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Cataldo Mastrorilli
una personale dell’artista che sin dal 1974 è presente nel mondo dell’arte come grafico, pittore e scultore.
Comunicato stampa
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LA
“TRADIZIONALE” MODERNITA’ DI CATALDO MASTRORILLI
In medio stat virtus
sostenevano i latini. Affermazione senza tempo, la cui modernità si apprezza
particolarmente in un’epoca come la nostra in cui gli eccessi prevaricano sulla
ponderazione; un pensiero quanto mai attuale, capace, oggi, di offrire un
insegnamento figurativo oltre che comportamentale. In un periodo di profonda
crisi per le arti figurative, infatti, una ricerca che sia in grado di muoversi
tra tradizione e modernità, capace di coniugare l’insegnamento del passato allo
sguardo sul futuro, risulta auspicabile se non addirittura necessaria.
E’
evidente quanto la pittura tradizionalmente intesa sia oggi in difficoltà.
Spinta dal bisogno di una nuova identità si è persa in vicoli senza uscita, in
un labirinto di spirito privo di valore. Mentre una certa parte di pittura si
allontana dalla realtà, autorelegandosi in zone oscure, un’altra parte la
offende, privandola della complessità che le è propria. Il campo è reso confuso
da tanti pittori della domenica, con una produzione tra l’iperralistico e il
kitch, adatta più a fiere paesane che a mostre d’arte; un palcoscenico
affollato in cui si muovono anche pittori pseudoconcettuali, in preda a deliri
già sofferti da altri: figli mal riusciti di Duchamp e Manzoni. E’ in un
momento come questo, in cui la pittura sembra destinata a perdersi a vantaggio
di ricerche artistiche innovative ma esasperate, che la poetica del giusto
mezzo si riaffaccia con forza, imponendo il recupero del pennello e della tela,
restituendoci una pittura “tradizionalmente” moderna.
L’opera pittorica di Aldo
Mastorilli risponde a questa necessità, rassicurandoci, dimostrando che nulla è
perduto; essa ci consola e ci fa sperare nella capacità della pittura
contemporanea di riprendere la strada maestra, di ritrovarsi.
E’ affascinante
notare quanto l’artista viva in simbiosi con le sue opere, rispecchiandosi in
esse: mentre lui si presenta taciturno ma sempre sensato, la sua pittura è
tanto discreta quanto calibrata. Parsimonioso nella parola quanto nella
pittura. Tratto, colore, composizione, tutto è misurato, mai fuori posto.
Paesaggi pugliesi assolati e sitibondi, ulivi monumentali, nature morte
nostrane, donne paesane vigorose e materne: questi i soggetti prediletti da
Aldo Mastrorilli, che dopo anni di solitaria ricerca ha riconsegnato alla
contemporaneità una realtà trasfigurata ma riconoscibile. Nelle sue opere il
dato reale è tratto dal vero, ma è l’astrazione dello spirito che lo
arricchisce di una verità superiore. Ecco, dunque, la formula vincente dell’
artista ruvese: la realtà indagata nel profondo, spogliata del superfluo e
dotata di una nuova vita, quella dell’intimismo.
Le tematiche sono le stesse
scelte, prima di lui, da grandi artisti pugliesi del Novecento, da Geremia Re
ad Onofrio Martinelli, da Emanuele Cavalli a Vincenzo Ciardo, senza
naturalmente escludere il compaesano Domenico Cantatore; una gloriosa
tradizione regionale certamente nota al nostro artista, che ha saputo
collocarsi in essa a pieno titolo, dimostrando più volte di aver riflettuto sui
grandi senza, tuttavia, perdere di vista la natura sensibile, da sempre sua
principale interlocutrice.
Il lavoro di Aldo Mastrorilli costituisce una
risposta sicura e altisonante a quanti ritengono che la grande pittura possa
nascere solo nei grandi centri. Una proposta tanto più importante perché nata
in “periferia”, in un lembo di terra forse affetto da provincialismo ma
innegabilmente ricolmo di linfa vitale, lontano, e perciò non contaminato, da
assurde e irrazionali pratiche di mercato. Un urlo assordante che giunge dai
margini, magistralmente dipinto più che gridato.
