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Casa Savoia e l’Unità d’Italia
Una Mostra che raccoglie cimeli appartenuti ai Re e alle Regine d’Italia raccolti dalla Fondazione Principe di Venezia, presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, e da alcuni collezionisti privati.
Comunicato stampa
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Torino entra nel vivo delle cerimonie per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia in contemporanea con l'Ostensione della Sacra Sindone, con l'apertura, il prossimo giovedì 15 Aprile, della Mostra Casa Savoia e l'Unità d'Italia.
Un evento particolarmente importante che riporta alla memoria di tutti gli italiani che Torino fu la prima Capitale del Regno d'Italia che vide in Casa Savoia la forza propulsiva. Una Mostra che raccoglie molti cimeli appartenuti ai Re e alle Regine d'Italia raccolti dalla Fondazione Principe di Venezia, presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, e da alcuni collezionisti privati. A Torino verranno per la prima volta esposti pezzi di assoluta rarità come il Collare d'Armatura del Duca Emanuele Filiberto "Testa di Ferro". Il Savoia che seppe riconquistare il Ducato e che portò la Capitale proprio da Chambery a Torino dando di fatto inizio allo sviluppo della politica sabauda nella penisola italiana. Verranno inoltre esposte i famosi monogrammi di diamanti della Regina Margherita e della Regina Elena disegnati dalla Gioielleria Musy di Torino. Tra i pezzi più pregiati spiccano il Manto di Corte della Regina Margherita portato al Quirinale nel 1891 in occasione del Primo Congresso Internazionale che sancì l'ingresso dell'Italia nel novero delle Grandi Potenze. Molti i documenti storici esposti legati ai passi salienti del Risorgimento.
Il Principe Emanuele Filiberto ha dichiarato: "Torino è per Casa Savoia il luogo della memoria, amato e rispettato, non solo l'antica Capitale del Regno di Sardegna e la prima Capitale d'Italia. L'apertura della Mostra Casa Savoia e l'Unità d'Italia a Torino è per me una grande soddisfazione perchè consente a Casa Savoia di poter contribuire fattivamente al programma delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. Sono anche particolarmente felice che questa mostra sia coincidente con l'Ostensione della Santa Sindone che fu conservata per mezzo millennio da Casa Savoia e che fu donata a Papa Giovanni Paolo II da mio nonno Re Umberto II. Vale la pena ricordare che un Reliquiario del 1532 contenente un frammento della Sindone sarà esposto alla Mostra a Torino."
Casa Savoia e Torino
La Mostra “Casa Savoia e l’Unità d’Italia”, nell’imminenza della Celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, non poteva esimersi dal scegliere Torino come punto focale. Il fuoco unitario è certo stato alimentato da Casa Savoia e dai piemontesi, con i loro patrimoni e col loro sangue, ma la moda odierna di contestare l’Unità sembra il frutto di semplificazioni e di disinformazione costruita ad arte. Casa Savoia accarezzò un “programma italiano” sin da tempi remotissimi e operò per realizzarlo mediante la politica, la diplomazia, le alleanze matrimoniali, guardando realisticamente a un modello federale. Le modalità con cui quel programma giunse alla fase realizzativa, nella prima metà del XIX secolo, furono adottate anche sotto la spinta di protagonisti stabilitisi a Torino da ogni parte d’Italia e furono condivise da un gran numero di Italiani nelle rispettive regioni che propugnarono l’unità. A fianco dei Piemontesi, nelle battaglie e nelle lotte risorgimentali vi erano cittadini lombardi, veneti, emiliani, liguri, napoletani…, insomma vi era uno spaccato vivo e numericamente consistente dell’Italia intera. Perché oggi accanirsi contro i sensi di unità del Paese, che pure conobbero in passato anche momenti alti e toccanti, come accadde nel 1921 quando, attorno al treno che trasportò la salma del Milite Ignoto, si raccolsero lungo il percorso milioni e milioni di italiani legati in un unico grande abbraccio ideale? L’alto senso della Patria che oggi si vuole piegare agli interessi delle singole regioni senza ricordare che il vero decentramento era la chiave del governo Sabaudo. Re Vittorio Emanuele II espresse nel 1864 la celebre frase: “governare da lontano, amministrare da vicino” che sintetizza questa impostazione. Se l’evoluzione del Paese prendesse un indirizzo federativo non vi sarebbe quindi nulla di nuovo o di rivoluzionario: non si farebbe altro che tornare al progetto di Casa Savoia.
