Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Chagall delle meraviglie
circa 150 opere dell’artista russo, tra dipinti, gouaches, disegni, sculture e incisioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Chagall delle meraviglie": il suggestivo titolo dell'esposizione trae spunto dal nome dato, in un famosissimo saggio, da Louis Argon, l'intransigente
teorico del Dadaismo e del Surrealismo che, per descrivere la lieve e meravigliosa poetica chagalliana non trova altro termine di paragone che la felice
atmosfera del "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare.
L'intendimento di questa importante retrospettiva che la città di Roma dedica a Chagall, è quella di rivisitare la sua intera opera ricca di rimandi,
influssi e anticipazioni rispetto all'arte futura, proprio perché Roma, luogo in cui per duemila anni culture diverse si sono susseguite e sovrapposte, è
forse la città più adatta a cogliere e a ritrovare nell'opera di Chagall quell'intrecciarsi di origini diverse, quella contaminazione tra differenti radici
storiche e culturali, quel mescolarsi tra religione ebraica e cristiana che caratterizza il cammino di arte e di vita del grande maestro.
Importanti musei di tutto il mondo partecipano alla mostra con il prestito di una serie di opere di grande impatto; tra gli altri, spiccano per qualità e
spessore il nucleo di opere provenienti dalla Russia, in particolare dalla Galleria Tretiakov di Mosca e dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, e
quello proveniente dalla Francia, con la partecipazione del Musée National d'Art et Culture Georges Pompidou di Parigi e del Musée National
Message Biblique Marc Chagall di Nizza.
La prima sezione della mostra illustra l'influsso che la tradizione figurativa delle icone, tipica della cultura ortodossa, ha su tutto il mondo figurativo di
Chagall. Il mondo ebraico e l'arte tradizionale russa costituiscono uno dei nuclei originari della poetica dell'artista. Nelle opere del periodo russo
ritroviamo la rappresentazione di quelle masse umane che popolano i funerali e le processioni di Repin e la grande scuola del Realismo russo; il
ricordo dell'artigianato russo traspare, inoltre, in quel colorato senso della decorazione all'origine dei suoi famosi mazzi di fiori. Sorgente meno nota
dell'ispirazione di Chagall è, invece, il mondo di vignette popolari russe denominate Lubok, ampiamente diffuse fra i ceti popolari durante tutto
l'Ottocento, in cui viene rappresentato in modo realistico, ma paradossale, un mondo fatto di animali parlanti, di personaggi che volano, di galli
cavalcati da fieri cavalieri. Lo stesso mondo che anima, come un circo fatato, le opere di Chagall.
"Vitebsk era la terra che aveva nutrito le radici della mia arte, ma la mia arte aveva bisogno di Parigi così come un albero dell'acqua. Non avevo
nessun altro motivo per abbandonare la mia patria ed io credo di esserle rimasto sempre fedele nella mia pittura". Nel 1910, giunto a Parigi, Chagall si
stabilisce inizialmente a Montmartre, conosce l'arte di Gauguin e Van Gogh, rimane fortemente impressionato dai lavori di Matisse, scopre gli antichi
maestri e nel 1911-12 conosce Soutine, ebreo orientale come lui. Giunge a contatto con il Cubismo attraverso Robert Delaunay. Entrambi non
condividono lo sguardo analitico per le cose proprio dei cubisti: per i due artisti con il linguaggio cubista si poteva esprimere la magia del mondo, la vita
segreta delle cose trasponendo in reticoli geometrici quanto immaginato. Chagall difende un'altra concezione dell'arte: quella dell'assoluta libertà
creativa e del gioco disinvolto dell'immaginazione.
"La tendenza di carattere scientifico non è felice per l'arte… L'arte mi sembra essere soprattutto uno stato d'animo." E così le opere di Chagall si
popolano di visioni fantasmagoriche, voli nell'aria di corpi ed oggetti - una donna, un toro, una mucca, due innamorati, un gallo - che risentono del
mondo fantastico dell'infanzia, del mondo incantato e colorato delle favole russe e del volo circolare sperimentato da Delaunay. Basti osservare gli oli
su tela Sopra la città (1914-1918), Amanti in rosa (1916) e Amanti in blu (1914). Importante anche il rapporto con altre correnti d'avanguardia a lui
contemporanee, il Surrealismo, il Primitivismo, il Costuttivismo, l'Espressionismo in Germania.
