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Castelnuovo Fotografia 2020 – VIII Edizione
Ottava edizione di Castelnuovo Fotografia a Castelnuovo di Porto (RM). La manifestazione è giunta all’VIII edizione e presenta un calendario ricco di appuntamenti tra talk, letture portfolio, bookshop e mostre.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nonostante il momento complesso che stiamo attraversando, il team di Castel-nuovo Fotografia ha deciso di procedere con l’ottava edizione del festival, por-tando avanti un progetto culturale in cui crede molto, nel rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza coronavirus. Nel primo weekend di ottobre, sabato 3 e domenica 4, due giorni di inaugurazione animeranno il castello e il borgo medievale di Castelnuovo di Porto tra mostre, letture portfolio, presentazioni, proiezioni e installazioni. Il festival si muove da sempre per un confronto reci-proco tra le arti, oltrepassandone i confini, facendoli diventare vie di incontro e di scambio. Le sale del Castello Colonna si aprono anche quest’anno all’esperienza artistica come motivo di rigenerazione sociale, culturale ed este-tica. Le opere esposte e le iniziative da un lato vogliono stimolare una riflessio-ne sulla fotografia contemporanea, dall’altro sono il simbolo di una cultura che vuole resistere nonostante il momento difficile che tutti noi stiamo vivendo.
La manifestazione è realizzata dal Comune di Castelnuovo di Porto e curata dall'associazione culturale DIECIQUINDICI con la direzione artistica di Elisabet-ta Portoghese e il comitato scientifico composto da Michela Becchis, storica dell’arte e curatrice, Manuela De Leonardis, storica dell’arte, giornalista e cura-trice.
Il festival gode del patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Pae-saggisti e Conservatori di Roma e dell’Ente Regionale Parco di Veio, del Goethe institut, dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, dell’Università di Roma Tre e dell’IILA- Organizzazione Internazionale Italo-latina ameri-cana.
Anche per questa edizione Leica Camera Italia, filiale italiana del marchio lea-der nella produzione di macchine fotografiche e obiettivi di eccellenza, è partner della manifestazione. Nella splendida cornice del Parco di Veio e nel paesaggio dell'Etruria meridionale, a due passi da Roma, LEICA offre la possibilità unica di provare sul campo alcuni dei suoi straordinari modelli dei Sistemi SL, M e Q, accompagnati dallo staff qualificato del Leica Store Roma.
L'edizione 2020 si avvale della collaborazione di numerose gallerie di arte con-temporanea e, come tradizione ormai da molti anni, di istituti di cultura stranieri.
Per quest’anno vogliamo riflettere sul paesaggio dell’abitare: mai come in que-sta fase è importante interrogarsi sul ruolo che la forma dell’abitare assume nel-la trasformazione della città contemporanea a la sua relazione con lo spazio pubblico e l’ambiente.
Il paesaggio muta velocemente, la città si svuota, gli abitanti della città tradizio-nale sono spinti in luoghi in cui la frammentazione sociale e spaziale è la con-notazione predominante.
Nella negazione di ogni spazio di umana condivisione, dai palazzi alveare di edilizia intensiva circondati da strade troppo larghe per potervi camminare, il paesaggio si frammenta in un orizzonte di case genericamente tutte uguali in cui lo spazio individuale predomina: il muro di cinta ne è l’emblema, come il centro commerciale lo è dello spazio pubblico.
Lo smartworking forzato crea inedite forme di impiego dello spazio domestico, l’esperienza della mobilità e del pendolarismo che sembrava predominate di-viene incerta.
Il paesaggio dell’abitare si modifica insieme al modo vivere lo spazio.
Nonostante gli appartamenti siano tuttora divisi rigorosamente in zona notte e zona giorno, tra lo spazio della notte/intimità e quello del giorno/condivisione, il binomio famiglia – abitazione è sempre meno verosimile: durante la pandemia Milano si svuota di studenti e lavoratori precari e il suo volto è quello della città della coabitazione. A Roma il centro si svuota e svela il volto di una città privata della sua anima e diventata merce ad uso e consumo dell’industria turistica. Parallelamente all’abbandono e al degrado dello spazio pubblico come bene comune, l’unico paesaggio metropolitano che sembra immutato nelle sue dina-miche se non nel suo progressivo allontanamento dal centro è quello di chi è spinto sempre più lontano, in affollati alloggi di fortuna o baraccopoli prive dei servizi essenziali, luce, acqua e servizi igienici. Gli spazi dell’emergenza abitati-va, prima degli emigrati meridionali, ora dei migranti e dei nuovi poveri, occupa-no strutture industriali in disuso, cantieri abbandonati, giardini pubblici e intersti-zi del tessuto urbano oppure i margini in cui la città si fa campagna, e quel mar-gine incerto, senza cura, si trasforma in discarica a cielo aperto.
LE MOSTRE
GUIDO GUIDI - LE CORBUSIER - 5 ARCHITETTURE
In collaborazione con la Galleria 1/9unosunove arte contemporanea, Roma
La mostra DI Guido Guidi, figura di spicco della fotografia italiana contempora-nea, già esposta alla galleria 1/9unosunove arte contemporanea a Roma, riu-nisce stampe per la maggior parte inedite, di 5 edifici tra i più importanti costruiti da Le Corbusier: La Maison La Roche (Paris, 1923-1924), La Maison Planeix (Paris, 1924-1928), La Villa Savoye (Poissy, 1928-1931) La Cité-Refuge (Pa-ris,1929-1933) e L’Usine Claude-et-Duval (Saint-Dié-Des-Vosges, 1946-1951). L’opera di Le Corbusier è filtrata dallo sguardo lucido e rigoroso di Guido Guidi. Le fotografie sono disposte in sequenza sulla base del tempo che passa, degli spostamenti e movimenti, degli avvicinamenti e allontanamenti del fotografo all’interno e all’esterno degli edifici.
