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Cesare Giardini – La Gilda del Mac Mahon
Cesare Giardini, con queste opere dedicate alla Milano della Gilda del Mac Mahon, non solo ci fa emozionare, ma ci invita a riflettere sui valori e sull’umanità che Milano ha perduto in quest’ultimo mezzo secolo in cui la città e diventata metropoli “da bere” e poi capitale della finanza.
Comunicato stampa
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Cesare Giardini , pittore di paesaggi misteriosi ispirati al grande tema del viaggio e di personaggi, torna ai temi letterari, dopo le personali dedicate agli scrittori Dino Buzzati e Lucio Mastronardi, con una mostra in omaggio a Giovanni Testori nel 25° della sua scomparsa. La Gilda è un romanzo, anche adattato a pièce teatrale, pubblicato nel 1959, che narra, nella migliore tradizione di Testori, una storia di periferia, di personaggi ai margini , con la loro umanità e asprezza di sentimenti sempre smisurati e, sovente, tragici. Gilda, in realtà si chiama Rita ma per la sua somiglianza alla strabordante femminilità con Rita Hayworth viene chiamata da tutti, nel giro, Gilda. Gilda fa la vita ma è innamorata del suo Gino a cui paga le cambiali della motocicletta e quando lui finisce a San Vittore, per dei traffici loschi, lei si da ancora più da fare per fargli fare la figura del signore anche tra le sbarre. Quando Gino esce di prigione non esita a sposare una ragazza per benino, piantando sui due piedi Gilda che si lascia trasportare da un risentimento straziante e da un enorme dolore. Cesare Giardini, con ironia e introspezione psicologica descrive alcuni momenti di questa amara vicenda con una serie di quadri inediti, dipinti ad olio e con numerosi acquarelli e tecniche miste.
Le ambientazioni ci riportano a quella Milano popolare in anni di grande trasformazione. Al di là della via Mac Mahon, con i suoi alberi e i tram, si intravedono i cantieri, tra le ciminiere delle fabbriche, dei primi grattacieli di Milano. I personaggi che si muovono in questi dipinti ci riportano a quelli cantati da Gaber e Jannacci, figure sempre un po' bislacche che la città moderna non ha più tollerato nelle piazze e nelle vie e che all'epoca dei fatti narrati erano sempre presenti nelle nostre città e paesi. Gli ultimi, una volta aiutati e tollerati sarebbero presto stati rinchiusi o estirpati, almeno nelle intenzioni, da un idea di decoro e benessere senza nei. Cesare Giardini, le cui prime mostre risalgono agli anni 70 e sulla cui pittura hanno scritto i più qualificati storici dell'arte e critici, anche in questa mostra esprime una energia cromatica di grande impatto e soluzioni compositive originali.
Le ambientazioni ci riportano a quella Milano popolare in anni di grande trasformazione. Al di là della via Mac Mahon, con i suoi alberi e i tram, si intravedono i cantieri, tra le ciminiere delle fabbriche, dei primi grattacieli di Milano. I personaggi che si muovono in questi dipinti ci riportano a quelli cantati da Gaber e Jannacci, figure sempre un po' bislacche che la città moderna non ha più tollerato nelle piazze e nelle vie e che all'epoca dei fatti narrati erano sempre presenti nelle nostre città e paesi. Gli ultimi, una volta aiutati e tollerati sarebbero presto stati rinchiusi o estirpati, almeno nelle intenzioni, da un idea di decoro e benessere senza nei. Cesare Giardini, le cui prime mostre risalgono agli anni 70 e sulla cui pittura hanno scritto i più qualificati storici dell'arte e critici, anche in questa mostra esprime una energia cromatica di grande impatto e soluzioni compositive originali.
24
ottobre 2013
Cesare Giardini – La Gilda del Mac Mahon
Dal 24 ottobre al 09 novembre 2013
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA LAZZARO BY CORSI
Milano, Via Cenisio, 50, (Milano)
Milano, Via Cenisio, 50, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9-13/15-19
Vernissage
24 Ottobre 2013, ore 18,30
Autore
Curatore