Tra il 1914 e il 1923 è nuovamente in Russia. Innamoratissimo, sposa Bella e, nove mesi dopo, ha una figlia. "Bastava che aprissi la finestra della
stanza e subito entravano d'impeto, insieme a lei, l'azzurro, l'amore e i fiori". Sono anni sereni turbati solo dal vento impetuoso della Rivoluzione
d'Ottobre. Nel '20 lascia Vitebsk per stabilirsi a Mosca in condizioni di estrema povertà ma, tornato in Francia nel 1923, vede realizzarsi le sue
speranze. La serena naturalezza dei quadri di quegli anni è un riflesso della mancanza di preoccupazioni esistenziali. Un'atmosfera magica intride le sue
opere, i quadri si popolano di scene naturali, di fiori, di paesaggi tipicamente mediterranei, resi grazie al potere espressivo del colore, di una materia
pittorica brillante. I colori si fanno lucidi e teneri, le pennellate liquide e sottili, lo sfumato morbido e arioso. Si mette a lavorare a complessi cicli
grafici. Splendida la serie delle acqueforti raffiguranti le Anime morte di Gogol mentre agli anni berlinesi risale la sua Autobiografia riproposta
eccezionalmente in mostra.
Nel 1933- 1941 lo stato d'animo si incupisce. A causa della drammatica ascesa del nazismo, si rafforza in questi anni il legame dell'artista con le sue
origini giudaiche. Il mondo ebraico di Chagall, impersonato nella figura mitica dell'ebreo errante, viene ampiamente descritto in mostra attraverso una
serie importante di dipinti, oltre che da una raccolta di poesie dell'artista. Emblematico l'olio su cartone raffigurante L'ebreo rosso del 1915.
Sbarca in America il 23 giugno del 1941, lo stesso giorno in cui i tedeschi invadono il suo paese natale. Chagall rimane anche in questi anni il cronista
delle meraviglie; nelle sue opere domina una fiabesca fantasmagoria dove nelle pance delle cavalle si vedono embrioni, i violinisti suonano sui tetti, le
isbe russe sono dipinte all'inverso, le mucche volano nell'aria, gli innamorati si abbracciano tra le nuvole; il tutto sempre con una logica. "E' libero
soltanto quel cuore cha ha una sua logica e una sua ragione". Anche la figura del violinista che tante volte ricorre in Chagall è un eroe lirico collegato
alla sua vagheggiata infanzia: ispirato da un zio di nome Nuche che suonava il violino durante le feste familiari, assurge a simbolo del mondo artistico.
Si veda, ad esempio, Liberazione (1937-1952) e Il carnevale notturno, olio su tela del 1963.
Finita la guerra, la pittura di Chagall si libera dalla notturna oppressione del momento precedente e torna a colorarsi di fantastiche creature alate,
giocolieri, acrobati. Tornato in Francia, la sua opera è sempre un volo acrobatico tra sogno e realtà. Ma nell'opera tarda, alla tradizione
giudaico-ortodossa e al folclore russo si aggiungono motivi della mitologia greca e cristiana. "Io sono un mistico. Io non vado in chiesa o in sinagoga.
Per me lavorare è pregare." Il suo Museo del Messaggio Biblico è fondato come un tempio d'amore. "L'amore per tutto il mondo è la cosa più
importante, come pure la libertà. Quando perdi la libertà perdi l'amore".
Una ricca sezione della mostra, dedicata alla raffigurazione dei motivi religiosi, fa scoprire uno Chagall che passa senza evidenti distinzioni, dalla
tradizionale iconografia ebraica - la rappresentazione di rabbini e sinagoghe - a quella biblica e a quella cristiana, avendo l'ardire di raffigurare, nel
famosissimo trittico della Crocifissione, un Cristo vestito dei tradizionali abiti ebraici. Esposta per la prima volta la serie completa delle incisioni della
Bibbia.
teorico del Dadaismo e del Surrealismo che, per descrivere la lieve e meravigliosa poetica chagalliana non trova altro termine di paragone che la felice
atmosfera del "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare.