KAREN STUKE - HOTEL BOGOTÀ
A cura di Antonio Maiorino Marrazzo, Galleria PrimoPiano, Napoli
Patrocinio Goethe Institut
Nel corso di tre anni la fotografa Karen Stuke ha alloggiato in 45 camere dell’iconico Hotel Bogotà della città di Berlino. L’accordo con l’albergatore Ris-smann era di alloggiare in una camera diversa ogni notte. Ogni notte uno scatto con il tempo di esposizione che corrispondeva alla durata del pernottamento, il tempo dell’incoscienza del sonno e del sogno. La cifra di Stuke è anche nel di-spositivo che utilizza, la fotocamera a foro stenopeico: tecnica che richiede un tempo di esposizione estremamente lungo affinché nell’immagine si percepisca qualcosa di riconoscibile.
REIKO HIRAMATSU - MIZU NO ARU FÙKEI | PAESAGGI D’ACQUA
A cura di Manuela De Leonardis
Patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma
In MIZU NO ARU FÙKEI | PAESAGGI D’ACQUA, Il tema dell’abitare è declina-to da Reiko Hiramatsu attraverso l’acqua, elemento vitale dell’uomo e del pae-saggio naturale e urbano, in una visione che oscilla tra la liricità introspettiva e la lucidità della documentazione. Le fotografie sono state realizzate in Giappo-ne tra la fine del 2019 e la primavera 2020 (durante il lockdown) e vengono presentate per la prima volta a Castelnuovo Fotografia.
VALENTINA DE ROSA - VILLA MONTETURLI
Dal Laboratorio Irregolare con Antonio Biasiucci
Valentina De Rosa comincia a frequentare Monteturli nel 2013. Le sue fotogra-fie elaborano lo schiaffo psicologico ricevuto dall’incontro e quell’onda d’urto che ne fuoriesce. Il colore acido e la geometria temperano corpi e volti, il set ri-petitivo e semplicissimo, la persona al centro dell’inquadratura, aprono diver-samente alla vita disabile: una possibilità, una variabile incontrollabile della bel-lezza e della vita, stravolgendo i connotati e la percezione ordinaria della realtà. Qui si guarda negli occhi l’energia vitale e trasgressiva della disabilità totale, si percepisce il disarmo totale e la fiducia dei protagonisti, incosciente ed estrema nella salvezza di un’immagina. Nel 2015 l’artista viene selezionata per parteci-pare alla seconda edizione del Laboratorio Irregolare curato da Antonio Bia-siucci, una masterclass biennale focalizzata sulla ricerca personale e la fotogra-fia d’autore.
LUCA BORTOLATO - IL MONDO FUORI
A cura di Michele Corleone e Galleria Interzone, Roma
Un diario giornaliero di istantanee create dallo schermo del televisore durante il periodo della quarantena. Immagini che sono state in un secondo momento stampate e affisse in città, spunto per nuovi dialoghi e connessioni. Una rifles-sione sul mondo esterno che cambia e sullo scorrere del tempo attraverso dei frame televisivi; la tv altro non è che un filtro attraverso il quale conosciamo e incanaliamo nuove informazioni, speranze e paure.
LABORATORIO C.I.R.C.O. - UNA COSTELLAZIONE DI SCARTI
Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità
Patrocinio dell’Università di Roma Tre
Il laboratorio è formato da Francesco Careri, Fabrizio Finucci, Chiara Lu-chetti, Alberto Marzo, Sara Monaco, Serena Olcuire, Enrico Perini, Maria Rocco.
Il C.I.R.C.O. viene elaborato nel laboratorio di progettazione architettonica e ur-bana del corso della laurea magistrale in architettura-progettazione urbana dell’Università Roma Tre. Gli studenti e le studentesse hanno portato avanti una mappatura del patrimonio immobiliare romano dismesso e cominciato a costruire relazioni collaborative con i soggetti interessati della società civile e del mondo dell’attivismo. Hanno elaborato 11 progetti sperimentali di C.I.R.C.O. in 11 diversi edifici in disuso, lavorando su: individuazione di attori, fruitori, pos-sibili finanziamenti, inneschi di dinamiche di economia circolare, impatto alla scala di quartiere e urbana, progetti architettonici di riuso degli immobili, condu-cibili per fasi e sensibili all’imprevisto.
CHIARA DAVOLI E LEROY S.P.Q.R’DAM - I.U.R. INFORMA URBIS ROMAE Guida psico-geografica della Roma underground
Chiara Davoli è una sociologa e fotografa. Leroy a 13 anni con la sua crew fa la prima occupazione nella Pietralata di Pasolini: durerà poche ore ma non smet-terà mai di ritentare.
L’idea espositiva in mostra al festival è una Wunderkammer in cui convogliare delle mappe di Roma che propongono prospettive differenti: dalla visione zeni-tale, alla scala dell’edificio, fino ad arrivare ad altezza d’uomo nelle foto. Nel ca-so del 4 Stelle hanno contribuito Valerio Muscella e Paolo Palermo con foto e video realizzati per il film “4 Stelle hotel”.
TOMEU COLL – BADLANDS
A cura di Gabriele Agostini, In collaborazione con il Centro Sperimentale di Fotografia CSF-Adams
Tomeu Coll è stato presentato come Emerging Photographer dalla rivista statu-nitense Smithsonian Magazine. Il lavoro documentario Badlands è uno sguardo intimo all’interno dell’isola di Maiorca dove è nato e cresciuto l’artista stesso. A pochi metri da dove passano gli aeroplani nelle spiagge affollate di turisti, c'è un'area in cui nulla sembra accadere. La storia di un sobborgo tra luci e ombre oltre quello che il resto del mondo vuole vedere. Un’isola da sogno sì ma con i difetti che il fotografo sviscera, mostrando un forte senso di inquietudine e tur-bamento.
