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Cesare Leonardi
Dopo l’architettura e il design, la fotografia e la scultura, Cesare Leonardi trascorre ultimamente molto tempo al cavalletto
Comunicato stampa
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Dopo l’architettura e il design, la fotografia e la scultura, Cesare Leonardi trascorre ultimamente molto tempo al cavalletto.
A dire il vero non ritratta proprio di una novità, né il percorso che ha portato a queste opere è così semplice. Con Cesare non lo è mai.
Ecco allora lo studio invaso da telai, spesso costruiti da lui stesso, da rotoli di tele dalla trama grossa, che Cesare tira e prepara personalmente; ecco gli stipi e gli scaffali riempirsi di pastelli e tubetti in quantità impressionante.
E’ in questo caos ordinato che Leonardi dipinge, in piedi davanti a non meno di tre tele alle quali lavora contemporaneamente.
Della copiosa produzione degli ultimi anni, questa mostra isola una serie dedicata alla pianta del fico d’india (opuntia ficus-indica), che Leonardi “indaga”, prendendola a spunto per questo nuovo capitolo della sua ricerca.
Il soggetto vero è infatti la luce, la luce che produce l’ombra, che tramuta il verde in giallo e poi in rosso, che appiattisce o dà corpo all’oggetto.
Così è sufficiente osservare e fotografare la stessa pianta da angolazioni anche di poco diverse, o in momenti diversi della giornata, per disporre di un “catalogo” fatto di oggetti diversi (le piante, le foto, i dipinti), oggetti unici e “finiti”, ma al tempo stesso parziali, pezzi di un universo in espansione.
Leonardi però non demorde: accetta la sfida e continua l’esplorazione, pezzo per pezzo, con un’energia che ha molto più in comune con la rabbia che con la disperazione.
In questa maniera la luce, elemento inconsistente e inafferrabile, prende corpo sui suoi quadri: il corpo del colore che lui continua a sovrapporre, in modo che quella precisa angolatura, quella precisa sfumatura, possano fermare quel preciso (e unico) momento.
La serialità, altra cifra stilistica di Cesare Leonardi, è quindi forse indizio della modestia di fondo di un artista coraggioso che vorrebbe borgesianamente rappresentare il mondo con il mondo stesso, che sa quanto ciò sia lontano dalla possibilità, ma che alla possibilità non rinuncia.
A dire il vero non ritratta proprio di una novità, né il percorso che ha portato a queste opere è così semplice. Con Cesare non lo è mai.
Ecco allora lo studio invaso da telai, spesso costruiti da lui stesso, da rotoli di tele dalla trama grossa, che Cesare tira e prepara personalmente; ecco gli stipi e gli scaffali riempirsi di pastelli e tubetti in quantità impressionante.
E’ in questo caos ordinato che Leonardi dipinge, in piedi davanti a non meno di tre tele alle quali lavora contemporaneamente.
Della copiosa produzione degli ultimi anni, questa mostra isola una serie dedicata alla pianta del fico d’india (opuntia ficus-indica), che Leonardi “indaga”, prendendola a spunto per questo nuovo capitolo della sua ricerca.
Il soggetto vero è infatti la luce, la luce che produce l’ombra, che tramuta il verde in giallo e poi in rosso, che appiattisce o dà corpo all’oggetto.
Così è sufficiente osservare e fotografare la stessa pianta da angolazioni anche di poco diverse, o in momenti diversi della giornata, per disporre di un “catalogo” fatto di oggetti diversi (le piante, le foto, i dipinti), oggetti unici e “finiti”, ma al tempo stesso parziali, pezzi di un universo in espansione.
Leonardi però non demorde: accetta la sfida e continua l’esplorazione, pezzo per pezzo, con un’energia che ha molto più in comune con la rabbia che con la disperazione.
In questa maniera la luce, elemento inconsistente e inafferrabile, prende corpo sui suoi quadri: il corpo del colore che lui continua a sovrapporre, in modo che quella precisa angolatura, quella precisa sfumatura, possano fermare quel preciso (e unico) momento.
La serialità, altra cifra stilistica di Cesare Leonardi, è quindi forse indizio della modestia di fondo di un artista coraggioso che vorrebbe borgesianamente rappresentare il mondo con il mondo stesso, che sa quanto ciò sia lontano dalla possibilità, ma che alla possibilità non rinuncia.
17
marzo 2007
Cesare Leonardi
Dal 17 marzo al 28 aprile 2007
arte contemporanea
Location
WEST VILLAGE GALLERY
Modena, Via De' Gavasseti, 241, (Modena)
Modena, Via De' Gavasseti, 241, (Modena)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30
Vernissage
17 Marzo 2007, ore 18
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