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CENTRO/PERIFERIA
Mostra collettiva dei finalisti della V edizione di CENTRO/PERIFERIA, il concorso internazionale per scoprire e promuovere i nuovi talenti dell’arte contemporanea di età non superiore ai 35 anni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 14 giugno si inaugura presso il Tempio di Adriano a Roma la mostra collettiva dei
finalisti della V edizione di CENTRO/PERIFERIA, il concorso internazionale per scoprire
e promuovere i nuovi talenti dell’arte contemporanea di età non superiore ai 35 anni,
ideato e promosso da Federculture, federazione nazionale che comprende le maggiori istituzioni
di arte contemporanea in Italia, con il sostegno di Acea.
Il prestigioso Comitato Scientifico di Centro/Periferia - Ludovico Pratesi, Maurizio Vanni, Pio
Baldi, Marco Bazzini, Silvia Evangelisti, Matteo Lafranconi, Ivan Novelli, Michelangelo
Pistoletto, Luigi Ratclif, Oliviero Toscani - ha selezionato, tra oltre 500 candidature
pervenute, le 28 opere che compongono la mostra collettiva dei giovani artisti finalisti che
saranno esposte al Tempio di Adriano dal 14 al 17 giugno.
Si tratta di opere rappresentative delle più varie forme artistiche, dalla pittura alle sue
contaminazioni con altre tecniche, dalla fotografia alle manipolazioni digitali, dalla
videoarte alla web art, fino alle installazioni di elementi e materiali differenti. Il
Concorso infatti non ha previsto limiti circa le possibilità espressive.
L’edizione 2012 di Centro/Periferia ha visto il coinvolgimento di numerose realtà territoriali,
nazionali e internazionali, che hanno rivelato uno straordinario potenziale creativo. Dalla
Sicilia fino al Veneto, attraverso Roma, Milano e Torino, passando per la Puglia, la Campania
e la Sardegna, fino alla Provincia Autonoma di Trento. Ed inoltre opere e artisti provenienti dal
Montenegro, dalla Cina, dalla Russia, dal Brasile e dall’Argentina.
I 28 finalisti del concorso, che espongono nella collettiva, sono:
Andrey Abramov
Mariantonietta Bagliato
Dogukan Belozoglu
Matteo Boniatti
Tania Brassesco - Lazlo Passi Norberto
Valentino Campisi
Francesca Capasso
Adelaide Di Nunzio
Daniele Franzella
Grossi-Maglioni
Belén Romero Gunset
Ian Guper
Dušica Ivetić
Isabella Mara
Marko Markovic
Valentina Mossa
Elisa Nicolaci
Carmelo Nicotra
Cristiana Palandri
Rori Palazzo
Alice Pareschi
Wang Peng
Neal Peruffo
Volha Piashko e Anastasia Kurakina
RAMA – Carmelo Rago e Federica Marini
Yuhao Shao
Milton Blas Verano
Antonella Zito
Come nelle precedenti edizioni tra i finalisti saranno individuati i 4 vincitori del concorso - due
decretati dal Comitato Scientifico e due votati dai visitatori della mostra, la Giuria Popolare - che si
aggiudicheranno la possibilità di esporre in due doppie personali.
Il concorso Centro/Periferia si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, del Ministero per gli Affari Esteri e del GAI - Giovani Artisti Italiani.
Quest'anno Centro-Periferia è gemellato con il concorso per giovani talenti Co Co Co Como
Contemporary Contest. La partnership prevede uno scambio tra gli artisti dei due contest, che
favorirà la circuitazione degli stessi sul territorio nazionale, offrendo nuove e ulteriori possibilità.
Centro/Periferia 2012
Comitato promotore
ENTI LOCALI
Comune di Asti, Comune di Bari, Comune di Cagliari, Comune di Como, Comune di Milano,
Comune di Roma, Comune di Torino, Provincia di Roma, Provincia Autonoma di Trento, Regione
Puglia, Regione Veneto
ENTI INTERNAZIONALI
Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, Ambasciata del Brasile a Roma, Ambasciata del
Montenegro presso la Santa Sede, Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, Consolato Onorario
della Federazione Russa nelle Marche, Shandong Provincial Federation of Literary Art Circles -
Cina
CENTRI CULTURALI
LU.C.C.A. Centre of Contemporary Art, Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di
Ravello, Farm Cultural Park, Centro d’Arte Piana dei Colli
Comitato Scientifico
Pio Baldi, Presidente MAXXI, Marco Bazzini, Direttore Centro per l’Arte Contemporanea Luigi
Pecci Prato, Silvia Evangelisti, Direttore Arte Fiera Bologna, Matteo Lanfranconi, Responsabile
Programmazione Attività Culturali Palaexpo, Ivan Novelli, Collezionista e Membro del Consiglio
della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Michelangelo Pistoletto, Artista, Ludovico Pratesi,
Curatore e Critico d’Arte, Luigi Ratclif, Segretario Generale, GAI – Giovani Artisti Italiani, Oliviero
Toscani, fotografo, Maurizio Vanni, Direttore Generale del Lu.C.C.A Center of Contemporary
Art.
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura: Patrizia Morici tel +39 06/82077371- cell 348/5486548 - p.morici@zetema.it
BIO ARTISTI E OPERE
ANDREY ABRAMOV
Andrey Abramov nasce a Mosca nel 1986 da una famiglia di artisti. Frequenta il triennio di
elettronica e matematica alla scuola moscovita State University Electronic and Mathematics. Nel
2010 si diploma alla State University of Culture and Arts (Photoart Department). Ex chitarrista
rock, la sua passione per la fotografia diventa un vero e proprio lavoro nel 2005. Nelle sue opere
cerca una realtà diversa in cui viviamo mettendo in sequenza opere per scoprire un nuovo spazio
dove l’uomo non ha ancora messo piede. Realizza queste opere per superare la ristrettezza del
mondo della grande città in cui tutti noi dobbiamo vivere riassegnando un nuovo significato alle
cose che ci circondano. La sua arte è presente anche in numerose mostre: nel 2010 partecipa a
Young Photographers of Russia, alla Voljskoe Biennale 2010, al Future Fotographye, e al Portpholio
review Vienna 2010. Nel 2011 in mostra “Simulators”, la personale “Corridor” a Mosca, “Method
of Thinking”, “Chistka OdejDy”, “Portpholio Review Moscow”, e la partecipazione all’apertura della
mostra “Mohandami Gallery” a South Tushino, sempre a Mosca. Nel 2012 altre due mostre “Young
Photography” a San Petroburgo e “Street photography” nella categoria “PhotoDOC” a Mosca. In
futuro, ci sono due progetti di mostre fotografiche: “Simulatory City Landscapes” e “Earth Water
Air“.
L'OPERA
Simulators è uno spazio non reale che viene creato in una fotografia. È un modo di guardare
l’immagine della nostra coscienza ricercando ogni giorno delle reazioni di percezione. È poesia
visiva in sé. L’opera offre allo spettatore “un cruciverba culturale”, ogni foto contiene una doppia
trama. In un primo momento vediamo le cose ovvie e soggetti in foto, poi, analizzando la
fotografia l’immagine inizia a muoversi e cambiare.
Opera finalista
City Landscapes
Stampa digitale su metallo
40x60 - 50x75
2011
MARIANTONIETTA BAGLIATO
Mariantonietta Bagliato nasce a Bari nel 1985. Nel 2004 consegue la maturità artistica e nel 2008
ottiene la laurea di I livello in “Cromatologia” al corso di Arti Visive e Discipline dello Spettacolo
e Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bari e nel 2010 conclude il suo corso di studi
con una laurea di II livello, sempre in Decorazione. La sua prima mostra personale è del 2008
esponendo la collezione “Linee d’ombra” a cura dell’Associazione Culturale “Kaleidos”. Nel 2011
espone le sue opere presso la Galleria Gagliardi a San Gimignano (Siena), e lo stesso anno realizza
due mostre, una in Italia dal nome “Acquarium”, e una all’estero a Praga, con il titolo “Objetí”, a
cura di Šárka Ziková e Divadlo Dobešk. Nel 2012 realizza due mostre in collaborazione con altri
artisti: “Reveries” alla Fiera dell’Arte Accessibile presso lo Spazio Eventiquattro a Milano, e “Pesce
di aprile” alla Galleria BluOrg a Bari. La Bagliato negli anni partecipa a molti concorsi: nel 2009
vince il Premio Arte in Cantiere a Bari, nel 2010 partecipa al Premio Nazionale delle Arti, promosso
dal Ministero dell’Università e della Ricerca di Napoli, classificandosi tra i finalisti.
L’OPERA
L’installazione Aquarium forma un fitto branco di pesci che nuotano nell’aria, animata
dall’intervento del pubblico chiamato ad interagire soffiando bolle di sapone. I pesci sono realizzati
con molteplici e coloratissime stoffe, materiale prescelto in tutti i suoi ultimi lavori. L’installazione è
briosa e satirica: una provocatoria rappresentazione dell’attuale condizione della società.
Opera finalista
Aquarium
Stoffa + audio
Misure variabili
2011
DOGUKAN BELOZOGLU
Dogukan Belozoglu (al secolo Leonardo Rigotti) nasce nel nord della Russia nel dicembre 1982,
ma cresce artisticamente in Turchia dove, durante gli studi conosce la plastilina. Dopo il triennio
presso l’Istituto d’Arte di Trento, si specializza in costruzione e progettazione dei tetti. DoGu, il
suo nome d’arte, vede l’inizio della sua produzione artistica nell’estate 2010, con la prima serie
(I am the antipop and you are just cannon fodder) in cui mette in scena situazioni quotidiane
che tutti siamo abituati a vivere e a vedere, e in cui sceglie come materiale la plastilina. Nel
2011 esce una seconda serie (DoGu contro tutti) dove il piccolo umanoide fucsia va ad eliminare
celebrità dei cartoni animati e icone pop. Successivamente esce una nuova serie (Fuck the artist),
un omaggio all’arte stessa e ironica sui suoi protagonisti. Nelle sue opere, DoGu continua a
creare singole situazioni, spaziando tra frivolezze e satira. Lo stesso artista gioca con la sua finta
popolarità usando spazi espositivi eccentrici e fuori dai circuiti classici dell’arte. Tra i progetti
futuri, oltre all’organizzazione di eventi dedicati al suo personaggio, c’è quello di un video in stop-
motion, usando sempre la plastilina. Dogukan viene sicuramente ispirato dalla pop art e dall’arte
contemporanea, convinto che l’artista deve essere produttore di se stesso e olistico nei suoi
progetti. Una trasversalità ricercata. L’ispirazione dell’artista è sicuramente Haring.
L'OPERA
Dogu. Omonimo di Pongo, che in un solo scatto riesce ad esprimere con tutta la sua creatività e
cinismo intere storie. L’utilizzo di plastiline varie, fotografie, location diverse e alle volte surreali
riesce a dare un tono di versatilità alle opere. Nell’opera proposta, vuole sottolineare l’importanza
del confronto tra culture diverse e lontane.
Opera finalista
Autostop
plastilina più fotografia
stampa su forex
50x70 cm
2011
MATTEO BONIATTI
Matteo Boniatti nasce a Trento nel 1982. E’ un autodidatta ma nel 2010 frequenta il corso di
fotografia digitale a cura del Gruppo Fotoamatori Pergine, gruppo storico trentino sulla fotografia
amatoriale, tenuto dal relatore Claudio Cavazzani. Nel 2009 viene selezionato per pubblicare una
sua opera all’interno del libro fotografico “Carpe Diem”, EstroVerso edizioni. Nel 2011 realizza una
mostra personale “2cities NY-CH” presso lo spazio espositivo Pretto a Trento. Nel 2011 partecipa al
corso di
Fotoritocco e post produzione tenuto da Luca Chistè. Matteo all’inizio del 2012 espone le sue
opere in una mostra collettiva dal titolo “CINA 2011” alla serata fotografica “Express Yourself ”
indetta dall’Associazione fotografica Trento Asa. Lo stesso anno vince il primo premio con
l’opera “Cheese…take a picture”, indetto dall’Associazione Giovani Architetti AGATN.
L’OPERA
Sulla scacchiera. Vista di una periferia urbana di Istanbul dove gli esseri umani, ripresi dall’alto,
appaiono come pedine di un gioco. Fotografia digitale in scala di grigi stampa su carta fotografica
opaca.
Opera finalista
Sulla scacchiera
fotografia digitale su carta
fotografica opaca
70x50 cm
2011
TANIA BRASSESCO - LAZLO PASSI NORBERTO
Tania Brassesco, classe 1986, e Lazlo Passi Norberto classe 1984, iniziano la loro collaborazione
artistica nel 2009 lavorando al progetto, ancora in evoluzione, The essence of decadence che
riscuote sin da subito elevato interesse nel pubblico e nella critica. Il percorso artistico di Tania si
è sviluppato nel campo della pittura e della scenografia, quello di Lazlo nella fotografia e nel video.
Le loro opere sono la sintesi delle loro besperienze professionali che gli permettono di essere
completamente autonomi nella realizzazione di lavori legati al mondo della Staged Photography:
dall’interpretazione dei personaggi, confezione degli abiti, acconciature e costruzioni integrali delle
scenografie, agli scatti elaborati nei minimi particolari, studio della luce e post-produzione. Premiati
in diversi concorsi sia a livello nazionale che internazionale. Stanno esponendo le loro opere in
numerose mostre personali e collettive in Italia e Stati Uniti. Articoli sul loro lavoro sono stati
pubblicati più volte su l’Espresso e su riviste internazionali d’arte. Tania si diploma al Liceo Artistico
di Venezia. Laureanda presso l’Accademia di Belle arti di Venezia. Lazlo si diploma al Liceo Artistico
di Padova e si sta laureando presso Arti Visive - IUAV di Venezia.
L’OPERA
L’opera fotografica Pot Pourrì fa parte della serie “ The Essence of Decadence ” di Tania
Brassesco & Lazlo Passi Norberto che realizzano opere legate al mondo della StagedPhotography:
dall’interpretazione dei personaggi, confezione degli abiti, acconciature e costruzioni integrali delle
scenografie, agli scatti elaborati nei minimi particolari, studio della luce e post-produzione.
Opera finalista
Pot Pourri
fotografia digitale - stampa
remake of “Pot Pourri”, Herbert
James Draper - 1897
2010
VALENTINO CAMPISI
Valentino Campisi nasce a Bologna nel 1989. Si diploma nel 2008 al tecnico linguistico, nello stesso
anno si iscrive all’accademia di belle arti di Bologna in Grafica d’Arte.
