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Cecilia Paredes – The final garden. Il giardino finale
L’opera di Cecilia Paredes, che si articola in fotografie e installazioni, scaturisce da performance che l’artista stessa mette in scena creando una fusione del proprio essere con il paesaggio che plasma. L’artista ritorna, attraverso il proprio corpo, ad un originario rapporto con la natura, in cui ciascun essere vivente non è isolato dal contesto ma anzi gli dà vita cambiando le proprie fattezze e manifestando un inscindibile legame tra il femminile e la diversità degli esseri viventi.
Comunicato stampa
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Giovedì 16 aprile 2009, alle ore 19.00, nella Galleria dell’Istituto Italo-Latino Americano, si inaugurerà la prima personale a Roma della poliedrica artista del Costa Rica Cecilia Paredes dal titolo “The final garden–Il giardino finale” a cura di Rosetta Gozzini.
Cecilia Paredes ha mosso i primi passi in Italia con l’Istituto Italo-Latino Americano, quando nel 2005 rappresentò il Costa Rica nel Padiglione dell’America Latina-IILA alla 51° Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia.
La mostra è organizzata dall’Istituto Italo-Latino Americano in collaborazione con l’Ambasciata del Costa Rica in Italia e la Galleria Michela Rizzo di Venezia.
Come dice la curatrice nel testo critico del catalogo della mostra edito da Gangemi Editore: “L’opera di Cecilia Paredes, che si articola in fotografie e installazioni, scaturisce da performance che l’artista stessa mette in scena creando una fusione del proprio essere con il paesaggio che plasma. L’artista ritorna, attraverso il proprio corpo, ad un originario rapporto con la natura, in cui ciascun essere vivente non è isolato dal contesto ma anzi gli dà vita cambiando le proprie fattezze e manifestando un inscindibile legame tra il femminile e la diversità degli esseri viventi.
Le composizioni performatiche e fotografiche seguono le orme di due elementi fondamentali della composizione e della poetica dell’artista: la natura e la donna. La natura e il femminile vengono effigiate, nella propria sostanza, allo stato selvaggio. La parte selvaggia della figura femminile è esortata da ciò che la circonda a recuperare la sua vera costituzione, mettendola in connessione con i suoi territori spirituali che oltremodo sono stati seppelliti dalle macerie della paura e dalla persecuzione dell’ipocrisia culturale. Attraverso questo atto creativo l’artista mette in relazione chi osserva l’opera , creando un dialogo invisibile ma toccante quasi fosse una vibrazione sottile, ma profonda, con il luogo arcaico della sua anima”.
In mostra sono esposti opere fotografiche/performatiche e opere installative.
Informazioni d’artista
Nata a Lima, Peru. Vive e lavora tra Philadelphia, PA US e San Jose, Costa Rica. Vive in Costa Rica da 20 anni. Nel 2005 ha rappresentato il Costa Rica alla 51° Biennale d’Arte di Venezia, e nel 2006 alla mostra “Tre versanti dell’arte latinoamericana”, in occasione del XL Anniversario della fondazione dell’Istituto Italo-Latino americano, La sua personale “Borrowed World” al DLFA nel 2006 fu descritta dalla critica d'arte Victoria Verlichak come “uno sguardo al talento, al prodigio e alla creazione di una identità totalmente nuova”.
Nelle sue performances fotografiche, Cecilia analizza la relazione simbiotico che esiste tra Uomo e Natura e, facendo ciò, ritrova la propria identità e il legame essenziale di tutte le forme della natura. Sovverte persino i limiti, nel momento in cui include animali fantastici e mimetizza se stessa in Natura. E' in questo modo che l'artista rielabora il proprio lavoro, rivestendo di memoria la propria esistenza corporea, con un linguaggio e con un'immaginazione senza confini.
Il suo modo di vivere è stato spesso descritto come nomade ed è forse attraverso il suo lavoro fotografico e sugli oggetti che Cecilia ci mostra le sue vere origini.
