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Cavalcarono Insieme – Cinquant’anni di cinema e televisione in italia
A cinquant’anni dalla nascita, molte delle ragioni del conflitto che ha caratterizzato – per gran parte di questo primo mezzo secolo di vita – lo sviluppo del rapporto fra cinema e televisione, sembrano aver smarrito la loro ragion d’essere.
Comunicato stampa
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Luci del teleschermo
A cinquant’anni dalla nascita, molte delle ragioni del conflitto che ha caratterizzato - per gran parte di questo primo mezzo secolo di vita - lo sviluppo del rapporto fra cinema e televisione, sembrano aver smarrito la loro ragion d’essere. Sempre meno, si discute di questo rapporto in termini di concorrenza più o meno sleale, mentre le polemiche hanno progressivamente lasciato il posto all’apprezzamento per la reciproca, inevitabile collaborazione. Di recente, infine, si è imposta una più articolata considerazione degli inediti scenari audiovisivi entro i quali si trovano a dover agire i due media, costretti a fare i conti con le profonde modificazioni indotte nell’industria dell’audiovisivo dalla rivoluzione tecnologica del digitale.
Le manifestazioni torinesi dedicate alla celebrazione dei cinquantenario della televisione, in programma da ottobre 2004 a dicembre 2005, si prestano idealmente a ricostruire il complesso e decisivo rapporto che lega la storia del cinema italiano a quella parallela della televisione nella seconda metà del Novecento. E’ quanto si propone di fare il Museo Nazionale del Cinema, attraverso una serie di strumenti opportunamente declinati: una mostra alla Mole Antonelliana, una retrospettiva al Cinema Massimo, un libro edito da Electa.
Il progetto si propone di analizzare in profondità e per l’intero arco temporale che va dalle origini ai giorni nostri, l’evoluzione di un rapporto che si è rivelato di decisiva importanza per lo sviluppo dei modi di produzione, l’evoluzione dei linguaggi e l’elaborazione dei contenuti che hanno contribuito a determinare le rispettive identità di cinema e televisione, quali oggi si mostrano ai nostri occhi di spettatori più o meno consapevoli.
Un’evoluzione trascorsa dagli sceneggiati tradizionali agli “sperimentali TV”, poi ai film televisivi veri e propri (di Bernardo Bertolucci, Liliana Cavani, Ermanno Olmi, Gianni Amelio, i Fratelli Taviani, Federico Fellini, Luigi Comencini, Vittorio De Seta e altri), senza dimenticare la grande utopia rosselliniana della sintesi di informazione e spettacolo. Lo snodo decisivo è rappresentato dalla definitiva convergenza, nella seconda metà degli anni ’70, di cinema e televisione in un sistema integrato, che si traduce prima nelle linee di una politica produttiva (incarnata da Paolo Valmarana) con il suo prezioso sostegno ad una fattiva “politica degli autori”, poi (in anni più recenti) nella definitiva conversione della televisione in un soggetto produttivo e distributivo destinato a misurarsi direttamente con il mercato cinematografico su scala nazionale e internazionale, con la creazione di Rai Cinema e di 01 Distribuzione.
50 anni in 50 film
La retrospettiva di 50 film - selezionati fra gli oltre 800 prodotti o co-prodotti dalla Rai in tutti questi anni - sarà presentata in “prima” nazionale al Cinema Massimo per poi essere circuitata, parzialmente o integralmente, in altre città italiane. La rassegna ripercorrerà l’intero arco dell’esperienza produttiva televisiva - dalla realizzazione del Francesco d’Assisi di Liliana Cavani (1966) a Buongiorno notte di Marco Bellocchio (2003) - privilegiando alcuni percorsi di lettura tra i tanti possibili.
In primo luogo, gli esordi, numerosissimi e significativi: quello già citato della Cavani, poi - tra gli altri - Gianni Amelio (La fine del gioco), Massimo Troisi (Ricomincio da tre), Peter Del Monte (Le parole a venire), Luciano Odorisio (Sciopén), Gabriele Muccino (Ecco fatto), Carlo Mazzacurati (Notte italiana), Daniele Lucchetti (Domani accadrà), Mario Martone (Morte di un matematico napoletano), Francesca Archibugi (Mignon é partita).
In secondo luogo, film rari o meno frequentati di grandi registi, quali Ermanno Olmi (I recuperanti), Bernardo Bertolucci (La strategia del ragno), Michelangelo Antonioni (Il mistero di Oberwald), Giuseppe Bertolucci (Amori in corso).
In terzo luogo, le coproduzioni internazionali di autori rappresentativi, come Robert Bresson (Quattro notti di un sognatore), Glauber Rocha (Tatu Bola), Andrej Tarkovskji (Nostalghia), Krzysztof Kieslowski (Tre colori-Film rosso), Otar Iosseliani (I favoriti della luna), e altri.
La retrospettiva sarà inaugurata l’8 ottobre, in una serata di gala che prevede la presenza di numerosi ospiti (registi, attori, produttori) e la presentazione in “prima” assoluta dello speciale “If…Se non ci fosse stato la televisione, che ne sarebbe stato del cinema italiano?”, realizzato Paolo Aleotti per Rai Tre. Nel film di montaggio, che ripercorre gli ultimi 50 anni del cinema italiano, scorrono le immagini dei film più rappresentativi, degli esordi più importanti, delle opere premiate nei festival internazionali, mentre venti registi raccontano (attraverso interviste inedite, appositamente realizzate) i momenti più significativi del loro rapporto professionale con la televisione.
La mostra
In occasione della manifestazione Luci del teleschermo, il Museo Nazionale del Cinema – allestito alla Mole Antonelliana – si arricchirà di nuove installazioni, in un percorso ideato e realizzato da François Confino. All’ultimo piano della rampa che sale lungo la grande aula del tempio, saranno create 5 nuove cappelle destinate a mettere in scena il rapporto cinema-televisione attraverso la sua declinazione domestica. Una successione d’interni - una cucina anni ’50, un salottino anni ’60, una living room anni ’80-’90, un home cinema dall’aspetto vagamente futuribile - che riflettono i cambiamenti nella fruizione dell’immagine cinematografica mediata dall’apparecchio televisivo. Un percorso di visione che attraversa una serie di “teatrini” variamente stilizzati, intesi ad assicurare una certa distanza dalla ricostruzione realistica, ma fedeli allo spirito di un’epoca e alle sue modificazioni profonde. Sugli schermi televisivi, che cambiano di forma e di dimensioni - dalla piccola scatola in legno delle origini al plasma in 16/9 di oggi - alcuni montaggi ripongono in sintesi le immagini dei film che hanno caratterizzato mezzo secolo di cinema italiano, ma anche l’evoluzione del linguaggio e della fruizione casalinga legata allo sviluppo delle estetiche e delle tecnologie. Il nuovo percorso espositivo, reso accessibile in concomitanza con le celebrazioni torinesi dedicate al cinquantenario della televisione, costituirà parte integrante dell’allestimento permanente del Museo Nazionale del Cinema.
Ad accompagnare il visitatore lungo il percorso della rampa, verranno inoltre esposti i Disegni italiani della collezione Ra, a cura di Marco Zaccarelli: un’ampia selezione delle opere commissionate ad importanti artisti italiani dalla Direzione Propaganda e Sviluppo fra il 1952 e il 1954, per illustrare le trasmissioni radiofoniche più importanti della settimana. Tra gli artisti, Cagli, Campigli, Levi, Maccari, Casorati, De Chirico, Manzù, Spazzapan e Ziveri.
Il libro
Cavalcarono insieme. Cinquant’anni di cinema e televisione in Italica è anche il titolo del volume edito per l’occasione da Electa. Analogamente alla retrospettiva (per la quale funge da catalogo, pur senza esaurire in ciò la sua funzione), il libro curato da Alberto Barbera si propone di ricostruire, con dovizia di interpretazioni storico-critiche, testimonianze di protagonisti e apparati filmo-bibliografici, lo sviluppo dei rapporto cinema/televisione.
La prima parte del volume è d’impostazione saggistica. Piera Detassis, Sergio Germani, Marco Giusti, Paolo Mereghetti e Lorenzo Pellizzari ripercorrono le trasformazioni nelle scelte di politica produttiva della Rai, le diverse modalità di programmazione dei film in televisione dalle origini ad oggi, la tipologia dei programmi televisivi che hanno parlato e parlano di cinema (rubriche specializzate, magazine, interviste, ecc.).
La seconda parte contiene le testimonianze dei protagonisti che hanno contribuito, in maniera diversa, alla realizzazione dei molti film prodotti o coprodotti dalla Rai: una selezione di quindici personaggi, rappresentativi delle diverse epoche e delle diverse categorie di professionisti (registi, produttori, programmatori, attori), che sono stati partecipi di questo importante e decisivo processo creativo: Gianni Amelio Liliana Cavani, Giuseppe Cereda, Claudio G.Fava, Enrico Grezzi, Angelo Guglielmi, Carlo Macchitella, Giuliano Montaldo, Italo Moscati, Ermanno Olmi, Michele Placido, i Fratelli Taviani.
La terza parte comprende invece una filmografia completa dei film prodotti, co-prodotti o diversamente finanziati dalla televisione, con indicazione dei festival ai quali hanno partecipato, dei premi ricevuti e della data di prima messa in onda.
A completamento del volume, una bibliografia di settore e una selezione di oltre 250 immagini.
Cavalcarono insieme. Cinquant’anni di cinema e televisione in Italia, a cura di Alberto Barbera, è un progetto del Museo Nazionale del Cinema, realizzato in collaborazione con Rai Cinema, Rai Teche e Rai Trade, nell’ambito della manifestazione Luci del teleschermo, organizzata dalla Fondazione per il Libro, la Musica, la Cultura, promosso da Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, in collaborazione con RAI-Radio Televisione Italiana, e il sostegno di Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo.
A cinquant’anni dalla nascita, molte delle ragioni del conflitto che ha caratterizzato - per gran parte di questo primo mezzo secolo di vita - lo sviluppo del rapporto fra cinema e televisione, sembrano aver smarrito la loro ragion d’essere. Sempre meno, si discute di questo rapporto in termini di concorrenza più o meno sleale, mentre le polemiche hanno progressivamente lasciato il posto all’apprezzamento per la reciproca, inevitabile collaborazione. Di recente, infine, si è imposta una più articolata considerazione degli inediti scenari audiovisivi entro i quali si trovano a dover agire i due media, costretti a fare i conti con le profonde modificazioni indotte nell’industria dell’audiovisivo dalla rivoluzione tecnologica del digitale.
Le manifestazioni torinesi dedicate alla celebrazione dei cinquantenario della televisione, in programma da ottobre 2004 a dicembre 2005, si prestano idealmente a ricostruire il complesso e decisivo rapporto che lega la storia del cinema italiano a quella parallela della televisione nella seconda metà del Novecento. E’ quanto si propone di fare il Museo Nazionale del Cinema, attraverso una serie di strumenti opportunamente declinati: una mostra alla Mole Antonelliana, una retrospettiva al Cinema Massimo, un libro edito da Electa.
Il progetto si propone di analizzare in profondità e per l’intero arco temporale che va dalle origini ai giorni nostri, l’evoluzione di un rapporto che si è rivelato di decisiva importanza per lo sviluppo dei modi di produzione, l’evoluzione dei linguaggi e l’elaborazione dei contenuti che hanno contribuito a determinare le rispettive identità di cinema e televisione, quali oggi si mostrano ai nostri occhi di spettatori più o meno consapevoli.
Un’evoluzione trascorsa dagli sceneggiati tradizionali agli “sperimentali TV”, poi ai film televisivi veri e propri (di Bernardo Bertolucci, Liliana Cavani, Ermanno Olmi, Gianni Amelio, i Fratelli Taviani, Federico Fellini, Luigi Comencini, Vittorio De Seta e altri), senza dimenticare la grande utopia rosselliniana della sintesi di informazione e spettacolo. Lo snodo decisivo è rappresentato dalla definitiva convergenza, nella seconda metà degli anni ’70, di cinema e televisione in un sistema integrato, che si traduce prima nelle linee di una politica produttiva (incarnata da Paolo Valmarana) con il suo prezioso sostegno ad una fattiva “politica degli autori”, poi (in anni più recenti) nella definitiva conversione della televisione in un soggetto produttivo e distributivo destinato a misurarsi direttamente con il mercato cinematografico su scala nazionale e internazionale, con la creazione di Rai Cinema e di 01 Distribuzione.
50 anni in 50 film
La retrospettiva di 50 film - selezionati fra gli oltre 800 prodotti o co-prodotti dalla Rai in tutti questi anni - sarà presentata in “prima” nazionale al Cinema Massimo per poi essere circuitata, parzialmente o integralmente, in altre città italiane. La rassegna ripercorrerà l’intero arco dell’esperienza produttiva televisiva - dalla realizzazione del Francesco d’Assisi di Liliana Cavani (1966) a Buongiorno notte di Marco Bellocchio (2003) - privilegiando alcuni percorsi di lettura tra i tanti possibili.
In primo luogo, gli esordi, numerosissimi e significativi: quello già citato della Cavani, poi - tra gli altri - Gianni Amelio (La fine del gioco), Massimo Troisi (Ricomincio da tre), Peter Del Monte (Le parole a venire), Luciano Odorisio (Sciopén), Gabriele Muccino (Ecco fatto), Carlo Mazzacurati (Notte italiana), Daniele Lucchetti (Domani accadrà), Mario Martone (Morte di un matematico napoletano), Francesca Archibugi (Mignon é partita).
In secondo luogo, film rari o meno frequentati di grandi registi, quali Ermanno Olmi (I recuperanti), Bernardo Bertolucci (La strategia del ragno), Michelangelo Antonioni (Il mistero di Oberwald), Giuseppe Bertolucci (Amori in corso).
In terzo luogo, le coproduzioni internazionali di autori rappresentativi, come Robert Bresson (Quattro notti di un sognatore), Glauber Rocha (Tatu Bola), Andrej Tarkovskji (Nostalghia), Krzysztof Kieslowski (Tre colori-Film rosso), Otar Iosseliani (I favoriti della luna), e altri.
La retrospettiva sarà inaugurata l’8 ottobre, in una serata di gala che prevede la presenza di numerosi ospiti (registi, attori, produttori) e la presentazione in “prima” assoluta dello speciale “If…Se non ci fosse stato la televisione, che ne sarebbe stato del cinema italiano?”, realizzato Paolo Aleotti per Rai Tre. Nel film di montaggio, che ripercorre gli ultimi 50 anni del cinema italiano, scorrono le immagini dei film più rappresentativi, degli esordi più importanti, delle opere premiate nei festival internazionali, mentre venti registi raccontano (attraverso interviste inedite, appositamente realizzate) i momenti più significativi del loro rapporto professionale con la televisione.
La mostra
In occasione della manifestazione Luci del teleschermo, il Museo Nazionale del Cinema – allestito alla Mole Antonelliana – si arricchirà di nuove installazioni, in un percorso ideato e realizzato da François Confino. All’ultimo piano della rampa che sale lungo la grande aula del tempio, saranno create 5 nuove cappelle destinate a mettere in scena il rapporto cinema-televisione attraverso la sua declinazione domestica. Una successione d’interni - una cucina anni ’50, un salottino anni ’60, una living room anni ’80-’90, un home cinema dall’aspetto vagamente futuribile - che riflettono i cambiamenti nella fruizione dell’immagine cinematografica mediata dall’apparecchio televisivo. Un percorso di visione che attraversa una serie di “teatrini” variamente stilizzati, intesi ad assicurare una certa distanza dalla ricostruzione realistica, ma fedeli allo spirito di un’epoca e alle sue modificazioni profonde. Sugli schermi televisivi, che cambiano di forma e di dimensioni - dalla piccola scatola in legno delle origini al plasma in 16/9 di oggi - alcuni montaggi ripongono in sintesi le immagini dei film che hanno caratterizzato mezzo secolo di cinema italiano, ma anche l’evoluzione del linguaggio e della fruizione casalinga legata allo sviluppo delle estetiche e delle tecnologie. Il nuovo percorso espositivo, reso accessibile in concomitanza con le celebrazioni torinesi dedicate al cinquantenario della televisione, costituirà parte integrante dell’allestimento permanente del Museo Nazionale del Cinema.
Ad accompagnare il visitatore lungo il percorso della rampa, verranno inoltre esposti i Disegni italiani della collezione Ra, a cura di Marco Zaccarelli: un’ampia selezione delle opere commissionate ad importanti artisti italiani dalla Direzione Propaganda e Sviluppo fra il 1952 e il 1954, per illustrare le trasmissioni radiofoniche più importanti della settimana. Tra gli artisti, Cagli, Campigli, Levi, Maccari, Casorati, De Chirico, Manzù, Spazzapan e Ziveri.
Il libro
Cavalcarono insieme. Cinquant’anni di cinema e televisione in Italica è anche il titolo del volume edito per l’occasione da Electa. Analogamente alla retrospettiva (per la quale funge da catalogo, pur senza esaurire in ciò la sua funzione), il libro curato da Alberto Barbera si propone di ricostruire, con dovizia di interpretazioni storico-critiche, testimonianze di protagonisti e apparati filmo-bibliografici, lo sviluppo dei rapporto cinema/televisione.
La prima parte del volume è d’impostazione saggistica. Piera Detassis, Sergio Germani, Marco Giusti, Paolo Mereghetti e Lorenzo Pellizzari ripercorrono le trasformazioni nelle scelte di politica produttiva della Rai, le diverse modalità di programmazione dei film in televisione dalle origini ad oggi, la tipologia dei programmi televisivi che hanno parlato e parlano di cinema (rubriche specializzate, magazine, interviste, ecc.).
La seconda parte contiene le testimonianze dei protagonisti che hanno contribuito, in maniera diversa, alla realizzazione dei molti film prodotti o coprodotti dalla Rai: una selezione di quindici personaggi, rappresentativi delle diverse epoche e delle diverse categorie di professionisti (registi, produttori, programmatori, attori), che sono stati partecipi di questo importante e decisivo processo creativo: Gianni Amelio Liliana Cavani, Giuseppe Cereda, Claudio G.Fava, Enrico Grezzi, Angelo Guglielmi, Carlo Macchitella, Giuliano Montaldo, Italo Moscati, Ermanno Olmi, Michele Placido, i Fratelli Taviani.
La terza parte comprende invece una filmografia completa dei film prodotti, co-prodotti o diversamente finanziati dalla televisione, con indicazione dei festival ai quali hanno partecipato, dei premi ricevuti e della data di prima messa in onda.
A completamento del volume, una bibliografia di settore e una selezione di oltre 250 immagini.
Cavalcarono insieme. Cinquant’anni di cinema e televisione in Italia, a cura di Alberto Barbera, è un progetto del Museo Nazionale del Cinema, realizzato in collaborazione con Rai Cinema, Rai Teche e Rai Trade, nell’ambito della manifestazione Luci del teleschermo, organizzata dalla Fondazione per il Libro, la Musica, la Cultura, promosso da Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, in collaborazione con RAI-Radio Televisione Italiana, e il sostegno di Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo.
08
ottobre 2004
Cavalcarono Insieme – Cinquant’anni di cinema e televisione in italia
Dall'otto ottobre all'otto novembre 2004
Location
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA – MOLE ANTONELLIANA
Torino, Via Montebello, 20, (Torino)
Torino, Via Montebello, 20, (Torino)
Vernissage
8 Ottobre 2004, ore 10.30
Curatore