galleria "La Roggia" a Treviso. All'inizio degli anni '90 lascia l'insegnamento per il "lavoro di pittore".
Inizia la collaborazione con la galleria "Armando Ciferri" di Brescia, poi con il "Centro Arti Visive" di Soresina e la sua diffusione raggiunge contesti più ampi. Espone a New York, Parigi, Helsinki, San Francisco. Nel 1994 partecipa ad una mostra itinerante promossa dalla d'Ars dedicata al "piccolo Principe", e al Festival Dei Due Mondi di Spoleto. Nel 1995 aderisce all'Associazione Artisti Cremonesi, collabora con la Edas di Padova ed espone a Udine, Pordenone, Lazise, Bardolino, Sirmione e Padova.
Partecipa a Milano a una mostra dedicata alla "Gabbianella e al gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepulveda; è pubblicato in copertina dalla rivista quadrimestrale OIKOS. Inizia la collaborazione con la galleria "L'incontro" di Chiari (Brescia).
Nel 2001 con la "Ciferri's Art Gallery" di Brescia, arreda con opere serigrafiche le cabine nella nave "Tropicale" della Costa Crociere.
Varie le sue partecipazioni alle manifestazioni espositive organizzate dalla Edas Edizioni d’Arte Surian, quali collettive, fiere d’arte in Italia e all’Estero.
Mauro Patrini, ha fatto della propria professione la sua arte. L'impulso e l'istinto alla bellezza e alla purezza si trasformano in denuncia di una realtà dolorosa che ci immobilizza con catene invisibili: l'inquinamento, la sporcizia, il cemento. L'uomo si adatta: città su città, invecchiate, affondate e poi ricostruite, una sull'altra.
Città create col legno, il materiale principalmente utilizzato, ma non è materia vergine quella che usa l'artista, non se lo permetterebbe mai: è il legno che esce dai laboratori dei marmisti, è il legno sul quale prendono forma i lussi delle nostre case, è materia di scarto.
Una materia di scarto che dà vita alle pagine del nostro futuro, un futuro di città sommerse e ricostruite, una sopra l'altra, dove l'uomo perde l'orientamento al suo istinto naturale, dove si adatta a spazi inesistenti, dimenticandosi che è il mondo il suo spazio.
Città di solo ferro e cemento dove, ancor prima dell'uomo, si adatta alla natura, snaturandosi, dove gli uccelli imparano, secondo l'intelligenza inesorabile di madre natura, a fare nidi di chiodi e dove specie vegetali sopravvivono fluttuando in acque di cemento.
Mauro è così padrone della materia da consentire a un occhio poco esperto di confonderla, di confondere il legno col gesso. La confusione creata è intenzionale, ci porta a riflettere, ci apre gli occhi sulla corsa al progresso, spesso distruttivo.
Egli però non si ferma solo alla denuncia; chiunque guarda quei quadri si innamora per la poesia dei colori, per la qualità dei materiali; lì sta tutta la sua positività.
C'è sempre un segno di continuità, c'è sicuramente la possibilità di salvarsi, non un solo quadro ci passa il dolore del pensiero che nasconde, sono creazioni di materia che vengono dalle mani di un cuore naturale e riflettono tutta la luce e la speranza di questo
Il Civico Museo Archeologico di Mergozzo in collaborazione con Spazioarte, presenterà presso la propria sede “Maschere e travestimenti nel mondo antico”. L’incontro è fissato sabato 17 febbraio alle ore 15.00. Successivamente alle ore 16.00 presso lo Spazioarte, il Maestro Vittorio Riondato presenterà “Laboratorio aperto”, lezione gratuita su come creare una maschera, idea, fantasia, tecnica, materiale... L’invito è rivolto ad adulti e bambini.
“Carnevale è…il gioco e la maschera”
La mostra propone 4 artisti:
Vittorio Riondato, padovano, diplomatosi presso l’Istituto “Pietro Selvatico” di Padova, ha abbandonato presto l’insegnamento per dedicarsi interamente al Mestiere dell’Artista, ritornando poi nella Scuola proponendo e realizzando laboratori teatrali, seminari sulla maschera, installazioni, animazioni e feste, eventi fondati sulla comunicazione, la partecipazione, la tradizione, animazione e l’ecologia. Le sue maschere vengono vissute e utilizzate nel teatro, nel balletto, nelle rappresentazioni all’aperto, nelle feste popolari, come le sue scenografie e i costumi. Da tempo si interessa di storie e leggende popolari, della tradizione orale e scritta del Veneto, dell’Italia e del resto del Mondo, raccogliendo testimonianze in occasione di mostre personali, laboratori nelle scuole, viaggi in treno, nelle biblioteche, dai racconti della gente per strada, nelle feste popolari, nei mercati, agli approdi lungo i fiumi e laghi, in navigazione con Arcaluna, un’imbarcazione di sua creazione.
Franco Brescianini, superata la soglia dei cinquant’anni, ha dietro di sé un importante carriera di pittore. La sua biografia, ancorché recentissima, dice che ha vinto premi in mostre nazionali ed internazionali di grande prestigio. Ciò comprova come egli goda di vasta notorietà e di particolare prestigio negli ambienti che contano nella pittura contemporanea internazionale.
Risultato evidentemente dovuto all’impegno senza sosta nella ricerca di una espressività sempre nuova e di un discorso sempre più complesso e tuttavia immediato da proporre al suo pubblico, approfondendo in sé, nella psiche e nell’intelletto, motivi di umana urgenza e di speculazione intuitiva.