Esposizioni personali
2008 The Final Garden - Galleria Michela Rizzo, Venezia
2007 Costa Rica Museum of Art
2006 Borrowed World, Diana Lowenstein Fine Arts, Miami, FL.
2004. University of Indiana, Indiana, US.
Lucia de la Puente, Lima, Peru.
2003. Daphne’s Garden, C. Guardia Museum, San
Jose, Costa Rica.
University of Salamanca, Salamanca, Spain.
2001. Contemporary Museum of Art, Panama City.
2000. Alternate Routes, Contemporary Museum of Art and Design, San Jose, Costa Rica.
Esposizioni collettive
2007 Natural World Museum, Oslo
Nobel Peace Center Envisioning Change Exhibition
Contemporary Museum, Santiago, Chile
Centro Cultural Recoleta Buenos Aires
Photo Festival La Paz, Bolivia
BaleLatina, Switzerland
ArteAmericas, Miami
2006 IILA 40th Anniversary Rome, Italy
Art and Architecture Biennial Canary Islands
Rosina Gomes-Baeza Antonio Zaya Commissaries
Oltre Lilith, Scuderie Aldobrandini Frascati, Italy.
Chemin D’Art, Salle des Jacobins St Flour, France.
Art Basel, Miami
ArteBa, Buenos Aires, Argentina
2005 IILA Pavilion, Venice Biennale, Venice, Italy.
Art Cologne, Diana Lowenstein Fine Arts.
MACO, Diana Lowenstein Fine Arts, Mexico DF.
Chicago Contemporary, Diana Lowenstein Fine Arts.
The Accursed Rib, Museum of Contemporary Art CAAM,
Canary Islands.
Open Maps, Photography of the Americas Itinerant Exhibition, Madrid,
Barcelona, Mexico
2004 ARCO, Madrid.
ArtChicago, US
MACO, Mexico
2003 E+VA Project Ireland.
ARCO, Madrid.
2002 Centralamerican Biennial , Nicaragua.
ARCO, Madrid.
2001 The Floating Land: Noosa, Queensland, Australia.
2000 Contemporary Museum Panama.
Contemporary Museum of Art and Design Costa Rica.
VII Biennale Havana, Installation Barrio San Isidro
Cecilia Paredes ha mosso i primi passi in Italia con l’Istituto Italo-Latino Americano, quando nel 2005 rappresentò il Costa Rica nel Padiglione dell’America Latina-IILA alla 51° Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia.
La mostra è organizzata dall’Istituto Italo-Latino Americano in collaborazione con l’Ambasciata del Costa Rica in Italia e la Galleria Michela Rizzo di Venezia.
Come dice la curatrice nel testo critico del catalogo della mostra edito da Gangemi Editore: “L’opera di Cecilia Paredes, che si articola in fotografie e installazioni, scaturisce da performance che l’artista stessa mette in scena creando una fusione del proprio essere con il paesaggio che plasma. L’artista ritorna, attraverso il proprio corpo, ad un originario rapporto con la natura, in cui ciascun essere vivente non è isolato dal contesto ma anzi gli dà vita cambiando le proprie fattezze e manifestando un inscindibile legame tra il femminile e la diversità degli esseri viventi.
Le composizioni performatiche e fotografiche seguono le orme di due elementi fondamentali della composizione e della poetica dell’artista: la natura e la donna. La natura e il femminile vengono effigiate, nella propria sostanza, allo stato selvaggio. La parte selvaggia della figura femminile è esortata da ciò che la circonda a recuperare la sua vera costituzione, mettendola in connessione con i suoi territori spirituali che oltremodo sono stati seppelliti dalle macerie della paura e dalla persecuzione dell’ipocrisia culturale. Attraverso questo atto creativo l’artista mette in relazione chi osserva l’opera , creando un dialogo invisibile ma toccante quasi fosse una vibrazione sottile, ma profonda, con il luogo arcaico della sua anima”.
In mostra sono esposti opere fotografiche/performatiche e opere installative.
Informazioni d’artista
Nata a Lima, Peru. Vive e lavora tra Philadelphia, PA US e San Jose, Costa Rica. Vive in Costa Rica da 20 anni. Nel 2005 ha rappresentato il Costa Rica alla 51° Biennale d’Arte di Venezia, e nel 2006 alla mostra “Tre versanti dell’arte latinoamericana”, in occasione del XL Anniversario della fondazione dell’Istituto Italo-Latino americano, La sua personale “Borrowed World” al DLFA nel 2006 fu descritta dalla critica d'arte Victoria Verlichak come “uno sguardo al talento, al prodigio e alla creazione di una identità totalmente nuova”.
Nelle sue performances fotografiche, Cecilia analizza la relazione simbiotico che esiste tra Uomo e Natura e, facendo ciò, ritrova la propria identità e il legame essenziale di tutte le forme della natura. Sovverte persino i limiti, nel momento in cui include animali fantastici e mimetizza se stessa in Natura. E' in questo modo che l'artista rielabora il proprio lavoro, rivestendo di memoria la propria esistenza corporea, con un linguaggio e con un'immaginazione senza confini.
Il suo modo di vivere è stato spesso descritto come nomade ed è forse attraverso il suo lavoro fotografico e sugli oggetti che Cecilia ci mostra le sue vere origini.
Esposizioni personali
2008 The Final Garden - Galleria Michela Rizzo, Venezia
2007 Costa Rica Museum of Art
2006 Borrowed World, Diana Lowenstein Fine Arts, Miami, FL.
2004. University of Indiana, Indiana, US.
Lucia de la Puente, Lima, Peru.
2003. Daphne’s Garden, C. Guardia Museum, San
Jose, Costa Rica.
University of Salamanca, Salamanca, Spain.
2001. Contemporary Museum of Art, Panama City.
2000. Alternate Routes, Contemporary Museum of Art and Design, San Jose, Costa Rica.
Esposizioni collettive
2007 Natural World Museum, Oslo
Nobel Peace Center Envisioning Change Exhibition
Contemporary Museum, Santiago, Chile
Centro Cultural Recoleta Buenos Aires
Photo Festival La Paz, Bolivia
BaleLatina, Switzerland
ArteAmericas, Miami
2006 IILA 40th Anniversary Rome, Italy
Art and Architecture Biennial Canary Islands
Rosina Gomes-Baeza Antonio Zaya Commissaries
Oltre Lilith, Scuderie Aldobrandini Frascati, Italy.
Chemin D’Art, Salle des Jacobins St Flour, France.
Art Basel, Miami
ArteBa, Buenos Aires, Argentina
2005 IILA Pavilion, Venice Biennale, Venice, Italy.
Art Cologne, Diana Lowenstein Fine Arts.
MACO, Diana Lowenstein Fine Arts, Mexico DF.
Chicago Contemporary, Diana Lowenstein Fine Arts.
The Accursed Rib, Museum of Contemporary Art CAAM,
Canary Islands.
Open Maps, Photography of the Americas Itinerant Exhibition, Madrid,
Barcelona, Mexico
2004 ARCO, Madrid.
ArtChicago, US
MACO, Mexico
2003 E+VA Project Ireland.
ARCO, Madrid.
2002 Centralamerican Biennial , Nicaragua.
ARCO, Madrid.
2001 The Floating Land: Noosa, Queensland, Australia.
2000 Contemporary Museum Panama.
Contemporary Museum of Art and Design Costa Rica.
VII Biennale Havana, Installation Barrio San Isidro
16
aprile 2009
Cecilia Paredes – The final garden. Il giardino finale
Dal 16 aprile al 16 maggio 2009
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
IILA – ISTITUTO ITALO-LATINO AMERICANO
Roma, Via Giovanni Paisiello, 24, (Roma)
Roma, Via Giovanni Paisiello, 24, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.00
Vernissage
16 Aprile 2009, ore 19
Editore
GANGEMI
Autore
Curatore