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Cheap Street Poster Art Festival
Giunto quest’anno alla sua seconda edizione, torna a Bologna Cheap, il festival interamente dedicato alla street art su carta che porta avanti un progetto di rigenerazione urbana degli spazi comuni attraverso una delle forme di public art più innovative e vitali degli ultimi anni: la street poster art, appunto. Più nello specifico, le zone coinvolte saranno i quartieri San Vitale, San Donato, Porto e Navile; qui muri di grandi dimensioni di proprietà comune verranno rigenerati grazie agli interventi degli artisti
Comunicato stampa
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Giunto quest’anno alla sua seconda edizione, dall’1 al 10 maggio 2014 torna a Bologna Cheap, il festival interamente dedicato alla street art su carta che porta avanti un progetto di rigenerazione urbana degli spazi comuni attraverso una delle forme di public art più innovative e vitali degli ultimi anni: la street poster art, appunto.
Realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna, fin dal suo esordio Cheap ha infatti scelto di intervenire creativamente sulle periferie cittadine, coinvolgendo attivamente le Amministrazioni Locali nella ricerca di spazi di proprietà collettiva che diventano così la base d’intervento per la realizzazione di progetti site specific ad opera di street artist italiani e internazionali, invitati direttamente dall'Organizzazione del festival.
In parallelo, Cheap si caratterizza per l’apertura ad autori non esclusivamente provenienti dall’ambito della street art: illustratori, fotografi e grafici sono infatti coinvolti attraverso una Open Call e invitati a misurarsi con una forma d’arte che coinvolge in effetti diversi linguaggi espressivi, trovando poi nel contesto urbano la sua naturale collocazione.
Se la struttura articolata su due piani paralleli ma complementari (artisti “guest” vs Open Call) viene mantenuta inalterata rispetto allo scorso anno, ciò che distingue l'edizione 2014 risiede nell'innesto in seno al festival di un secondo progetto, che si caratterizza per peculiarità proprie: Cheap Green.
Incentrato nello specifico su tutte le sfaccettature connesse alla sempre più attuale tematica del “verde”, Cheap Green sceglie infatti come area di intervento il centro storico anziché le periferie cittadine, operando nello specifico, piuttosto che direttamente sui muri, sulle bacheche affissive di proprietà comune, un tempo utilizzate per l'affissione degli avvisi pubblici e ormai da molti anni dismesse.
Realizzato con il sostegno del Comune di Bologna, Cheap Green è suddiviso in due fasi. La prima, che si è svolta a marzo con gli interventi degli street artist Paper Resistance (http://www.paper-resistance.org/) e SZ ZS (http://cargocollective.com/szzs/) ha rappresentato una vera e propria anteprima di Cheap. La seconda, che si svolgerà in contemporanea al festival stesso, ne diventerà parte integrante. Ne accoglierà infatti in tutto e per tutto la struttura – comprendendo quindi sia l'intervento di un artista guest che l'affissione delle opere selezionate attraverso la Open Call – discostandosi per due soli aspetti: il rispetto della tematica “green” e i luoghi di affissione, che saranno anche in questa seconda tranche del progetto le bacheche affissive entro mura.
Gli artisti “guest”: Lucamaleonte, Orticanoodles, Hyuro, L.E.T e Martina Merlini
Meno “residenziale” della zona a sud del centro città, l'ampia area periferica di Bologna nord rappresenterà il cuore pulsante del festival. Proprio qui, infatti, si collocano i quattro quartieri in cui si concentreranno gli interventi site specific dei cosiddetti “artisti guest”, ossia di quegli autori scelti dall'organizzazione del festival per il fatto di utilizzare la street art come principale linguaggio espressivo nella propria produzione artistica.
Più nello specifico, le zone coinvolte saranno i quartieri San Vitale, San Donato, Porto e Navile; qui,dall'1 al 10 maggio 2014, muri di grandi dimensioni di proprietà comune verranno rigenerati grazie agli interventi di Lucamaleonte, Orticanoodles, Hyuro, L.E.T e Martina Merlini.
