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Cesare Accetta – In Luce
In Luce è un progetto realizzato fra il 2015 ed il 2016 da Cesare Accetta (Napoli, 1954), uno dei più noti fotografi e lighting designer italiani, la cui pratica unisce fra loro gli ambiti del teatro, del cinema e delle arti visive
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In Luce è un progetto realizzato fra il 2015 ed il 2016 da Cesare Accetta
(Napoli, 1954), uno dei più noti fotografi e lighting designer italiani, la cui
pratica unisce fra loro gli ambiti del teatro, del cinema e delle arti visive. Sulle
pareti della prima sala al piano terra del museo, vero proprio piccolo teatro su
strada, scorrono tre proiezioni video, in cui più di cinquanta volti di autori,
attori, attrici, registi, personaggi del mondo dello spettacolo, collaboratori
e amici compongono un ritratto della vita professionale e privata dell’artista.
Da Mario Martone a Mimmo Paladino, da Enzo Moscato a Toni Servillo,
da Pippo Delbono a Andrea Renzi, solo per citarne alcuni.
Se si considera il complessivo percorso di ricerca di Accetta dagli anni
Settanta, non si può dare un punto d’inizio all’origine di questa nuova opera:
ancora una volta, è infatti la relazione con la luce a costituirne il fulcro.
Tuttavia sono rintracciabili alcuni spostamenti di prospettiva che svelano un
percorso inedito, rivolto al campo d’indagine dell'esperienza umana, in
particolare nella più intensa ed avvertita rappresentazione-interpretazione
dell’elemento “corpo”: il volto, offerto all’azione interpretativa dell’artista. La
luce percorre la superficie del viso durante la ripresa video, ne svela
tracce di evidente intimità, in gran parte sconosciute al soggetto stesso di
quest’indagine. Senza una dichiarata intenzione di matrice antropologica o
psicanalitica, ciò a cui assistiamo è un pensiero che procede dallo sguardo e
in esso si sofferma, approfondendosi in un processo che affida il suo farsi alla
“rivelazione”: dall’epifania dell’immagine fino alla sua esautorazione
verso il nero dello sfondo, in un carico di emozionante stupore che sorprende
e, inevitabilmente, riporta al senso più profondo del fenomeno della vita, nella
sua relazione col tempo. Strumento duttile, inquieto ma allo stesso tempo
paziente e metodico, questa luce si concede con sottrazione o accrescimento, e
incide di risonanze molteplici il “corpo”, resosi oggetto inconsapevole di una
rappresentazione dinamica, nelle sue imprevedibili esplorazioni.
In Luce, dedicato a Oreste Zevola (1954-2014), si propone come il primo
capitolo di un catalogo proiettato verso il futuro e dedicato all’umano,
nell’infinita varietà dei tratti e degli atteggiamenti interpretativi. I 55 “volti” di
In Luce sono: Valentina Acca, Laura Angiulli, Annapaola Brancia
D’Apricena, Simona Barattolo, Mimmo Basso, Sonia Bergamasco,
Alessandra Bertucci, Monica Biancardi, Maurizio Bizzi, Mimmo Borrelli,
Silvia Calderoni, Salvatore Cantalupo, Carlo Cerciello, Antonello Cossia,
Angelo Curti, Alessandra D'Elia, Lavinia D'Elia, Marita D'Elia,
Antonietta De Lillo, Pippo Delbono, Cristina Donadio, Fabio Donato,
Patrizio Esposito, Lino Fiorito, Maurizio Fiume, Marco Ghidelli, Fabrizio
Gifuni, Simona Infante, Valbona Malaj, Stefania Maraucci, Antonio
Marfella, Mario Martone, Laura Micciarelli, Enzo Moscato, Mimmo
Paladino, Lorenza Pensato, Paola Potena, Andrea Renzi, Giulia Renzi,
Carlo Rizzelli, Giuseppe Russo, Lucio Sabatino, Federica Sandrini,
Francesco Saponaro, Maria Savarese, Antonello Scotti, Pierpaolo Sepe,
Lello Serao, Toni Servillo, Rosario Squillace, Tonino Taiuti, Sonia Totaro,
Marianna Troise, Imma Villa, Chiara Vitiello.
