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Catarsi
Quattro artisti si misurano con le fragilità e le speranze del Pianeta
Comunicato stampa
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L’uomo ha creduto per molti anni che l’ambiente fosse a sua completa disposizione, che le risorse fossero infinite, che tutto fosse permesso. In questa fase il senso prevalente è stato quello di potenza. È intervenuta poi la fase del ripensamento: dinnanzi alla insostenibilità dello sviluppo preteso, dinnanzi alla scomparsa di specie animali e vegetali, dinnanzi al dramma dell’inquinamento ambientale l’uomo ha cominciato a capire che bisogna fissare dei limiti, stabilire delle regole (…). Come per ogni catarsi non camminiamo tutti alla stessa velocità. Ed allora ecco che l’arte ci viene incontro catalizzando questi processi che rappresentano un’evoluzione del genere umano piuttosto che involuzione della sua prepotente natura.
Questi artisti che con piacere presento ci rappresentano questo drammatico confronto fino alla felice conclusione; sappiamo che non sempre è così, ma speriamo che sia.
Luigi Campanella
Prof. Ord. di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali – Univ. La Sapienza di Roma
Ricercare i simboli di unicità e di trascendenza sparsi per l’universo. Recuperare il senso della sacralità del Pianeta quale fondamento del rispetto e principio stesso della nostra identità. Questa è una catarsi. E’ un processo di purificazione che muovendo dal singolo, investe la società e l’etica collettiva. E’ un percorso che, partendo dal sentimento di disperazione e dall’atteggiamento di denuncia di fronte alla quotidiana offesa che riceve il Pianeta, prende coscienza della fragile bellezza della Madre Terra e dell’armonia dell’Universo fin dalla sua più elementare particella - poichè “tutto è in tutto, in ogni cosa vi sono particelle d'ogni cosa" (Anassagora 500 a.C.), e ne svela infine la più nascosta dimensione spirituale e materna. Ed è il medesimo percorso che, consapevolmente e nella fiducia di un nuovo equilibrio interiore e planetario, viene proposto dall’esposizione.
Questi artisti che con piacere presento ci rappresentano questo drammatico confronto fino alla felice conclusione; sappiamo che non sempre è così, ma speriamo che sia.
Luigi Campanella
Prof. Ord. di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali – Univ. La Sapienza di Roma
Ricercare i simboli di unicità e di trascendenza sparsi per l’universo. Recuperare il senso della sacralità del Pianeta quale fondamento del rispetto e principio stesso della nostra identità. Questa è una catarsi. E’ un processo di purificazione che muovendo dal singolo, investe la società e l’etica collettiva. E’ un percorso che, partendo dal sentimento di disperazione e dall’atteggiamento di denuncia di fronte alla quotidiana offesa che riceve il Pianeta, prende coscienza della fragile bellezza della Madre Terra e dell’armonia dell’Universo fin dalla sua più elementare particella - poichè “tutto è in tutto, in ogni cosa vi sono particelle d'ogni cosa" (Anassagora 500 a.C.), e ne svela infine la più nascosta dimensione spirituale e materna. Ed è il medesimo percorso che, consapevolmente e nella fiducia di un nuovo equilibrio interiore e planetario, viene proposto dall’esposizione.
05
aprile 2008
Catarsi
Dal 05 al 13 aprile 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO DELL’AGRO VEIENTANO – PALAZZO CHIGI
Formello, Piazza San Lorenzo, 7, (Roma)
Formello, Piazza San Lorenzo, 7, (Roma)
Orario di apertura
feriali 16-20, festivi 11-20
Vernissage
5 Aprile 2008, ore 17
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