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Charles Avery – It Thinks
In occasione della sua seconda personale, Charles Avery presenta un progetto costituito da sette disegni di grande formato e due sculture.
Comunicato stampa
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I disegni in mostra si discostano dai lavori abituali di Avery: non vengono ritratte figure allampanate concentrate in altisonanti conversazioni filosofiche o personaggi di un racconto, ma territori infiniti e lande abitate da una strana creatura.
Pur essendo evidente l'interesse per il mito ed il racconto che contraddistingue l'opera di Avery, questi lavori sono meno narrativi, ma straordinariamente evocativi e lirici.
I settte disegni si avvicendano sui muri pitturati di grigio, come finestre su un altro mondo. Sono paesaggi simili ad un sogno dove regnano piramidi alte come montagne e alberi stilizzati.
La gamma dei colori è essenziale e lascia intravedere il rigore e l'abilità del tratto.
I paesaggi, così come le sculture, sono scanditi da magistrali rapporti prospettici e matematici.
Le sculture sono simili a tavoli. Il ripiano viene tagliato a metà grazie all'inserimento di uno specchio che riflette gli oggetti – un due di acciaio e una vasca con dei pesci neri.
L'apparente rigidità, dettata dai rapporti tra i volumi, si capovolge grazie al riflesso degli specchi, conferendo alla scultura movimento e la sensazione di uno spazio illimitabile.
Combinazione tra superfici, linee e punti, la matematica di Charles Avery è pura poesia. È la porta per l'infinito dove non c'è inizio e quindi non c'è fine, lontano da una organizzazione sistematica e sterili calcoli.
E' una geometria fantastica e ironica, è un gioco tra tracciati di precisione e linee leggere e incorporee.
Charles Avery vive e lavora a Londra e a Roma.
Pur essendo evidente l'interesse per il mito ed il racconto che contraddistingue l'opera di Avery, questi lavori sono meno narrativi, ma straordinariamente evocativi e lirici.
I settte disegni si avvicendano sui muri pitturati di grigio, come finestre su un altro mondo. Sono paesaggi simili ad un sogno dove regnano piramidi alte come montagne e alberi stilizzati.
La gamma dei colori è essenziale e lascia intravedere il rigore e l'abilità del tratto.
I paesaggi, così come le sculture, sono scanditi da magistrali rapporti prospettici e matematici.
Le sculture sono simili a tavoli. Il ripiano viene tagliato a metà grazie all'inserimento di uno specchio che riflette gli oggetti – un due di acciaio e una vasca con dei pesci neri.
L'apparente rigidità, dettata dai rapporti tra i volumi, si capovolge grazie al riflesso degli specchi, conferendo alla scultura movimento e la sensazione di uno spazio illimitabile.
Combinazione tra superfici, linee e punti, la matematica di Charles Avery è pura poesia. È la porta per l'infinito dove non c'è inizio e quindi non c'è fine, lontano da una organizzazione sistematica e sterili calcoli.
E' una geometria fantastica e ironica, è un gioco tra tracciati di precisione e linee leggere e incorporee.
Charles Avery vive e lavora a Londra e a Roma.
18
marzo 2004
Charles Avery – It Thinks
Dal 18 marzo al 30 aprile 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA SONIA ROSSO
Torino, Via Giulia Di Barolo, 11H, (Torino)
Torino, Via Giulia Di Barolo, 11H, (Torino)
Vernissage
18 Marzo 2004, ore 19.00