La presentazione dell’opera In Luce, che inaugura la programmazione della
nuova Project room del MADRE, rientra nell’ambito del progetto
Per_formare una collezione: per un archivio dell’arte in Campania, dedicato
nel 2016 alla formazione progressiva della collezione del museo, con
particolare riferimento alle pratiche dell'archivio e alla funzione del museo
quale centro di produzione e diffusione di queste pratiche, confermando la
collezione del museo quale narrazione performativa, condivisa e comunitaria,
dialogica e collettiva, agita nello spazio delle relazioni e mutevole nel corso
del tempo. Si terrà lunedì 3 ottobre (ore 18:00, Biblioteca, primo piano):
dialogherà con Cesare Accetta la curatrice del progetto, Maria Savarese,
entrambi introdotti da Pierpaolo Forte, presidente della Fondazione
Donnaregina per le arti contemporanee e Andrea Viliani, direttore del
MADRE. Seguirà (ore 19:00, Project room) visita in anteprima all'opera
con l’artista e la curatrice. In Luce sarà visitabile fino al 28 novembre
2016.
Fin dagli anni Settanta Cesare Accetta (Napoli, 1954) intreccia la personale
sperimentazione fotografica con il teatro di ricerca. Collabora come fotografo
di scena per il Teatro Instabile di Napoli e, per circa venti anni, con vari gruppi
di avanguardia tra cui Falso Movimento di Mario Martone, Teatro dei
Mutamenti di Antonio Neiwiller, Teatro Studio di Caserta di Toni Servillo,
Teatro di Laura Angiulli e Club Teatro di Remondi e Caporossi. Dalla seconda
metà degli anni Ottanta iniziano le sue collaborazioni anche con il cinema: nel
1992 per il film Morte di un matematico napoletano (1992) di Mario Martone,
con cui lavora ancora nel 1995 per L’amore molesto. Successivamente la sua
ricerca lo conduce alla progettazione e realizzazione del disegno delle luci
(“lighting designer”) di spettacoli teatrali (a partire da L’uomo, la bestia e la
virtù, diretto da Laura Angiulli, 1995) e alla direzione della fotografia in
ambito cinematografico e video (I racconti di Vittoria, diretto da Antonietta
De Lillo, 1995). Cura inoltre la fotografia delle riprese televisive degli
spettacoli seguiti come lighting designer, tra cui: Delirio amoroso (regia
di Silvio Soldini) e Luparella (regia di Giuseppe Bertolucci). La mostra
personale al PAN | Palazzo delle Arti Napoli Dietro gli occhi - che prende il
titolo dall’omonima performance da lui ideata con Alessandra D’Elia e Andrea
Renzi, e musiche dei Bisca (Galleria Toledo, Napoli, 1992) – racconta, a cura
di Maria Savarese, vent’anni di teatro di ricerca a Napoli attraverso fotografie
e video tratti dal suo archivio, dal 1976 (Incontro Situazione 76, Teatro San
Ferdinando, al 1996. Nel 2010 il Museo di Capodimonte presenta la mostra
personale 03-010, titolo che si riferisce ai due anni, il 2003 e il 2010, in cui
sono stati realizzati i tre lavori esposti, che riprendono sempre lo stesso
soggetto, l’attrice Alessandra D’Elia, e sono costuita sule tre coordinate di
luce, corpo, colore. Cura come lighting designer anche l’allestimento di mostre
(Diego Velázquez al Museo di Capodimonte; Julian Schanbel alla Mostra
d’Oltremare; Grande Opera Italiana a Castel Sant’Elmo; riallestimento alla
Reggia di Caserta nel 2004 di Terrae Motus, oltre alle diverse mostre dedicate
a Mimmo Paladino, con cui collabora anche in occasione del lungometraggo
del 2006 Qujote e del cortometraggio del 2013 Labyrinthus), nonché di
concerti e opere liriche (Royal Opera House di Londra, Teatro San Carlo di
Napoli, Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona, Rossini Opera Festival di
Pesaro, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Comunale di Modena, Teatro
Ponchielli di Cremona, Festival Pucciniano). Tra i numerosi riconoscimenti
che sono stati conferiti a Accetta come direttore della fotografia per il cinema,
fra cui la Grolla d’oro nel 2001, per Chimera (regia di Pappi Corsicato),
l’Esposimetro d'oro nel 2002 per L’inverno (regia di Nina Di Majo), Ciak
d’oro e Globo d’oro nel 2005 per Il resto di niente (regia di Antonietta De
Lillo). Nel 2014 vince il premio ANCT (Associazione nazionale critici teatrali)
come lighting designer per il teatro.