L'intendimento di questa importante retrospettiva che la città di Roma dedica a Chagall, è quella di rivisitare la sua intera opera ricca di rimandi,
influssi e anticipazioni rispetto all'arte futura, proprio perché Roma, luogo in cui per duemila anni culture diverse si sono susseguite e sovrapposte, è
forse la città più adatta a cogliere e a ritrovare nell'opera di Chagall quell'intrecciarsi di origini diverse, quella contaminazione tra differenti radici
storiche e culturali, quel mescolarsi tra religione ebraica e cristiana che caratterizza il cammino di arte e di vita del grande maestro.
Importanti musei di tutto il mondo partecipano alla mostra con il prestito di una serie di opere di grande impatto; tra gli altri, spiccano per qualità e
spessore il nucleo di opere provenienti dalla Russia, in particolare dalla Galleria Tretiakov di Mosca e dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, e
quello proveniente dalla Francia, con la partecipazione del Musée National d'Art et Culture Georges Pompidou di Parigi e del Musée National
Message Biblique Marc Chagall di Nizza.
La prima sezione della mostra illustra l'influsso che la tradizione figurativa delle icone, tipica della cultura ortodossa, ha su tutto il mondo figurativo di
Chagall. Il mondo ebraico e l'arte tradizionale russa costituiscono uno dei nuclei originari della poetica dell'artista. Nelle opere del periodo russo
ritroviamo la rappresentazione di quelle masse umane che popolano i funerali e le processioni di Repin e la grande scuola del Realismo russo; il
ricordo dell'artigianato russo traspare, inoltre, in quel colorato senso della decorazione all'origine dei suoi famosi mazzi di fiori. Sorgente meno nota
dell'ispirazione di Chagall è, invece, il mondo di vignette popolari russe denominate Lubok, ampiamente diffuse fra i ceti popolari durante tutto
l'Ottocento, in cui viene rappresentato in modo realistico, ma paradossale, un mondo fatto di animali parlanti, di personaggi che volano, di galli
cavalcati da fieri cavalieri. Lo stesso mondo che anima, come un circo fatato, le opere di Chagall.
"Vitebsk era la terra che aveva nutrito le radici della mia arte, ma la mia arte aveva bisogno di Parigi così come un albero dell'acqua. Non avevo
nessun altro motivo per abbandonare la mia patria ed io credo di esserle rimasto sempre fedele nella mia pittura". Nel 1910, giunto a Parigi, Chagall si
stabilisce inizialmente a Montmartre, conosce l'arte di Gauguin e Van Gogh, rimane fortemente impressionato dai lavori di Matisse, scopre gli antichi
maestri e nel 1911-12 conosce Soutine, ebreo orientale come lui. Giunge a contatto con il Cubismo attraverso Robert Delaunay. Entrambi non
condividono lo sguardo analitico per le cose proprio dei cubisti: per i due artisti con il linguaggio cubista si poteva esprimere la magia del mondo, la vita
segreta delle cose trasponendo in reticoli geometrici quanto immaginato. Chagall difende un'altra concezione dell'arte: quella dell'assoluta libertà
creativa e del gioco disinvolto dell'immaginazione.
"La tendenza di carattere scientifico non è felice per l'arte… L'arte mi sembra essere soprattutto uno stato d'animo." E così le opere di Chagall si
popolano di visioni fantasmagoriche, voli nell'aria di corpi ed oggetti - una donna, un toro, una mucca, due innamorati, un gallo - che risentono del
mondo fantastico dell'infanzia, del mondo incantato e colorato delle favole russe e del volo circolare sperimentato da Delaunay. Basti osservare gli oli
su tela Sopra la città (1914-1918), Amanti in rosa (1916) e Amanti in blu (1914). Importante anche il rapporto con altre correnti d'avanguardia a lui
contemporanee, il Surrealismo, il Primitivismo, il Costuttivismo, l'Espressionismo in Germania.
