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César Meneghetti – Beloved Ones #02
César Meneghetti presenta alla galleria CreArte Studio di Oderzo (TV) il suo progetto inedito BELOVED ONES #02 – Veneto, a cura di Carlo Sala, dedicato alla terra da cui cento anni fa sono partiti i suoi antenati paterni per emigrare in Brasile.
Comunicato stampa
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Dopo la presenza del progetto speciale IO _IO È UN ALTRO alla "55. Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia", la personale al MAXXI di Roma nel 2015-2016 e O PERCURSO AUSENTE al MUBA (Museo di Belle Arti) di San Paolo, CÉSAR MENEGHETTI presenta alla galleria CreArte Studio di Oderzo (TV) il suo progetto inedito BELOVED ONES #02 - Veneto, a cura di Carlo Sala, dedicato alla terra da cui cento anni fa sono partiti i suoi antenati paterni per emigrare in Brasile.
Il titolo dell'esposizione, traducibile in italiano come miei cari o miei amatissimi, è una sorta di dichiarazione d'amore e tributo agli antenati che l'artista non ha mai conosciuto, ma che in qualche modo hanno contribuito alla sua esistenza e al suo errare per il mondo con macchina fotografica in mano alla ricerca della sua identità e memoria.
La mostra raccoglierà un corpus di opere che comprende video, fotografie, oggetti e installazioni che sono la prosecuzione di un progetto di ricerca che dura da cinque anni e ha toccato i paesi (Italia, Slovacchia, Austria, Ungheria) attraversati dai familiari di Meneghetti nel viaggio lungo l'Europa che li ha portati in Sudamerica; lavori cha affrontano i concetti di appartenenza e di patria ed al tempo stesso li negano a favore di quello di umanità. Le migrazioni sono un fenomeno che fin dagli albori della storia ha segnato il destino dell'uomo alla ricerca di condizioni di vita migliori, per questo nel progetto le vicende specifiche della famiglia dell'artista si intrecciano e rispecchiano con quelle di altre persone che hanno vissuto delle analoghe esperienze mettendo in gioco le loro esistenze. L'indagine dell'autore crea così un rapporto dialogico tra passato e presente, ben riassunto nella sua domanda aperta: "Si potrebbe parlare di un database collettivo dell'influenza storica di schemi del passato nel presente?".
La ricognizione dall'artista in Veneto (che pone una particolare attenzione al comune di Quarto d'Altino in provincia di Venezia dove vissero i suoi antenati) è resa possibile grazie alla residenza che Meneghetti realizzerà nel mese di maggio a CreArte Studio. In questo arco di tempo l'autore brasiliano ripercorrerà i luoghi d'origine della sua famiglia realizzando un progetto che è procedurale, relazione e concettuale, dove il processo realizzativo è l'opera stessa. Il materiale acquisito nel corso della residenza creerà così un diario immaginario, composto da immagini reali e di repertorio, foto di famiglia, storie vere o presunte. I temi centrali del progetto, la memoria e il racconto delle migrazioni, saranno anche l'occasione per ricercare nuove forme di narrazione dove i confini tra realtà e finzione diventano labili per una rappresentazione poetica dei luoghi e delle persone.
Nel suo complesso BELOVED ONES è un lavoro multidisciplinare (in quattro capitoli) che vuole indagare i limiti e i confini geografici, umani ed esistenziali. Il progetto si propone di investigare l’alterità attraverso una nuova visione della propria identità, non limitandosi così ad essere esclusivamente una ricerca artistica, ma un momento di riflessione e auto-riflessione personale.
Nel primo capitolo di BELOVED ONES, esposto alla HIT Gallery di Bratislava, l'artista ha proposto una sorta di archeologia dell’impossibile dei suoi antenati Austro-ungarici. In questo lavoro Cèsar Meneghetti ha decostruito la realtà, creando uno scenario 'altro' per mettere da parte i pregiudizi che definiscono l'esistenza degli individui. In occasione dell'inaugurazione della mostra di Oderzo, il 19 maggio alle ore 18, si svolgerà una conversazione tra l'artista e il curatore Carlo Sala.