Torino è culla della Dinastia Sabauda ed è la culla dell’Italia Unita. Una città che risplende per il suo essere stata Capitale Sabauda: coronata dalle Regge, abbellita dall’impianto urbanistico degno delle più importanti capitali europee, dai palazzi che furono del governo, e dai maestosi monumenti architettonici come Palazzo Reale, Palazzo Madama e molti altri. Torino nucleo propulsivo della ricerca dell’equilibrio tra bellezza e maestosità, con la discrezione e l’attenzione tipica dei piemontesi che fu anche tratto distintivo nel carattere dei Sovrani di Casa Savoia l’ultimo dei quali, Re Umberto II, volle vivere proprio a Torino durante gli anni più felici della sua giovinezza.
Casa Savoia e la Sacra Sindone
Non è un caso che la Mostra su Casa Savoia giunga a Torino in contemporanea con l’Ostensione della Sacra Sindone. Il Sacro Lenzuolo fu infatti donato da Casa Savoia al Santo Padre nel 1983.
Un frammento della Sacra Sindone, inserito in un reliquiario del XVI secolo, è esposto nella Mostra "Casa Savoia e l'Unità d'Italia" ospitata a Torino. Il Sacro Lenzuolo fu custodito per piú di 500 anni (dal 1453 al 1983) dalla Real Casa Savoia. La Reliquia esposta alla Mostra Casa Savoia risale all'epoca dell'incendio nel Castello di Chambery, in Savoia, luogo in cui Casa Savoia, custode del Sacro Lenzuolo fino al 1983 anno in cui Re Umberto II la lasciò in eredità al Santo Padre, conservava la Sacra Sindone. Durante il Rinascimento, nel 1532, nella Sainte Chapelle di Chambéry dei Duchi di Savoia la Sindone era ripiegata in una cassetta d’argento. Ci fu un grave incendio e una goccia di metallo fuso cadde sulla Sindone trapassandone tutti gli strati e rovinando in parte il tessuto. Le bruciature furono riparate dalle Duchesse di Savoia e dalle Clarisse di Chambéry. Le suore ripararono il lenzuolo e con i frammenti ritagliati dal Sacro Lino confezionarono tre reliquari. Solo uno ha raggiunto indenne i giorni nostri. Fu sempre conservato nelle dimore dei Capi della Real Casa e oggi è esposto a Torino in occasione dell'ostensione della Sacra Sindone.
Un evento particolarmente importante che riporta alla memoria di tutti gli italiani che Torino fu la prima Capitale del Regno d'Italia che vide in Casa Savoia la forza propulsiva. Una Mostra che raccoglie molti cimeli appartenuti ai Re e alle Regine d'Italia raccolti dalla Fondazione Principe di Venezia, presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, e da alcuni collezionisti privati. A Torino verranno per la prima volta esposti pezzi di assoluta rarità come il Collare d'Armatura del Duca Emanuele Filiberto "Testa di Ferro". Il Savoia che seppe riconquistare il Ducato e che portò la Capitale proprio da Chambery a Torino dando di fatto inizio allo sviluppo della politica sabauda nella penisola italiana. Verranno inoltre esposte i famosi monogrammi di diamanti della Regina Margherita e della Regina Elena disegnati dalla Gioielleria Musy di Torino. Tra i pezzi più pregiati spiccano il Manto di Corte della Regina Margherita portato al Quirinale nel 1891 in occasione del Primo Congresso Internazionale che sancì l'ingresso dell'Italia nel novero delle Grandi Potenze. Molti i documenti storici esposti legati ai passi salienti del Risorgimento.
Il Principe Emanuele Filiberto ha dichiarato: "Torino è per Casa Savoia il luogo della memoria, amato e rispettato, non solo l'antica Capitale del Regno di Sardegna e la prima Capitale d'Italia. L'apertura della Mostra Casa Savoia e l'Unità d'Italia a Torino è per me una grande soddisfazione perchè consente a Casa Savoia di poter contribuire fattivamente al programma delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. Sono anche particolarmente felice che questa mostra sia coincidente con l'Ostensione della Santa Sindone che fu conservata per mezzo millennio da Casa Savoia e che fu donata a Papa Giovanni Paolo II da mio nonno Re Umberto II. Vale la pena ricordare che un Reliquiario del 1532 contenente un frammento della Sindone sarà esposto alla Mostra a Torino."
