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Carte in musica
In occasione del secondo centenario dalla nascita del compositore Frédéric Chopin (1810-1849), a corredo di una serie di concerti eseguiti su strumenti della prima metà dell’Ottocento, al Palazzo Mathis di Bra è allestita una rassegna di circa sessanta opere, sculture, quadri e opere grafiche, tutte ispirate al fantastico mondo dei suoni.
Comunicato stampa
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In occasione del secondo centenario dalla nascita del compositore Frédéric Chopin (1810-1849), a corredo di una serie di concerti eseguiti su strumenti della prima metà dell’Ottocento, al Palazzo Mathis di Bra è allestita una rassegna di circa sessanta opere, sculture, quadri e opere grafiche, tutte ispirate al fantastico mondo dei suoni.
La musica è la più impalpabile, astratta ed eterea delle arti, ma Carte in musica ha provato a raccogliere le “impressioni musicali” di alcuni artisti contemporanei a contatto con note e spartiti, strumenti e composizioni, palcoscenici ed orchestre. Gli autori invitati ad esporre a Palazzo Mathis arrivano da tutto il mondo, dalla provincia Granda e dall’Etna, dall’Estonia e dalla Repubblica Ceca, persino da Taiwan. Hanno inviato i loro fogli incisi, tra cui molti “ex libris” di dimensioni minime quanto di eccelsa qualità. Li abbiamo accompagnati con opere di grande formato e di forte impatto diretto, di intuizione immediata, per estendere ricchezze di timbro e colore. Programmando un viaggio eterogeneo dalle inedite sorprese, tra gli appunti di un’aria barocca e la maestosità d’una sinfonia romantica, le delicatezze di un assolo sottovoce e le squillanti sonorità d’una banda, il suono misurato di Corelli e l’anarchia di Prokofiev, la grazia di Haydn e l’irruenza di Stravinskij.
Col sottofondo delle “maniere nere” di Maura Israel, triestina, e delle acqueforti di Nino Baudino da Cuneo, il grande geroglifico d’ottone di Guido Giordano, la mirabile “soprano” di Tabusso immagine guida della mostra, i bagliori fiammeggianti dell’Uccello di fuoco, la fenice che arde nel roveto infiammato di Ruggeri, l’eterea suonatrice di flauto immortalata nel bronzo di Unia, la Daphne che si trasforma in albero di Soffiantino, fino agli acuti della tromba in jeans di Elena Monaco.
Al centro l’omaggio a Chopin, e al pianoforte: il fortepiano Broadwood Grand del 1845, il Broadwood & Sons, a tavolo, 6 ottave del 1825, l’Hans Angst del 1805 e lo Pfeiffer 1787.
“Dopo aver suonato Chopin, mi sento come se avessi pianto su peccati che non ho mai commesso e mi fossi afflitto per tragedie che non ho mai vissuto”, come ricordava Oscar Wilde.
La musica è la più impalpabile, astratta ed eterea delle arti, ma Carte in musica ha provato a raccogliere le “impressioni musicali” di alcuni artisti contemporanei a contatto con note e spartiti, strumenti e composizioni, palcoscenici ed orchestre. Gli autori invitati ad esporre a Palazzo Mathis arrivano da tutto il mondo, dalla provincia Granda e dall’Etna, dall’Estonia e dalla Repubblica Ceca, persino da Taiwan. Hanno inviato i loro fogli incisi, tra cui molti “ex libris” di dimensioni minime quanto di eccelsa qualità. Li abbiamo accompagnati con opere di grande formato e di forte impatto diretto, di intuizione immediata, per estendere ricchezze di timbro e colore. Programmando un viaggio eterogeneo dalle inedite sorprese, tra gli appunti di un’aria barocca e la maestosità d’una sinfonia romantica, le delicatezze di un assolo sottovoce e le squillanti sonorità d’una banda, il suono misurato di Corelli e l’anarchia di Prokofiev, la grazia di Haydn e l’irruenza di Stravinskij.
Col sottofondo delle “maniere nere” di Maura Israel, triestina, e delle acqueforti di Nino Baudino da Cuneo, il grande geroglifico d’ottone di Guido Giordano, la mirabile “soprano” di Tabusso immagine guida della mostra, i bagliori fiammeggianti dell’Uccello di fuoco, la fenice che arde nel roveto infiammato di Ruggeri, l’eterea suonatrice di flauto immortalata nel bronzo di Unia, la Daphne che si trasforma in albero di Soffiantino, fino agli acuti della tromba in jeans di Elena Monaco.
Al centro l’omaggio a Chopin, e al pianoforte: il fortepiano Broadwood Grand del 1845, il Broadwood & Sons, a tavolo, 6 ottave del 1825, l’Hans Angst del 1805 e lo Pfeiffer 1787.
“Dopo aver suonato Chopin, mi sento come se avessi pianto su peccati che non ho mai commesso e mi fossi afflitto per tragedie che non ho mai vissuto”, come ricordava Oscar Wilde.
09
aprile 2010
Carte in musica
Dal 09 aprile al 30 maggio 2010
fotografia
disegno e grafica
arte moderna
disegno e grafica
arte moderna
Location
PALAZZO MATHIS
Bra, Piazza Caduti Della Libertà, 20, (Cuneo)
Bra, Piazza Caduti Della Libertà, 20, (Cuneo)
Orario di apertura
feriali dalle 16 alle 19, sabato e festivi dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 20
Vernissage
9 Aprile 2010, ore 18,30
Curatore