Tre italiani e due internazionali, i cinque street artist interverranno sui muri mettendo al centro dei loro progetti site specific l'utilizzo del supporto carta, che verrà tuttavia interpretato da ciascuno in base alle proprie peculiarità linguistiche, dando così uno spaccato significativo – anche se non esaustivo – dellediverse tecniche che afferiscono alla street poster art.
Ad inaugurare la serie di interventi previsti per il festival saranno tre degli autori invitati dall'organizzazione, che cominceranno a lavorare negli spazi urbani a partire dall'1 maggio: Lucamaleonte, Hyuro e Martina Merlini.
Lucamaleonte
Tra i maestri indiscussi dello stencil e con un background che poggia su solide basi di storia dell'arte e di pratica del restauro, Lucamaleonte (https://www.flickr.com/photos/lucamaleonte/) è attivo nell'ambito della street art a partire dal 2001, quando inizia ad intervenire nello spazio urbano utilizzando in prima battuta poster e stickers.
Caratterizzato da una forte ricerca della perfezione formale, la cifra distintiva della sua intera produzione risiede nella raffinata capacità di sintesi tra contemporaneità da un lato e linguaggi e segni che appartengono alla tradizione storico-artistica italiana dall'altro. In questo modo, elementi prelevati dall'antichità classica, piuttosto che immagini provenienti da rari libri di anatomia, botanica e scienze naturali vengono rielaborati in composizioni dal forte impatto grafico e simbolico.
Se l'immaginario da cui vengono distillati e ricomposti i soggetti dei suoi lavori rappresenta certamente uno dei tratti peculiari più evidenti, altrettanto distintiva è l'attenzione finissima al dettaglio, che Lucamaleonte persegue fino ad ottenere una resa sorprendentemente fotografica grazie ad un uso magistrale della tecnica dello stencil, che fa da vero e proprio fondamento del suo linguaggio.
Nell'ambito di Cheap Festival, Lucamaleonte lavorerà su un muro di gradi dimensioni collocato in via Ottavio Mascherino, all'incrocio tra via Donato Creti e via Stalingrado.
Hyuro
Artista argentina che vive e lavora a Valencia, Hyuro (http://www.hyuro.es/) è tra le più interessanti autrici dell'attuale panorama internazionale della street art, nonostante sia approdata alla produzione artistica negli spazi urbani solo in anni recenti.
Proveniente da un percorso imperniato sulle fine arts, che continua a portare avanti in parallelo attraverso il disegno su carta, il suo stile è contraddistinto da un raffinato minimalismo, che fa ampio ricorso a palette di colori estremamente ridotte e compattamente coerenti, spesso su sfondo bianco.
Dal punto di vista tematico, la sua intera parabola artistica è percorsa da un delicato ma fermo spirito critico che si sofferma in particolare sull'identità femminile, parte per il tutto nello stimolare riflessioni più ampie sulla società contemporanea.
Hyuro è l'unica artista tra i cinque guest del festival a far parte del progetto Cheap Green. Per questa ragione, il lavoro che realizzerà sui 43 pannelli installati sul muro di cinta dell'autostazione (viale Masini) avrà come tema il verde.
Martina Merlini
Bolognese d'origine e più giovane artista invitata dall'organizzazione del festival, il percorso di Martina Merlini (http://www.martinamerlini.com/) si è snodato multiformemente, nel corso degli anni, nel solco dell'esplorazione, coinvolgendo una pluralità di tecniche, materiali e supporti che convergono nella ricerca di un equilibrio formale delicatamente costruito sull'armonia di elementi astratti e geometrici.
Sempre più spesso impegnata nell'ambito della street art, in occasione del festival Martina lavorerà invia Zago, strada sottostante il trafficato ponte di via Stalingrado che costituisce una delle principali arterie della città.
Coerentemente con la sua ricerca artistica attuale, che si configura come un tentativo di ampliare il concetto di texture proprio della resa xilografica attraverso l'utilizzo di altre tecniche, la Merlini lavorerà prendendo come base grandi poster, che verranno frammentati attraverso la tecnica dello strappo e giustapposti, alternati a macchie di colore, in modo da ottenere un impatto visivo fortemente materico.