Dal 2007 viaggia in mittle-europa, islanda, scandinavia, nei paesi baltici e in quelli mediterranei,
piuttosto che in nord Africa, Uruguay, Argentina. È coinvolto in attività di volontariato, lavora con
anziani, malati di mente e immigrati. Nello stesso anno produce e diffonde t-shirts, digipacks,
fanzines, stickers, posters, autoproduzioni e merchandising. Nel 2010 mostra le sua arte in
collettive e mostre personali come goodbye studio!” ad artist’s studio opening a Bologna, “4th
World Biennial Exhibition of student poster” a Novi Sad e “Mangia merendina, muore soffocato”
al Teatro del navile di Bologna. Nel 2011 partecipa al progetto/residenza “Professione artista”
(associazione ottovolante/ madreselva) Montevideo in Uruguay .
L’OPERA
Senza titolo 2011 è costituita da una striscia di pellicola scattata a vilnius nel marzo 2011.
L’immagine, rotta, si vede messa in crisi anche sotto altri aspetti: la matrice fotografica è spezzata,
sebbene garantisca ancora la sua riproducibilità, e allo stesso tempo il gesto dell’artista si impone
sul soggetto originario e ne rivolta il significato, aprendo diverse questioni sull’azione, sull’artista
autore/attore.
Opera finalista
Senza titolo
su carta di cotone
100x15 cm
2011
FRANCESCA CAPASSO
Francesca Capasso nasce a Novara nel 1977; dopo il diploma in “Decorazione” conseguito
all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2002, continua il percorso accademico specializzandosi
in “Arti visive e dello spettacolo”. Attraverso le sue opere cerca di essere partecipe alla vita sociale
e politica del paese, impiegando il mezzo artistico come strumento di ricerca e di riflessione.
Per arricchire il suo percorso partecipa a numerose collettive tra cui “Accademie in corso” al
Palazzo del Podestà di Rimini nel 2005, “Wonderwoman” alla Città della Scienza a Napoli l’anno
seguente, “Caravanserai” durante la rassegna “Straniamanti” al Convento dei Minimi di Roccella
Jonica nel 2009 e le recenti “Divieto di affissione” alla Numen Arti Contemporanee – Studio
Terracciano di Roma e la “Biennale giovani artisti campani” all’Istituto napoletano Colosimo. Le sue
esperienze professionali, oltre che in ambito espositivo, si sviluppano anche nel settore del textile
design, della scenografia, della decorazione e della realizzazione di costumi di scena; tra il 2010 e
il 2011 è, inoltre, docente di “Arte della xilografia, calcografia e litografia” all’istituto d’Arte Grandi
di Sorrento. Attualmente il suo lavoro è incentrato sul progetto “100% Italia” iniziato nel 2010 e
presentato in diverse città italiane tra cui la Capitale e Napoli.
L'OPERA
Principi fondamentali della Costituzione Italiana, art.9. L’artista ci parla della sua
personale ricerca attraverso uno specifico linguaggio dalla forte intensità poetica, in cui recupera
e unisce l’antica e silenziosa, ma tutta femminile pratica del ricamo fatto a mano e le moderne
logiche installative. Storia e contemporaneità si fondono in questa indagine sociologica di cui è
protagonista la Costituzione Italiana, i principi in essa enunciati.
Opera finalista
Principi fondamentali della
Costituzione Italiana, art.9
olio e seta su tela
60X35 cm
2012
ADELAIDE DI NUNZIO
Napoletana, classe 1978, Adelaide Di Nunzio si diploma in “Fotografia Contemporanea”
all’Istituto “Riccardo Bauer” di Milano e si laurea in “Pittura” all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Da anni si divide tra il reportage e l’arte, seguendo un percorso che possa far convergere
entrambi i fronti nella fotografia, spesso utilizzando soggetti decontestualizzati dal loro ambiente
e ruolo sociale. Molto legata alla figurazione pittorica, le fonti di ispirazione per i suoi lavori sono
Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Turner. Tra le mostre realizzate si ricordano “Le Amazzoni
d’Africa, il Benin delle donne”, esposizione divisa in due tappe, realizzata al P.A.N. e all’Archivio
Parisio di Napoli, e la partecipazione alla Biennale di Venezia con opere esposte sia al Padiglione
Accademia, alle Tese di San Cristoforo, sia al Padiglione Italia a Palazzo dell’Esposizioni di Torino.
Tra i progetti futuri, inoltre, ci sono “Le divinità”, elaborazione fotografica dei simboli e delle
divinità della mitologia del Mediterraneo attraverso i corpi e i volti degli uomini e delle donne
moderni, ed un viaggio attraverso i villaggi dei Balcani che, attraverso la ricerca di storie di donne
e dei loro cibi insieme a Engin Akim, famosa cuoca turca, culminerà in un progetto fotografico da
cui sarà tratto un libro ed una mostra. In parallelo Adelaide Di Nunzio continua a portare avanti un
lavoro di ampio respiro riguardante il Sud dell’Italia in cui protagonisti sono il degrado e la società.
L'OPERA
L’opera fotografica La piramide fa parte di un più ampio progetto “UNFINISHED” che raccoglie
diverse immagini di opere edilizie incompiute, spesso abusive ed abbandonate. Le immagini sono
state realizzate lungo la Statale 106, nella Locride in provincia di Reggio Calabria. La periferia
e le città accolgono i propri resti contemporanei, che attraverso le foto vengono caricati della
maestosità dei monumenti dell’architettura classica.
Opera finalista
La Piramide
Struttura incompleta
di un Hotel, Statale 106, Locride,
Reggio Calabria
Stampa Fine-Art
60/40 cm
2012
DANIELE FRANZELLA
Daniele Franzella, palermitano classe 1978, si diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle
Arti di Palermo. L’interesse maturato in quegli anni nei confronti della figura farà si che il corpo
diventi unico vero referente per la sue sculture. Attualmente insegna “Scultura” presso la stessa
Accademia a Palermo. È ancora in corso la mostra “Scultura, variazioni sul tema” presso la Valle
dei Templi di Agrigento, una collettiva come riflessione sulla scultura in Sicilia passando per il
lavoro di quattro artisti presenti sul territorio. In questo periodo è impegnato nell’organizzazione
di una personale presso la Galleria Zelle Arte Contemporanea di Palermo. Il suo rapporto con l’arte
lo definisce irrequieto. Daniele è una persona riservata che ama la ripetizione degli eventi e la
sicurezza degli affetti, ma il suo rapporto con l’arte è travagliato. A volte rimane per settimane su
un oggetto levigandolo ossessivamente finché non è perfettamente algido. Altre volte invece
preferisce lavorare con il calore delle terrecotte per ricordare il passato nel laboratorio di famiglia.
L’ultimo suo lavoro è realizzato interamente con tubi in pvc. Tra le esposizioni ricordiamo: la
51° Biennale di Venezia nel 2005, nell’evento collaterale “Già e non ancora”; “Art Process” nel
2009; “Forma: variazioni sul tema” alla Galleria Agorà di Palermo; “A partir de l’eau. Storia di una
sconosciuta” alla Galleria Zelle Arte Contemporanea; e “Made in Sicily” presso la struttura L’Albergo
dei Poveri di Palermo, nel 2011.
L’OPERA
Kruppa è una breve riflessione sul valore del gruppo. Il membro di un gruppo modifica
sensibilmente il concetto di sé arrivando talvolta a definire se stesso proprio grazie ad
un’appartenenza e non sulla base di altri motivi personali. Il desiderio di un’identificazione sociale
comune genera aggregazione, assembramenti. All’interno di questi si strutturano concetti come
quelli del ruolo e dello status.
Opera finalista
Kruppa
Terracotta policroma
50x60x35cm
2012
GROSSI-MAGLIONI
Le romane Francesca Grossi e Vera Maglioni, entrambe classe 1982, formano il duo artistico The
Magic duo. Dopo la laurea in Storia dell’Arte, con indirizzo “Curatore di eventi artistici e culturali”
e il diploma di laurea in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, arricchiscono il proprio
percorso formativo con diverse residenze all’estero tra Francia, Finlandia, Cina e Svezia. Dal 2006
il Magic Duo partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali tra cui “Who Wants To
Meet Me” alla University of Technology di Guangzhou in Cina e “The Zigzag Woman in Lecture”
al Gender Bender Festival di Bologna, entrambe nel 2007, “The Invisible Generation” alla VCA
Margaret Lawrence Gallery di Melbourne in Australia e “The Bozarks - Correspondance 2.2” alla
26cc Spazio per l’arte contemporanea di Roma nel 2009 e le recenti “Sweet Sheets IV (Only
works on paper)” alla Zelle Arte Contemporanea di Palermo e “This is an happening: vademecum”
all’Associazione Crudo di Bologna. Attualmente il duo, in occasione di “Rupextre - residenza per
artisti ed antropologi” (Matera 2011) sta sviluppando un progetto site-specific per il Parco della
Murgia fronteggiante i Sassi di Matera. Tra i progetti futuri “Vision Forum 2012/13 - piattaforma
internazionale per l’arte contemporanea” e “Performance Season/Performance Art Didactic
Festival”.
L'OPERA
Cinque Dispositivi in Uno Catafalco Spiritico. Progetto basato sul dialogo tra la performance
art, il modo di operare verso il superamento dei limiti fisici tipico dell’illusionista, l’approccio degli
spiritisti alle manifestazioni soprannaturali, la scienza e l’occulto. Una riflessione storica e poetica,
dove il linguaggio e le sperimentazioni della scienza si sovrappongono alle antagoniste pratiche
parascientifiche nella loro interazione con la tecnologia.
Opera finalista
Cinque Dispositivi in Uno
Catafalco Spiritico,
Stampa fotografica
50 x 50 cm
foto di Max Botticelli
2011
BELÉN ROMERO GUNSET
Belén Gunset Romero nasce a Tucuman, in Argentina nel 1983, e vive a Buenos Aires per alcuni
anni. Diplomata alla Scuola di Belle Arti presso l’Università Nazionale di Tucuman, Belen ottiene
subito la borsa di studio Foundation YPF per studiare presso la Universidad Torcuato Di Tella, a
Buenos Aires. Nel 2011 ottiene un’altra borsa di studio per studiare all’istituto CIA (Art Research
Center) negli Stati Uniti. Lo stesso anno ottiene due riconoscimenti: Petrobras Price in Arteba
e il Premio di Artista Emergente al Museum Contest di Rosario in Brasile, e il terzo posto al
National Art Contest of Tucuman University. Il suo lavoro è basato sulle domande e le risposte
che l’artista si pone ogni giorno. Realizza opere d’arte con immagini di vita quotidiana rendendo la
vita un’ opera d’arte su cui riflettere. L’artista affronta l’ecologia, la fisica quantistica, il limite del
linguaggio, la percezione, il pensiero e il sistema del corpo. Le performance per l’artista servono a
migliorare e cambiare se stessi per rinascere di nuovo. L’arte di Belen è stata esposta in numerose
mostre tra cui la personale alla Nora Fisch Gallery e alla Cecilia Caballero Galleria nel 2012,
entrambe a Buenos Aires. Nel 2010 realizza la mostra “Vento” (“Wind”) Landscape Series presso
la Lebenshon Foundation, sempre nella capitale argentina. Nel 2011 espone le sue opere alla Purr
Library in Buenos Aires con la raccolta di opera dal titolo “Taplaykatray”. Nel 2012 ha in progetto la
mostra “Autodisciplina” al Rosario Contemporary Art Museum, in Brasile.
L’OPERA
L’artista ha scritto Indiscipline - Discipline sulla sua schiena nuda e ha posato per la strada. Ha
realizzato questa foto alla ricerca del bello come un bisogno personale. In quel momento ha avuto
un grave mal di schiena come risultato di una performance radicale, ma realizzando quella foto l’ha
fatta riflettere sull’importanza di autodisciplina (come cura) e la mancanza di autodisciplina (come
la causa di tale dolore).
Opera finalista
Indisciplina
fotografia
850x45 cm
2011
IAN GUPER
Ian Guper, brasiliano nato a San Paolo, fin dagli inizi del suo percorso formativo, indirizza i suoi
studi verso l’arte frequentando prima la Escola Panamericana de Artes e, in seguito, un corso
alla Byam Shaw School of Art Foundations Course a Londra. Attualmente lavora come assistente
per l’artista Kusuno e contemporaneamente porta avanti collaborazioni a collettive come Projeto
Imovel e l’esposizione virtuale sui portali Ahh! e Walkshow. Prosegue con rigore la sua ricerca, con
l’intento di acquisire maggiore padronanza nella tecnica pittorica e le sue caratteristiche, con un
approccio autocritico al proprio lavoro. In questo periodo la sua attenzione è focalizzata su diversi
generi come il paesaggio, in particolare quello urbano, e la pittura dal vivo, non disdegnando la
sperimentazione astratta.
L’OPERA
Il dipinto Fora da Fila raffigura una donna al di fuori di una grande massa di persone che si
dispongono orizzontalmente sul piano. Coprono l’orizzonte completamente rendendo impossibile
definire come si sostiene il tetto. L’opera ritrae la tensione tra l’orizzontalità della massa e la
verticalità della figura solitaria, con un approccio pittorico, concentrandosi sulla rigidità della
composizione.
Opera finalista
Fora da Fila
Olio su tela
100x140 cm
2011
DUŠICA IVETIĆ
Dušica Ivetic nasce il 9 ottobre del 1981 a Kotor, in Montenegro, ma si divide tra la sua città natale
e Firenze. Per due anni studia presso il College of Apllied e Fine Arts di Belgrado e si laurea presso
l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2006, in Pittura, per poi nel 2007 frequentare un corso di
specializzazione in Pittura e Arti Multimediali presso la stessa accademia. Attualmente vive e lavora
a Firenze, dove dipinge e collabora con studi grafici e di web design. Dušica Ivetic approda al video
attraverso un’intensissima attività pittorica. Ne deriva un linguaggio originale che traccia con
finezza la caoticità dell’universo interiore e che conserva memoria della composizione spaziale
della tela. Tra i progetti in corso ci sono “L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante” ad Otranto (LE)
e la partecipazione ad un workshop condotto dai maestri Costas e Varotsos. Ultimamente lavora
con vari metodi e tecniche multimedia e nei suoi lavori traspone una visione critica delle questioni
sociali. Nelle sue opere gioca con i sogni e le fiabe, esaminando credenze umane e illusioni. L’arte
di Dušica appare in numerose mostre: nel 2007 i suoi lavori sono anche in Italia con una mostra
a Macerata dal nome “Antichi forni”, e lo stesso anno con la mostra “Stari grad”, nella sua città
natale. Nel 2008 due sono le esposizioni nel Montenegro, “Spinaker” al Herceg-Novi e “Vitomir
Srbljanovic” al Pljevlja.
