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Castello di Ama per l’Arte Contemporanea – Ilya & Emilia Kabakov
Sarà un’opera di Ilya & Emilia Kabakov la nuova installazione artistica del “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”
Comunicato stampa
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Gaiole in Chianti, Siena. 1° Ottobre 2010 - Il Castello di Ama celebra la prossima Domenica 17 Ottobre una tappa fondamentale del proprio percorso nel mondo dell’Arte Contemporanea, festeggiando il 10° anniversario del progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea” con una nuova installazione permanente, “The Observer” di Ilya e Emilia Kabakov, realizzata, negli spazi del borgo chiantigiano in collaborazione con Galleria Continua.
Lorenza Sebasti e Marco Pallanti, anime del Castello di Ama, hanno deciso inoltre di uscire dal piccolo borgo che ospita l’azienda per sviluppare anche altrove la stessa forma di dialogo tra l’Artista e il Luogo, e portando lo spirito del “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea” nel cuore di Firenze, una delle città-faro dell’Arte nel mondo.
Siglando una importante Partnership con il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, il disegno iniziale di Castello di Ama finisce per arricchirsi completandosi: nel Cortile di Palazzo Strozzi si è inaugurata Giovedì 30 settembre l’opera “Metrocubo d’infinito in un cubo specchiante” di Michelangelo Pistoletto che apre così una nuova prospettiva al progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”.
L’opera del celebre Artista rimarrà installata nel cortile di Palazzo Strozzi fino al 23 Gennaio 2011.
“Con Pistoletto iniziammo dieci anni fa la nostra esperienza nel mondo dell’arte contemporanea “In situ”- dichiara Marco Pallanti, direttore artistico del Castello di Ama, – ed oggi con lui ripartiamo per una nuova esperienza culturale”.
Dal 2000, il Castello di Ama ha raccolto le opere di Michelangelo Pistoletto “L’Albero di Ama, 2000” passando in ordine cronologico per Daniel Buren “Sulle vigne: Punti di vista, 2001”, Giulio Paolini “Paradigma, 2002”, Kendell Geers “Revolution/Love, 2003”, Anish Kapoor “Aima, 2004”, Chen Zhen “La lumière intérieur du corps humain, 2005”, Carlos Garaicoa “Yo no quiero ver más a mis vecinos, 2006”, Nedko Solakov “Amadoodles, 2007’’, “Towards the Ground, 2008” di Cristina Iglesias e “Topiary, 2009” di Louise Bourgeois nel 2009.
segue
Su Castello di Ama
Ama è un piccolo borgo tra le colline, a circa 500 metri sul livello del mare, nel comune di Gaiole in Chianti in provincia di Siena, posto nel cuore del Chianti Classico storico, dove i vigneti si alternano agli oliveti e al bosco.
Castello di Ama è riconosciuta quale una delle aziende di eccellenza nel panorama vinicolo internazionale ed uno dei più innovativi players nel settore dell'Arte Contemporanea. Marco Pallanti e Lorenza Sebasti hanno saputo costruire intorno ad Ama un "mondo" di altissima qualità e con radici profonde, che ne disegna il carattere unico e fa di Ama uno dei pochi "chateaux" italiani.
L’Azienda, nata nel 1972 per amore di quattro famiglie romane, ha attualmente una superficie totale di circa 250 ettari dei quali 90 coltivati a vigneto e 40 a ulivo, posti ad un’altitudine media di 480 metri. La produzione, proveniente esclusivamente dai propri vigneti, si aggira intorno alle 300-350 mila bottiglie per anno, che corrispondono a circa 3500-4000 bottiglie per ettaro, e trova il suo paradigma nel “Castello di Ama” un vino ottenuto attraverso la selezione delle zone più vocate a Sangiovese.
I suoi vini più noti, accanto al Castello di Ama, ambasciatore del Chianti Classico, si chiamano Vigneto Bellavista, un Chianti Classico entrato nell’olimpo dei grandi vini del mondo, Vigneto La Casuccia, il primo vino che esalta il connubio Sangiovese Merlot nel Chianti Classico, L’Apparita, vino di culto dal 1985 a base di Merlot in purezza ed il Vin Santo, un vino da emozione a base dei migliori grappoli di Malvasia Bianca e Trebbiano. A questi, nel 2009 si è aggiunto il nuovo vino Il Chiuso, un assemblaggio in percentuali diverse tra Sangiovese e Pinot Nero, dalle caratteristiche di grande freschezza.