SEVERINE QUEYRAS - SGUARDI CONTRARI
A cura di Michela Becchis
Séverine Queyras fotografa francese ma romana di adozione ama fotografare paesaggi urbani, la periferia, la street photography, reportage sociali, fiori e pozzanghere. Del suo lavoro, parafrasando Kafka, si potrebbe scrivere così: “Davanti a una, cento, mille case sta un guardiano. Un uomo di campagna vie-ne da questo guardiano e gli chiede il permesso di accedere a una casa. Ma il guardiano gli risponde che per il momento non glielo può consentire. L'uomo dopo aver riflettuto chiede se più tardi gli sarà possibile. «Può darsi,» dice il guardiano, «ma adesso no»”.
L’inesorabilità di quell’«adesso no», quel senza tempo di una risposta irragio-nevole e crudele nella sua insensatezza creano, nel lavoro di Queyras, colori e ombre netti, lucidi, sempre rifrangenti di toni luminosi, in alcuni casi abbaglianti, che delimitano lo spazio dell’uomo, della natura, di uno straccio prezioso, della città senza nessuna morbidezza.
MAÏMOUNA GUERRESI - VILLE NOUVELLES AND ANCIENT SHADOWS
A cura di Manuela De Leonardis
Presentata per la prima volta a Castelnuovo Fotografia, la video installazione di Maïmouna Guerresi è stata realizzata a Marrakech tra marzo e maggio 2020. Confinata nell’edificio del MACAAL-Musée d’Art Contemporain Africain che ospita gli artisti in residenza, nel quartiere di Al Madeen, isolata per via dell’emergenza del Covid-19 ma con la possibilità di passeggiare nei dintorni, Maïmouna ha fotografato le architetture razionali della ville nouvelle di Marra-kech, cogliendone gli elementi di tensione alla base del sistema socio-politico della loro costruzione, eredità coloniale, in cui ha inserito le ombre di corpi mi-stici che migrano nello spazio/tempo, sottolineando con l’enfasi dei loro gesti teatrali la sacralità di un momento del quotidiano.
FAUSTO GIACCONE - MACONDO
A cura di Elisabetta Portoghese con la collaborazione di s.t. foto libreria gal-leria
Patrocinio di IILA- Organizzazione Internazionale italo latina americana
Dal 2006 al 2010 il fotografo ha percorso a lungo la “costa” colombiana, con in testa un sogno: poter realizzare un progetto che restituisse, con l’immediatezza propria del linguaggio fotografico, il senso di un’opera molto complessa quale quella di Gabriel García Márquez. “E così, armato di una semplice Rolleiflex biottica degli anni sessanta, intrapresi un viaggio che sarebbe durato tre anni, alla scoperta di un mondo e nella ricerca di un linguaggio per raccontarlo”.
MARIA BAUER E GIUSEPPE SCAFIDI - 15.03.1990
Vincitori contest CDPzine 2019
Maria Bauer e Giuseppe Scafidi, entrambi siciliani hanno iniziato a fotografare nelle loro città di origine, Catania e Palermo, per poi trasferirsi a Roma al fine di approfondire le conoscenze del mezzo fotografico e della camera oscura. Con questa fanzine i due fotografi hanno voluto costruire un diario d’Italia del secolo scorso tramite delle foto raccolte da terra, la domenica, alla chiusura del merca-to di Porta Portese a Roma.
YVONNE DE ROSA - ELENA DREAMING / NEGATIVO 1930
Yvonne De Rosa è una fotografa e fondatrice di Magazzini Fotografici a Napoli di cui è direttrice artistica. Nel suo lavoro, attraverso dei video, rielabora dei fatti di cronaca realmente accaduti, legati a un passato lontano o recente. Le storie narrate trattano argomenti vari: un femminicidio del 1930, il ritrovamento di un carteggio amoroso del 1920, la fine di una dittatura. Il soggetto principale dell’autrice è quello della memoria, ricreando storie che vedono protagoniste persone comuni che altrimenti sarebbero dimenticate.
CERTI SIRI VIU NAVI
Mostra tratta dal libro dei Fratelli Mancuso
Illustrazioni di Gianluigi Toccafondo
A cura di Else Edizioni
Un lavoro che nasce dall’incontro di tre artisti: i Fratelli Mancuso, e Gianluigi Toccafondo. Il risultato di questo connubio è un leporello che si apre per una lunghezza di 5 metri, stampato in serigrafia a sei colori da Else Edizioni. Si par-la di navi che giungono da un mare profondo accompagnate dalla meraviglia di un bambino, un viaggio continuo di traversate e approdi, di uomini e imbarca-zioni che nascono dal tratto pastoso e fluttuante di Gianluigi Toccafondo e dalle visionarie metamorfosi dei suoi disegni. In mostra ci saranno le serigrafie del leporello e il video realizzato da Angelo Loy in cui le parole e la musica dei fra-telli Mancuso si accompagnano agli straordinari disegni originali di Gianluigi Toccafondo.
INGRID HELENA PAJO - MESSAGGI DALL’INVISIBILE
Installazione
Ingrid Helena Pajo è un’artista di Tallin, Estonia. Lavora principalmente materia-li tessili e readymade e si concentra su fibre di origine naturale. Il lavoro Mes-saggi dall’invisibile è una collezione di oggetti raccolti e lavorati che, oltre le ap-parenze, assumono un nuovo significato nell’essere collezionati e mostrano l’habitat dell’artista che li ha raccolti in un percorso tra l’Estonia e l’Italia. Gli og-getti raccolti sono rivisitati con filo di rame, conduttore di energia nei cavi elettri-ci e, simbolicamente, principio di unione tra elementi.