L'apparente casualità della trama costruita dalla combinazione di questi elementi primari verrà tuttavia contrastata da una forza di segno opposto, costituita da forme geometriche o da pattern ben delimitati che la conterranno, in grado di controllarla senza tuttavia sopraffarla, in un gioco di equilibri dinamici.
Orticanoodles
A partire dal 3 maggio comincerà a prendere forma anche il progetto che gli Orticanoodles (http://www.orticanoodles.com) hanno pensato per il Pilastro (via Casini), zona compresa all’interno del Quartiere San Donato.
Anch’esso eccezionale interprete della stencil art, il duo milanese comincia ad agire nel 2004, utilizzando prevalentemente stickers e paste up. Ben presto, nel laboratorio del quartiere Ortica da cui prendono il nome, cominciano ad essere realizzati i primi stencil tagliati a mano, che segnano così un’evoluzione nel linguaggio che si accompagna a nuove modalità di relazione con lo spazio urbano.
Di fronte alla saturazione dell’orizzonte cittadino causata dalla presenza pervasiva della pubblicità, gli Orticanoodles reagiscono infatti rispondendo con le stesse modalità di ripetizione e proliferazione del messaggio proprie dell’advertising, arrivando a realizzare vere e proprie anticampagne di affissione il cui impatto è ulteriormente rafforzato dall’utilizzo dei codici peculiari del linguaggio della pop art.
La loro produzione più recente, articolata su una collezione di ritratti di leader, celebrità e artisti provocatori, segna un ulteriore step nell’articolazione del loro percorso artistico, ora imperniato sul concetto di “stencil su stencil”: tali volti iconici vengono infatti dipinti sopra intricate matrici di stencil finemente intagliate, interpolate con messaggi verbali, dando così vita ad un rapporto scambievole tra il soggetto ed il suo pensiero.
In occasione di Cheap Festival, gli Orticanoodles proporranno un progetto pensato attorno alla figura del poeta Roberto Roversi, nato e vissuto a Bologna, scomparso nel 2012. Rappresentato in maniera poliedrica, il ritratto del poeta si scompone arrivando poi a riassemblarsi in diversi ulteriori ritratti, che alludono all’eccellenza raggiunta in tutti gli ambiti a cui si è dedicato. Anche la cromìa vuole focalizzare l'attenzione sui diversi aspetti della personalità di Roversi, creando una sorta di "occhio di bue" su bocca, mente e sguardo, esaltandone così le peculiarità.
L.E.T. – Les Enfants Terribles
L’ultimo intervento “guest” ad essere realizzato all’interno dell’edizione 2014 del festival prenderà il via il 4 maggio in via Casarini, sui muri esterni del TPO; protagonista sarà il secondo degli ospiti internazionali, l’artista franco-tedesco ora di base a DüsseldorfL.E.T. (https://www.flickr.com/photos/les-enfants-terribles).
Acronimo di “Les Enfants Terribles” dal romanzo del 1929 di Jean Vigo e al contempo “etichetta” con cui l’artista ama definire gli attori di una nuova forma di arte contemporanea, L.E.T. è tra i più longevi street artist tedeschi: ha infatti iniziato a realizzare graffiti alla fine degli anni Ottanta, specializzandosi poi, a partire dal 1992, in stencil e paste up.
Le opere di L.E.T. si ispirano e, anzi, arrivano a citare esplicitamente una certa parte di street art di matrice anglosassone, caratterizzata da ironica arguzia e intelligente provocazione; in questo modo, l’autore sceglie consapevolmente di creare relazioni attraverso i rimandi, ponendosi in una posizione dialogica con altri street artist.
Tale sistema di citazioni viene spesso portato avanti ricomponendo elementi attraverso veri e propri détournements di significato, che riassemblano ma, soprattutto, arricchiscono fino a cambiarli gli elementi iniziali, confluendo in nuove composizioni ironiche spesso dominate da un certo gusto per l’assurdo, funzionali a veicolare aspre critiche socio-politiche.