Lorenza Sebasti e Marco Pallanti, anime del Castello di Ama, hanno deciso inoltre di uscire dal piccolo borgo che ospita l’azienda per sviluppare anche altrove la stessa forma di dialogo tra l’Artista e il Luogo, e portando lo spirito del “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea” nel cuore di Firenze, una delle città-faro dell’Arte nel mondo.
Siglando una importante Partnership con il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, il disegno iniziale di Castello di Ama finisce per arricchirsi completandosi: nel Cortile di Palazzo Strozzi si è inaugurata Giovedì 30 settembre l’opera “Metrocubo d’infinito in un cubo specchiante” di Michelangelo Pistoletto che apre così una nuova prospettiva al progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”.
L’opera del celebre Artista rimarrà installata nel cortile di Palazzo Strozzi fino al 23 Gennaio 2011.
“Con Pistoletto iniziammo dieci anni fa la nostra esperienza nel mondo dell’arte contemporanea “In situ”- dichiara Marco Pallanti, direttore artistico del Castello di Ama, – ed oggi con lui ripartiamo per una nuova esperienza culturale”.
Dal 2000, il Castello di Ama ha raccolto le opere di Michelangelo Pistoletto “L’Albero di Ama, 2000” passando in ordine cronologico per Daniel Buren “Sulle vigne: Punti di vista, 2001”, Giulio Paolini “Paradigma, 2002”, Kendell Geers “Revolution/Love, 2003”, Anish Kapoor “Aima, 2004”, Chen Zhen “La lumière intérieur du corps humain, 2005”, Carlos Garaicoa “Yo no quiero ver más a mis vecinos, 2006”, Nedko Solakov “Amadoodles, 2007’’, “Towards the Ground, 2008” di Cristina Iglesias e “Topiary, 2009” di Louise Bourgeois nel 2009.
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Su Castello di Ama
Ama è un piccolo borgo tra le colline, a circa 500 metri sul livello del mare, nel comune di Gaiole in Chianti in provincia di Siena, posto nel cuore del Chianti Classico storico, dove i vigneti si alternano agli oliveti e al bosco.
Castello di Ama è riconosciuta quale una delle aziende di eccellenza nel panorama vinicolo internazionale ed uno dei più innovativi players nel settore dell'Arte Contemporanea. Marco Pallanti e Lorenza Sebasti hanno saputo costruire intorno ad Ama un "mondo" di altissima qualità e con radici profonde, che ne disegna il carattere unico e fa di Ama uno dei pochi "chateaux" italiani.
L’Azienda, nata nel 1972 per amore di quattro famiglie romane, ha attualmente una superficie totale di circa 250 ettari dei quali 90 coltivati a vigneto e 40 a ulivo, posti ad un’altitudine media di 480 metri. La produzione, proveniente esclusivamente dai propri vigneti, si aggira intorno alle 300-350 mila bottiglie per anno, che corrispondono a circa 3500-4000 bottiglie per ettaro, e trova il suo paradigma nel “Castello di Ama” un vino ottenuto attraverso la selezione delle zone più vocate a Sangiovese.
I suoi vini più noti, accanto al Castello di Ama, ambasciatore del Chianti Classico, si chiamano Vigneto Bellavista, un Chianti Classico entrato nell’olimpo dei grandi vini del mondo, Vigneto La Casuccia, il primo vino che esalta il connubio Sangiovese Merlot nel Chianti Classico, L’Apparita, vino di culto dal 1985 a base di Merlot in purezza ed il Vin Santo, un vino da emozione a base dei migliori grappoli di Malvasia Bianca e Trebbiano. A questi, nel 2009 si è aggiunto il nuovo vino Il Chiuso, un assemblaggio in percentuali diverse tra Sangiovese e Pinot Nero, dalle caratteristiche di grande freschezza.
17
ottobre 2010
Castello di Ama per l’Arte Contemporanea – Ilya & Emilia Kabakov
17 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI AMA
Gaiole In Chianti, (Siena)
Gaiole In Chianti, (Siena)
Ufficio stampa
STUDIO GRASSI & PARTNERS
Autore