Il titolo dell'esposizione, traducibile in italiano come miei cari o miei amatissimi, è una sorta di dichiarazione d'amore e tributo agli antenati che l'artista non ha mai conosciuto, ma che in qualche modo hanno contribuito alla sua esistenza e al suo errare per il mondo con macchina fotografica in mano alla ricerca della sua identità e memoria.
La mostra raccoglierà un corpus di opere che comprende video, fotografie, oggetti e installazioni che sono la prosecuzione di un progetto di ricerca che dura da cinque anni e ha toccato i paesi (Italia, Slovacchia, Austria, Ungheria) attraversati dai familiari di Meneghetti nel viaggio lungo l'Europa che li ha portati in Sudamerica; lavori cha affrontano i concetti di appartenenza e di patria ed al tempo stesso li negano a favore di quello di umanità. Le migrazioni sono un fenomeno che fin dagli albori della storia ha segnato il destino dell'uomo alla ricerca di condizioni di vita migliori, per questo nel progetto le vicende specifiche della famiglia dell'artista si intrecciano e rispecchiano con quelle di altre persone che hanno vissuto delle analoghe esperienze mettendo in gioco le loro esistenze. L'indagine dell'autore crea così un rapporto dialogico tra passato e presente, ben riassunto nella sua domanda aperta: "Si potrebbe parlare di un database collettivo dell'influenza storica di schemi del passato nel presente?".
La ricognizione dall'artista in Veneto (che pone una particolare attenzione al comune di Quarto d'Altino in provincia di Venezia dove vissero i suoi antenati) è resa possibile grazie alla residenza che Meneghetti realizzerà nel mese di maggio a CreArte Studio. In questo arco di tempo l'autore brasiliano ripercorrerà i luoghi d'origine della sua famiglia realizzando un progetto che è procedurale, relazione e concettuale, dove il processo realizzativo è l'opera stessa. Il materiale acquisito nel corso della residenza creerà così un diario immaginario, composto da immagini reali e di repertorio, foto di famiglia, storie vere o presunte. I temi centrali del progetto, la memoria e il racconto delle migrazioni, saranno anche l'occasione per ricercare nuove forme di narrazione dove i confini tra realtà e finzione diventano labili per una rappresentazione poetica dei luoghi e delle persone.
Nel suo complesso BELOVED ONES è un lavoro multidisciplinare (in quattro capitoli) che vuole indagare i limiti e i confini geografici, umani ed esistenziali. Il progetto si propone di investigare l’alterità attraverso una nuova visione della propria identità, non limitandosi così ad essere esclusivamente una ricerca artistica, ma un momento di riflessione e auto-riflessione personale.
Nel primo capitolo di BELOVED ONES, esposto alla HIT Gallery di Bratislava, l'artista ha proposto una sorta di archeologia dell’impossibile dei suoi antenati Austro-ungarici. In questo lavoro Cèsar Meneghetti ha decostruito la realtà, creando uno scenario 'altro' per mettere da parte i pregiudizi che definiscono l'esistenza degli individui. In occasione dell'inaugurazione della mostra di Oderzo, il 19 maggio alle ore 18, si svolgerà una conversazione tra l'artista e il curatore Carlo Sala.
19
maggio 2018
César Meneghetti – Beloved Ones #02
Dal 19 maggio al 30 luglio 2018
arte contemporanea
Location
CREARTE STUDIO – PALAZZO PORCIA
Oderzo, Piazza Castello, 1, (Treviso)
Oderzo, Piazza Castello, 1, (Treviso)
Orario di apertura
da venerdì a domenica, dalle ore 16.00 alle 19.30 o su appuntamento
Vernissage
19 Maggio 2018, ore 18.30
Autore
Curatore