Sabato 23 febbraio 2008 alle ore 16,30 la Galleria De’ Fusari presenterà una mostrastraordinaria per Bologna e dintorni, nella quale per la prima volta verrà esibito un nucleosignificativo di opere dalla collezione dei “Cento Pittori Bolognesi”, qualifica chenell’interland nostrano è diventata quasi uno slogan. L’esposizione è a cura di VincenzoNascetti, titolare della galleria.La storia di questi dipinti risale circa alla metà del ‘900, quando Armando Tamari,tipografo ed editore nonché grande collezionista degli autori insieme ai quali frequentava ilCircolo Artistico, mise insieme una preziosa raccolta di 100 opere, testimonianza dellavoro di artisti che seppero ritagliarsi a Bologna un proprio spazio nei decenni compresifra il 1930 e il 1960. Tamari decise così di pubblicare, nel 1959, i Cento Pittori Bolognesi,un libro in cui pubblicò la sua collezione. Tutti i dipinti erano caratterizzati dalla particolaritàdi avere le stesse dimensioni: 26x35 cm. In seguito, essendosi ampliata la raccolta,Armando Tamari avrebbe voluto pubblicare un secondo volume, ma non ebbe lapossibilità di perfezionare il suo progetto. Il tempo e gli eventi hanno poi in parte dispersoquesta strepitosa collezione, ma una parte della medesima è sempre rimasta nellafamiglia dell'editore, e questa è la ragione per la quale, oggi, una quarantina di esemplarisono stati resi disponibili presso la Galleria De’ Fusari.L’esposizione dunque, conterà 40 opere: 15 appartenenti al gruppo originale checompariva nel libro del ’59 e 25 pure appartenenti alla collezione del Tamari ed ancorainedite.La rassegna non ha, volutamente, l’ambizione di proporre capolavori o opereprimarie. Essa intende invece rivisitare il lavoro di artisti che rimasero a stretto contattocon il pubblico, artisti che frequentavano un circolo e che, entrando con le loro opere nellecase “dotte, rosse e grasse”, delinearono, inconsapevoli, il ritratto di una città e di unmondo che oggi sarebbe altrimenti difficile da riconoscere. Le loro opere quindi, fornisconoil panorama più completo possibile su una certa sensibilità artistica bolognese,splendidamente testimoniata da questa mostra unica nel suo genere.