L’OPERA
Silenzio. Un elemento, l’acqua, che circoscrive e ingloba l’assenza di suono è l’aspetto centrale in
questo video dell’artista. Certo che non possa impedire il movimento, l’acqua offre, in un rimando
di riflessi simmetrici, quello scambio proprio dell’uomo seppur individuo solo e “ripiegato” su se
stesso. Come se la persona, sola, si riflettesse in questo specchio d’acqua che rappresenta il suo
mondo.
Opera finalista
Silenzio
video
durata 00:05:35
2011
ISABELLA MARA
Isabella Mara nasce a Seregno (MB) nel 1977. Si trasferisce a Milano, dove attualmente vive e
lavora, per frequentare prima la Facoltà di Lettere Moderne e Spettacolo e, successivamente,
l’Accademia di Belle Arti di Brera, dopo una parentesi nella città estone di Tallinn, dove frequenta
la Eesti Kunstiakadeemia. Continua negli anni la sua formazione con residenze d’artista tra cui
nel 2008 quella a Hoorn in Olanda, con il progetto “Oostereiland Prison” e frequentando diversi
workshop come “On Videoarte” alla Fabbrica del Vapore a Milano. Le sue opere sono state
presentate in diversi spazi espositivi come nel 2010 al Museo Leonardo da Vinci nella capitale
lombarda e al PAN-Palazzo delle Arti di Napoli. Del 2011 sono le partecipazioni a “La ville ouverte”
al MACRO di Roma e a “Symbiosis - XV Biennale de le Mediterranée” a Salonicco, mentre di
recente realizzazione è “AFF-Young Talents” al Superstudio Più di Milano. Sempre nel 2011, oltre
al secondo posto al Premio “Autofocus 3” organizzato dal GAI, nell’ambito di Quotidiana11, vince
la selezione nazionale che le permette di partecipare come unica rappresentate italiana alla BJCEM
- Biennale Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo”. Attualmente l’artista sta portando avanti il
progetto “Pass-Home”, iniziato nel 2010, risultato di uno studio fondato sull’osservazione e analisi
del rapporto tra l’uomo e il concetto di casa.
L’OPERA
Un progetto di riflessione creativa spontanea costruito grazie alla collaborazione di sessantun
persone, che non appartengono esclusivamente al mondo dell’arte. Ognuno è stato invitato a
leggere un racconto della raccolta “Racconti Romani” di Alberto Moravia. Liberamente ispirati da
esso, ciascuno lo ha trasformato in un “altro” contenuto. Su di un foglio appositamente preparato
ogni persona ha elaborato un estratto.
Opera finalista
Estratto di Racconto Romano
particolare, progetto partecipativo
composizione a parete di 61 pezzi
tecnica mista
2012
MARKO MARKOVIC
L’artista montenegrino Marko Markovic, classe 1979, attraverso i suoi lavori cerca di indagare
l’aspetto più filosofico dell’esistenza in quanto considera l’arte come lo strumento per comprendere
come viviamo oggi, ciò che cerchiamo e perché. Nel 2001 consegue il Bachelor of Art in Pittura
alla Facoltà di Arte di Cetinje all’Università del Montenegro e nel 2010 conclude la specializzazione.
Tra le mostre più recenti si ricordano “Drawings” al Centre for Contemporary Art Montenegro nel
2007, “Emotional Landascape” alla Cite des Arts di Parigi nel 2008 e “Light + Space” alla Wang
Gallery
all’Arizona State University Tempe in USA nel 2011.
L’OPERA
The end of the world è una metafora per le aspettative umane e la possibilità di trovare un
posto in un mondo fatto di solitudine e isolamento. Persi in questo mondo di utopia, malinconia e
tristezza abbiamo bisogno di uno scopo, una direzione, un luogo. Ma accanto ad esso c’è la vita
che sembra così sicura e immacolata.
Opera finalista
The end of the World
Digital print
70x54 cm
2011
VALENTINA MOSSA
La passione per l’arte, ed in particolare per il disegno, nasce in Valentina Mossa sin da bambina.
Nata nel 1985 a Tempio Pausania (SS), dopo il diploma di laurea all’Accademia di Belle Arti di
Sassari, prosegue il percorso accademico iscrivendosi al corso di “Arti Visive e Discipline dello
Spettacolo” con indirizzo “Decorazione”, corso che attualmente frequenta. Contemporaneamente
agli studi, porta avanti la carriera artistica partecipando a numerosi concorsi tra cui nel 2007 e il
2008 al “Premio Nazionale delle Arti – Decorazione” di Catania e nel 2011 al “Concorso di idee per
la realizzazione del logo del Comune di Neoneli”. In ambito espositivo partecipa nel 2008 alla
mostra Giovani & Artisti a Sassari e nel 2010 espone a “Identità”, mostra organizzata nella sua
città natale. Dello stesso anno è la sua personale realizzata durante la “Rassegna ex allievi – Liceo
Artistico Statale 10° Anniversario”. Per il futuro Valentina Mossa ha in progetto la partecipazione
a diverse mostre, con l’obiettivo di confrontarsi positivamente con altri artisti arricchendo il suo
cammino professionale.
L’OPERA
Il trittico Assenza di identità rappresenta una figura che compie un’azione nello spazio, uno
spazio non definito. Il movimento è rappresentato sia dalla rotazione del corpo, che come in una
pellicola fotografica congela in ciascun fotogramma il gesto, sia dall’effetto del mosso accurato
pittoricamente per dare quell’illusione ottica chiamata sfocatura.
Opera finalista
Assenza di identità
acrilico e olio su tela
installazione 3 elementi
125x95x4,5 cm
2009
ELISA NICOLACI
Elisa Nicolaci nasce a Palermo nel 1977. Si diploma al Liceo Artistico a Palermo successivamente
frequenta la scuola di Belle Arti di Carrara (MS) in scultura. Nel 2009 partecipa alla mostra “Dritto-
Rovescio” a cura di Do-Knit Yourself, presso la Triennale di Milano e partecipa alla collettiva “Le sei
stagioni di Chandan”, presso il Museo Delle Trame del Mediterraneo, a Gibellina (TP). Tra il 2011
e il 2012 partecipa alla mostra “Más o Menos”, a cura di Giulia Ingarao e Marina Sajeva, presso il
Centro d’Arte Piana dei Colli a Palermo. La sua ricerca artistica è rivolta all’analisi dei meccanismi
espressivi propri della rappresentazione scultorea figurativa a grandezza naturale. Realizza le sue
sculture cucendo i tessuti sopra strutture metalliche molto leggere, facendo spesso riferimento
ad alcuni aspetti iconografici della rappresentazione statuaria tradizionale lasciando risaltare la
fisicità della materia tessile cucita artigianalmente come a voler indicare e segnare un limite tra
realtà e finzione contro il quale la forma “rappresentata”, quasi con un atto volontario, si lancia.
Le figure vogliono alludere alla propria consapevolezza di sussistere sospese tra realtà e finzione,
denunciando la propria artificialità, si trovano compromesse in una promiscuità pericolosissima col
reale con il quale venire a coincidere è un rischio devastante.
L’OPERA
Il Papà raggiunto è la rivisitazione di un tipico gioco infantile, il gioco del cavallino. Il papà,
in quest’opera, diventa la figura ibrida della fantasia infantile: un papà con testa di cavallo che
porta sulla groppa il proprio bambino. Padre e figlio fuggono dall’incombere della vecchiaia, qui
simboleggiata da un’antica e logora coperta arabescata. I diversi ritagli di stoffa che l’artista
utilizza non sono scelti in modo casuale.
Opera finalista
Il Papà raggiunto
Tessuto cucito, metallo e pennarello.
Figura 133x67x200 cm
Tappeto 249x118 cm
2009
CARMELO NICOTRA
Carmelo Nicotra, classe 1983, nasce ad Agrigento e si laurea in “Arti Visive e Discipline per lo
Spettacolo” con indirizzo “Pittura” all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Carmelo Nicotra nei
suoi lavori cerca di entrare in relazione con il territorio. Durante il processo di realizzazione di
un progetto spesso intervista e cerca di rapportarsi in vari modi con il contesto. Si interessa alle
realtà locali considerate marginali, dove si conserva ancora un’identità molto forte delle cose,
per esempio la lingua e le tradizioni, o come nel caso dell’ultimo progetto dove è evidente il
tentativo di preservare la specificità di un luogo attraverso il contesto sociale e urbano. I suoi
lavori partono da un’analisi dei cambiamenti e delle mutazioni urbane legate al degrado, fisico e
intellettuale, di un territorio. In particolare, Nicotra prende come riferimento il proprio territorio,
ricco di arte e cultura ma anche di tante contraddittorietà come è la Sicilia, analizzando per prima
Favara, cittadina dove lo stesso artista vive. Durante l’indagine fa interviste, coinvolge la gente,
le istituzioni, e si relaziona in vari modi con il contesto, scrutando certi aspetti delle realtà locali
considerate marginali, ma dove si conservano ancora identità, lingua e tradizioni. Tra i progetti
futuri, c’è quello di continuare a lavorare su e per il suo territorio, proseguendo con il lavori per un
intervento urbano a Favara e poi anche una mostra collettiva all’estero.
L’OPERA
Construction è un collage composto da 10 fotografie di edifici incompiuti in cui ogni piano
sovrapposto forma un’unica struttura architettonica atipica. Presenti con imponenza nel centro
urbano e nella periferia della città di Favara (AG), questi edifici, simbolo dell’abusivismo e dello
spreco edilizio, rappresentano un fenomeno diffuso in
gran parte dell’Italia negli ultimi decenni.
Opera finalista
Costruction
stampa digitale
66x200 cm
2011
CRISTIANA PALANDRI
Cristiana Palandri nasce a Firenze nel 1977, città dove attualmente vive e lavora. Dopo aver vinto
una borsa di studio alla University of the West of England di Bristol, prosegue il suo percorso
artistico partecipando a premi e concorsi di carattere nazionale ed internazionale tra cui nel
2007 il “Premio Biennale Giovani Artisti” a Monza e nel 2009 il “Premio Termoli – Interplay”.
Tra i workshop frequentati da Cristiana Palandri si ricordano nel 2008 quelli tenuti da Milovan
Farronato alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte a Poirino (TO) e da Kim Jones a Viafarini a
Milano. Numerose anche le sue presenze a mostre collettive come “Nonplusultra” alla Daniele
Ugolini Contemporary di Firenze nel 2007, “Springs in white” al BACC di Bangkok (TH) nel 2010
e le recenti “Vollrath-Warttinger-Palandri” al Palazzo Italia di Berlino e “Aesthetic Anarchy” alla
Scaramouche Gallery di New York. Espone le sue opere in mostre personali dal 2008, anno in
cui organizza “Oversight” al MLAC di Roma, esposizione alla quale seguono nel 2010 “Reverse”
alla Fondazione Merz di Torino, “Slipping time” al Project Space – Galeria Sabot & Robert Bosisio
a Cluj-Napoca in Romania, mostra realizzata in seguito alla residenza alla Fabrica de Pensule,
e “Noiseless” al Friut & Flower Deli di New York, curata dalla Scaramouche Gallery.
L’OPERA
Outside fa parte di una serie di tre fotografie scattate all’interno di una fabbrica abbandonata, in
cui l’artista ha cercato di nascondere la sua presenza e di integrarsi nella preesistente architettura.
L’opera è una traccia di una performance che si è svolta unicamente per la sua sussistenza
fotografica, lontana dallo sguardo del pubblico.
Opera finalista
Outside
stampa fotografica
68x106 cm
2011
RORI PALAZZO
Rori Palazzo nasce a Palermo nel 1977. Studia all’Accademia di Belle Arti e Restauro Abadir di
San Martino delle Scale, dove si specializza in “Restauro di materiale cartaceo”. Sin dai primi anni
della sua formazione si concentra sulla fotografia come linguaggio espressivo, sperimentando
varie tecniche con l’analogico per creare delle immagini oniriche e vagamente surreali, pervase da
un’ironia tanto sottile quanto sagace. Oggi lavora come graphic designer e fotografa, e il portfolio
dei suoi clienti include design di hotel, case di moda e produttori agroalimentari. Dall’analogico al
digitale, il suo sguardo si é fatto più netto e tagliente, senza perdere la capacità di leggere sotto
la superficie delle cose e delle persone, tessendo trame possibili e non necessariamente reali.
Il suo blog, Palermo Daily Photo, testimonia questo sguardo unico, che sa essere lieve e cinico,
disincantato e sognante al tempo stesso, e che trasforma persino il più banale degli incroci in un
crocevia di storie. Nel 2011 espone alla mostra “Microcosmi” al Centro d’Arte Piana dei Colli, nel
maggio dello stesso anno, inoltre, organizza una mostra “Limes” presso l’Associazione Culturale
Palab. Nota anche come fotografa di moda dei brand Mitzica e Luan, nel 2009 viene anche
selezionata all’ambito concorso fotografico indetto dal National Geographic.
L’OPERA
La mia casa è un’opera che fa parte della serie Dream, una sorta di collezione di sogni tradotti in
immagine. L’immagine nasce prima dalla associazione di elementi intimi che appartengono tanto al
ricordo del sognatore come al mio immaginario onirico. Sono immagini ossimoriche, specchio di un
precario ed elegante equilibrio di elementi contrastanti.
Opera finalista
La mia Casa (Alessandra)
stampa fotografica su carta baritata
140x80 cm
2011
ALICE PARESCHI
Fotografa non solo per professione ma soprattutto per passione, Alice Pareschi riporta nei suoi
lavori la necessità di fermare nel tempo momenti fuggevoli e il bisogno di essere testimone della
vita che scorre. Nata a Moncalieri nel 1984, nel 2003 si diploma al Liceo Artistico Benedetto Alfieri
Architetto di Asti in “Arte applicata e disegno industriale”. Il suo percorso formativo prosegue,
poi, con il corso di “Ripresa Live” al Centro Giovani di Asti che frequenta nel 2007 e con il corso
base di “Fotografia” all’Associazione Koinè di Torino l’anno successivo. L’interesse verso il mezzo
fotografico la porta a seguire numerosi workshop tra cui nel 2009 quello di “Illuminazione in
studio” al Photo District nella capitale piemontese, quello di “Reportage sociale” a Milano e
Barcellona e di “Tecniche per Book Fotografico” all’Accademia torinese di Fotografia nel 2011.
