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Castello di Ama per l’Arte Contemporanea – Louise Bourgeois
Sarà un’opera di Louise Bourgeois la decima installazione artistica del “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea” dopo quelle di Pistoletto, Buren, Paolini, Geers, Kapoor, Chen Zen, Garaicoa, Solakov e Iglesias.
Comunicato stampa
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Installata la decima opera del progetto “Castello di Ama per l’arte contemporanea”
Louise Bourgeois interpreta lo spirito del Chianti
La scultura in marmo, figura mezza donna mezzo fiore, ospitata in un’antica cisterna
Il mondo intimo e riservato, ma al tempo stesso ricco di sorprendente modernità, i temi della sessualità e della solitudine di Louise Bourgeois si sposano con la natura, la terra fertile e produttiva del Chianti. La simbiosi avviene al Castello di Ama, a Gaiole in Chianti, in un’angusta cisterna all'interno della cantina di invecchiamento. È qui che l’artista, 97 anni, una delle personalità più rilevanti del panorama dell'arte contemporanea, ha scelto di collocare la sua installazione “Topiary”. Lo sguardo penetra nel buio e si posa su una scultura in marmo rosa alta poco meno di 70 centimetri, il corpo di una adolescente seduta sulle ginocchia che si trasforma, scorrendo con gli occhi verso la testa, in un bellissimo fiore. Dalla corolla esce un piccolo getto d’acqua che ricade sulla figura bagnandola e facendo risaltare così il tenue colore rosa del marmo. L’opera, che da oggi sarà visibile nel borgo senese di Ama, è un esempio di ars topiaria nella rielaborazione della Bourgeois, l’arte di dare alle piante forme umane o geometriche. Come tutti gli altri artisti da Michelangelo Pistoletto a Daniel Buren che hanno lasciato un segno ad Ama, anche la Bourgeois ha interpretato al meglio lo spirito del luogo. Ad ispirare il lavoro è stato tre anni fa l’incontro di Lorenza e Marco Pallanti con l’artista nella sua abitazione newyorkese. A questo è seguito il racconto del luogo fatto da Jerry Gorovoy suo inseparabile assistente, da anni vero e proprio braccio destro dell’artista. Inoltre, la Bourgeios si è avvalsa di alcuni video con immagini del paesaggio, delle ville, delle cantine, ma anche del lavoro quotidiano, della vendemmia, della raccolta delle olive, che le sono stati inviati. Il resto lo ha fatto la sua sensibilità che nelle parole e nei fotogrammi ha trovato l'idea per l'opera e per la sua ideale collocazione. La vecchia cisterna per l’acqua è una gabbia, un anfratto riservato e nascosto che si inserisce filologicamente nel lavoro della Bourgeois da sempre attratta dai molteplici punti di vista che gli spazi chiusi donano all’osservatore tanto da farne una delle forme ricorrenti della sua produzione artistica.
“Siamo onorati di poter esporre ad Ama un’installazione di Louise Bourgeois - dice Marco Pallanti, direttore del progetto “Castello di Ama per l’arte contemporanea”. - Un sogno che inseguivamo da tempo. Un’idea che ha iniziato a concretizzarsi quando abbiamo avuto l’opportunità di incontrarla: un colloquio fantastico in cui rimanemmo sorpresi dalla sua voglia di conoscere, colpiti dalla curiosità riguardo al nostro progetto e dalla vivacità dei suoi occhi. Il suo interesse ci fece ben sperare. Da quel momento Louise Bourgeois è rimasta una nostra idea fissa che ricorreva ogni anno finchè non abbiamo avuto il coraggio e la sfrontatezza di chiederle apertamente di offrirci un po’ del suo grande genio”.
La Bourgeois ha materializzato il suo pensiero in un piccolo calco di gesso e poi la statua è stata realizzata a Carrara nello studio di Carlo Nicoli dove da anni prendono forma le sue opere in marmo. Quella della Bourgeois è la decima installazione che fa parte del progetto “Castello di Ama per l’arte contemporanea” che raccoglie dal 2000, in collaborazione con Galleria Continua, le opere di Michelangelo Pistoletto “L’Albero di Ama” passando in ordine cronologico per Daniel Buren “Sulle vigne: Punti di vista”, Giulio Paolini “Paradigma”, Kendell Geers “Revolution/Love”, Anish Kapoor “Aima”, Chen Zhen “La lumière intérieur du corps humain”, Carlos Garaicoa “Yo no quiero ver más a mis vecinos”, Nedko Solakov “Amadoodles’’, e “Towards the Ground” di Cristina Iglesias dello scorso anno. Una collezione unica per la qualità degli artisti che hanno accettato l’invito a concepire un’opera ‘in situ’ ispirata al fascino e alla suggestione del luogo. “Ci piacerebbe far apprezzare tutta questa bellezza ad un pubblico ampio – spiega Pallanti - per questo ci siamo organizzati affinchè dopo l’inaugurazione di questa ultima opera la collezione sia visitabile da tutti due giorni la settimana con una ‘mediatrice culturelle’ che introdurrà il visitatore allo spirito del progetto e delle singole opere d’arte”.