LUCA EUGENIO CELSO - LOOKING FOR SILA GRECA
Looking for Sila greca nasce da un’esigenza personale. Quella di ripercorrere i luoghi di origine della famiglia del fotografo; luoghi che per necessità primaria sono stati abbandonati, ma non dimenticati. Nel periodo della colossale migra-zione interna che l’Italia subì, tra il 1955 e il 1963 intere aree del mezzogiorno si spopolarono. I comuni dell’hinterland torinese, dove l’artista è nato, tra il 1961 e il 1967 crebbero dell’80%. Terre abbandonate quelle della Sila, che ancora vengono vissute dai pochi calabresi rimasti, ma soprattutto da immigrati, in par-ticolare indiani, africani, polacchi.
GLI INCONTRI
Presentazione del lavoro A je burrneh di Paola Favoino, edito da Balter-books. Con la fotografa Paola Favoino e Aminta Pierri
Secondo le leggi consuetudinarie del codice Kanun trasmesse oralmente da secoli, se in una comunità familiare, specialmente nel nord dell'Albania, veniva a mancare l'uomo che ne era a capo, le sue funzioni di reggente assoluto pote-vano essere assunte interamente e con la stessa valenza da una donna. Nella ricerca della Favoino, il percorso si intreccia allo sviluppo della sua forma libro e si rende metafora di un passaggio intimo attraverso i materiali tecnici e lucidi della storia, a creare uno specchio del concetto di identità.
Presentazione del libro Periferia. Abitare Tor Bella Monaca. Di Carlo Cella-mare e Francesco Montillo, fotografie di Fabio Moscatelli, edito da Donzelli Editore Roma 2020.
Il tema delle periferie urbane è oggi strategico perché la città contemporanea si definisce proprio a partire da quei luoghi in cui vive la gran parte della popola-zione, con situazioni di marginalità e di degrado ma anche di forte partecipazio-ne e creatività. Questo libro restituisce una diversa rappresentazione della peri-feria, a partire dal luogo che a Roma accoglie la sua immagine più negativa, ovvero Tor Bella Monaca. Guardando oltre gli enormi problemi del quartiere, emerge tuttavia una grande vitalità, un contesto di iniziative sociali e di autor-ganizzazione.
Incontro con il collettivo del Rome Photozine Festival e presentazione di Funzilla Expo.
Il Funzilla Fest nasce nel 2015 su iniziativa di Fugazine e Monkeyphoto. Oggi il collettivo è formato da fotografi e appassionati di editoria indipendente. Quest’anno il festival diventa Funzilla Expo, un'esposizione diffusa di fanzine in luoghi diversi che prenderà il via a metà Ottobre.
Presentazione del plastico Monte Segato di Francesco Careri
Professore presso l’Università Roma Tre, dove è direttore del Master Environ-mental Humanities e del Master Arti Performative e Spazi Comunitari, Careri presenta un lavoro basato su i suoi ricordi del passato. Un monte segato, ferito, sovrumano, tagliato da una sciabolata gigante per la furia degli dei. E ancora una cava di tufo dismessa. Un’idea futura, restituire luce e bellezza al profilo di un disegno sbiadito nella sua memoria.
Proclamazione e premiazione concorso “Il Parco prima del Coronavirus” a cura dell’Ente Regionale Parco di Veio.
Era l’aprile scorso, tempo di lockdown. I Parchi del Lazio erano chiusi, proprio all’inizio della stagione in cui sono più frequentati. Veio è un parco periurbano, i cui confini iniziano da Roma Nord arrivando quasi alla provincia di Viterbo. In quel momento difficile, dove eravamo tutti chiusi in casa, è stato lanciato sulla pagina Facebook del Parco un contest fotografico: “Il Parco prima del Coro-navirus”. Gli amici del Parco sono stati invitati a inviare le foto delle loro pas-seggiate ed escursioni nel Parco, prima della pandemia. Nel corso del Festival verranno premiati i primi tre che hanno raggiunto un maggior numero di like, e inoltre una giuria qualificata darà un premio speciale alla foto più significativa e rappresentativa del Parco di Veio, tra quelle che hanno partecipato al contest.
Proiezione degli scatti del contest Instagram a cura del Comune di Castel-nuovo di Porto in collaborazione con l’associazione DIECIQUINDICI “Lo spazio sospeso - raccontaci con uno scatto la tua personale visione, in questo tempo sospeso, dello spazio domestico e di quello lavorativo”.
CDPZINE 2020
In collaborazione con DIECIQUINDICI, CDPzine è un concorso dedicato ai gio-vani fotografi che sperimentano nuovi linguaggi attraverso la realizzazione di fanzine fotografiche e autoproduzioni e che vede in palio come premio la pro-duzione della mostra del progetto vincitore durante la successiva edizione del festival.
Immancabile anche in questa edizione il FOTOBOOKSHOP di Castelnuovo Fo-tografia, spazio collettivo dedicato all'editoria fotografica, alle fanzine e al self publishing che quest’anno sarà allestito all’aperto, nel rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza coronavirus. Gli appassionati e i collezionisti posso-no curiosare tra le opere di editori e di giovani editori indipendenti o fanzine au-toprodotte dagli stessi fotografi che ci raccontano la parte più interessante del loro lavoro con immagini libere dalle regole imposte dal mercato. Presenti: Else Edizioni, Leporello, Yogurt Magazine & the Paper Room, Postcart Edizioni, Ta-na LIBRI per tutti.
Si confermano domenica 4 ottobre le LETTURE PORTFOLIO, dove gli appas-sionati di fotografia possono sottoporre i loro progetti fotografici ad esperti del settore per averne un parere professionale. I lettori sono Luisa Briganti e Ga-briele Agostini, Manuela De Leonardis, Dario De Dominicis e Massimo Siragu-sa.
Per supportare Castelnuovo Fotografia e le iniziative del festival e far si che sia il festival di tutte e tutti abbiamo avviato una campagna crowdfunding sulla piat-taforma Produzioni dal Basso SOSTIENI IL FESTIVAL
Durante la settimana visite su prenotazione scrivendoci all’indirizzo email: ca-stelnuovofotografia@gmail.com
Weekend di chiusura
Sabato 10 e Domenica 11 Ottobre 2020
Orari 15:00 - 19:00
Durante la settimana visite su prenotazione scrivendoci all’indirizzo email:
castelnuovofotografia@gmail.com
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.