Lavora come fotografa di scena per diversi cortometraggi tra cui quelli prodotti dalle Officine
Kaplan di Asti, on stage per gruppi musicali e teatrali e in studio. Tra le esposizioni a cui partecipa
si ricordano “Psyche” durante Paratissima e “2030” alla MadinArt entrambe a Torino nel 2010
e “Barona, fuori dai luoghi comuni” allo Spazio Seicentro del capoluogo lombardo nel 2011. Del
2009 è, invece, la sua personale “Proiezioni inconscie” all’Associazione Diavolo Rosso nell’astigiano.
L’OPERA
Contrasto. Nessun luogo, nessun volto. Corpi fluttuanti, ombre e luci impresse su muri indefiniti.
Lentamente svaniscono perdendo ogni definizione individuale. Mattone su mattone erigiamo
barriere su barriere. Numeri, Limiti. Soltanto limiti di pietra. Spiriti senza forma, senza restrizioni,
piccoli universi in costante espansione. Magneti imprevedibili, in perpetuo mutamento alla ricerca
del vero. Il velo di Maya è stracciato.
Opera finalista
Contrasto
Stampa fotografica
60 x 60 cm
WANG PENG
Wang Peng nasce nel 1981 nella provincia cinese di Shandong Province in Cina. Nel 2006 la sua
opera “spazio libero” viene selezionata per la sesta mostra nazionale di pittura (“Sixth National
Painting Exhibition”) presso l’associazione Artists Association. Nel 2009 viene riconosciuto
dalla “National Art Exhibition of Excellence Award” (mostra nazionale di arte) con premio
d’eccellenza. Nel 2010 il suo lavoro “The dream of the sky” vince la 16° edizione dei giochi asiatici
a Sheng Huihan. Un riconoscimento importante per la sua arte è Exhibition Liufang “National
Chinese Painting Exhibition Excellence Award” (massimo riconoscimento). Nel 2011 con la
sua opera “In The Golden Age of Seduction” gli viene riconosciuto con il primo premio “Eighth
Exhibition Excellence Award” il massimo riconoscimento per gli artisti.
L’OPERA
A new Era. Le tecniche di pittura tradizionale cinese vengono rivisitate con il colore bianco per le
linee, al posto del tradizionale nero, aumentando l’interesse e l’accessibilità per capire al meglio
l’opera e l’arte contemporanea. L’opera indaga sullo stato attuale e del sentimento dei giovani
cinesi che riflettono sull’amore per la vita e sulla natura.
Opera finalista
A new Era
2012
Inchiostro su carta
136x68cm
NEAL PERUFFO
Fotografia, net art, video e installazione sono gli ambiti in cui si muove la ricerca artistica di
NeAL (Neal Peruffo), artista napoletano, nato a Pozzuoli nel 1980. Dopo il diploma di laurea
in “Decorazione” conseguito all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2005, frequenta, sempre
in accademia, il biennio specialistico in “Fotografia”, laureandosi nel 2012. Segue numerosi
workshop e partecipa a diversi premi artistici tra cui nel 2011 “Basamenti”, concorso promosso
dal Comune di Genova, risultando vincitore. Tra le mostre collettive si ricordano “Lauder than
Bombs” all’Associazione Culturale SABù di Napoli, la Biennale Puglia - XII Biennale dei Giovani
Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (B.J.C.E.M) alla Fiera del Levante di Bari nel 2008 e “Si,
però - acrobazie della malafede”, esposizione realizzata nell’appartamento di Via de’Neri a Firenze
nell’ambito della rassegna “Private Flat #7 - arte contemporanea in spazi privati” nel 2011. Dello
stesso anno è la personale “A onE project” presso la galleria napoletana Overfoto. Tra i progetti
futuri da segnalare “Dimentica” + “senza vergogna…”, opera di video arte partecipativa work in
progress e “C.o.S (Circle of Silence)”, installazione ambientale interattiva multimediale, lavoro
sviluppato in collaborazione con Massimo Scamarcio. Il percorso di NeAL prosegue, poi, con la
promozione e lo sviluppo di “A onE project”.
L’OPERA
A onE non è un oggetto, non un sito e non una serie di immagini virtuali ma è propriamente
un dispositivo relazionale innescante una serie di processi e interazioni in seno al corpo sociale.
Relazionale anche nell’interno della sua grammatica linguistica e metodologica: autore primario del
dispositivo è sempre unicamente il suo creatore, NeAL, ma il “congegno sociale” vive dell’apporto
dei molti altri artisti che hanno contribuito ad implementare il progetto. (Dal testo di Diana
Gianquitto)
Opera finalista
Grande parete
di Carmine Rezzuti,
su A onE project
VOLHA PIASHKO E ANASTASIA KURAKINA
Anastasia Kurakina nasce nel 1987 a Mosca dove si diploma alla Scuola Professionale di Pittura
e Disegno. Dal 2007 si trasferisce a Roma dove frequenta il “Corso di Pittura” all’Accademia di
Belle Arti. Nel 2009 rappresenta il suo Paese alla 4° Bienal Internacional Siart a La Paz, in Bolivia,
l’anno seguente è tra i finalisti del Premio Arte alla Permanente di Milano e nel 2011 vince il primo
premio della 26° edizione della Biennale internazionale dell’umorismo nell’arte di Tolentino. Tra i
progetti futuri due mostre personali, una al Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma e nel 2013
all’Artplay di Mosca. Volha Piashko (nome di battesimo, Olga Peshko) nata nel 1981 a Bobrujsk in
Bielorussia, dal 2000 al 2006 frequenta l’Accademia Statale delle Arti del suo Paese, trasferendosi,
poi, a Roma dove si iscrive al “Corso di Scenografia” all’Accademia di Belle Arti, laureandosi nel
2010. Nel 2009 vince il primo premio per il concorso Arte e Disu e per “La migliore illustrazione”
del Concorso Nazionale Illustrare Manzoni. L’anno seguente si classifica al secondo posto nel
concorso Arte e Sport dell’AONI – l’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, del quale risulta
vincitrice nel 2012 e per il quale esporrà a Londra e Losanna come rappresentante delle Accademie
di Belle Arti d‘Italia. Diverse sue opere si trovano in collezioni private in Bielorussia, Italia,
Germania, Turchia e Austria.
L’OPERA
Matrieshke è un’incubatrice di informazioni sui pagamenti a pronto cassa e non in contanti,
una forma virtuale di operazioni virtuali (bancarie) effettuate in cash. È un diario delle esigenze
finanziarie, degli interessi e dello stato economico di un individuo.
Un passaggio mondiale dagli acquisti di cassa «in contanti» agli acquisti virtuali (utilizzo di carte di
credito, il passaggio da banca a banca).
Opera finalista
Matrieshke
5 parallelepipedi
in legno, scontrini, carta
RAMA – CARMELO RAGO E FEDERICA MARINI
Il duo artistico RaMa è formato da Federica Marini e Carmelo Rago, entrambi classe ‘79. Federica
si diploma nel ‘98 presso il liceo artistico di Latina e successivamente si specializza in tecnica
di restauro pittorico. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma e si diploma in”Decorazione”.
Carmelo, dopo la maturità scientifica in provincia di Cosenza, frequenta anche lui l’Accademia di
Belle Arti di Roma diplomandosi in “Decorazione”. Tra i loro progetti futuri c’è la realizzazione della
mostra retrospettiva “La via Enotria - un percorso lungo 10 anni” che si terrà presso la Galleria
Provinciale di Santa Chiara a Cosenza. Al centro della ricerca del duo RaMa c’è il tombino, inteso
come elemento di arredo urbano capace di esibire le tracce delle propria origine, diventando in
questo modo il segno distintivo dell’area geografica di appartenenza e di un particolare periodo
storico. Attraverso la tecnica della stampa xilografica a cucchiaio, gli artisti procedono come
archeologi della modernità nel rilevare le impronte, i segni e le tracce storiche, che l’umanità
ha lasciato di sé sui pozzetti. Secondo i due artisti, ogni strada che custodisca dei tombini può
diventare luogo in cui dare nuova forma a questo progetto che potrebbe effettuarsi allo stesso
modo a New York come a Londra, a Tel Aviv, a Dubai, a Barcellona, o a Tokyo replicandosi
infinitamente con esiti sempre nuovi.
L’OPERA
S.P.Q.R. red consiste nel monotipo xilografico di un tombino romano stampato con inchiostro
tipografico su tela di cotone preparata ad acrilico per mezzo della tecnica di stampa manuale a
cucchiaio, qui applicata su una porzione di suolo urbano. La realizzazione dell’opera stessa implica
una sorta di azione nella fase di stampa, che svolgendosi in luogo pubblico e aperto finisce per
coinvolgere inevitabilmente gli spettatori.
Opera finalista
S.P.Q.R. red
stampa da matrice fissa
e acrilico su tela
90x 90 cm
2009
YUHAO SHAO
Yuhao Shao nasce a Qingdao nella provincia dello Shandong nel 1983. Studia pittura, in
particolare l’acquerello alla Hubei Academy of Fine Arts. Collabora con molte associazioni di artisti:
Chinese Artists Association (Associazione artistica cinese), Chinese Painting Painters Association
(Associazione dei pittori cinesi) e la China Arts and Artists Association (Associazione di arte e artisti
cinesi). Yuhao Shao è membro, inoltre, dell’Associazione Giovani Artisti della provincia di Shandong
(Young Artists Association of Shandong Province) ed è direttore artistico del Hubei Watercolor
Institute. L’artista ha partecipato a diverse mostre e a molti concorsi, per far conoscere la sua
arte in tutto il mondo. Con l’opera “On the table” al National Art Museum in Cina, vince il titolo di
Excellence Award of the Fourth National Youth Art Exhibition. Con l’opera “Dried Fish series NO.2”
vince il primo premio per miglior linguaggio alla Shandong Youth Art Exhibition. Nel 2008 vince con
l’opera “Still Life” il titolo di New exhibition of plastic arts Award of Excellence. Nel 2012 è stato
selezionato dalla British Royal Watercolour Society per il concorso World Watercolor. L’acquerello,
inoltre, “Glove Series” è stato selezionato per la 11° edizione dell’Associazione degli Artisti Cinesi
per la National Art Exhibition.
L’OPERA
L’artista utilizza la pittura ad acquerello per spiegare il valore dell’esistenza, con una forma e un
linguaggio astratto: abbandona la realtà dell’immagine visiva che diventa cosi una forma simbolica.
Che possa essere ultra terrena, che possa indicare il vuoto, che possa ispirarsi al silenzio zen, le
sue opere indicano un “dove” in cui si arriva attraverso scale spaziali e temporali.
Opera finalista
Assenza di identità
acrilico e olio su tela, instal.3
elementi
125x95x4,5 cm
2009
MILTON BLAS VERANO
Milton Blas Verano nasce il 24 marzo 1984 a Buenos Aires in Argentina, ma vive in Italia dall’età di
sette anni. Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro nel 2007 e nel 2011 ottiene il diploma
di 2° livello in Arti Visive e Discipline per lo Spettacolo, specializzandosi in pittura. I suoi lavori
sono stati esposti in gallerie e luoghi d’arte di tutto il mondo: da Londra a Buenos Aires, da Parigi
a Bruxelles, da Dallas a Los Angeles, da San Diego a Bari, da Napoli, Venezia e per finire Milano.
Nel 2011 è presente al padiglione italiano-Accademie alla 54° Biennale di Venezia con due dipinti:
Green animals, pink.. e Zzz. Ha partecipato a molti concorsi proponendo la sua arte, i suoi dipinti
e le sue fotografie. Il suo lavoro racconta in silenzio esperienze di vita, momenti unici che fanno
parte dei ricordi di ogni individuo. Nelle sue opere Milton usa spesso la dualità dei colori opposti,
scegliendo per eccellenza il bianco e il nero. L’uso del colore nero, paradossalmente, dà la luce
necessaria per creare uno spazio luminoso, mentre il colore bianco crea trasparenza ed aggiunge
luce più luce.
L’OPERA
Tutta la sua pittura degli ultimi anni e tutti i soggetti hanno sempre cercato di far rivivere delle
storie, delle esperienze come conclusione di un ricordo passato. Momenti particolari dell’infanzia,
ma anche situazioni anonime che fanno parte della memoria di ogni individuo, possono essere
raccontate attraverso le immagini.
Opera finalista
Untitled
Tecnica mista su carta
31,5 X 27,5 cm
2010
ANTONELLA ZITO
Dopo il diploma in “Grafica pubblicitaria”, Antonella Zito, nata a Bari nel 1988, inizia la sua carriera
artistica esponendo le sue opere in collettive nazionali come nel 2011 Camera Oscura – Contest
di Fotografia negli spazi del Caffè Letterario di Roma, I.D.ENTITY alla Casa Carbotti di San Vito
dei Normanni (BR) e la 12a edizione del Lucania Film Festival - 11x11 th alla Casa della Cultura di
Pisticci (MT). Del 2010 è la sua personale “Il caos che ho dentro” organizzata alla Torre Civica di
Cisternino (Br). Tra le recenti partecipazioni si ricordano Circuiti Dinamici 13 a Milano e Kamartis
al Museo Civico di Chiusi (SI). Nel 2012 è, inoltre, finalista alla 13a edizione del Festival del
Cinema Europeo – Puglia Show 2012 di Lecce e alla XIII edizione del Festival Intercomunale di
Cinema Amatoriale a Collebeato (BS). Video-arte, installazioni luminose, fotografia, digital art
sono i principali ambiti in cui Antonella Zito focalizza la sua attenzione, realizzando opere in cui la
contaminazioni tra queste diverse forme d’arte è la componente fondamentale.
L’OPERA
Io sono...ora! L’idea parte da un sondaggio effettuato tra persone di ideali, culture e età diverse
alle quali è stato chiesto di completare la frase “Io sono…” e di raccontare ciò che sono “oggi”!
La canotta, le scritte, il sangue e le bruciature simboleggiano il percorso dell’uomo e il filo
rosso di cucitura rappresenta il legame con la vita. L’opera, proposta in immagine anaglifica
tridimensionale, completa la sua chiave di lettura.