Louise Bourgeois interpreta lo spirito del Chianti
La scultura in marmo, figura mezza donna mezzo fiore, ospitata in un’antica cisterna
Il mondo intimo e riservato, ma al tempo stesso ricco di sorprendente modernità, i temi della sessualità e della solitudine di Louise Bourgeois si sposano con la natura, la terra fertile e produttiva del Chianti. La simbiosi avviene al Castello di Ama, a Gaiole in Chianti, in un’angusta cisterna all'interno della cantina di invecchiamento. È qui che l’artista, 97 anni, una delle personalità più rilevanti del panorama dell'arte contemporanea, ha scelto di collocare la sua installazione “Topiary”. Lo sguardo penetra nel buio e si posa su una scultura in marmo rosa alta poco meno di 70 centimetri, il corpo di una adolescente seduta sulle ginocchia che si trasforma, scorrendo con gli occhi verso la testa, in un bellissimo fiore. Dalla corolla esce un piccolo getto d’acqua che ricade sulla figura bagnandola e facendo risaltare così il tenue colore rosa del marmo. L’opera, che da oggi sarà visibile nel borgo senese di Ama, è un esempio di ars topiaria nella rielaborazione della Bourgeois, l’arte di dare alle piante forme umane o geometriche. Come tutti gli altri artisti da Michelangelo Pistoletto a Daniel Buren che hanno lasciato un segno ad Ama, anche la Bourgeois ha interpretato al meglio lo spirito del luogo. Ad ispirare il lavoro è stato tre anni fa l’incontro di Lorenza e Marco Pallanti con l’artista nella sua abitazione newyorkese. A questo è seguito il racconto del luogo fatto da Jerry Gorovoy suo inseparabile assistente, da anni vero e proprio braccio destro dell’artista. Inoltre, la Bourgeios si è avvalsa di alcuni video con immagini del paesaggio, delle ville, delle cantine, ma anche del lavoro quotidiano, della vendemmia, della raccolta delle olive, che le sono stati inviati. Il resto lo ha fatto la sua sensibilità che nelle parole e nei fotogrammi ha trovato l'idea per l'opera e per la sua ideale collocazione. La vecchia cisterna per l’acqua è una gabbia, un anfratto riservato e nascosto che si inserisce filologicamente nel lavoro della Bourgeois da sempre attratta dai molteplici punti di vista che gli spazi chiusi donano all’osservatore tanto da farne una delle forme ricorrenti della sua produzione artistica.
“Siamo onorati di poter esporre ad Ama un’installazione di Louise Bourgeois - dice Marco Pallanti, direttore del progetto “Castello di Ama per l’arte contemporanea”. - Un sogno che inseguivamo da tempo. Un’idea che ha iniziato a concretizzarsi quando abbiamo avuto l’opportunità di incontrarla: un colloquio fantastico in cui rimanemmo sorpresi dalla sua voglia di conoscere, colpiti dalla curiosità riguardo al nostro progetto e dalla vivacità dei suoi occhi. Il suo interesse ci fece ben sperare. Da quel momento Louise Bourgeois è rimasta una nostra idea fissa che ricorreva ogni anno finchè non abbiamo avuto il coraggio e la sfrontatezza di chiederle apertamente di offrirci un po’ del suo grande genio”.
La Bourgeois ha materializzato il suo pensiero in un piccolo calco di gesso e poi la statua è stata realizzata a Carrara nello studio di Carlo Nicoli dove da anni prendono forma le sue opere in marmo. Quella della Bourgeois è la decima installazione che fa parte del progetto “Castello di Ama per l’arte contemporanea” che raccoglie dal 2000, in collaborazione con Galleria Continua, le opere di Michelangelo Pistoletto “L’Albero di Ama” passando in ordine cronologico per Daniel Buren “Sulle vigne: Punti di vista”, Giulio Paolini “Paradigma”, Kendell Geers “Revolution/Love”, Anish Kapoor “Aima”, Chen Zhen “La lumière intérieur du corps humain”, Carlos Garaicoa “Yo no quiero ver más a mis vecinos”, Nedko Solakov “Amadoodles’’, e “Towards the Ground” di Cristina Iglesias dello scorso anno. Una collezione unica per la qualità degli artisti che hanno accettato l’invito a concepire un’opera ‘in situ’ ispirata al fascino e alla suggestione del luogo. “Ci piacerebbe far apprezzare tutta questa bellezza ad un pubblico ampio – spiega Pallanti - per questo ci siamo organizzati affinchè dopo l’inaugurazione di questa ultima opera la collezione sia visitabile da tutti due giorni la settimana con una ‘mediatrice culturelle’ che introdurrà il visitatore allo spirito del progetto e delle singole opere d’arte”.
13
settembre 2009
Castello di Ama per l’Arte Contemporanea – Louise Bourgeois
13 settembre 2009
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI AMA
Gaiole In Chianti, (Siena)
Gaiole In Chianti, (Siena)
Autore