Contatti
castelnuovofotografia@gmail.com
press.castelnuovofotografia@gmail.com
https://www.castelnuovofotografia.it/
La manifestazione è realizzata dal Comune di Castelnuovo di Porto e curata dall'associazione culturale DIECIQUINDICI con la direzione artistica di Elisabet-ta Portoghese e il comitato scientifico composto da Michela Becchis, storica dell’arte e curatrice, Manuela De Leonardis, storica dell’arte, giornalista e cura-trice.
Il festival gode del patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Pae-saggisti e Conservatori di Roma e dell’Ente Regionale Parco di Veio, del Goethe institut, dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, dell’Università di Roma Tre e dell’IILA- Organizzazione Internazionale Italo-latina ameri-cana.
Anche per questa edizione Leica Camera Italia, filiale italiana del marchio lea-der nella produzione di macchine fotografiche e obiettivi di eccellenza, è partner della manifestazione. Nella splendida cornice del Parco di Veio e nel paesaggio dell'Etruria meridionale, a due passi da Roma, LEICA offre la possibilità unica di provare sul campo alcuni dei suoi straordinari modelli dei Sistemi SL, M e Q, accompagnati dallo staff qualificato del Leica Store Roma.
L'edizione 2020 si avvale della collaborazione di numerose gallerie di arte con-temporanea e, come tradizione ormai da molti anni, di istituti di cultura stranieri.
Per quest’anno vogliamo riflettere sul paesaggio dell’abitare: mai come in que-sta fase è importante interrogarsi sul ruolo che la forma dell’abitare assume nel-la trasformazione della città contemporanea a la sua relazione con lo spazio pubblico e l’ambiente.
Il paesaggio muta velocemente, la città si svuota, gli abitanti della città tradizio-nale sono spinti in luoghi in cui la frammentazione sociale e spaziale è la con-notazione predominante.
Nella negazione di ogni spazio di umana condivisione, dai palazzi alveare di edilizia intensiva circondati da strade troppo larghe per potervi camminare, il paesaggio si frammenta in un orizzonte di case genericamente tutte uguali in cui lo spazio individuale predomina: il muro di cinta ne è l’emblema, come il centro commerciale lo è dello spazio pubblico.
Lo smartworking forzato crea inedite forme di impiego dello spazio domestico, l’esperienza della mobilità e del pendolarismo che sembrava predominate di-viene incerta.
Il paesaggio dell’abitare si modifica insieme al modo vivere lo spazio.
Nonostante gli appartamenti siano tuttora divisi rigorosamente in zona notte e zona giorno, tra lo spazio della notte/intimità e quello del giorno/condivisione, il binomio famiglia – abitazione è sempre meno verosimile: durante la pandemia Milano si svuota di studenti e lavoratori precari e il suo volto è quello della città della coabitazione. A Roma il centro si svuota e svela il volto di una città privata della sua anima e diventata merce ad uso e consumo dell’industria turistica. Parallelamente all’abbandono e al degrado dello spazio pubblico come bene comune, l’unico paesaggio metropolitano che sembra immutato nelle sue dina-miche se non nel suo progressivo allontanamento dal centro è quello di chi è spinto sempre più lontano, in affollati alloggi di fortuna o baraccopoli prive dei servizi essenziali, luce, acqua e servizi igienici. Gli spazi dell’emergenza abitati-va, prima degli emigrati meridionali, ora dei migranti e dei nuovi poveri, occupa-no strutture industriali in disuso, cantieri abbandonati, giardini pubblici e intersti-zi del tessuto urbano oppure i margini in cui la città si fa campagna, e quel mar-gine incerto, senza cura, si trasforma in discarica a cielo aperto.
LE MOSTRE
GUIDO GUIDI - LE CORBUSIER - 5 ARCHITETTURE
In collaborazione con la Galleria 1/9unosunove arte contemporanea, Roma
La mostra DI Guido Guidi, figura di spicco della fotografia italiana contempora-nea, già esposta alla galleria 1/9unosunove arte contemporanea a Roma, riu-nisce stampe per la maggior parte inedite, di 5 edifici tra i più importanti costruiti da Le Corbusier: La Maison La Roche (Paris, 1923-1924), La Maison Planeix (Paris, 1924-1928), La Villa Savoye (Poissy, 1928-1931) La Cité-Refuge (Pa-ris,1929-1933) e L’Usine Claude-et-Duval (Saint-Dié-Des-Vosges, 1946-1951). L’opera di Le Corbusier è filtrata dallo sguardo lucido e rigoroso di Guido Guidi. Le fotografie sono disposte in sequenza sulla base del tempo che passa, degli spostamenti e movimenti, degli avvicinamenti e allontanamenti del fotografo all’interno e all’esterno degli edifici.
KAREN STUKE - HOTEL BOGOTÀ
A cura di Antonio Maiorino Marrazzo, Galleria PrimoPiano, Napoli
Patrocinio Goethe Institut
Nel corso di tre anni la fotografa Karen Stuke ha alloggiato in 45 camere dell’iconico Hotel Bogotà della città di Berlino. L’accordo con l’albergatore Ris-smann era di alloggiare in una camera diversa ogni notte. Ogni notte uno scatto con il tempo di esposizione che corrispondeva alla durata del pernottamento, il tempo dell’incoscienza del sonno e del sogno. La cifra di Stuke è anche nel di-spositivo che utilizza, la fotocamera a foro stenopeico: tecnica che richiede un tempo di esposizione estremamente lungo affinché nell’immagine si percepisca qualcosa di riconoscibile.