Tra i tratti distintivi del suo stile, possono essere annoverati la morbidezza quasi sfumata del tratto, l’impianto figurativo e il frequente ricorso a figure in bianco e nero, su cui vengono stratificati nuovi significati attraverso il sapiente uso di tocchi di colore.
Le opere selezionate attraverso la Open Call
Gli ultimi giorni del festival (8-10 maggio) saranno dedicati alle affissioni negli spazi urbani delle opere selezionate tra tutte quelle pervenute attraverso la Open Call Lanciata a gennaio dal sito http://www cheapfestival.it/partecipa, quest’ultima è stata concepita fin dalla prima edizione come un vero e proprio strumento partecipativo, pensato certamente in primo luogo per gli street artist, ma aperto anche ad autori che abitualmente utilizzano altri linguaggi.
La stessa street poster art accoglie in sé, infatti, una pluralità di tecniche realizzative che contribuiscono a rendere questo particolare versante del più ampio ambito della street art così vitale e interessante, in costante evoluzione. I partecipanti alla Open Call potranno infatti inviare progetti realizzati per mezzo dell’illustrazione, della grafica vettoriale o della fotografia, mentre il formato dovrà essere tassativamente 70x100 cm.
Come già anticipato, benché affissi nei giorni del festival, i poster selezionati tra i partecipanti alla Open Call afferiscono al progetto Cheap Green. Per questa ragione, proprio il “green” – inteso come stili di vita urbani sostenibili, impegno sul riciclo e coinvolgimento sull'utilizzo di energie rinnovabilicon scarso impatto inquinante – è stato scelto come tema esclusivo proposto ai partecipanti.
Anche in questo caso, come già per i precedenti interventi di Cheap Green, i progetti saranno installati nelle bacheche affissive in disuso di proprietà del Comune collocate in centro storico, all’interno delle mura cittadine. Più nello specifico, le aree interessate saranno via Zamboni, via Irnerio, via San Giacomo, via dell’Abbadia, via del Pratello, via Graziani, Strada Maggiore, via San Vitale, via Begatto, viale Masini.
Il tema “green” acquisterà centralità durante i dieci giorni del festival anche all'interno di eventi specifici come dibattiti, happening di sensibilizzazione e laboratori sul verde cittadino.
Per ulteriori informazioni: press@cheapfestival.it | mob. 335.7413307
Realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna, fin dal suo esordio Cheap ha infatti scelto di intervenire creativamente sulle periferie cittadine, coinvolgendo attivamente le Amministrazioni Locali nella ricerca di spazi di proprietà collettiva che diventano così la base d’intervento per la realizzazione di progetti site specific ad opera di street artist italiani e internazionali, invitati direttamente dall'Organizzazione del festival.
In parallelo, Cheap si caratterizza per l’apertura ad autori non esclusivamente provenienti dall’ambito della street art: illustratori, fotografi e grafici sono infatti coinvolti attraverso una Open Call e invitati a misurarsi con una forma d’arte che coinvolge in effetti diversi linguaggi espressivi, trovando poi nel contesto urbano la sua naturale collocazione.
Se la struttura articolata su due piani paralleli ma complementari (artisti “guest” vs Open Call) viene mantenuta inalterata rispetto allo scorso anno, ciò che distingue l'edizione 2014 risiede nell'innesto in seno al festival di un secondo progetto, che si caratterizza per peculiarità proprie: Cheap Green.
Incentrato nello specifico su tutte le sfaccettature connesse alla sempre più attuale tematica del “verde”, Cheap Green sceglie infatti come area di intervento il centro storico anziché le periferie cittadine, operando nello specifico, piuttosto che direttamente sui muri, sulle bacheche affissive di proprietà comune, un tempo utilizzate per l'affissione degli avvisi pubblici e ormai da molti anni dismesse.
