Il progetto della curatrice intende mettere a fuoco la vicenda artistica regionale degli ultimi decenni. In particolare, vuole verificare come la strada aperta negli anni ‘80 da autori come Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Enrico Luzzi, Pizzi Cannelli, Sandro Chia, compreso il più ‘indipendente’ Gino De Dominicis, sia stata fatta propria e percorsa dagli artisti marchigiani. In nome di quale continuità ideale e di quale «marchigianità»?