Info
tel. 081 193 13 016, lunedì-domenica, 10:00-19:00
www.madrenapoli.it
(Napoli, 1954), uno dei più noti fotografi e lighting designer italiani, la cui
pratica unisce fra loro gli ambiti del teatro, del cinema e delle arti visive. Sulle
pareti della prima sala al piano terra del museo, vero proprio piccolo teatro su
strada, scorrono tre proiezioni video, in cui più di cinquanta volti di autori,
attori, attrici, registi, personaggi del mondo dello spettacolo, collaboratori
e amici compongono un ritratto della vita professionale e privata dell’artista.
Da Mario Martone a Mimmo Paladino, da Enzo Moscato a Toni Servillo,
da Pippo Delbono a Andrea Renzi, solo per citarne alcuni.
Se si considera il complessivo percorso di ricerca di Accetta dagli anni
Settanta, non si può dare un punto d’inizio all’origine di questa nuova opera:
ancora una volta, è infatti la relazione con la luce a costituirne il fulcro.
Tuttavia sono rintracciabili alcuni spostamenti di prospettiva che svelano un
percorso inedito, rivolto al campo d’indagine dell'esperienza umana, in
particolare nella più intensa ed avvertita rappresentazione-interpretazione
dell’elemento “corpo”: il volto, offerto all’azione interpretativa dell’artista. La
luce percorre la superficie del viso durante la ripresa video, ne svela
tracce di evidente intimità, in gran parte sconosciute al soggetto stesso di
quest’indagine. Senza una dichiarata intenzione di matrice antropologica o
psicanalitica, ciò a cui assistiamo è un pensiero che procede dallo sguardo e
in esso si sofferma, approfondendosi in un processo che affida il suo farsi alla
“rivelazione”: dall’epifania dell’immagine fino alla sua esautorazione
verso il nero dello sfondo, in un carico di emozionante stupore che sorprende
e, inevitabilmente, riporta al senso più profondo del fenomeno della vita, nella
sua relazione col tempo. Strumento duttile, inquieto ma allo stesso tempo
paziente e metodico, questa luce si concede con sottrazione o accrescimento, e
incide di risonanze molteplici il “corpo”, resosi oggetto inconsapevole di una
rappresentazione dinamica, nelle sue imprevedibili esplorazioni.
In Luce, dedicato a Oreste Zevola (1954-2014), si propone come il primo
capitolo di un catalogo proiettato verso il futuro e dedicato all’umano,
nell’infinita varietà dei tratti e degli atteggiamenti interpretativi. I 55 “volti” di
In Luce sono: Valentina Acca, Laura Angiulli, Annapaola Brancia
D’Apricena, Simona Barattolo, Mimmo Basso, Sonia Bergamasco,
Alessandra Bertucci, Monica Biancardi, Maurizio Bizzi, Mimmo Borrelli,
Silvia Calderoni, Salvatore Cantalupo, Carlo Cerciello, Antonello Cossia,
Angelo Curti, Alessandra D'Elia, Lavinia D'Elia, Marita D'Elia,
Antonietta De Lillo, Pippo Delbono, Cristina Donadio, Fabio Donato,
Patrizio Esposito, Lino Fiorito, Maurizio Fiume, Marco Ghidelli, Fabrizio
Gifuni, Simona Infante, Valbona Malaj, Stefania Maraucci, Antonio
Marfella, Mario Martone, Laura Micciarelli, Enzo Moscato, Mimmo
Paladino, Lorenza Pensato, Paola Potena, Andrea Renzi, Giulia Renzi,
Carlo Rizzelli, Giuseppe Russo, Lucio Sabatino, Federica Sandrini,
Francesco Saponaro, Maria Savarese, Antonello Scotti, Pierpaolo Sepe,
Lello Serao, Toni Servillo, Rosario Squillace, Tonino Taiuti, Sonia Totaro,
Marianna Troise, Imma Villa, Chiara Vitiello.
La presentazione dell’opera In Luce, che inaugura la programmazione della
nuova Project room del MADRE, rientra nell’ambito del progetto
Per_formare una collezione: per un archivio dell’arte in Campania, dedicato
nel 2016 alla formazione progressiva della collezione del museo, con
particolare riferimento alle pratiche dell'archivio e alla funzione del museo
quale centro di produzione e diffusione di queste pratiche, confermando la
collezione del museo quale narrazione performativa, condivisa e comunitaria,
dialogica e collettiva, agita nello spazio delle relazioni e mutevole nel corso
del tempo. Si terrà lunedì 3 ottobre (ore 18:00, Biblioteca, primo piano):
dialogherà con Cesare Accetta la curatrice del progetto, Maria Savarese,
entrambi introdotti da Pierpaolo Forte, presidente della Fondazione
Donnaregina per le arti contemporanee e Andrea Viliani, direttore del
MADRE. Seguirà (ore 19:00, Project room) visita in anteprima all'opera
con l’artista e la curatrice. In Luce sarà visitabile fino al 28 novembre
2016.