Realizzato con il sostegno del Comune di Bologna, Cheap Green è suddiviso in due fasi. La prima, che si è svolta a marzo con gli interventi degli street artist Paper Resistance (http://www.paper-resistance.org/) e SZ ZS (http://cargocollective.com/szzs/) ha rappresentato una vera e propria anteprima di Cheap. La seconda, che si svolgerà in contemporanea al festival stesso, ne diventerà parte integrante. Ne accoglierà infatti in tutto e per tutto la struttura – comprendendo quindi sia l'intervento di un artista guest che l'affissione delle opere selezionate attraverso la Open Call – discostandosi per due soli aspetti: il rispetto della tematica “green” e i luoghi di affissione, che saranno anche in questa seconda tranche del progetto le bacheche affissive entro mura.
Gli artisti “guest”: Lucamaleonte, Orticanoodles, Hyuro, L.E.T e Martina Merlini
Meno “residenziale” della zona a sud del centro città, l'ampia area periferica di Bologna nord rappresenterà il cuore pulsante del festival. Proprio qui, infatti, si collocano i quattro quartieri in cui si concentreranno gli interventi site specific dei cosiddetti “artisti guest”, ossia di quegli autori scelti dall'organizzazione del festival per il fatto di utilizzare la street art come principale linguaggio espressivo nella propria produzione artistica.
Più nello specifico, le zone coinvolte saranno i quartieri San Vitale, San Donato, Porto e Navile; qui,dall'1 al 10 maggio 2014, muri di grandi dimensioni di proprietà comune verranno rigenerati grazie agli interventi di Lucamaleonte, Orticanoodles, Hyuro, L.E.T e Martina Merlini.
Tre italiani e due internazionali, i cinque street artist interverranno sui muri mettendo al centro dei loro progetti site specific l'utilizzo del supporto carta, che verrà tuttavia interpretato da ciascuno in base alle proprie peculiarità linguistiche, dando così uno spaccato significativo – anche se non esaustivo – dellediverse tecniche che afferiscono alla street poster art.
Ad inaugurare la serie di interventi previsti per il festival saranno tre degli autori invitati dall'organizzazione, che cominceranno a lavorare negli spazi urbani a partire dall'1 maggio: Lucamaleonte, Hyuro e Martina Merlini.
Lucamaleonte
Tra i maestri indiscussi dello stencil e con un background che poggia su solide basi di storia dell'arte e di pratica del restauro, Lucamaleonte (https://www.flickr.com/photos/lucamaleonte/) è attivo nell'ambito della street art a partire dal 2001, quando inizia ad intervenire nello spazio urbano utilizzando in prima battuta poster e stickers.
Caratterizzato da una forte ricerca della perfezione formale, la cifra distintiva della sua intera produzione risiede nella raffinata capacità di sintesi tra contemporaneità da un lato e linguaggi e segni che appartengono alla tradizione storico-artistica italiana dall'altro. In questo modo, elementi prelevati dall'antichità classica, piuttosto che immagini provenienti da rari libri di anatomia, botanica e scienze naturali vengono rielaborati in composizioni dal forte impatto grafico e simbolico.
Se l'immaginario da cui vengono distillati e ricomposti i soggetti dei suoi lavori rappresenta certamente uno dei tratti peculiari più evidenti, altrettanto distintiva è l'attenzione finissima al dettaglio, che Lucamaleonte persegue fino ad ottenere una resa sorprendentemente fotografica grazie ad un uso magistrale della tecnica dello stencil, che fa da vero e proprio fondamento del suo linguaggio.
Nell'ambito di Cheap Festival, Lucamaleonte lavorerà su un muro di gradi dimensioni collocato in via Ottavio Mascherino, all'incrocio tra via Donato Creti e via Stalingrado.
Hyuro
Artista argentina che vive e lavora a Valencia, Hyuro (http://www.hyuro.es/) è tra le più interessanti autrici dell'attuale panorama internazionale della street art, nonostante sia approdata alla produzione artistica negli spazi urbani solo in anni recenti.