Nato in un paese del bresciano, è cresciuto in una famiglia numerosa di tipo patriarcale che gli ha inculcato il culto dei valori morali e le virtù della caparbia e solida gente di campagna. Quella di una volta, naturalmente. Suo padre era sarto o meglio gestiva una sartoria e Franco, ancora bambino, coltivava in sé una insopprimibile predisposizione al disegno, alla ricerca estetica, proponendo "modelli esclusivi" che venivano realizzati nel laboratorio con successo.
Ma ascoltiamo ancora le sue parole, estremamente espressive di quell'esperienza: "Da ragazzo ho fatto per alcuni anni lo stilista e il figurinista. Ho poi abbandonato questa professione per dedicarmi alla pittura. Anche se ho frequentato corsi di disegno posso dire di essere un autodidatta. Da giovane dipingevo paesaggi, poi mi sono dedicato al figurativo e in particolare all'immagine femminile".
Marco Sudati nasce a Cremona nel 1948, vive ed opera a Pizzighettone.
Consegue il diploma di scuola superiore e frequenta l'università. Per alcuni anni si dedica all'insegnamento e, nel contempo, si impegna in una ricerca pittorica autonoma.
Frequenta l'Istituto d'Arte "Caravaggio" di Brescia ed espone in vari comuni della provincia di Cremona, Brescia e Milano. Partecipa a vari concorsi nazionali e allestisce numerose mostre personali in varie città italiane (Piacenza, Lodi, Crema e Treviso).
La sua ricerca pittorica assume negli anni '80 contenuti più simbolici che lo conducono all'attuale percorso pittorico, quello del "racconto fantastico", delle "favole a colori" dettate dal ricordo.
Con la d'Ars Agency di Milano espone a Roma, Matera e Milano e con la galleria "La Roggia" a Treviso. All'inizio degli anni '90 lascia l'insegnamento per il "lavoro di pittore".
Inizia la collaborazione con la galleria "Armando Ciferri" di Brescia, poi con il "Centro Arti Visive" di Soresina e la sua diffusione raggiunge contesti più ampi. Espone a New York, Parigi, Helsinki, San Francisco. Nel 1994 partecipa ad una mostra itinerante promossa dalla d'Ars dedicata al "piccolo Principe", e al Festival Dei Due Mondi di Spoleto. Nel 1995 aderisce all'Associazione Artisti Cremonesi, collabora con la Edas di Padova ed espone a Udine, Pordenone, Lazise, Bardolino, Sirmione e Padova.
Partecipa a Milano a una mostra dedicata alla "Gabbianella e al gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepulveda; è pubblicato in copertina dalla rivista quadrimestrale OIKOS. Inizia la collaborazione con la galleria "L'incontro" di Chiari (Brescia).
Nel 2001 con la "Ciferri's Art Gallery" di Brescia, arreda con opere serigrafiche le cabine nella nave "Tropicale" della Costa Crociere.
Varie le sue partecipazioni alle manifestazioni espositive organizzate dalla Edas Edizioni d’Arte Surian, quali collettive, fiere d’arte in Italia e all’Estero.
Mauro Patrini, ha fatto della propria professione la sua arte. L'impulso e l'istinto alla bellezza e alla purezza si trasformano in denuncia di una realtà dolorosa che ci immobilizza con catene invisibili: l'inquinamento, la sporcizia, il cemento. L'uomo si adatta: città su città, invecchiate, affondate e poi ricostruite, una sull'altra.
Città create col legno, il materiale principalmente utilizzato, ma non è materia vergine quella che usa l'artista, non se lo permetterebbe mai: è il legno che esce dai laboratori dei marmisti, è il legno sul quale prendono forma i lussi delle nostre case, è materia di scarto.
Una materia di scarto che dà vita alle pagine del nostro futuro, un futuro di città sommerse e ricostruite, una sopra l'altra, dove l'uomo perde l'orientamento al suo istinto naturale, dove si adatta a spazi inesistenti, dimenticandosi che è il mondo il suo spazio.
Città di solo ferro e cemento dove, ancor prima dell'uomo, si adatta alla natura, snaturandosi, dove gli uccelli imparano, secondo l'intelligenza inesorabile di madre natura, a fare nidi di chiodi e dove specie vegetali sopravvivono fluttuando in acque di cemento.
Mauro è così padrone della materia da consentire a un occhio poco esperto di confonderla, di confondere il legno col gesso. La confusione creata è intenzionale, ci porta a riflettere, ci apre gli occhi sulla corsa al progresso, spesso distruttivo.
Egli però non si ferma solo alla denuncia; chiunque guarda quei quadri si innamora per la poesia dei colori, per la qualità dei materiali; lì sta tutta la sua positività.
C'è sempre un segno di continuità, c'è sicuramente la possibilità di salvarsi, non un solo quadro ci passa il dolore del pensiero che nasconde, sono creazioni di materia che vengono dalle mani di un cuore naturale e riflettono tutta la luce e la speranza di questo
Il Civico Museo Archeologico di Mergozzo in collaborazione con Spazioarte, presenterà presso la propria sede “Maschere e travestimenti nel mondo antico”. L’incontro è fissato sabato 17 febbraio alle ore 15.00. Successivamente alle ore 16.00 presso lo Spazioarte, il Maestro Vittorio Riondato presenterà “Laboratorio aperto”, lezione gratuita su come creare una maschera, idea, fantasia, tecnica, materiale... L’invito è rivolto ad adulti e bambini.
10
febbraio 2007
Carnevale è…il gioco e la maschera
Dal 10 al 27 febbraio 2007
arte contemporanea
Location
SPAZIOARTE
Mergozzo, Piazza della resistenza, 3, (Verbano-cusio-ossola)
Mergozzo, Piazza della resistenza, 3, (Verbano-cusio-ossola)
Orario di apertura
martedì 10,00-12,00
mercoledì-domenica 16.00-19
Vernissage
10 Febbraio 2007, ore 16-20
Autore