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Che cos’é la scultura moderna?
La mostra riprende il titolo dalla storica rassegna “Qu’est-ce que la sculpture moderne?”, Centre Pompidou, Parigi 1986.
Curata da Luca Beatrice, annovera artisti dalla fama già consolidata e giovani tra i più in voga del momento, alcuni dei quali presenti al Padiglione Italia della Biennale.
Comunicato stampa
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La mostra, che riprende il titolo dalla storica rassegna “Qu’est-ce que la sculpture moderne?”, Centre Pompidou, Parigi 1986, presenta un’accurata ricerca di opere rappresentative del lavoro di otto artisti italiani che lavorano attorno al concetto di scultura figurativa contempoanea senza scivolare nel cliché o nel gusto retrò: Giuseppe Bergomi (Brescia 1953), Valerio Berruti (Alba 1978), Nicola Bolla (Saluzzo 1963), Aron Demetz (Vipiteno 1972), Michelangelo Galliani (Montecchio Emilia 1975), Nicola Samorì (Forlì 1977) ,Willy Verginer (Bressanone 1957) e Fabio Viale (Cuneo 1975).
Una ricognizione tutta italiana, attenta sì alle nuove tendenze ma anche alle perizie manuali così intrinseche nella tradizione scultorea del nostro Paese. La sede, quella della città di Pietrasanta, nota per la grande scuola di scultura e come luogo prescelto da tanti artisti per vivere e lavorare, rappresenta una sfida e al contempo una necessità per la Galleria Marcorossi-Spiralearte che fino ad ora si è sempre dedicata alla pittura.
Protagonisti delle opere in mostra sono i diversi materiali utilizzati dagli artisti.
Il marmo, declinato in modo più classico ma affatto banale da Michelangelo Galliani nei suoi volti non finiti e nelle opere di Fabio Viale, dove da materiale antico assume sembianze nuove, irriconoscibile diventa leggero come il polistirolo o la carta. Il legno, grezzo e profumato di resina, quello delle figure e dei volti di Aron Demetz che hanno perso la loro virginale purezza e quello virtuosamente trattato e concettualmente dipinto da Willy Verginer.
Il cemento grezzo dei bambini e delle formelle di Valerio Berruti, la classica fusione in bronzo di Giuseppe Bergomi, per arrivare all’uso delle carte da gioco utilizzate da Nicola Bolla per realizzare le opere presenti in mostra, mai pubblicate in un catalogo prima d’ora, tra le quali una Vanitas, quattro teschi con i quattro semi delle carte esposte su un tavolo da gioco in un’ironica installazione. Infine Nicola Samorì che utilizza gesso e cera per declinare uno stesso modello ereditato dalla figurazione classica rianimandolo per quattro volte in modi e forme imprevedibili.
.
Giuseppe Bergomi , nato a Brescia nel 1953, diplomato a Brera, ha rapporti con le più importanti gallerie italiane e straniere e il consenso della critica più prestigiosa. Nel 2005 ha esposto nel Chiostro del Bramante a Roma una grande personale con oltre 60 opere.
Valerio Berruti, nato nel 1977 ad Alba, vive e lavora a Verduno. Il suo lavoro è conosciuto a livello nazionale ed internazionale, artista poliedrico, espone una video animazione al Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
Nicola Bolla, nato a Saluzzo nel 1963 da oltre 20 anni lavora in America e in Italia è noto per le sue Vanitas in Swarovsky, presente al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia.
Aron Demetz, nato a Vipiteno nel 1972 lavora e vive a Selva di Val Gardena ha esposto nel 2008 al Pac di Milano ed è presente al Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
Nicola Samorì, nato a Forlì nel 1977, vive e lavora a Bagnacavallo. Diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2000 studia scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Berlino e nel 2002 vince il Premio Giorgio Morandi per l'incisione. Espone sia in Italia che all'estero.
Willy Verginer, nato nel 1957 a Bressanone, vive e lavora a Ortisei in Val Gardena, hanno scritto testi per le sue mostre Danilo Eccher, Alberto Zanchetta, Vittoria Coen e Luca Beatrice.