Carmelo Cipriani
“TRADIZIONALE” MODERNITA’ DI CATALDO MASTRORILLI
In medio stat virtus
sostenevano i latini. Affermazione senza tempo, la cui modernità si apprezza
particolarmente in un’epoca come la nostra in cui gli eccessi prevaricano sulla
ponderazione; un pensiero quanto mai attuale, capace, oggi, di offrire un
insegnamento figurativo oltre che comportamentale. In un periodo di profonda
crisi per le arti figurative, infatti, una ricerca che sia in grado di muoversi
tra tradizione e modernità, capace di coniugare l’insegnamento del passato allo
sguardo sul futuro, risulta auspicabile se non addirittura necessaria.
E’
evidente quanto la pittura tradizionalmente intesa sia oggi in difficoltà.
Spinta dal bisogno di una nuova identità si è persa in vicoli senza uscita, in
un labirinto di spirito privo di valore. Mentre una certa parte di pittura si
allontana dalla realtà, autorelegandosi in zone oscure, un’altra parte la
offende, privandola della complessità che le è propria. Il campo è reso confuso
da tanti pittori della domenica, con una produzione tra l’iperralistico e il
kitch, adatta più a fiere paesane che a mostre d’arte; un palcoscenico
affollato in cui si muovono anche pittori pseudoconcettuali, in preda a deliri
già sofferti da altri: figli mal riusciti di Duchamp e Manzoni. E’ in un
momento come questo, in cui la pittura sembra destinata a perdersi a vantaggio
di ricerche artistiche innovative ma esasperate, che la poetica del giusto
mezzo si riaffaccia con forza, imponendo il recupero del pennello e della tela,
restituendoci una pittura “tradizionalmente” moderna.
L’opera pittorica di Aldo
Mastorilli risponde a questa necessità, rassicurandoci, dimostrando che nulla è
perduto; essa ci consola e ci fa sperare nella capacità della pittura
contemporanea di riprendere la strada maestra, di ritrovarsi.
E’ affascinante
notare quanto l’artista viva in simbiosi con le sue opere, rispecchiandosi in
esse: mentre lui si presenta taciturno ma sempre sensato, la sua pittura è
tanto discreta quanto calibrata. Parsimonioso nella parola quanto nella
pittura. Tratto, colore, composizione, tutto è misurato, mai fuori posto.
Paesaggi pugliesi assolati e sitibondi, ulivi monumentali, nature morte
nostrane, donne paesane vigorose e materne: questi i soggetti prediletti da
Aldo Mastrorilli, che dopo anni di solitaria ricerca ha riconsegnato alla
contemporaneità una realtà trasfigurata ma riconoscibile. Nelle sue opere il
dato reale è tratto dal vero, ma è l’astrazione dello spirito che lo
arricchisce di una verità superiore. Ecco, dunque, la formula vincente dell’
artista ruvese: la realtà indagata nel profondo, spogliata del superfluo e
dotata di una nuova vita, quella dell’intimismo.
Le tematiche sono le stesse
scelte, prima di lui, da grandi artisti pugliesi del Novecento, da Geremia Re
ad Onofrio Martinelli, da Emanuele Cavalli a Vincenzo Ciardo, senza
naturalmente escludere il compaesano Domenico Cantatore; una gloriosa
tradizione regionale certamente nota al nostro artista, che ha saputo
collocarsi in essa a pieno titolo, dimostrando più volte di aver riflettuto sui
grandi senza, tuttavia, perdere di vista la natura sensibile, da sempre sua
principale interlocutrice.
Il lavoro di Aldo Mastrorilli costituisce una
risposta sicura e altisonante a quanti ritengono che la grande pittura possa
nascere solo nei grandi centri. Una proposta tanto più importante perché nata
in “periferia”, in un lembo di terra forse affetto da provincialismo ma
innegabilmente ricolmo di linfa vitale, lontano, e perciò non contaminato, da
assurde e irrazionali pratiche di mercato. Un urlo assordante che giunge dai
margini, magistralmente dipinto più che gridato.
Carmelo Cipriani
10
settembre 2009
Cataldo Mastrorilli
Dal 10 al 20 settembre 2009
arte contemporanea
Location
EX CONVENTO DEI DOMENICANI
Ruvo Di Puglia, Via Madonna Delle Grazie, (Bari)
Ruvo Di Puglia, Via Madonna Delle Grazie, (Bari)
Vernissage
10 Settembre 2009, ore 19
Autore