Casa Savoia e Torino
La Mostra “Casa Savoia e l’Unità d’Italia”, nell’imminenza della Celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, non poteva esimersi dal scegliere Torino come punto focale. Il fuoco unitario è certo stato alimentato da Casa Savoia e dai piemontesi, con i loro patrimoni e col loro sangue, ma la moda odierna di contestare l’Unità sembra il frutto di semplificazioni e di disinformazione costruita ad arte. Casa Savoia accarezzò un “programma italiano” sin da tempi remotissimi e operò per realizzarlo mediante la politica, la diplomazia, le alleanze matrimoniali, guardando realisticamente a un modello federale. Le modalità con cui quel programma giunse alla fase realizzativa, nella prima metà del XIX secolo, furono adottate anche sotto la spinta di protagonisti stabilitisi a Torino da ogni parte d’Italia e furono condivise da un gran numero di Italiani nelle rispettive regioni che propugnarono l’unità. A fianco dei Piemontesi, nelle battaglie e nelle lotte risorgimentali vi erano cittadini lombardi, veneti, emiliani, liguri, napoletani…, insomma vi era uno spaccato vivo e numericamente consistente dell’Italia intera. Perché oggi accanirsi contro i sensi di unità del Paese, che pure conobbero in passato anche momenti alti e toccanti, come accadde nel 1921 quando, attorno al treno che trasportò la salma del Milite Ignoto, si raccolsero lungo il percorso milioni e milioni di italiani legati in un unico grande abbraccio ideale? L’alto senso della Patria che oggi si vuole piegare agli interessi delle singole regioni senza ricordare che il vero decentramento era la chiave del governo Sabaudo. Re Vittorio Emanuele II espresse nel 1864 la celebre frase: “governare da lontano, amministrare da vicino” che sintetizza questa impostazione. Se l’evoluzione del Paese prendesse un indirizzo federativo non vi sarebbe quindi nulla di nuovo o di rivoluzionario: non si farebbe altro che tornare al progetto di Casa Savoia.
Torino è culla della Dinastia Sabauda ed è la culla dell’Italia Unita. Una città che risplende per il suo essere stata Capitale Sabauda: coronata dalle Regge, abbellita dall’impianto urbanistico degno delle più importanti capitali europee, dai palazzi che furono del governo, e dai maestosi monumenti architettonici come Palazzo Reale, Palazzo Madama e molti altri. Torino nucleo propulsivo della ricerca dell’equilibrio tra bellezza e maestosità, con la discrezione e l’attenzione tipica dei piemontesi che fu anche tratto distintivo nel carattere dei Sovrani di Casa Savoia l’ultimo dei quali, Re Umberto II, volle vivere proprio a Torino durante gli anni più felici della sua giovinezza.
Casa Savoia e la Sacra Sindone
Non è un caso che la Mostra su Casa Savoia giunga a Torino in contemporanea con l’Ostensione della Sacra Sindone. Il Sacro Lenzuolo fu infatti donato da Casa Savoia al Santo Padre nel 1983.
Un frammento della Sacra Sindone, inserito in un reliquiario del XVI secolo, è esposto nella Mostra "Casa Savoia e l'Unità d'Italia" ospitata a Torino. Il Sacro Lenzuolo fu custodito per piú di 500 anni (dal 1453 al 1983) dalla Real Casa Savoia. La Reliquia esposta alla Mostra Casa Savoia risale all'epoca dell'incendio nel Castello di Chambery, in Savoia, luogo in cui Casa Savoia, custode del Sacro Lenzuolo fino al 1983 anno in cui Re Umberto II la lasciò in eredità al Santo Padre, conservava la Sacra Sindone. Durante il Rinascimento, nel 1532, nella Sainte Chapelle di Chambéry dei Duchi di Savoia la Sindone era ripiegata in una cassetta d’argento. Ci fu un grave incendio e una goccia di metallo fuso cadde sulla Sindone trapassandone tutti gli strati e rovinando in parte il tessuto. Le bruciature furono riparate dalle Duchesse di Savoia e dalle Clarisse di Chambéry. Le suore ripararono il lenzuolo e con i frammenti ritagliati dal Sacro Lino confezionarono tre reliquari. Solo uno ha raggiunto indenne i giorni nostri. Fu sempre conservato nelle dimore dei Capi della Real Casa e oggi è esposto a Torino in occasione dell'ostensione della Sacra Sindone.
01
maggio 2010
Casa Savoia e l’Unità d’Italia
Dal primo maggio al 15 giugno 2010
Location
PALAZZO SALUZZO DI CARDE’
Torino, Piazza San Carlo, 161, (Torino)
Torino, Piazza San Carlo, 161, (Torino)
Biglietti
intero 5 euro, ridotto 3 euro
Orario di apertura
ore 10-19 chiuso il lunedì
Sito web
www.mostracasasavoia.it
Editore
ELECTA
Curatore