REIKO HIRAMATSU - MIZU NO ARU FÙKEI | PAESAGGI D’ACQUA
A cura di Manuela De Leonardis
Patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma
In MIZU NO ARU FÙKEI | PAESAGGI D’ACQUA, Il tema dell’abitare è declina-to da Reiko Hiramatsu attraverso l’acqua, elemento vitale dell’uomo e del pae-saggio naturale e urbano, in una visione che oscilla tra la liricità introspettiva e la lucidità della documentazione. Le fotografie sono state realizzate in Giappo-ne tra la fine del 2019 e la primavera 2020 (durante il lockdown) e vengono presentate per la prima volta a Castelnuovo Fotografia.
VALENTINA DE ROSA - VILLA MONTETURLI
Dal Laboratorio Irregolare con Antonio Biasiucci
Valentina De Rosa comincia a frequentare Monteturli nel 2013. Le sue fotogra-fie elaborano lo schiaffo psicologico ricevuto dall’incontro e quell’onda d’urto che ne fuoriesce. Il colore acido e la geometria temperano corpi e volti, il set ri-petitivo e semplicissimo, la persona al centro dell’inquadratura, aprono diver-samente alla vita disabile: una possibilità, una variabile incontrollabile della bel-lezza e della vita, stravolgendo i connotati e la percezione ordinaria della realtà. Qui si guarda negli occhi l’energia vitale e trasgressiva della disabilità totale, si percepisce il disarmo totale e la fiducia dei protagonisti, incosciente ed estrema nella salvezza di un’immagina. Nel 2015 l’artista viene selezionata per parteci-pare alla seconda edizione del Laboratorio Irregolare curato da Antonio Bia-siucci, una masterclass biennale focalizzata sulla ricerca personale e la fotogra-fia d’autore.
LUCA BORTOLATO - IL MONDO FUORI
A cura di Michele Corleone e Galleria Interzone, Roma
Un diario giornaliero di istantanee create dallo schermo del televisore durante il periodo della quarantena. Immagini che sono state in un secondo momento stampate e affisse in città, spunto per nuovi dialoghi e connessioni. Una rifles-sione sul mondo esterno che cambia e sullo scorrere del tempo attraverso dei frame televisivi; la tv altro non è che un filtro attraverso il quale conosciamo e incanaliamo nuove informazioni, speranze e paure.
LABORATORIO C.I.R.C.O. - UNA COSTELLAZIONE DI SCARTI
Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità
Patrocinio dell’Università di Roma Tre
Il laboratorio è formato da Francesco Careri, Fabrizio Finucci, Chiara Lu-chetti, Alberto Marzo, Sara Monaco, Serena Olcuire, Enrico Perini, Maria Rocco.
Il C.I.R.C.O. viene elaborato nel laboratorio di progettazione architettonica e ur-bana del corso della laurea magistrale in architettura-progettazione urbana dell’Università Roma Tre. Gli studenti e le studentesse hanno portato avanti una mappatura del patrimonio immobiliare romano dismesso e cominciato a costruire relazioni collaborative con i soggetti interessati della società civile e del mondo dell’attivismo. Hanno elaborato 11 progetti sperimentali di C.I.R.C.O. in 11 diversi edifici in disuso, lavorando su: individuazione di attori, fruitori, pos-sibili finanziamenti, inneschi di dinamiche di economia circolare, impatto alla scala di quartiere e urbana, progetti architettonici di riuso degli immobili, condu-cibili per fasi e sensibili all’imprevisto.
CHIARA DAVOLI E LEROY S.P.Q.R’DAM - I.U.R. INFORMA URBIS ROMAE Guida psico-geografica della Roma underground
Chiara Davoli è una sociologa e fotografa. Leroy a 13 anni con la sua crew fa la prima occupazione nella Pietralata di Pasolini: durerà poche ore ma non smet-terà mai di ritentare.
L’idea espositiva in mostra al festival è una Wunderkammer in cui convogliare delle mappe di Roma che propongono prospettive differenti: dalla visione zeni-tale, alla scala dell’edificio, fino ad arrivare ad altezza d’uomo nelle foto. Nel ca-so del 4 Stelle hanno contribuito Valerio Muscella e Paolo Palermo con foto e video realizzati per il film “4 Stelle hotel”.
TOMEU COLL – BADLANDS
A cura di Gabriele Agostini, In collaborazione con il Centro Sperimentale di Fotografia CSF-Adams
Tomeu Coll è stato presentato come Emerging Photographer dalla rivista statu-nitense Smithsonian Magazine. Il lavoro documentario Badlands è uno sguardo intimo all’interno dell’isola di Maiorca dove è nato e cresciuto l’artista stesso. A pochi metri da dove passano gli aeroplani nelle spiagge affollate di turisti, c'è un'area in cui nulla sembra accadere. La storia di un sobborgo tra luci e ombre oltre quello che il resto del mondo vuole vedere. Un’isola da sogno sì ma con i difetti che il fotografo sviscera, mostrando un forte senso di inquietudine e tur-bamento.
SEVERINE QUEYRAS - SGUARDI CONTRARI
A cura di Michela Becchis
Séverine Queyras fotografa francese ma romana di adozione ama fotografare paesaggi urbani, la periferia, la street photography, reportage sociali, fiori e pozzanghere. Del suo lavoro, parafrasando Kafka, si potrebbe scrivere così: “Davanti a una, cento, mille case sta un guardiano. Un uomo di campagna vie-ne da questo guardiano e gli chiede il permesso di accedere a una casa. Ma il guardiano gli risponde che per il momento non glielo può consentire. L'uomo dopo aver riflettuto chiede se più tardi gli sarà possibile. «Può darsi,» dice il guardiano, «ma adesso no»”.
L’inesorabilità di quell’«adesso no», quel senza tempo di una risposta irragio-nevole e crudele nella sua insensatezza creano, nel lavoro di Queyras, colori e ombre netti, lucidi, sempre rifrangenti di toni luminosi, in alcuni casi abbaglianti, che delimitano lo spazio dell’uomo, della natura, di uno straccio prezioso, della città senza nessuna morbidezza.