Opera finalista
io sono...ora!
tecnica mista - visione stereoscopica
anaglifica (da vedere con occhialini
3D) 100x100 cm
2011
finalisti della V edizione di CENTRO/PERIFERIA, il concorso internazionale per scoprire
e promuovere i nuovi talenti dell’arte contemporanea di età non superiore ai 35 anni,
ideato e promosso da Federculture, federazione nazionale che comprende le maggiori istituzioni
di arte contemporanea in Italia, con il sostegno di Acea.
Il prestigioso Comitato Scientifico di Centro/Periferia - Ludovico Pratesi, Maurizio Vanni, Pio
Baldi, Marco Bazzini, Silvia Evangelisti, Matteo Lafranconi, Ivan Novelli, Michelangelo
Pistoletto, Luigi Ratclif, Oliviero Toscani - ha selezionato, tra oltre 500 candidature
pervenute, le 28 opere che compongono la mostra collettiva dei giovani artisti finalisti che
saranno esposte al Tempio di Adriano dal 14 al 17 giugno.
Si tratta di opere rappresentative delle più varie forme artistiche, dalla pittura alle sue
contaminazioni con altre tecniche, dalla fotografia alle manipolazioni digitali, dalla
videoarte alla web art, fino alle installazioni di elementi e materiali differenti. Il
Concorso infatti non ha previsto limiti circa le possibilità espressive.
L’edizione 2012 di Centro/Periferia ha visto il coinvolgimento di numerose realtà territoriali,
nazionali e internazionali, che hanno rivelato uno straordinario potenziale creativo. Dalla
Sicilia fino al Veneto, attraverso Roma, Milano e Torino, passando per la Puglia, la Campania
e la Sardegna, fino alla Provincia Autonoma di Trento. Ed inoltre opere e artisti provenienti dal
Montenegro, dalla Cina, dalla Russia, dal Brasile e dall’Argentina.
I 28 finalisti del concorso, che espongono nella collettiva, sono:
Andrey Abramov
Mariantonietta Bagliato
Dogukan Belozoglu
Matteo Boniatti
Tania Brassesco - Lazlo Passi Norberto
Valentino Campisi
Francesca Capasso
Adelaide Di Nunzio
Daniele Franzella
Grossi-Maglioni
Belén Romero Gunset
Ian Guper
Dušica Ivetić
Isabella Mara
Marko Markovic
Valentina Mossa
Elisa Nicolaci
Carmelo Nicotra
Cristiana Palandri
Rori Palazzo
Alice Pareschi
Wang Peng
Neal Peruffo
Volha Piashko e Anastasia Kurakina
RAMA – Carmelo Rago e Federica Marini
Yuhao Shao
Milton Blas Verano
Antonella Zito
Come nelle precedenti edizioni tra i finalisti saranno individuati i 4 vincitori del concorso - due
decretati dal Comitato Scientifico e due votati dai visitatori della mostra, la Giuria Popolare - che si
aggiudicheranno la possibilità di esporre in due doppie personali.
Il concorso Centro/Periferia si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, del Ministero per gli Affari Esteri e del GAI - Giovani Artisti Italiani.
Quest'anno Centro-Periferia è gemellato con il concorso per giovani talenti Co Co Co Como
Contemporary Contest. La partnership prevede uno scambio tra gli artisti dei due contest, che
favorirà la circuitazione degli stessi sul territorio nazionale, offrendo nuove e ulteriori possibilità.
Centro/Periferia 2012
Comitato promotore
ENTI LOCALI
Comune di Asti, Comune di Bari, Comune di Cagliari, Comune di Como, Comune di Milano,
Comune di Roma, Comune di Torino, Provincia di Roma, Provincia Autonoma di Trento, Regione
Puglia, Regione Veneto
ENTI INTERNAZIONALI
Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, Ambasciata del Brasile a Roma, Ambasciata del
Montenegro presso la Santa Sede, Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, Consolato Onorario
della Federazione Russa nelle Marche, Shandong Provincial Federation of Literary Art Circles -
Cina
CENTRI CULTURALI
LU.C.C.A. Centre of Contemporary Art, Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di
Ravello, Farm Cultural Park, Centro d’Arte Piana dei Colli
Comitato Scientifico
Pio Baldi, Presidente MAXXI, Marco Bazzini, Direttore Centro per l’Arte Contemporanea Luigi
Pecci Prato, Silvia Evangelisti, Direttore Arte Fiera Bologna, Matteo Lanfranconi, Responsabile
Programmazione Attività Culturali Palaexpo, Ivan Novelli, Collezionista e Membro del Consiglio
della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Michelangelo Pistoletto, Artista, Ludovico Pratesi,
Curatore e Critico d’Arte, Luigi Ratclif, Segretario Generale, GAI – Giovani Artisti Italiani, Oliviero
Toscani, fotografo, Maurizio Vanni, Direttore Generale del Lu.C.C.A Center of Contemporary
Art.
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura: Patrizia Morici tel +39 06/82077371- cell 348/5486548 - p.morici@zetema.it
BIO ARTISTI E OPERE
ANDREY ABRAMOV
Andrey Abramov nasce a Mosca nel 1986 da una famiglia di artisti. Frequenta il triennio di
elettronica e matematica alla scuola moscovita State University Electronic and Mathematics. Nel
2010 si diploma alla State University of Culture and Arts (Photoart Department). Ex chitarrista
rock, la sua passione per la fotografia diventa un vero e proprio lavoro nel 2005. Nelle sue opere
cerca una realtà diversa in cui viviamo mettendo in sequenza opere per scoprire un nuovo spazio
dove l’uomo non ha ancora messo piede. Realizza queste opere per superare la ristrettezza del
mondo della grande città in cui tutti noi dobbiamo vivere riassegnando un nuovo significato alle
cose che ci circondano. La sua arte è presente anche in numerose mostre: nel 2010 partecipa a
Young Photographers of Russia, alla Voljskoe Biennale 2010, al Future Fotographye, e al Portpholio
review Vienna 2010. Nel 2011 in mostra “Simulators”, la personale “Corridor” a Mosca, “Method
of Thinking”, “Chistka OdejDy”, “Portpholio Review Moscow”, e la partecipazione all’apertura della
mostra “Mohandami Gallery” a South Tushino, sempre a Mosca. Nel 2012 altre due mostre “Young
Photography” a San Petroburgo e “Street photography” nella categoria “PhotoDOC” a Mosca. In
futuro, ci sono due progetti di mostre fotografiche: “Simulatory City Landscapes” e “Earth Water
Air“.
L'OPERA
Simulators è uno spazio non reale che viene creato in una fotografia. È un modo di guardare
l’immagine della nostra coscienza ricercando ogni giorno delle reazioni di percezione. È poesia
visiva in sé. L’opera offre allo spettatore “un cruciverba culturale”, ogni foto contiene una doppia
trama. In un primo momento vediamo le cose ovvie e soggetti in foto, poi, analizzando la
fotografia l’immagine inizia a muoversi e cambiare.
Opera finalista
City Landscapes
Stampa digitale su metallo
40x60 - 50x75
2011
MARIANTONIETTA BAGLIATO
Mariantonietta Bagliato nasce a Bari nel 1985. Nel 2004 consegue la maturità artistica e nel 2008
ottiene la laurea di I livello in “Cromatologia” al corso di Arti Visive e Discipline dello Spettacolo
e Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bari e nel 2010 conclude il suo corso di studi
con una laurea di II livello, sempre in Decorazione. La sua prima mostra personale è del 2008
esponendo la collezione “Linee d’ombra” a cura dell’Associazione Culturale “Kaleidos”. Nel 2011
espone le sue opere presso la Galleria Gagliardi a San Gimignano (Siena), e lo stesso anno realizza
due mostre, una in Italia dal nome “Acquarium”, e una all’estero a Praga, con il titolo “Objetí”, a
cura di Šárka Ziková e Divadlo Dobešk. Nel 2012 realizza due mostre in collaborazione con altri
artisti: “Reveries” alla Fiera dell’Arte Accessibile presso lo Spazio Eventiquattro a Milano, e “Pesce
di aprile” alla Galleria BluOrg a Bari. La Bagliato negli anni partecipa a molti concorsi: nel 2009
vince il Premio Arte in Cantiere a Bari, nel 2010 partecipa al Premio Nazionale delle Arti, promosso
dal Ministero dell’Università e della Ricerca di Napoli, classificandosi tra i finalisti.
L’OPERA
L’installazione Aquarium forma un fitto branco di pesci che nuotano nell’aria, animata
dall’intervento del pubblico chiamato ad interagire soffiando bolle di sapone. I pesci sono realizzati
con molteplici e coloratissime stoffe, materiale prescelto in tutti i suoi ultimi lavori. L’installazione è
briosa e satirica: una provocatoria rappresentazione dell’attuale condizione della società.
Opera finalista
Aquarium
Stoffa + audio
Misure variabili
2011
DOGUKAN BELOZOGLU
Dogukan Belozoglu (al secolo Leonardo Rigotti) nasce nel nord della Russia nel dicembre 1982,
ma cresce artisticamente in Turchia dove, durante gli studi conosce la plastilina. Dopo il triennio
presso l’Istituto d’Arte di Trento, si specializza in costruzione e progettazione dei tetti. DoGu, il
suo nome d’arte, vede l’inizio della sua produzione artistica nell’estate 2010, con la prima serie
(I am the antipop and you are just cannon fodder) in cui mette in scena situazioni quotidiane
che tutti siamo abituati a vivere e a vedere, e in cui sceglie come materiale la plastilina. Nel
2011 esce una seconda serie (DoGu contro tutti) dove il piccolo umanoide fucsia va ad eliminare
celebrità dei cartoni animati e icone pop. Successivamente esce una nuova serie (Fuck the artist),
un omaggio all’arte stessa e ironica sui suoi protagonisti. Nelle sue opere, DoGu continua a
creare singole situazioni, spaziando tra frivolezze e satira. Lo stesso artista gioca con la sua finta
popolarità usando spazi espositivi eccentrici e fuori dai circuiti classici dell’arte. Tra i progetti
futuri, oltre all’organizzazione di eventi dedicati al suo personaggio, c’è quello di un video in stop-
motion, usando sempre la plastilina. Dogukan viene sicuramente ispirato dalla pop art e dall’arte
contemporanea, convinto che l’artista deve essere produttore di se stesso e olistico nei suoi
progetti. Una trasversalità ricercata. L’ispirazione dell’artista è sicuramente Haring.
L'OPERA
Dogu. Omonimo di Pongo, che in un solo scatto riesce ad esprimere con tutta la sua creatività e
cinismo intere storie. L’utilizzo di plastiline varie, fotografie, location diverse e alle volte surreali
riesce a dare un tono di versatilità alle opere. Nell’opera proposta, vuole sottolineare l’importanza
del confronto tra culture diverse e lontane.
Opera finalista
Autostop
plastilina più fotografia
stampa su forex
50x70 cm
2011
MATTEO BONIATTI
Matteo Boniatti nasce a Trento nel 1982. E’ un autodidatta ma nel 2010 frequenta il corso di
fotografia digitale a cura del Gruppo Fotoamatori Pergine, gruppo storico trentino sulla fotografia
amatoriale, tenuto dal relatore Claudio Cavazzani. Nel 2009 viene selezionato per pubblicare una
sua opera all’interno del libro fotografico “Carpe Diem”, EstroVerso edizioni. Nel 2011 realizza una
mostra personale “2cities NY-CH” presso lo spazio espositivo Pretto a Trento. Nel 2011 partecipa al
corso di
Fotoritocco e post produzione tenuto da Luca Chistè. Matteo all’inizio del 2012 espone le sue
opere in una mostra collettiva dal titolo “CINA 2011” alla serata fotografica “Express Yourself ”
indetta dall’Associazione fotografica Trento Asa. Lo stesso anno vince il primo premio con
l’opera “Cheese…take a picture”, indetto dall’Associazione Giovani Architetti AGATN.
L’OPERA
Sulla scacchiera. Vista di una periferia urbana di Istanbul dove gli esseri umani, ripresi dall’alto,
appaiono come pedine di un gioco. Fotografia digitale in scala di grigi stampa su carta fotografica
opaca.
Opera finalista
Sulla scacchiera
fotografia digitale su carta
fotografica opaca
70x50 cm
2011
TANIA BRASSESCO - LAZLO PASSI NORBERTO
Tania Brassesco, classe 1986, e Lazlo Passi Norberto classe 1984, iniziano la loro collaborazione
artistica nel 2009 lavorando al progetto, ancora in evoluzione, The essence of decadence che
riscuote sin da subito elevato interesse nel pubblico e nella critica. Il percorso artistico di Tania si
è sviluppato nel campo della pittura e della scenografia, quello di Lazlo nella fotografia e nel video.
Le loro opere sono la sintesi delle loro besperienze professionali che gli permettono di essere
completamente autonomi nella realizzazione di lavori legati al mondo della Staged Photography:
dall’interpretazione dei personaggi, confezione degli abiti, acconciature e costruzioni integrali delle
scenografie, agli scatti elaborati nei minimi particolari, studio della luce e post-produzione. Premiati
in diversi concorsi sia a livello nazionale che internazionale. Stanno esponendo le loro opere in
numerose mostre personali e collettive in Italia e Stati Uniti. Articoli sul loro lavoro sono stati
pubblicati più volte su l’Espresso e su riviste internazionali d’arte. Tania si diploma al Liceo Artistico
di Venezia. Laureanda presso l’Accademia di Belle arti di Venezia. Lazlo si diploma al Liceo Artistico
di Padova e si sta laureando presso Arti Visive - IUAV di Venezia.
L’OPERA
L’opera fotografica Pot Pourrì fa parte della serie “ The Essence of Decadence ” di Tania
Brassesco & Lazlo Passi Norberto che realizzano opere legate al mondo della StagedPhotography:
dall’interpretazione dei personaggi, confezione degli abiti, acconciature e costruzioni integrali delle
scenografie, agli scatti elaborati nei minimi particolari, studio della luce e post-produzione.
Opera finalista
Pot Pourri
fotografia digitale - stampa
remake of “Pot Pourri”, Herbert
James Draper - 1897
2010
VALENTINO CAMPISI
Valentino Campisi nasce a Bologna nel 1989. Si diploma nel 2008 al tecnico linguistico, nello stesso
anno si iscrive all’accademia di belle arti di Bologna in Grafica d’Arte.
