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Cauda Pavonis
Francesco Bocchini, Umberto Chiodi, Alessandra Pace, Pastorello, Simone Pellegrini, Adriano Persiani, Andrea Salvatori, Flora Tondolo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Contrariamente alla convinzione di poter fruire l'arte attraverso il paragone
culturale, in un raffronto destinato a evidenziarne le matrici (ma che
mina
il primato dell'originalità), nasce il problema dell'impasse, di una reminiscenza
che diventa déjà vu. Una volta sbrecciata la clessidra che contiene il
sedimento-sentimento
del tempo si è indotti a questionare sulla propria contemporaneità, sul
sincronismo
di percorrimenti artistici che muovono le fila dall'ideologia del postmoderno.
Non già la pratica del citazionismo né le convocazioni dell'anacronismo,
nessun recupero di un'epica apollinea o di un'idealizzata classicità. All'istinto
di emulazione - cui soprassiede uno spirito gregario - gli fa eco un evo
saturnino, bacchico, percorso da sentimento tragico, inquieto e grottesco.
Il rimosso, che nell'enunciato del ricordo rende obsoleta l'opera, è infatti
decantato dalla memoria e dalla tradizione.
Alla memoria e alla amnesia dell'artista presiede quindi l'anamnesi dell'arte
con gli "automata" di Francesco Bocchini, mastro lattoniere che si industria
su oggetti di poco valore ricavandone dei rudimentali giocattoli; i disegni
di Umberto Chiodi, capricci onirico-esoterici che prendono vita sulla traccia
di antiche cartine geografiche; le tabulae anatomicae ricamate da Alessandra
Pace, sinottica osmosi tra ambiente e pettinature; la capziosa naiveté
dei
dipinti di Pastrorello con soggetti "statuari" quanto "classici" nel loro
genere; i frammenti cartacei di Simone Pellegrini, combinazione tra arcaici
fregi di vita e i bestiari delle pitture rupestri; i vestiti di Adriano
Persiani,
plastici trompe-l'oil che dissimulano i materiali industriali in pregiate
stoffe; le ceramiche di Andrea Salvatori, insospettabile ricettacolo di
temi
macabri; e i taccuini di Flora Tondolo che rivelano un erotico-morboso
amore
per la vita.
culturale, in un raffronto destinato a evidenziarne le matrici (ma che
mina
il primato dell'originalità), nasce il problema dell'impasse, di una reminiscenza
che diventa déjà vu. Una volta sbrecciata la clessidra che contiene il
sedimento-sentimento
del tempo si è indotti a questionare sulla propria contemporaneità, sul
sincronismo
di percorrimenti artistici che muovono le fila dall'ideologia del postmoderno.
Non già la pratica del citazionismo né le convocazioni dell'anacronismo,
nessun recupero di un'epica apollinea o di un'idealizzata classicità. All'istinto
di emulazione - cui soprassiede uno spirito gregario - gli fa eco un evo
saturnino, bacchico, percorso da sentimento tragico, inquieto e grottesco.
Il rimosso, che nell'enunciato del ricordo rende obsoleta l'opera, è infatti
decantato dalla memoria e dalla tradizione.
Alla memoria e alla amnesia dell'artista presiede quindi l'anamnesi dell'arte
con gli "automata" di Francesco Bocchini, mastro lattoniere che si industria
su oggetti di poco valore ricavandone dei rudimentali giocattoli; i disegni
di Umberto Chiodi, capricci onirico-esoterici che prendono vita sulla traccia
di antiche cartine geografiche; le tabulae anatomicae ricamate da Alessandra
Pace, sinottica osmosi tra ambiente e pettinature; la capziosa naiveté
dei
dipinti di Pastrorello con soggetti "statuari" quanto "classici" nel loro
genere; i frammenti cartacei di Simone Pellegrini, combinazione tra arcaici
fregi di vita e i bestiari delle pitture rupestri; i vestiti di Adriano
Persiani,
plastici trompe-l'oil che dissimulano i materiali industriali in pregiate
stoffe; le ceramiche di Andrea Salvatori, insospettabile ricettacolo di
temi
macabri; e i taccuini di Flora Tondolo che rivelano un erotico-morboso
amore
per la vita.
23
ottobre 2004
Cauda Pavonis
Dal 23 ottobre al 27 novembre 2004
arte contemporanea
Location
ANDREA ARTE CONTEMPORANEA
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Orario di apertura
dal martedì a sabato 16.30-19.30
Vernissage
23 Ottobre 2004, ore 18