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Cesare Gaspari – Antologica 2003-2011
Mostra fotografica, pensata in tutta la sua complessità, sessanta opere selezionate su carta ai sali d’argento, dipanandosi in più sezioni, sia tematicamente che come consistenza di attinenza all’attività dispiegatasi nell’ultimo decennio dall’autore.
Comunicato stampa
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Mercoledì 9 febbraio 2011, alle ore 18:00, negli spazi del MediaMuseum di Pescara si inaugura, a cura di Giuseppe Bacci, la mostra Cesare Gaspari Antologica 2003-2011, organizzata dal MediaMuseum con il Patrocinio della Provincia di Pescara, della Provincia di Ascoli Piceno e la collaborazione della Fondazione Staurós Italiana Onlus.
Mostra fotografica, pensata in tutta la sua complessità, sessanta opere selezionate su carta ai sali d’argento, dipanandosi in più sezioni, sia tematicamente che come consistenza di attinenza all’attività dispiegatasi nell’ultimo decennio dall’autore. La bellezza della sua fotografia è il dettaglio estrapolato dal paesaggio e che quasi mai notiamo; il dettaglio, anche ordinario, diventa prevalente e, potenzialmente, può contenere tracce poetiche ed estetiche infinite.
Le rispettive sale della mostra, così come le sezioni del catalogo: Tracce, fotografie di paesaggio in cui si evidenzia la ricerca dello studio del segno e si palesa maggiormente la contaminazione con la pittura e, soprattutto, con la tecnica incisoria: il segno suscita lo spazio, evoca la forma, calamita la luce in ogni sua opera, in ogni suo pensiero.
I segni della terra, ci rivela che la natura, fin da epoche remote, offre un "abbecedario" di simboli grafici; segni ancestrali in forma di croce, che si offrono alla nostra visione come reliquie: la croce come segno e di-segno, vale a dire la croce segno artistico e religioso. Nella sezione Anime del bosco del 2007-2009, l’artista marchigiano non può esimersi dal segnalare un triste avvenimento, raccontandoci un ricordo di un bosco che brucia e le testimonianze che ne risultano ci appaiono come lamenti silenziosi, mesti belati.
Sole sulla neve del 2009 è l’apoteosi del paesaggio collinare che, ammantato dalla neve, perde i propri connotati per assumerne altri più esoterici e orientali, esaltando in questo le sculture e i giochi creati dalla neve. Nella sequenza Acqua, sempre del 2009, e Sul fiume che scorre, del 2007-2010, le immagini estraniate dal contesto ampliano le nostre potenzialità percettive, proponendoci autonome riflessioni. L'autore registra ogni minima variazione dell'acqua, dalle correnti al moto irrequieto delle onde, dalle schiume agli schizzi e al conseguente vapore che invade l'atmosfera. In un crescendo di vortici spumosi, l'acqua esprime dinamismo e agitazione, così che il suo irato spumeggiare sorprende i nostri sensi: il rumore, nascendo da questi luoghi ameni, diventa percepibile fino a divenire sempre più intenso al nostro udito. Prima della notte del 2008-2010 tratta la notte sotto l’aspetto filosofico che, si presenta a noi in duplice veste: quella che anticipa la morte, al tramonto del Sole, ma è anche quella che prepara alla nuova vita attraverso l’aurora, quindi la luce.
Precede come sezione quella delle Ombre di coevo periodo, dove gli elementi più celebrati che anticipano la notte, al calar del Sole, sono le ombre. Esse popolano la notte, hanno l'aspetto di figure, che a volte portano inquietudine e persino paura.