Dal 2007 viaggia in mittle-europa, islanda, scandinavia, nei paesi baltici e in quelli mediterranei,
piuttosto che in nord Africa, Uruguay, Argentina. È coinvolto in attività di volontariato, lavora con
anziani, malati di mente e immigrati. Nello stesso anno produce e diffonde t-shirts, digipacks,
fanzines, stickers, posters, autoproduzioni e merchandising. Nel 2010 mostra le sua arte in
collettive e mostre personali come goodbye studio!” ad artist’s studio opening a Bologna, “4th
World Biennial Exhibition of student poster” a Novi Sad e “Mangia merendina, muore soffocato”
al Teatro del navile di Bologna. Nel 2011 partecipa al progetto/residenza “Professione artista”
(associazione ottovolante/ madreselva) Montevideo in Uruguay .
L’OPERA
Senza titolo 2011 è costituita da una striscia di pellicola scattata a vilnius nel marzo 2011.
L’immagine, rotta, si vede messa in crisi anche sotto altri aspetti: la matrice fotografica è spezzata,
sebbene garantisca ancora la sua riproducibilità, e allo stesso tempo il gesto dell’artista si impone
sul soggetto originario e ne rivolta il significato, aprendo diverse questioni sull’azione, sull’artista
autore/attore.
Opera finalista
Senza titolo
su carta di cotone
100x15 cm
2011
FRANCESCA CAPASSO
Francesca Capasso nasce a Novara nel 1977; dopo il diploma in “Decorazione” conseguito
all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2002, continua il percorso accademico specializzandosi
in “Arti visive e dello spettacolo”. Attraverso le sue opere cerca di essere partecipe alla vita sociale
e politica del paese, impiegando il mezzo artistico come strumento di ricerca e di riflessione.
Per arricchire il suo percorso partecipa a numerose collettive tra cui “Accademie in corso” al
Palazzo del Podestà di Rimini nel 2005, “Wonderwoman” alla Città della Scienza a Napoli l’anno
seguente, “Caravanserai” durante la rassegna “Straniamanti” al Convento dei Minimi di Roccella
Jonica nel 2009 e le recenti “Divieto di affissione” alla Numen Arti Contemporanee – Studio
Terracciano di Roma e la “Biennale giovani artisti campani” all’Istituto napoletano Colosimo. Le sue
esperienze professionali, oltre che in ambito espositivo, si sviluppano anche nel settore del textile
design, della scenografia, della decorazione e della realizzazione di costumi di scena; tra il 2010 e
il 2011 è, inoltre, docente di “Arte della xilografia, calcografia e litografia” all’istituto d’Arte Grandi
di Sorrento. Attualmente il suo lavoro è incentrato sul progetto “100% Italia” iniziato nel 2010 e
presentato in diverse città italiane tra cui la Capitale e Napoli.
L'OPERA
Principi fondamentali della Costituzione Italiana, art.9. L’artista ci parla della sua
personale ricerca attraverso uno specifico linguaggio dalla forte intensità poetica, in cui recupera
e unisce l’antica e silenziosa, ma tutta femminile pratica del ricamo fatto a mano e le moderne
logiche installative. Storia e contemporaneità si fondono in questa indagine sociologica di cui è
protagonista la Costituzione Italiana, i principi in essa enunciati.
Opera finalista
Principi fondamentali della
Costituzione Italiana, art.9
olio e seta su tela
60X35 cm
2012
ADELAIDE DI NUNZIO
Napoletana, classe 1978, Adelaide Di Nunzio si diploma in “Fotografia Contemporanea”
all’Istituto “Riccardo Bauer” di Milano e si laurea in “Pittura” all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Da anni si divide tra il reportage e l’arte, seguendo un percorso che possa far convergere
entrambi i fronti nella fotografia, spesso utilizzando soggetti decontestualizzati dal loro ambiente
e ruolo sociale. Molto legata alla figurazione pittorica, le fonti di ispirazione per i suoi lavori sono
Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Turner. Tra le mostre realizzate si ricordano “Le Amazzoni
d’Africa, il Benin delle donne”, esposizione divisa in due tappe, realizzata al P.A.N. e all’Archivio
Parisio di Napoli, e la partecipazione alla Biennale di Venezia con opere esposte sia al Padiglione
Accademia, alle Tese di San Cristoforo, sia al Padiglione Italia a Palazzo dell’Esposizioni di Torino.
Tra i progetti futuri, inoltre, ci sono “Le divinità”, elaborazione fotografica dei simboli e delle
divinità della mitologia del Mediterraneo attraverso i corpi e i volti degli uomini e delle donne
moderni, ed un viaggio attraverso i villaggi dei Balcani che, attraverso la ricerca di storie di donne
e dei loro cibi insieme a Engin Akim, famosa cuoca turca, culminerà in un progetto fotografico da
cui sarà tratto un libro ed una mostra. In parallelo Adelaide Di Nunzio continua a portare avanti un
lavoro di ampio respiro riguardante il Sud dell’Italia in cui protagonisti sono il degrado e la società.
L'OPERA
L’opera fotografica La piramide fa parte di un più ampio progetto “UNFINISHED” che raccoglie
diverse immagini di opere edilizie incompiute, spesso abusive ed abbandonate. Le immagini sono
state realizzate lungo la Statale 106, nella Locride in provincia di Reggio Calabria. La periferia
e le città accolgono i propri resti contemporanei, che attraverso le foto vengono caricati della
maestosità dei monumenti dell’architettura classica.
Opera finalista
La Piramide
Struttura incompleta
di un Hotel, Statale 106, Locride,
Reggio Calabria
Stampa Fine-Art
60/40 cm
2012
DANIELE FRANZELLA
Daniele Franzella, palermitano classe 1978, si diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle
Arti di Palermo. L’interesse maturato in quegli anni nei confronti della figura farà si che il corpo
diventi unico vero referente per la sue sculture. Attualmente insegna “Scultura” presso la stessa
Accademia a Palermo. È ancora in corso la mostra “Scultura, variazioni sul tema” presso la Valle
dei Templi di Agrigento, una collettiva come riflessione sulla scultura in Sicilia passando per il
lavoro di quattro artisti presenti sul territorio. In questo periodo è impegnato nell’organizzazione
di una personale presso la Galleria Zelle Arte Contemporanea di Palermo. Il suo rapporto con l’arte
lo definisce irrequieto. Daniele è una persona riservata che ama la ripetizione degli eventi e la
sicurezza degli affetti, ma il suo rapporto con l’arte è travagliato. A volte rimane per settimane su
un oggetto levigandolo ossessivamente finché non è perfettamente algido. Altre volte invece
preferisce lavorare con il calore delle terrecotte per ricordare il passato nel laboratorio di famiglia.
L’ultimo suo lavoro è realizzato interamente con tubi in pvc. Tra le esposizioni ricordiamo: la
51° Biennale di Venezia nel 2005, nell’evento collaterale “Già e non ancora”; “Art Process” nel
2009; “Forma: variazioni sul tema” alla Galleria Agorà di Palermo; “A partir de l’eau. Storia di una
sconosciuta” alla Galleria Zelle Arte Contemporanea; e “Made in Sicily” presso la struttura L’Albergo
dei Poveri di Palermo, nel 2011.
L’OPERA
Kruppa è una breve riflessione sul valore del gruppo. Il membro di un gruppo modifica
sensibilmente il concetto di sé arrivando talvolta a definire se stesso proprio grazie ad
un’appartenenza e non sulla base di altri motivi personali. Il desiderio di un’identificazione sociale
comune genera aggregazione, assembramenti. All’interno di questi si strutturano concetti come
quelli del ruolo e dello status.
Opera finalista
Kruppa
Terracotta policroma
50x60x35cm
2012
GROSSI-MAGLIONI
Le romane Francesca Grossi e Vera Maglioni, entrambe classe 1982, formano il duo artistico The
Magic duo. Dopo la laurea in Storia dell’Arte, con indirizzo “Curatore di eventi artistici e culturali”
e il diploma di laurea in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, arricchiscono il proprio
percorso formativo con diverse residenze all’estero tra Francia, Finlandia, Cina e Svezia. Dal 2006
il Magic Duo partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali tra cui “Who Wants To
Meet Me” alla University of Technology di Guangzhou in Cina e “The Zigzag Woman in Lecture”
al Gender Bender Festival di Bologna, entrambe nel 2007, “The Invisible Generation” alla VCA
Margaret Lawrence Gallery di Melbourne in Australia e “The Bozarks - Correspondance 2.2” alla
26cc Spazio per l’arte contemporanea di Roma nel 2009 e le recenti “Sweet Sheets IV (Only
works on paper)” alla Zelle Arte Contemporanea di Palermo e “This is an happening: vademecum”
all’Associazione Crudo di Bologna. Attualmente il duo, in occasione di “Rupextre - residenza per
artisti ed antropologi” (Matera 2011) sta sviluppando un progetto site-specific per il Parco della
Murgia fronteggiante i Sassi di Matera. Tra i progetti futuri “Vision Forum 2012/13 - piattaforma
internazionale per l’arte contemporanea” e “Performance Season/Performance Art Didactic
Festival”.
L'OPERA
Cinque Dispositivi in Uno Catafalco Spiritico. Progetto basato sul dialogo tra la performance
art, il modo di operare verso il superamento dei limiti fisici tipico dell’illusionista, l’approccio degli
spiritisti alle manifestazioni soprannaturali, la scienza e l’occulto. Una riflessione storica e poetica,
dove il linguaggio e le sperimentazioni della scienza si sovrappongono alle antagoniste pratiche
parascientifiche nella loro interazione con la tecnologia.
Opera finalista
Cinque Dispositivi in Uno
Catafalco Spiritico,
Stampa fotografica
50 x 50 cm
foto di Max Botticelli
2011
BELÉN ROMERO GUNSET
Belén Gunset Romero nasce a Tucuman, in Argentina nel 1983, e vive a Buenos Aires per alcuni
anni. Diplomata alla Scuola di Belle Arti presso l’Università Nazionale di Tucuman, Belen ottiene
subito la borsa di studio Foundation YPF per studiare presso la Universidad Torcuato Di Tella, a
Buenos Aires. Nel 2011 ottiene un’altra borsa di studio per studiare all’istituto CIA (Art Research
Center) negli Stati Uniti. Lo stesso anno ottiene due riconoscimenti: Petrobras Price in Arteba
e il Premio di Artista Emergente al Museum Contest di Rosario in Brasile, e il terzo posto al
National Art Contest of Tucuman University. Il suo lavoro è basato sulle domande e le risposte
che l’artista si pone ogni giorno. Realizza opere d’arte con immagini di vita quotidiana rendendo la
vita un’ opera d’arte su cui riflettere. L’artista affronta l’ecologia, la fisica quantistica, il limite del
linguaggio, la percezione, il pensiero e il sistema del corpo. Le performance per l’artista servono a
migliorare e cambiare se stessi per rinascere di nuovo. L’arte di Belen è stata esposta in numerose
mostre tra cui la personale alla Nora Fisch Gallery e alla Cecilia Caballero Galleria nel 2012,
entrambe a Buenos Aires. Nel 2010 realizza la mostra “Vento” (“Wind”) Landscape Series presso
la Lebenshon Foundation, sempre nella capitale argentina. Nel 2011 espone le sue opere alla Purr
Library in Buenos Aires con la raccolta di opera dal titolo “Taplaykatray”. Nel 2012 ha in progetto la
mostra “Autodisciplina” al Rosario Contemporary Art Museum, in Brasile.
L’OPERA
L’artista ha scritto Indiscipline - Discipline sulla sua schiena nuda e ha posato per la strada. Ha
realizzato questa foto alla ricerca del bello come un bisogno personale. In quel momento ha avuto
un grave mal di schiena come risultato di una performance radicale, ma realizzando quella foto l’ha
fatta riflettere sull’importanza di autodisciplina (come cura) e la mancanza di autodisciplina (come
la causa di tale dolore).
Opera finalista
Indisciplina
fotografia
850x45 cm
2011
IAN GUPER
Ian Guper, brasiliano nato a San Paolo, fin dagli inizi del suo percorso formativo, indirizza i suoi
studi verso l’arte frequentando prima la Escola Panamericana de Artes e, in seguito, un corso
alla Byam Shaw School of Art Foundations Course a Londra. Attualmente lavora come assistente
per l’artista Kusuno e contemporaneamente porta avanti collaborazioni a collettive come Projeto
Imovel e l’esposizione virtuale sui portali Ahh! e Walkshow. Prosegue con rigore la sua ricerca, con
l’intento di acquisire maggiore padronanza nella tecnica pittorica e le sue caratteristiche, con un
approccio autocritico al proprio lavoro. In questo periodo la sua attenzione è focalizzata su diversi
generi come il paesaggio, in particolare quello urbano, e la pittura dal vivo, non disdegnando la
sperimentazione astratta.
L’OPERA
Il dipinto Fora da Fila raffigura una donna al di fuori di una grande massa di persone che si
dispongono orizzontalmente sul piano. Coprono l’orizzonte completamente rendendo impossibile
definire come si sostiene il tetto. L’opera ritrae la tensione tra l’orizzontalità della massa e la
verticalità della figura solitaria, con un approccio pittorico, concentrandosi sulla rigidità della
composizione.
Opera finalista
Fora da Fila
Olio su tela
100x140 cm
2011
DUŠICA IVETIĆ
Dušica Ivetic nasce il 9 ottobre del 1981 a Kotor, in Montenegro, ma si divide tra la sua città natale
e Firenze. Per due anni studia presso il College of Apllied e Fine Arts di Belgrado e si laurea presso
l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2006, in Pittura, per poi nel 2007 frequentare un corso di
specializzazione in Pittura e Arti Multimediali presso la stessa accademia. Attualmente vive e lavora
a Firenze, dove dipinge e collabora con studi grafici e di web design. Dušica Ivetic approda al video
attraverso un’intensissima attività pittorica. Ne deriva un linguaggio originale che traccia con
finezza la caoticità dell’universo interiore e che conserva memoria della composizione spaziale
della tela. Tra i progetti in corso ci sono “L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante” ad Otranto (LE)
e la partecipazione ad un workshop condotto dai maestri Costas e Varotsos. Ultimamente lavora
con vari metodi e tecniche multimedia e nei suoi lavori traspone una visione critica delle questioni
sociali. Nelle sue opere gioca con i sogni e le fiabe, esaminando credenze umane e illusioni. L’arte
di Dušica appare in numerose mostre: nel 2007 i suoi lavori sono anche in Italia con una mostra
a Macerata dal nome “Antichi forni”, e lo stesso anno con la mostra “Stari grad”, nella sua città
natale. Nel 2008 due sono le esposizioni nel Montenegro, “Spinaker” al Herceg-Novi e “Vitomir
Srbljanovic” al Pljevlja.