Tra il 1914 e il 1923 è nuovamente in Russia. Innamoratissimo, sposa Bella e, nove mesi dopo, ha una figlia. "Bastava che aprissi la finestra della
stanza e subito entravano d'impeto, insieme a lei, l'azzurro, l'amore e i fiori". Sono anni sereni turbati solo dal vento impetuoso della Rivoluzione
d'Ottobre. Nel '20 lascia Vitebsk per stabilirsi a Mosca in condizioni di estrema povertà ma, tornato in Francia nel 1923, vede realizzarsi le sue
speranze. La serena naturalezza dei quadri di quegli anni è un riflesso della mancanza di preoccupazioni esistenziali. Un'atmosfera magica intride le sue
opere, i quadri si popolano di scene naturali, di fiori, di paesaggi tipicamente mediterranei, resi grazie al potere espressivo del colore, di una materia
pittorica brillante. I colori si fanno lucidi e teneri, le pennellate liquide e sottili, lo sfumato morbido e arioso. Si mette a lavorare a complessi cicli
grafici. Splendida la serie delle acqueforti raffiguranti le Anime morte di Gogol mentre agli anni berlinesi risale la sua Autobiografia riproposta
eccezionalmente in mostra.
Nel 1933- 1941 lo stato d'animo si incupisce. A causa della drammatica ascesa del nazismo, si rafforza in questi anni il legame dell'artista con le sue
origini giudaiche. Il mondo ebraico di Chagall, impersonato nella figura mitica dell'ebreo errante, viene ampiamente descritto in mostra attraverso una
serie importante di dipinti, oltre che da una raccolta di poesie dell'artista. Emblematico l'olio su cartone raffigurante L'ebreo rosso del 1915.
Sbarca in America il 23 giugno del 1941, lo stesso giorno in cui i tedeschi invadono il suo paese natale. Chagall rimane anche in questi anni il cronista
delle meraviglie; nelle sue opere domina una fiabesca fantasmagoria dove nelle pance delle cavalle si vedono embrioni, i violinisti suonano sui tetti, le
isbe russe sono dipinte all'inverso, le mucche volano nell'aria, gli innamorati si abbracciano tra le nuvole; il tutto sempre con una logica. "E' libero
soltanto quel cuore cha ha una sua logica e una sua ragione". Anche la figura del violinista che tante volte ricorre in Chagall è un eroe lirico collegato
alla sua vagheggiata infanzia: ispirato da un zio di nome Nuche che suonava il violino durante le feste familiari, assurge a simbolo del mondo artistico.
Si veda, ad esempio, Liberazione (1937-1952) e Il carnevale notturno, olio su tela del 1963.
Finita la guerra, la pittura di Chagall si libera dalla notturna oppressione del momento precedente e torna a colorarsi di fantastiche creature alate,
giocolieri, acrobati. Tornato in Francia, la sua opera è sempre un volo acrobatico tra sogno e realtà. Ma nell'opera tarda, alla tradizione
giudaico-ortodossa e al folclore russo si aggiungono motivi della mitologia greca e cristiana. "Io sono un mistico. Io non vado in chiesa o in sinagoga.
Per me lavorare è pregare." Il suo Museo del Messaggio Biblico è fondato come un tempio d'amore. "L'amore per tutto il mondo è la cosa più
importante, come pure la libertà. Quando perdi la libertà perdi l'amore".
Una ricca sezione della mostra, dedicata alla raffigurazione dei motivi religiosi, fa scoprire uno Chagall che passa senza evidenti distinzioni, dalla
tradizionale iconografia ebraica - la rappresentazione di rabbini e sinagoghe - a quella biblica e a quella cristiana, avendo l'ardire di raffigurare, nel
famosissimo trittico della Crocifissione, un Cristo vestito dei tradizionali abiti ebraici. Esposta per la prima volta la serie completa delle incisioni della
Bibbia.
08
marzo 2007
Chagall delle meraviglie
Dall'otto marzo al primo luglio 2007
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEL VITTORIANO
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Biglietti
€ 10,00 intero; € 7,50 ridotto
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì 9.30 -19.30; venerdì e sabato 9.30 - 23.30; domenica 9.30 - 20.30
Vernissage
8 Marzo 2007, ore 11.30 su invito
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
NOVELLA MIRRI
Ufficio stampa
COMUNICAREORGANIZZANDO
Autore
Curatore