Fabio Viale, nato a Cuneo nel 1975 vive e lavora a Torino è presente in importanti collezioni in Italia e all’estero.
Michelangelo Galliani, nato nel 1975 a Montecchio Emilia dove vive e lavora. Si è diplomato presso l’Accademia di Berre Arti di Carrara, figlio d’arte.
Una ricognizione tutta italiana, attenta sì alle nuove tendenze ma anche alle perizie manuali così intrinseche nella tradizione scultorea del nostro Paese. La sede, quella della città di Pietrasanta, nota per la grande scuola di scultura e come luogo prescelto da tanti artisti per vivere e lavorare, rappresenta una sfida e al contempo una necessità per la Galleria Marcorossi-Spiralearte che fino ad ora si è sempre dedicata alla pittura.
Protagonisti delle opere in mostra sono i diversi materiali utilizzati dagli artisti.
Il marmo, declinato in modo più classico ma affatto banale da Michelangelo Galliani nei suoi volti non finiti e nelle opere di Fabio Viale, dove da materiale antico assume sembianze nuove, irriconoscibile diventa leggero come il polistirolo o la carta. Il legno, grezzo e profumato di resina, quello delle figure e dei volti di Aron Demetz che hanno perso la loro virginale purezza e quello virtuosamente trattato e concettualmente dipinto da Willy Verginer.
Il cemento grezzo dei bambini e delle formelle di Valerio Berruti, la classica fusione in bronzo di Giuseppe Bergomi, per arrivare all’uso delle carte da gioco utilizzate da Nicola Bolla per realizzare le opere presenti in mostra, mai pubblicate in un catalogo prima d’ora, tra le quali una Vanitas, quattro teschi con i quattro semi delle carte esposte su un tavolo da gioco in un’ironica installazione. Infine Nicola Samorì che utilizza gesso e cera per declinare uno stesso modello ereditato dalla figurazione classica rianimandolo per quattro volte in modi e forme imprevedibili.
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Giuseppe Bergomi , nato a Brescia nel 1953, diplomato a Brera, ha rapporti con le più importanti gallerie italiane e straniere e il consenso della critica più prestigiosa. Nel 2005 ha esposto nel Chiostro del Bramante a Roma una grande personale con oltre 60 opere.
Valerio Berruti, nato nel 1977 ad Alba, vive e lavora a Verduno. Il suo lavoro è conosciuto a livello nazionale ed internazionale, artista poliedrico, espone una video animazione al Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
Nicola Bolla, nato a Saluzzo nel 1963 da oltre 20 anni lavora in America e in Italia è noto per le sue Vanitas in Swarovsky, presente al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia.
Aron Demetz, nato a Vipiteno nel 1972 lavora e vive a Selva di Val Gardena ha esposto nel 2008 al Pac di Milano ed è presente al Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
Nicola Samorì, nato a Forlì nel 1977, vive e lavora a Bagnacavallo. Diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2000 studia scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Berlino e nel 2002 vince il Premio Giorgio Morandi per l'incisione. Espone sia in Italia che all'estero.
Willy Verginer, nato nel 1957 a Bressanone, vive e lavora a Ortisei in Val Gardena, hanno scritto testi per le sue mostre Danilo Eccher, Alberto Zanchetta, Vittoria Coen e Luca Beatrice.
Fabio Viale, nato a Cuneo nel 1975 vive e lavora a Torino è presente in importanti collezioni in Italia e all’estero.
Michelangelo Galliani, nato nel 1975 a Montecchio Emilia dove vive e lavora. Si è diplomato presso l’Accademia di Berre Arti di Carrara, figlio d’arte.
22
agosto 2009
Che cos’é la scultura moderna?
Dal 22 agosto al 20 settembre 2009
arte contemporanea
Location
MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 11.00-13.00/ 18.00-00.30
Vernissage
22 Agosto 2009, ore 19.00
Autore
Curatore