L’OPERA
Silenzio. Un elemento, l’acqua, che circoscrive e ingloba l’assenza di suono è l’aspetto centrale in
questo video dell’artista. Certo che non possa impedire il movimento, l’acqua offre, in un rimando
di riflessi simmetrici, quello scambio proprio dell’uomo seppur individuo solo e “ripiegato” su se
stesso. Come se la persona, sola, si riflettesse in questo specchio d’acqua che rappresenta il suo
mondo.
Opera finalista
Silenzio
video
durata 00:05:35
2011
ISABELLA MARA
Isabella Mara nasce a Seregno (MB) nel 1977. Si trasferisce a Milano, dove attualmente vive e
lavora, per frequentare prima la Facoltà di Lettere Moderne e Spettacolo e, successivamente,
l’Accademia di Belle Arti di Brera, dopo una parentesi nella città estone di Tallinn, dove frequenta
la Eesti Kunstiakadeemia. Continua negli anni la sua formazione con residenze d’artista tra cui
nel 2008 quella a Hoorn in Olanda, con il progetto “Oostereiland Prison” e frequentando diversi
workshop come “On Videoarte” alla Fabbrica del Vapore a Milano. Le sue opere sono state
presentate in diversi spazi espositivi come nel 2010 al Museo Leonardo da Vinci nella capitale
lombarda e al PAN-Palazzo delle Arti di Napoli. Del 2011 sono le partecipazioni a “La ville ouverte”
al MACRO di Roma e a “Symbiosis - XV Biennale de le Mediterranée” a Salonicco, mentre di
recente realizzazione è “AFF-Young Talents” al Superstudio Più di Milano. Sempre nel 2011, oltre
al secondo posto al Premio “Autofocus 3” organizzato dal GAI, nell’ambito di Quotidiana11, vince
la selezione nazionale che le permette di partecipare come unica rappresentate italiana alla BJCEM
- Biennale Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo”. Attualmente l’artista sta portando avanti il
progetto “Pass-Home”, iniziato nel 2010, risultato di uno studio fondato sull’osservazione e analisi
del rapporto tra l’uomo e il concetto di casa.
L’OPERA
Un progetto di riflessione creativa spontanea costruito grazie alla collaborazione di sessantun
persone, che non appartengono esclusivamente al mondo dell’arte. Ognuno è stato invitato a
leggere un racconto della raccolta “Racconti Romani” di Alberto Moravia. Liberamente ispirati da
esso, ciascuno lo ha trasformato in un “altro” contenuto. Su di un foglio appositamente preparato
ogni persona ha elaborato un estratto.
Opera finalista
Estratto di Racconto Romano
particolare, progetto partecipativo
composizione a parete di 61 pezzi
tecnica mista
2012
MARKO MARKOVIC
L’artista montenegrino Marko Markovic, classe 1979, attraverso i suoi lavori cerca di indagare
l’aspetto più filosofico dell’esistenza in quanto considera l’arte come lo strumento per comprendere
come viviamo oggi, ciò che cerchiamo e perché. Nel 2001 consegue il Bachelor of Art in Pittura
alla Facoltà di Arte di Cetinje all’Università del Montenegro e nel 2010 conclude la specializzazione.
Tra le mostre più recenti si ricordano “Drawings” al Centre for Contemporary Art Montenegro nel
2007, “Emotional Landascape” alla Cite des Arts di Parigi nel 2008 e “Light + Space” alla Wang
Gallery
all’Arizona State University Tempe in USA nel 2011.
L’OPERA
The end of the world è una metafora per le aspettative umane e la possibilità di trovare un
posto in un mondo fatto di solitudine e isolamento. Persi in questo mondo di utopia, malinconia e
tristezza abbiamo bisogno di uno scopo, una direzione, un luogo. Ma accanto ad esso c’è la vita
che sembra così sicura e immacolata.
Opera finalista
The end of the World
Digital print
70x54 cm
2011
VALENTINA MOSSA
La passione per l’arte, ed in particolare per il disegno, nasce in Valentina Mossa sin da bambina.
Nata nel 1985 a Tempio Pausania (SS), dopo il diploma di laurea all’Accademia di Belle Arti di
Sassari, prosegue il percorso accademico iscrivendosi al corso di “Arti Visive e Discipline dello
Spettacolo” con indirizzo “Decorazione”, corso che attualmente frequenta. Contemporaneamente
agli studi, porta avanti la carriera artistica partecipando a numerosi concorsi tra cui nel 2007 e il
2008 al “Premio Nazionale delle Arti – Decorazione” di Catania e nel 2011 al “Concorso di idee per
la realizzazione del logo del Comune di Neoneli”. In ambito espositivo partecipa nel 2008 alla
mostra Giovani & Artisti a Sassari e nel 2010 espone a “Identità”, mostra organizzata nella sua
città natale. Dello stesso anno è la sua personale realizzata durante la “Rassegna ex allievi – Liceo
Artistico Statale 10° Anniversario”. Per il futuro Valentina Mossa ha in progetto la partecipazione
a diverse mostre, con l’obiettivo di confrontarsi positivamente con altri artisti arricchendo il suo
cammino professionale.
L’OPERA
Il trittico Assenza di identità rappresenta una figura che compie un’azione nello spazio, uno
spazio non definito. Il movimento è rappresentato sia dalla rotazione del corpo, che come in una
pellicola fotografica congela in ciascun fotogramma il gesto, sia dall’effetto del mosso accurato
pittoricamente per dare quell’illusione ottica chiamata sfocatura.
Opera finalista
Assenza di identità
acrilico e olio su tela
installazione 3 elementi
125x95x4,5 cm
2009
ELISA NICOLACI
Elisa Nicolaci nasce a Palermo nel 1977. Si diploma al Liceo Artistico a Palermo successivamente
frequenta la scuola di Belle Arti di Carrara (MS) in scultura. Nel 2009 partecipa alla mostra “Dritto-
Rovescio” a cura di Do-Knit Yourself, presso la Triennale di Milano e partecipa alla collettiva “Le sei
stagioni di Chandan”, presso il Museo Delle Trame del Mediterraneo, a Gibellina (TP). Tra il 2011
e il 2012 partecipa alla mostra “Más o Menos”, a cura di Giulia Ingarao e Marina Sajeva, presso il
Centro d’Arte Piana dei Colli a Palermo. La sua ricerca artistica è rivolta all’analisi dei meccanismi
espressivi propri della rappresentazione scultorea figurativa a grandezza naturale. Realizza le sue
sculture cucendo i tessuti sopra strutture metalliche molto leggere, facendo spesso riferimento
ad alcuni aspetti iconografici della rappresentazione statuaria tradizionale lasciando risaltare la
fisicità della materia tessile cucita artigianalmente come a voler indicare e segnare un limite tra
realtà e finzione contro il quale la forma “rappresentata”, quasi con un atto volontario, si lancia.
Le figure vogliono alludere alla propria consapevolezza di sussistere sospese tra realtà e finzione,
denunciando la propria artificialità, si trovano compromesse in una promiscuità pericolosissima col
reale con il quale venire a coincidere è un rischio devastante.
L’OPERA
Il Papà raggiunto è la rivisitazione di un tipico gioco infantile, il gioco del cavallino. Il papà,
in quest’opera, diventa la figura ibrida della fantasia infantile: un papà con testa di cavallo che
porta sulla groppa il proprio bambino. Padre e figlio fuggono dall’incombere della vecchiaia, qui
simboleggiata da un’antica e logora coperta arabescata. I diversi ritagli di stoffa che l’artista
utilizza non sono scelti in modo casuale.
Opera finalista
Il Papà raggiunto
Tessuto cucito, metallo e pennarello.
Figura 133x67x200 cm
Tappeto 249x118 cm
2009
CARMELO NICOTRA
Carmelo Nicotra, classe 1983, nasce ad Agrigento e si laurea in “Arti Visive e Discipline per lo
Spettacolo” con indirizzo “Pittura” all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Carmelo Nicotra nei
suoi lavori cerca di entrare in relazione con il territorio. Durante il processo di realizzazione di
un progetto spesso intervista e cerca di rapportarsi in vari modi con il contesto. Si interessa alle
realtà locali considerate marginali, dove si conserva ancora un’identità molto forte delle cose,
per esempio la lingua e le tradizioni, o come nel caso dell’ultimo progetto dove è evidente il
tentativo di preservare la specificità di un luogo attraverso il contesto sociale e urbano. I suoi
lavori partono da un’analisi dei cambiamenti e delle mutazioni urbane legate al degrado, fisico e
intellettuale, di un territorio. In particolare, Nicotra prende come riferimento il proprio territorio,
ricco di arte e cultura ma anche di tante contraddittorietà come è la Sicilia, analizzando per prima
Favara, cittadina dove lo stesso artista vive. Durante l’indagine fa interviste, coinvolge la gente,
le istituzioni, e si relaziona in vari modi con il contesto, scrutando certi aspetti delle realtà locali
considerate marginali, ma dove si conservano ancora identità, lingua e tradizioni. Tra i progetti
futuri, c’è quello di continuare a lavorare su e per il suo territorio, proseguendo con il lavori per un
intervento urbano a Favara e poi anche una mostra collettiva all’estero.
L’OPERA
Construction è un collage composto da 10 fotografie di edifici incompiuti in cui ogni piano
sovrapposto forma un’unica struttura architettonica atipica. Presenti con imponenza nel centro
urbano e nella periferia della città di Favara (AG), questi edifici, simbolo dell’abusivismo e dello
spreco edilizio, rappresentano un fenomeno diffuso in
gran parte dell’Italia negli ultimi decenni.
Opera finalista
Costruction
stampa digitale
66x200 cm
2011
CRISTIANA PALANDRI
Cristiana Palandri nasce a Firenze nel 1977, città dove attualmente vive e lavora. Dopo aver vinto
una borsa di studio alla University of the West of England di Bristol, prosegue il suo percorso
artistico partecipando a premi e concorsi di carattere nazionale ed internazionale tra cui nel
2007 il “Premio Biennale Giovani Artisti” a Monza e nel 2009 il “Premio Termoli – Interplay”.
Tra i workshop frequentati da Cristiana Palandri si ricordano nel 2008 quelli tenuti da Milovan
Farronato alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte a Poirino (TO) e da Kim Jones a Viafarini a
Milano. Numerose anche le sue presenze a mostre collettive come “Nonplusultra” alla Daniele
Ugolini Contemporary di Firenze nel 2007, “Springs in white” al BACC di Bangkok (TH) nel 2010
e le recenti “Vollrath-Warttinger-Palandri” al Palazzo Italia di Berlino e “Aesthetic Anarchy” alla
Scaramouche Gallery di New York. Espone le sue opere in mostre personali dal 2008, anno in
cui organizza “Oversight” al MLAC di Roma, esposizione alla quale seguono nel 2010 “Reverse”
alla Fondazione Merz di Torino, “Slipping time” al Project Space – Galeria Sabot & Robert Bosisio
a Cluj-Napoca in Romania, mostra realizzata in seguito alla residenza alla Fabrica de Pensule,
e “Noiseless” al Friut & Flower Deli di New York, curata dalla Scaramouche Gallery.
L’OPERA
Outside fa parte di una serie di tre fotografie scattate all’interno di una fabbrica abbandonata, in
cui l’artista ha cercato di nascondere la sua presenza e di integrarsi nella preesistente architettura.
L’opera è una traccia di una performance che si è svolta unicamente per la sua sussistenza
fotografica, lontana dallo sguardo del pubblico.
Opera finalista
Outside
stampa fotografica
68x106 cm
2011
RORI PALAZZO
Rori Palazzo nasce a Palermo nel 1977. Studia all’Accademia di Belle Arti e Restauro Abadir di
San Martino delle Scale, dove si specializza in “Restauro di materiale cartaceo”. Sin dai primi anni
della sua formazione si concentra sulla fotografia come linguaggio espressivo, sperimentando
varie tecniche con l’analogico per creare delle immagini oniriche e vagamente surreali, pervase da
un’ironia tanto sottile quanto sagace. Oggi lavora come graphic designer e fotografa, e il portfolio
dei suoi clienti include design di hotel, case di moda e produttori agroalimentari. Dall’analogico al
digitale, il suo sguardo si é fatto più netto e tagliente, senza perdere la capacità di leggere sotto
la superficie delle cose e delle persone, tessendo trame possibili e non necessariamente reali.
Il suo blog, Palermo Daily Photo, testimonia questo sguardo unico, che sa essere lieve e cinico,
disincantato e sognante al tempo stesso, e che trasforma persino il più banale degli incroci in un
crocevia di storie. Nel 2011 espone alla mostra “Microcosmi” al Centro d’Arte Piana dei Colli, nel
maggio dello stesso anno, inoltre, organizza una mostra “Limes” presso l’Associazione Culturale
Palab. Nota anche come fotografa di moda dei brand Mitzica e Luan, nel 2009 viene anche
selezionata all’ambito concorso fotografico indetto dal National Geographic.
L’OPERA
La mia casa è un’opera che fa parte della serie Dream, una sorta di collezione di sogni tradotti in
immagine. L’immagine nasce prima dalla associazione di elementi intimi che appartengono tanto al
ricordo del sognatore come al mio immaginario onirico. Sono immagini ossimoriche, specchio di un
precario ed elegante equilibrio di elementi contrastanti.
Opera finalista
La mia Casa (Alessandra)
stampa fotografica su carta baritata
140x80 cm
2011
ALICE PARESCHI
Fotografa non solo per professione ma soprattutto per passione, Alice Pareschi riporta nei suoi
lavori la necessità di fermare nel tempo momenti fuggevoli e il bisogno di essere testimone della
vita che scorre. Nata a Moncalieri nel 1984, nel 2003 si diploma al Liceo Artistico Benedetto Alfieri
Architetto di Asti in “Arte applicata e disegno industriale”. Il suo percorso formativo prosegue,
poi, con il corso di “Ripresa Live” al Centro Giovani di Asti che frequenta nel 2007 e con il corso
base di “Fotografia” all’Associazione Koinè di Torino l’anno successivo. L’interesse verso il mezzo
fotografico la porta a seguire numerosi workshop tra cui nel 2009 quello di “Illuminazione in
studio” al Photo District nella capitale piemontese, quello di “Reportage sociale” a Milano e
Barcellona e di “Tecniche per Book Fotografico” all’Accademia torinese di Fotografia nel 2011.