Nel ciclo Vite, vengono colti gli aspetti più estetizzanti di questa sacra pianta. In queste fotografie il vigneto si presta ad associarsi maggiormente al culto presso i Greci di Dionisio, alla conoscenza dei misteri della vita e della morte, facendone della vite un simbolo funebre. Tanto più che con i suoi pali di sostegno il vigneto è somigliante ad un cimitero con tante croci allineate, fortemente geometrizzanti, fino a divenire, in vedute dall’alto, una campitura di linee e punti. Nell’ultimo lavoro, Ai margini della strada del 2009-2011, l’artista analizza e fotografa prevalentemente il mondo minerale, con tutto ciò che ne attiene. Nei sentieri in cui si inoltra, battuti o no, Cesare Gaspari, ai margini della strada viene attratto da pietre, rocce che lo affascinano, elementi che ripropone a noi caricandoli di suggestioni, dapprima in fase di ripresa fotografica, successivamente nel buio della sua camera oscura, in fase di sviluppo e stampa, fino ad evocare paesaggi lunari. La Mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dalle Edizioni Staurós di San Gabriele, a cura di Giuseppe Bacci, recante illustrazioni delle opere esposte, scritti, oltre che del curatore di Ilaria Schiaffini.
Cesare Gaspari, nato nel 1957 ad Ascoli Piceno, consegue nel 1977 il diploma di Maturità di Arte Applicata – Sezione Fotografia Artistica – presso l’Istituto Statale d’Arte Osvaldo Licini di Ascoli Piceno e nel 1980 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Macerata nel Corso di Scenografia. Ha iniziato la ricerca su immagini in bianco e nero ed ha continuato con il colore anche attraverso le diapositive, realizzando dissolvenze incrociate sonorizzate (Diaporama), partecipando nel 1992 al Festival Internazionale Città di Rieti. Successivamente ha perfezionato la stampa del bianco e nero. Ha fotografato artisti, anche di fama internazionale, frequentando le Gallerie d’Arte Saletta Rosa Spina e L’Idioma di Ascoli Piceno. La sua ricerca non è tanto il ritratto quanto lo studio del segno e nel 2005 espone a Roma Tracce, in un Salotto Culturale della famiglia de Haën, esponendo, oltre a Tracce, la sequenza architettonica dello spazio espositivo La Casa della Cupola. Dal 2003 ad oggi ha portato avanti una costante ricerca fotografica riguardante il contesto sociale, culturale, territoriale ed esistenziale in cui vive, attraverso racconti per immagini, un’interpretazione della sua realtà.
Vive e lavora ad Ascoli Piceno Via dei Ramolacci 14, 63100 Ascoli Piceno Tel. 0736.343874 Cel. 338.1615164 E-mail: cesaregaspari@libero.it
Mostra fotografica, pensata in tutta la sua complessità, sessanta opere selezionate su carta ai sali d’argento, dipanandosi in più sezioni, sia tematicamente che come consistenza di attinenza all’attività dispiegatasi nell’ultimo decennio dall’autore. La bellezza della sua fotografia è il dettaglio estrapolato dal paesaggio e che quasi mai notiamo; il dettaglio, anche ordinario, diventa prevalente e, potenzialmente, può contenere tracce poetiche ed estetiche infinite.
Le rispettive sale della mostra, così come le sezioni del catalogo: Tracce, fotografie di paesaggio in cui si evidenzia la ricerca dello studio del segno e si palesa maggiormente la contaminazione con la pittura e, soprattutto, con la tecnica incisoria: il segno suscita lo spazio, evoca la forma, calamita la luce in ogni sua opera, in ogni suo pensiero.
I segni della terra, ci rivela che la natura, fin da epoche remote, offre un "abbecedario" di simboli grafici; segni ancestrali in forma di croce, che si offrono alla nostra visione come reliquie: la croce come segno e di-segno, vale a dire la croce segno artistico e religioso. Nella sezione Anime del bosco del 2007-2009, l’artista marchigiano non può esimersi dal segnalare un triste avvenimento, raccontandoci un ricordo di un bosco che brucia e le testimonianze che ne risultano ci appaiono come lamenti silenziosi, mesti belati.
Sole sulla neve del 2009 è l’apoteosi del paesaggio collinare che, ammantato dalla neve, perde i propri connotati per assumerne altri più esoterici e orientali, esaltando in questo le sculture e i giochi creati dalla neve. Nella sequenza Acqua, sempre del 2009, e Sul fiume che scorre, del 2007-2010, le immagini estraniate dal contesto ampliano le nostre potenzialità percettive, proponendoci autonome riflessioni. L'autore registra ogni minima variazione dell'acqua, dalle correnti al moto irrequieto delle onde, dalle schiume agli schizzi e al conseguente vapore che invade l'atmosfera. In un crescendo di vortici spumosi, l'acqua esprime dinamismo e agitazione, così che il suo irato spumeggiare sorprende i nostri sensi: il rumore, nascendo da questi luoghi ameni, diventa percepibile fino a divenire sempre più intenso al nostro udito. Prima della notte del 2008-2010 tratta la notte sotto l’aspetto filosofico che, si presenta a noi in duplice veste: quella che anticipa la morte, al tramonto del Sole, ma è anche quella che prepara alla nuova vita attraverso l’aurora, quindi la luce.
Precede come sezione quella delle Ombre di coevo periodo, dove gli elementi più celebrati che anticipano la notte, al calar del Sole, sono le ombre. Esse popolano la notte, hanno l'aspetto di figure, che a volte portano inquietudine e persino paura.
Nel ciclo Vite, vengono colti gli aspetti più estetizzanti di questa sacra pianta. In queste fotografie il vigneto si presta ad associarsi maggiormente al culto presso i Greci di Dionisio, alla conoscenza dei misteri della vita e della morte, facendone della vite un simbolo funebre. Tanto più che con i suoi pali di sostegno il vigneto è somigliante ad un cimitero con tante croci allineate, fortemente geometrizzanti, fino a divenire, in vedute dall’alto, una campitura di linee e punti. Nell’ultimo lavoro, Ai margini della strada del 2009-2011, l’artista analizza e fotografa prevalentemente il mondo minerale, con tutto ciò che ne attiene. Nei sentieri in cui si inoltra, battuti o no, Cesare Gaspari, ai margini della strada viene attratto da pietre, rocce che lo affascinano, elementi che ripropone a noi caricandoli di suggestioni, dapprima in fase di ripresa fotografica, successivamente nel buio della sua camera oscura, in fase di sviluppo e stampa, fino ad evocare paesaggi lunari. La Mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dalle Edizioni Staurós di San Gabriele, a cura di Giuseppe Bacci, recante illustrazioni delle opere esposte, scritti, oltre che del curatore di Ilaria Schiaffini.
Cesare Gaspari, nato nel 1957 ad Ascoli Piceno, consegue nel 1977 il diploma di Maturità di Arte Applicata – Sezione Fotografia Artistica – presso l’Istituto Statale d’Arte Osvaldo Licini di Ascoli Piceno e nel 1980 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Macerata nel Corso di Scenografia. Ha iniziato la ricerca su immagini in bianco e nero ed ha continuato con il colore anche attraverso le diapositive, realizzando dissolvenze incrociate sonorizzate (Diaporama), partecipando nel 1992 al Festival Internazionale Città di Rieti. Successivamente ha perfezionato la stampa del bianco e nero. Ha fotografato artisti, anche di fama internazionale, frequentando le Gallerie d’Arte Saletta Rosa Spina e L’Idioma di Ascoli Piceno. La sua ricerca non è tanto il ritratto quanto lo studio del segno e nel 2005 espone a Roma Tracce, in un Salotto Culturale della famiglia de Haën, esponendo, oltre a Tracce, la sequenza architettonica dello spazio espositivo La Casa della Cupola. Dal 2003 ad oggi ha portato avanti una costante ricerca fotografica riguardante il contesto sociale, culturale, territoriale ed esistenziale in cui vive, attraverso racconti per immagini, un’interpretazione della sua realtà.
Vive e lavora ad Ascoli Piceno Via dei Ramolacci 14, 63100 Ascoli Piceno Tel. 0736.343874 Cel. 338.1615164 E-mail: cesaregaspari@libero.it
09
febbraio 2011
Cesare Gaspari – Antologica 2003-2011
Dal 09 al 23 febbraio 2011
fotografia
Location
MEDIAMUSEUM
Pescara, Piazza Emilio Alessandrini, 34, (Pescara)
Pescara, Piazza Emilio Alessandrini, 34, (Pescara)
Orario di apertura
lunedì - sabato h 10.30/13.00 - 17.00/19.00
Vernissage
9 Febbraio 2011, Ore 18
Autore
Curatore