MAÏMOUNA GUERRESI - VILLE NOUVELLES AND ANCIENT SHADOWS
A cura di Manuela De Leonardis
Presentata per la prima volta a Castelnuovo Fotografia, la video installazione di Maïmouna Guerresi è stata realizzata a Marrakech tra marzo e maggio 2020. Confinata nell’edificio del MACAAL-Musée d’Art Contemporain Africain che ospita gli artisti in residenza, nel quartiere di Al Madeen, isolata per via dell’emergenza del Covid-19 ma con la possibilità di passeggiare nei dintorni, Maïmouna ha fotografato le architetture razionali della ville nouvelle di Marra-kech, cogliendone gli elementi di tensione alla base del sistema socio-politico della loro costruzione, eredità coloniale, in cui ha inserito le ombre di corpi mi-stici che migrano nello spazio/tempo, sottolineando con l’enfasi dei loro gesti teatrali la sacralità di un momento del quotidiano.
FAUSTO GIACCONE - MACONDO
A cura di Elisabetta Portoghese con la collaborazione di s.t. foto libreria gal-leria
Patrocinio di IILA- Organizzazione Internazionale italo latina americana
Dal 2006 al 2010 il fotografo ha percorso a lungo la “costa” colombiana, con in testa un sogno: poter realizzare un progetto che restituisse, con l’immediatezza propria del linguaggio fotografico, il senso di un’opera molto complessa quale quella di Gabriel García Márquez. “E così, armato di una semplice Rolleiflex biottica degli anni sessanta, intrapresi un viaggio che sarebbe durato tre anni, alla scoperta di un mondo e nella ricerca di un linguaggio per raccontarlo”.
MARIA BAUER E GIUSEPPE SCAFIDI - 15.03.1990
Vincitori contest CDPzine 2019
Maria Bauer e Giuseppe Scafidi, entrambi siciliani hanno iniziato a fotografare nelle loro città di origine, Catania e Palermo, per poi trasferirsi a Roma al fine di approfondire le conoscenze del mezzo fotografico e della camera oscura. Con questa fanzine i due fotografi hanno voluto costruire un diario d’Italia del secolo scorso tramite delle foto raccolte da terra, la domenica, alla chiusura del merca-to di Porta Portese a Roma.
YVONNE DE ROSA - ELENA DREAMING / NEGATIVO 1930
Yvonne De Rosa è una fotografa e fondatrice di Magazzini Fotografici a Napoli di cui è direttrice artistica. Nel suo lavoro, attraverso dei video, rielabora dei fatti di cronaca realmente accaduti, legati a un passato lontano o recente. Le storie narrate trattano argomenti vari: un femminicidio del 1930, il ritrovamento di un carteggio amoroso del 1920, la fine di una dittatura. Il soggetto principale dell’autrice è quello della memoria, ricreando storie che vedono protagoniste persone comuni che altrimenti sarebbero dimenticate.
CERTI SIRI VIU NAVI
Mostra tratta dal libro dei Fratelli Mancuso
Illustrazioni di Gianluigi Toccafondo
A cura di Else Edizioni
Un lavoro che nasce dall’incontro di tre artisti: i Fratelli Mancuso, e Gianluigi Toccafondo. Il risultato di questo connubio è un leporello che si apre per una lunghezza di 5 metri, stampato in serigrafia a sei colori da Else Edizioni. Si par-la di navi che giungono da un mare profondo accompagnate dalla meraviglia di un bambino, un viaggio continuo di traversate e approdi, di uomini e imbarca-zioni che nascono dal tratto pastoso e fluttuante di Gianluigi Toccafondo e dalle visionarie metamorfosi dei suoi disegni. In mostra ci saranno le serigrafie del leporello e il video realizzato da Angelo Loy in cui le parole e la musica dei fra-telli Mancuso si accompagnano agli straordinari disegni originali di Gianluigi Toccafondo.
INGRID HELENA PAJO - MESSAGGI DALL’INVISIBILE
Installazione
Ingrid Helena Pajo è un’artista di Tallin, Estonia. Lavora principalmente materia-li tessili e readymade e si concentra su fibre di origine naturale. Il lavoro Mes-saggi dall’invisibile è una collezione di oggetti raccolti e lavorati che, oltre le ap-parenze, assumono un nuovo significato nell’essere collezionati e mostrano l’habitat dell’artista che li ha raccolti in un percorso tra l’Estonia e l’Italia. Gli og-getti raccolti sono rivisitati con filo di rame, conduttore di energia nei cavi elettri-ci e, simbolicamente, principio di unione tra elementi.
LUCA EUGENIO CELSO - LOOKING FOR SILA GRECA
Looking for Sila greca nasce da un’esigenza personale. Quella di ripercorrere i luoghi di origine della famiglia del fotografo; luoghi che per necessità primaria sono stati abbandonati, ma non dimenticati. Nel periodo della colossale migra-zione interna che l’Italia subì, tra il 1955 e il 1963 intere aree del mezzogiorno si spopolarono. I comuni dell’hinterland torinese, dove l’artista è nato, tra il 1961 e il 1967 crebbero dell’80%. Terre abbandonate quelle della Sila, che ancora vengono vissute dai pochi calabresi rimasti, ma soprattutto da immigrati, in par-ticolare indiani, africani, polacchi.
GLI INCONTRI
Presentazione del lavoro A je burrneh di Paola Favoino, edito da Balter-books. Con la fotografa Paola Favoino e Aminta Pierri
Secondo le leggi consuetudinarie del codice Kanun trasmesse oralmente da secoli, se in una comunità familiare, specialmente nel nord dell'Albania, veniva a mancare l'uomo che ne era a capo, le sue funzioni di reggente assoluto pote-vano essere assunte interamente e con la stessa valenza da una donna. Nella ricerca della Favoino, il percorso si intreccia allo sviluppo della sua forma libro e si rende metafora di un passaggio intimo attraverso i materiali tecnici e lucidi della storia, a creare uno specchio del concetto di identità.