Lavora come fotografa di scena per diversi cortometraggi tra cui quelli prodotti dalle Officine
Kaplan di Asti, on stage per gruppi musicali e teatrali e in studio. Tra le esposizioni a cui partecipa
si ricordano “Psyche” durante Paratissima e “2030” alla MadinArt entrambe a Torino nel 2010
e “Barona, fuori dai luoghi comuni” allo Spazio Seicentro del capoluogo lombardo nel 2011. Del
2009 è, invece, la sua personale “Proiezioni inconscie” all’Associazione Diavolo Rosso nell’astigiano.
L’OPERA
Contrasto. Nessun luogo, nessun volto. Corpi fluttuanti, ombre e luci impresse su muri indefiniti.
Lentamente svaniscono perdendo ogni definizione individuale. Mattone su mattone erigiamo
barriere su barriere. Numeri, Limiti. Soltanto limiti di pietra. Spiriti senza forma, senza restrizioni,
piccoli universi in costante espansione. Magneti imprevedibili, in perpetuo mutamento alla ricerca
del vero. Il velo di Maya è stracciato.
Opera finalista
Contrasto
Stampa fotografica
60 x 60 cm
WANG PENG
Wang Peng nasce nel 1981 nella provincia cinese di Shandong Province in Cina. Nel 2006 la sua
opera “spazio libero” viene selezionata per la sesta mostra nazionale di pittura (“Sixth National
Painting Exhibition”) presso l’associazione Artists Association. Nel 2009 viene riconosciuto
dalla “National Art Exhibition of Excellence Award” (mostra nazionale di arte) con premio
d’eccellenza. Nel 2010 il suo lavoro “The dream of the sky” vince la 16° edizione dei giochi asiatici
a Sheng Huihan. Un riconoscimento importante per la sua arte è Exhibition Liufang “National
Chinese Painting Exhibition Excellence Award” (massimo riconoscimento). Nel 2011 con la
sua opera “In The Golden Age of Seduction” gli viene riconosciuto con il primo premio “Eighth
Exhibition Excellence Award” il massimo riconoscimento per gli artisti.
L’OPERA
A new Era. Le tecniche di pittura tradizionale cinese vengono rivisitate con il colore bianco per le
linee, al posto del tradizionale nero, aumentando l’interesse e l’accessibilità per capire al meglio
l’opera e l’arte contemporanea. L’opera indaga sullo stato attuale e del sentimento dei giovani
cinesi che riflettono sull’amore per la vita e sulla natura.
Opera finalista
A new Era
2012
Inchiostro su carta
136x68cm
NEAL PERUFFO
Fotografia, net art, video e installazione sono gli ambiti in cui si muove la ricerca artistica di
NeAL (Neal Peruffo), artista napoletano, nato a Pozzuoli nel 1980. Dopo il diploma di laurea
in “Decorazione” conseguito all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2005, frequenta, sempre
in accademia, il biennio specialistico in “Fotografia”, laureandosi nel 2012. Segue numerosi
workshop e partecipa a diversi premi artistici tra cui nel 2011 “Basamenti”, concorso promosso
dal Comune di Genova, risultando vincitore. Tra le mostre collettive si ricordano “Lauder than
Bombs” all’Associazione Culturale SABù di Napoli, la Biennale Puglia - XII Biennale dei Giovani
Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (B.J.C.E.M) alla Fiera del Levante di Bari nel 2008 e “Si,
però - acrobazie della malafede”, esposizione realizzata nell’appartamento di Via de’Neri a Firenze
nell’ambito della rassegna “Private Flat #7 - arte contemporanea in spazi privati” nel 2011. Dello
stesso anno è la personale “A onE project” presso la galleria napoletana Overfoto. Tra i progetti
futuri da segnalare “Dimentica” + “senza vergogna…”, opera di video arte partecipativa work in
progress e “C.o.S (Circle of Silence)”, installazione ambientale interattiva multimediale, lavoro
sviluppato in collaborazione con Massimo Scamarcio. Il percorso di NeAL prosegue, poi, con la
promozione e lo sviluppo di “A onE project”.
L’OPERA
A onE non è un oggetto, non un sito e non una serie di immagini virtuali ma è propriamente
un dispositivo relazionale innescante una serie di processi e interazioni in seno al corpo sociale.
Relazionale anche nell’interno della sua grammatica linguistica e metodologica: autore primario del
dispositivo è sempre unicamente il suo creatore, NeAL, ma il “congegno sociale” vive dell’apporto
dei molti altri artisti che hanno contribuito ad implementare il progetto. (Dal testo di Diana
Gianquitto)
Opera finalista
Grande parete
di Carmine Rezzuti,
su A onE project
VOLHA PIASHKO E ANASTASIA KURAKINA
Anastasia Kurakina nasce nel 1987 a Mosca dove si diploma alla Scuola Professionale di Pittura
e Disegno. Dal 2007 si trasferisce a Roma dove frequenta il “Corso di Pittura” all’Accademia di
Belle Arti. Nel 2009 rappresenta il suo Paese alla 4° Bienal Internacional Siart a La Paz, in Bolivia,
l’anno seguente è tra i finalisti del Premio Arte alla Permanente di Milano e nel 2011 vince il primo
premio della 26° edizione della Biennale internazionale dell’umorismo nell’arte di Tolentino. Tra i
progetti futuri due mostre personali, una al Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma e nel 2013
all’Artplay di Mosca. Volha Piashko (nome di battesimo, Olga Peshko) nata nel 1981 a Bobrujsk in
Bielorussia, dal 2000 al 2006 frequenta l’Accademia Statale delle Arti del suo Paese, trasferendosi,
poi, a Roma dove si iscrive al “Corso di Scenografia” all’Accademia di Belle Arti, laureandosi nel
2010. Nel 2009 vince il primo premio per il concorso Arte e Disu e per “La migliore illustrazione”
del Concorso Nazionale Illustrare Manzoni. L’anno seguente si classifica al secondo posto nel
concorso Arte e Sport dell’AONI – l’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, del quale risulta
vincitrice nel 2012 e per il quale esporrà a Londra e Losanna come rappresentante delle Accademie
di Belle Arti d‘Italia. Diverse sue opere si trovano in collezioni private in Bielorussia, Italia,
Germania, Turchia e Austria.
L’OPERA
Matrieshke è un’incubatrice di informazioni sui pagamenti a pronto cassa e non in contanti,
una forma virtuale di operazioni virtuali (bancarie) effettuate in cash. È un diario delle esigenze
finanziarie, degli interessi e dello stato economico di un individuo.
Un passaggio mondiale dagli acquisti di cassa «in contanti» agli acquisti virtuali (utilizzo di carte di
credito, il passaggio da banca a banca).
Opera finalista
Matrieshke
5 parallelepipedi
in legno, scontrini, carta
RAMA – CARMELO RAGO E FEDERICA MARINI
Il duo artistico RaMa è formato da Federica Marini e Carmelo Rago, entrambi classe ‘79. Federica
si diploma nel ‘98 presso il liceo artistico di Latina e successivamente si specializza in tecnica
di restauro pittorico. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma e si diploma in”Decorazione”.
Carmelo, dopo la maturità scientifica in provincia di Cosenza, frequenta anche lui l’Accademia di
Belle Arti di Roma diplomandosi in “Decorazione”. Tra i loro progetti futuri c’è la realizzazione della
mostra retrospettiva “La via Enotria - un percorso lungo 10 anni” che si terrà presso la Galleria
Provinciale di Santa Chiara a Cosenza. Al centro della ricerca del duo RaMa c’è il tombino, inteso
come elemento di arredo urbano capace di esibire le tracce delle propria origine, diventando in
questo modo il segno distintivo dell’area geografica di appartenenza e di un particolare periodo
storico. Attraverso la tecnica della stampa xilografica a cucchiaio, gli artisti procedono come
archeologi della modernità nel rilevare le impronte, i segni e le tracce storiche, che l’umanità
ha lasciato di sé sui pozzetti. Secondo i due artisti, ogni strada che custodisca dei tombini può
diventare luogo in cui dare nuova forma a questo progetto che potrebbe effettuarsi allo stesso
modo a New York come a Londra, a Tel Aviv, a Dubai, a Barcellona, o a Tokyo replicandosi
infinitamente con esiti sempre nuovi.
L’OPERA
S.P.Q.R. red consiste nel monotipo xilografico di un tombino romano stampato con inchiostro
tipografico su tela di cotone preparata ad acrilico per mezzo della tecnica di stampa manuale a
cucchiaio, qui applicata su una porzione di suolo urbano. La realizzazione dell’opera stessa implica
una sorta di azione nella fase di stampa, che svolgendosi in luogo pubblico e aperto finisce per
coinvolgere inevitabilmente gli spettatori.
Opera finalista
S.P.Q.R. red
stampa da matrice fissa
e acrilico su tela
90x 90 cm
2009
YUHAO SHAO
Yuhao Shao nasce a Qingdao nella provincia dello Shandong nel 1983. Studia pittura, in
particolare l’acquerello alla Hubei Academy of Fine Arts. Collabora con molte associazioni di artisti:
Chinese Artists Association (Associazione artistica cinese), Chinese Painting Painters Association
(Associazione dei pittori cinesi) e la China Arts and Artists Association (Associazione di arte e artisti
cinesi). Yuhao Shao è membro, inoltre, dell’Associazione Giovani Artisti della provincia di Shandong
(Young Artists Association of Shandong Province) ed è direttore artistico del Hubei Watercolor
Institute. L’artista ha partecipato a diverse mostre e a molti concorsi, per far conoscere la sua
arte in tutto il mondo. Con l’opera “On the table” al National Art Museum in Cina, vince il titolo di
Excellence Award of the Fourth National Youth Art Exhibition. Con l’opera “Dried Fish series NO.2”
vince il primo premio per miglior linguaggio alla Shandong Youth Art Exhibition. Nel 2008 vince con
l’opera “Still Life” il titolo di New exhibition of plastic arts Award of Excellence. Nel 2012 è stato
selezionato dalla British Royal Watercolour Society per il concorso World Watercolor. L’acquerello,
inoltre, “Glove Series” è stato selezionato per la 11° edizione dell’Associazione degli Artisti Cinesi
per la National Art Exhibition.
L’OPERA
L’artista utilizza la pittura ad acquerello per spiegare il valore dell’esistenza, con una forma e un
linguaggio astratto: abbandona la realtà dell’immagine visiva che diventa cosi una forma simbolica.
Che possa essere ultra terrena, che possa indicare il vuoto, che possa ispirarsi al silenzio zen, le
sue opere indicano un “dove” in cui si arriva attraverso scale spaziali e temporali.
Opera finalista
Assenza di identità
acrilico e olio su tela, instal.3
elementi
125x95x4,5 cm
2009
MILTON BLAS VERANO
Milton Blas Verano nasce il 24 marzo 1984 a Buenos Aires in Argentina, ma vive in Italia dall’età di
sette anni. Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro nel 2007 e nel 2011 ottiene il diploma
di 2° livello in Arti Visive e Discipline per lo Spettacolo, specializzandosi in pittura. I suoi lavori
sono stati esposti in gallerie e luoghi d’arte di tutto il mondo: da Londra a Buenos Aires, da Parigi
a Bruxelles, da Dallas a Los Angeles, da San Diego a Bari, da Napoli, Venezia e per finire Milano.
Nel 2011 è presente al padiglione italiano-Accademie alla 54° Biennale di Venezia con due dipinti:
Green animals, pink.. e Zzz. Ha partecipato a molti concorsi proponendo la sua arte, i suoi dipinti
e le sue fotografie. Il suo lavoro racconta in silenzio esperienze di vita, momenti unici che fanno
parte dei ricordi di ogni individuo. Nelle sue opere Milton usa spesso la dualità dei colori opposti,
scegliendo per eccellenza il bianco e il nero. L’uso del colore nero, paradossalmente, dà la luce
necessaria per creare uno spazio luminoso, mentre il colore bianco crea trasparenza ed aggiunge
luce più luce.
L’OPERA
Tutta la sua pittura degli ultimi anni e tutti i soggetti hanno sempre cercato di far rivivere delle
storie, delle esperienze come conclusione di un ricordo passato. Momenti particolari dell’infanzia,
ma anche situazioni anonime che fanno parte della memoria di ogni individuo, possono essere
raccontate attraverso le immagini.
Opera finalista
Untitled
Tecnica mista su carta
31,5 X 27,5 cm
2010
ANTONELLA ZITO
Dopo il diploma in “Grafica pubblicitaria”, Antonella Zito, nata a Bari nel 1988, inizia la sua carriera
artistica esponendo le sue opere in collettive nazionali come nel 2011 Camera Oscura – Contest
di Fotografia negli spazi del Caffè Letterario di Roma, I.D.ENTITY alla Casa Carbotti di San Vito
dei Normanni (BR) e la 12a edizione del Lucania Film Festival - 11x11 th alla Casa della Cultura di
Pisticci (MT). Del 2010 è la sua personale “Il caos che ho dentro” organizzata alla Torre Civica di
Cisternino (Br). Tra le recenti partecipazioni si ricordano Circuiti Dinamici 13 a Milano e Kamartis
al Museo Civico di Chiusi (SI). Nel 2012 è, inoltre, finalista alla 13a edizione del Festival del
Cinema Europeo – Puglia Show 2012 di Lecce e alla XIII edizione del Festival Intercomunale di
Cinema Amatoriale a Collebeato (BS). Video-arte, installazioni luminose, fotografia, digital art
sono i principali ambiti in cui Antonella Zito focalizza la sua attenzione, realizzando opere in cui la
contaminazioni tra queste diverse forme d’arte è la componente fondamentale.
L’OPERA
Io sono...ora! L’idea parte da un sondaggio effettuato tra persone di ideali, culture e età diverse
alle quali è stato chiesto di completare la frase “Io sono…” e di raccontare ciò che sono “oggi”!
La canotta, le scritte, il sangue e le bruciature simboleggiano il percorso dell’uomo e il filo
rosso di cucitura rappresenta il legame con la vita. L’opera, proposta in immagine anaglifica
tridimensionale, completa la sua chiave di lettura.
Opera finalista
io sono...ora!
tecnica mista - visione stereoscopica
anaglifica (da vedere con occhialini
3D) 100x100 cm
2011
14
giugno 2012
CENTRO/PERIFERIA
Dal 14 al 17 giugno 2012
arte contemporanea
Location
TEMPIO DI ADRIANO
Roma, Piazza Di Pietra, (Roma)
Roma, Piazza Di Pietra, (Roma)
Orario di apertura
dalle ore 9 alle ore 19
Vernissage
14 Giugno 2012, ore 19
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore