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Cecilia Martino – La mia India: istantanee in versi
Con un percorso intuitivo di scambio tra immagini e testi, Cecilia Martino espone alcune delle fotografie più significative del suo viaggio in Ladakh, affidando l’ultima parola alla poesia. Undici pannelli espositivi che, tra parole e immagini, lasciano intravedere le tracce di un’anima in cammino.
Comunicato stampa
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La mia India:
non un punto di vista documentaristico del luogo ma uno sguardo introverso su una regione dell’anima, non occhi esperti da fotografo ma occhi languidi da poeta che vede in un
fermo immagine
- istantanee –
una poesia in potenza.
Dunque, il punto di partenza rimane quello di una scrittrice, in ogni caso.
E’ la parola a generare gli scatti, la parola poetica precisamente, una parola ancora muta – esterrefatta di fronte alle impressioni violente che colpiscono l’immaginazione, e che depone nell’istante attento di una foto il suo senso di provvisoria irrisolutezza.
Non sempre ci sono parole per raccontare le esperienze di un viaggio – e di un viaggio in India forse ancora di più, data la fascinazione mistica connaturata al posto – e non sempre le immagini sono traduzioni sincere di quanto si sperimenta vivendo.
Un reciproco scambio in senso circolare può forse riuscire ad integrare ciò che solitamente la visione lineare delle cose rende oscuro, imperscrutabile, incerto.
Le mie parole sull’India non descrivono, così come le mie foto non narrano alcunché di oggettivo.
Non hanno pretese denotative, si affidano all’inaffidabile.
Sono frammenti di Indicibile presi dal nulla, la voce di un Sé in cammino, che può soltanto meravigliarsi per ciò che vede.
E in questo “vedere” risiede il mio imprescindibile sentire poetico, una vocazione spontanea al dare consistenza linguistica
– in versi –
a strati di esperienza impronunciabili, frutto di un atteggiamento introverso più che intimista che non può fare a meno di guardare il mondo da dentro più che da fuori.
Il mio viaggio in India – costringendomi a momenti di sana solitudine al cospetto di scenografie umane e naturali inverosimili – ha arricchito la mia anima di parole nuove.
Alcune le ho sapute pronunciare, altre attendono ancora di essere messe al mondo.
CECILIA MARTINO
Nasce a Roma 31 anni fa. Si laurea in Lettere e in Filosofia approfondendo i temi della Comunicazione linguistica e dell’Estetica. Lavora come giornalista e web editor. Dal 2001 al 2007 ha pubblicato 2 libri e la raccolta di poesie “illogicaMente”. Collabora alla rivista di settore “Philosophema” e gira il mondo per lavoro.
non un punto di vista documentaristico del luogo ma uno sguardo introverso su una regione dell’anima, non occhi esperti da fotografo ma occhi languidi da poeta che vede in un
fermo immagine
- istantanee –
una poesia in potenza.
Dunque, il punto di partenza rimane quello di una scrittrice, in ogni caso.
E’ la parola a generare gli scatti, la parola poetica precisamente, una parola ancora muta – esterrefatta di fronte alle impressioni violente che colpiscono l’immaginazione, e che depone nell’istante attento di una foto il suo senso di provvisoria irrisolutezza.
Non sempre ci sono parole per raccontare le esperienze di un viaggio – e di un viaggio in India forse ancora di più, data la fascinazione mistica connaturata al posto – e non sempre le immagini sono traduzioni sincere di quanto si sperimenta vivendo.
Un reciproco scambio in senso circolare può forse riuscire ad integrare ciò che solitamente la visione lineare delle cose rende oscuro, imperscrutabile, incerto.
Le mie parole sull’India non descrivono, così come le mie foto non narrano alcunché di oggettivo.
Non hanno pretese denotative, si affidano all’inaffidabile.
Sono frammenti di Indicibile presi dal nulla, la voce di un Sé in cammino, che può soltanto meravigliarsi per ciò che vede.
E in questo “vedere” risiede il mio imprescindibile sentire poetico, una vocazione spontanea al dare consistenza linguistica
– in versi –
a strati di esperienza impronunciabili, frutto di un atteggiamento introverso più che intimista che non può fare a meno di guardare il mondo da dentro più che da fuori.
Il mio viaggio in India – costringendomi a momenti di sana solitudine al cospetto di scenografie umane e naturali inverosimili – ha arricchito la mia anima di parole nuove.
Alcune le ho sapute pronunciare, altre attendono ancora di essere messe al mondo.
CECILIA MARTINO
Nasce a Roma 31 anni fa. Si laurea in Lettere e in Filosofia approfondendo i temi della Comunicazione linguistica e dell’Estetica. Lavora come giornalista e web editor. Dal 2001 al 2007 ha pubblicato 2 libri e la raccolta di poesie “illogicaMente”. Collabora alla rivista di settore “Philosophema” e gira il mondo per lavoro.
16
maggio 2008
Cecilia Martino – La mia India: istantanee in versi
Dal 16 maggio al 13 giugno 2008
fotografia
Location
LIBER.MENTE LIBRI E TE’
Roma, Via Del Pellegrino, 94, (Roma)
Roma, Via Del Pellegrino, 94, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10,30/20,00
Vernissage
16 Maggio 2008, ore 19,00
Autore
Curatore