Fin dagli anni Settanta Cesare Accetta (Napoli, 1954) intreccia la personale
sperimentazione fotografica con il teatro di ricerca. Collabora come fotografo
di scena per il Teatro Instabile di Napoli e, per circa venti anni, con vari gruppi
di avanguardia tra cui Falso Movimento di Mario Martone, Teatro dei
Mutamenti di Antonio Neiwiller, Teatro Studio di Caserta di Toni Servillo,
Teatro di Laura Angiulli e Club Teatro di Remondi e Caporossi. Dalla seconda
metà degli anni Ottanta iniziano le sue collaborazioni anche con il cinema: nel
1992 per il film Morte di un matematico napoletano (1992) di Mario Martone,
con cui lavora ancora nel 1995 per L’amore molesto. Successivamente la sua
ricerca lo conduce alla progettazione e realizzazione del disegno delle luci
(“lighting designer”) di spettacoli teatrali (a partire da L’uomo, la bestia e la
virtù, diretto da Laura Angiulli, 1995) e alla direzione della fotografia in
ambito cinematografico e video (I racconti di Vittoria, diretto da Antonietta
De Lillo, 1995). Cura inoltre la fotografia delle riprese televisive degli
spettacoli seguiti come lighting designer, tra cui: Delirio amoroso (regia
di Silvio Soldini) e Luparella (regia di Giuseppe Bertolucci). La mostra
personale al PAN | Palazzo delle Arti Napoli Dietro gli occhi - che prende il
titolo dall’omonima performance da lui ideata con Alessandra D’Elia e Andrea
Renzi, e musiche dei Bisca (Galleria Toledo, Napoli, 1992) – racconta, a cura
di Maria Savarese, vent’anni di teatro di ricerca a Napoli attraverso fotografie
e video tratti dal suo archivio, dal 1976 (Incontro Situazione 76, Teatro San
Ferdinando, al 1996. Nel 2010 il Museo di Capodimonte presenta la mostra
personale 03-010, titolo che si riferisce ai due anni, il 2003 e il 2010, in cui
sono stati realizzati i tre lavori esposti, che riprendono sempre lo stesso
soggetto, l’attrice Alessandra D’Elia, e sono costuita sule tre coordinate di
luce, corpo, colore. Cura come lighting designer anche l’allestimento di mostre
(Diego Velázquez al Museo di Capodimonte; Julian Schanbel alla Mostra
d’Oltremare; Grande Opera Italiana a Castel Sant’Elmo; riallestimento alla
Reggia di Caserta nel 2004 di Terrae Motus, oltre alle diverse mostre dedicate
a Mimmo Paladino, con cui collabora anche in occasione del lungometraggo
del 2006 Qujote e del cortometraggio del 2013 Labyrinthus), nonché di
concerti e opere liriche (Royal Opera House di Londra, Teatro San Carlo di
Napoli, Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona, Rossini Opera Festival di
Pesaro, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Comunale di Modena, Teatro
Ponchielli di Cremona, Festival Pucciniano). Tra i numerosi riconoscimenti
che sono stati conferiti a Accetta come direttore della fotografia per il cinema,
fra cui la Grolla d’oro nel 2001, per Chimera (regia di Pappi Corsicato),
l’Esposimetro d'oro nel 2002 per L’inverno (regia di Nina Di Majo), Ciak
d’oro e Globo d’oro nel 2005 per Il resto di niente (regia di Antonietta De
Lillo). Nel 2014 vince il premio ANCT (Associazione nazionale critici teatrali)
come lighting designer per il teatro.
Info
tel. 081 193 13 016, lunedì-domenica, 10:00-19:00
www.madrenapoli.it
03
ottobre 2016
Cesare Accetta – In Luce
Dal 03 ottobre al 28 novembre 2016
arte contemporanea
Location
MADRE – MUSEO D’ARTE DONNA REGINA
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Vernissage
3 Ottobre 2016, ore 18 presentazione - ore 19 visita in anteprima con l'artista e la curatrice
Autore
Curatore