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CHAIN REACTION (CAP.1). L’appeso, la sospensione, still life
Attraverso la formazione di legami creativi, uno stato attivo diventa principio che dà vita ad una mostra-performance. Nasce Chain Reaction ovvero una catena di re-azioni ad una sollecitazione e non semplicemente un sillogismo causa-effetto. È l’alchimia dello stimolo a generare un percorso che si snoda attraverso una mappa redatta a posteriori, oltre che mediante un processo di percezione/rielaborazione da parte dell’individuo in un network.
Comunicato stampa
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Non è la scissione dei singoli processi che porta al risultato, ma il fenomeno nel suo complesso.
Attraverso la formazione di legami creativi, uno stato attivo diventa principio che dà vita ad una mostra-performance. Nasce Chain Reaction ovvero una catena di re-azioni ad una sollecitazione e non semplicemente un sillogismo causa-effetto. È l’alchimia dello stimolo a generare un percorso che si snoda attraverso una mappa redatta a posteriori, oltre che mediante un processo di percezione/rielaborazione da parte dell’individuo in un network.
Quattro artisti si legano in un gioco di assonanze e rimandi.
Ogni artista chiama l’altro in un sistema di corrispondenze e scelte.
Gianni Moretti, Devis Venturelli, Dacia Manto, Lorenza Boisi sono gli anelli di una catena di stimolo incontrollato e di reazione incontrollabile.
Il tema innescato dal primo artista si è così diffuso in un itinerario libero da mete, movimentato da traiettorie non univoche ed emozionali nel mondo concettuale degli altri tre. Ognuno ha agito con la propria sensibilità, l’ha espressa e ha scelto il suo continuatore.
L’open project ha assunto una forma.
Si intercetta la maglia di una catena di quattro naturali risposte ad una sollecitazione, la cui traccia potrebbe incessantemente continuare: l’appeso, la sospensione, still life. Infine, Fabio Carnaghi è colui che osserva le reazioni e identifica il fenomeno.
Non è un’esperienza comportamentale, ma una semplice reazione di libertà, di sensibilità e di condivisione. Una dinamica in cui non fa specie l’eccezione o l’anomalia, previste nella loro imprevedibilità.
Attraverso la formazione di legami creativi, uno stato attivo diventa principio che dà vita ad una mostra-performance. Nasce Chain Reaction ovvero una catena di re-azioni ad una sollecitazione e non semplicemente un sillogismo causa-effetto. È l’alchimia dello stimolo a generare un percorso che si snoda attraverso una mappa redatta a posteriori, oltre che mediante un processo di percezione/rielaborazione da parte dell’individuo in un network.
Quattro artisti si legano in un gioco di assonanze e rimandi.
Ogni artista chiama l’altro in un sistema di corrispondenze e scelte.
Gianni Moretti, Devis Venturelli, Dacia Manto, Lorenza Boisi sono gli anelli di una catena di stimolo incontrollato e di reazione incontrollabile.
Il tema innescato dal primo artista si è così diffuso in un itinerario libero da mete, movimentato da traiettorie non univoche ed emozionali nel mondo concettuale degli altri tre. Ognuno ha agito con la propria sensibilità, l’ha espressa e ha scelto il suo continuatore.
L’open project ha assunto una forma.
Si intercetta la maglia di una catena di quattro naturali risposte ad una sollecitazione, la cui traccia potrebbe incessantemente continuare: l’appeso, la sospensione, still life. Infine, Fabio Carnaghi è colui che osserva le reazioni e identifica il fenomeno.
Non è un’esperienza comportamentale, ma una semplice reazione di libertà, di sensibilità e di condivisione. Una dinamica in cui non fa specie l’eccezione o l’anomalia, previste nella loro imprevedibilità.
20
gennaio 2012
CHAIN REACTION (CAP.1). L’appeso, la sospensione, still life
Dal 20 gennaio al 18 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
ARTCORE
Bari, Via De Rossi, 94, (Bari)
Bari, Via De Rossi, 94, (Bari)
Vernissage
20 Gennaio 2012, ore 19.00
Sito web
www.scatolabianca.com
Autore
Curatore