Presentazione del libro Periferia. Abitare Tor Bella Monaca. Di Carlo Cella-mare e Francesco Montillo, fotografie di Fabio Moscatelli, edito da Donzelli Editore Roma 2020.
Il tema delle periferie urbane è oggi strategico perché la città contemporanea si definisce proprio a partire da quei luoghi in cui vive la gran parte della popola-zione, con situazioni di marginalità e di degrado ma anche di forte partecipazio-ne e creatività. Questo libro restituisce una diversa rappresentazione della peri-feria, a partire dal luogo che a Roma accoglie la sua immagine più negativa, ovvero Tor Bella Monaca. Guardando oltre gli enormi problemi del quartiere, emerge tuttavia una grande vitalità, un contesto di iniziative sociali e di autor-ganizzazione.
Incontro con il collettivo del Rome Photozine Festival e presentazione di Funzilla Expo.
Il Funzilla Fest nasce nel 2015 su iniziativa di Fugazine e Monkeyphoto. Oggi il collettivo è formato da fotografi e appassionati di editoria indipendente. Quest’anno il festival diventa Funzilla Expo, un'esposizione diffusa di fanzine in luoghi diversi che prenderà il via a metà Ottobre.
Presentazione del plastico Monte Segato di Francesco Careri
Professore presso l’Università Roma Tre, dove è direttore del Master Environ-mental Humanities e del Master Arti Performative e Spazi Comunitari, Careri presenta un lavoro basato su i suoi ricordi del passato. Un monte segato, ferito, sovrumano, tagliato da una sciabolata gigante per la furia degli dei. E ancora una cava di tufo dismessa. Un’idea futura, restituire luce e bellezza al profilo di un disegno sbiadito nella sua memoria.
Proclamazione e premiazione concorso “Il Parco prima del Coronavirus” a cura dell’Ente Regionale Parco di Veio.
Era l’aprile scorso, tempo di lockdown. I Parchi del Lazio erano chiusi, proprio all’inizio della stagione in cui sono più frequentati. Veio è un parco periurbano, i cui confini iniziano da Roma Nord arrivando quasi alla provincia di Viterbo. In quel momento difficile, dove eravamo tutti chiusi in casa, è stato lanciato sulla pagina Facebook del Parco un contest fotografico: “Il Parco prima del Coro-navirus”. Gli amici del Parco sono stati invitati a inviare le foto delle loro pas-seggiate ed escursioni nel Parco, prima della pandemia. Nel corso del Festival verranno premiati i primi tre che hanno raggiunto un maggior numero di like, e inoltre una giuria qualificata darà un premio speciale alla foto più significativa e rappresentativa del Parco di Veio, tra quelle che hanno partecipato al contest.
Proiezione degli scatti del contest Instagram a cura del Comune di Castel-nuovo di Porto in collaborazione con l’associazione DIECIQUINDICI “Lo spazio sospeso - raccontaci con uno scatto la tua personale visione, in questo tempo sospeso, dello spazio domestico e di quello lavorativo”.
CDPZINE 2020
In collaborazione con DIECIQUINDICI, CDPzine è un concorso dedicato ai gio-vani fotografi che sperimentano nuovi linguaggi attraverso la realizzazione di fanzine fotografiche e autoproduzioni e che vede in palio come premio la pro-duzione della mostra del progetto vincitore durante la successiva edizione del festival.
Immancabile anche in questa edizione il FOTOBOOKSHOP di Castelnuovo Fo-tografia, spazio collettivo dedicato all'editoria fotografica, alle fanzine e al self publishing che quest’anno sarà allestito all’aperto, nel rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza coronavirus. Gli appassionati e i collezionisti posso-no curiosare tra le opere di editori e di giovani editori indipendenti o fanzine au-toprodotte dagli stessi fotografi che ci raccontano la parte più interessante del loro lavoro con immagini libere dalle regole imposte dal mercato. Presenti: Else Edizioni, Leporello, Yogurt Magazine & the Paper Room, Postcart Edizioni, Ta-na LIBRI per tutti.
Si confermano domenica 4 ottobre le LETTURE PORTFOLIO, dove gli appas-sionati di fotografia possono sottoporre i loro progetti fotografici ad esperti del settore per averne un parere professionale. I lettori sono Luisa Briganti e Ga-briele Agostini, Manuela De Leonardis, Dario De Dominicis e Massimo Siragu-sa.
Per supportare Castelnuovo Fotografia e le iniziative del festival e far si che sia il festival di tutte e tutti abbiamo avviato una campagna crowdfunding sulla piat-taforma Produzioni dal Basso SOSTIENI IL FESTIVAL
Durante la settimana visite su prenotazione scrivendoci all’indirizzo email: ca-stelnuovofotografia@gmail.com
Weekend di chiusura
Sabato 10 e Domenica 11 Ottobre 2020
Orari 15:00 - 19:00
Durante la settimana visite su prenotazione scrivendoci all’indirizzo email:
castelnuovofotografia@gmail.com
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.
Contatti
castelnuovofotografia@gmail.com
press.castelnuovofotografia@gmail.com
https://www.castelnuovofotografia.it/
03
ottobre 2020
Castelnuovo Fotografia 2020 – VIII Edizione
Dal 03 all'undici ottobre 2020
fotografia
Location
CASTELLO ROCCA COLONNA
Castelnuovo Di Porto, Piazza Vittorio Veneto, (Roma)
Castelnuovo Di Porto, Piazza Vittorio Veneto, (Roma)
Vernissage
3 Ottobre 2020, h 10:00-13:00/ 15:00 - 20:00 (anche 4 ottobre)
Sito web
www.castelnuovofotografia.it
Editore
Castelnuovo Fotografia
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Produzione organizzazione
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