Proveniente da un percorso imperniato sulle fine arts, che continua a portare avanti in parallelo attraverso il disegno su carta, il suo stile è contraddistinto da un raffinato minimalismo, che fa ampio ricorso a palette di colori estremamente ridotte e compattamente coerenti, spesso su sfondo bianco.
Dal punto di vista tematico, la sua intera parabola artistica è percorsa da un delicato ma fermo spirito critico che si sofferma in particolare sull'identità femminile, parte per il tutto nello stimolare riflessioni più ampie sulla società contemporanea.
Hyuro è l'unica artista tra i cinque guest del festival a far parte del progetto Cheap Green. Per questa ragione, il lavoro che realizzerà sui 43 pannelli installati sul muro di cinta dell'autostazione (viale Masini) avrà come tema il verde.
Martina Merlini
Bolognese d'origine e più giovane artista invitata dall'organizzazione del festival, il percorso di Martina Merlini (http://www.martinamerlini.com/) si è snodato multiformemente, nel corso degli anni, nel solco dell'esplorazione, coinvolgendo una pluralità di tecniche, materiali e supporti che convergono nella ricerca di un equilibrio formale delicatamente costruito sull'armonia di elementi astratti e geometrici.
Sempre più spesso impegnata nell'ambito della street art, in occasione del festival Martina lavorerà invia Zago, strada sottostante il trafficato ponte di via Stalingrado che costituisce una delle principali arterie della città.
Coerentemente con la sua ricerca artistica attuale, che si configura come un tentativo di ampliare il concetto di texture proprio della resa xilografica attraverso l'utilizzo di altre tecniche, la Merlini lavorerà prendendo come base grandi poster, che verranno frammentati attraverso la tecnica dello strappo e giustapposti, alternati a macchie di colore, in modo da ottenere un impatto visivo fortemente materico.
L'apparente casualità della trama costruita dalla combinazione di questi elementi primari verrà tuttavia contrastata da una forza di segno opposto, costituita da forme geometriche o da pattern ben delimitati che la conterranno, in grado di controllarla senza tuttavia sopraffarla, in un gioco di equilibri dinamici.
Orticanoodles
A partire dal 3 maggio comincerà a prendere forma anche il progetto che gli Orticanoodles (http://www.orticanoodles.com) hanno pensato per il Pilastro (via Casini), zona compresa all’interno del Quartiere San Donato.
Anch’esso eccezionale interprete della stencil art, il duo milanese comincia ad agire nel 2004, utilizzando prevalentemente stickers e paste up. Ben presto, nel laboratorio del quartiere Ortica da cui prendono il nome, cominciano ad essere realizzati i primi stencil tagliati a mano, che segnano così un’evoluzione nel linguaggio che si accompagna a nuove modalità di relazione con lo spazio urbano.
Di fronte alla saturazione dell’orizzonte cittadino causata dalla presenza pervasiva della pubblicità, gli Orticanoodles reagiscono infatti rispondendo con le stesse modalità di ripetizione e proliferazione del messaggio proprie dell’advertising, arrivando a realizzare vere e proprie anticampagne di affissione il cui impatto è ulteriormente rafforzato dall’utilizzo dei codici peculiari del linguaggio della pop art.
La loro produzione più recente, articolata su una collezione di ritratti di leader, celebrità e artisti provocatori, segna un ulteriore step nell’articolazione del loro percorso artistico, ora imperniato sul concetto di “stencil su stencil”: tali volti iconici vengono infatti dipinti sopra intricate matrici di stencil finemente intagliate, interpolate con messaggi verbali, dando così vita ad un rapporto scambievole tra il soggetto ed il suo pensiero.
In occasione di Cheap Festival, gli Orticanoodles proporranno un progetto pensato attorno alla figura del poeta Roberto Roversi, nato e vissuto a Bologna, scomparso nel 2012. Rappresentato in maniera poliedrica, il ritratto del poeta si scompone arrivando poi a riassemblarsi in diversi ulteriori ritratti, che alludono all’eccellenza raggiunta in tutti gli ambiti a cui si è dedicato. Anche la cromìa vuole focalizzare l'attenzione sui diversi aspetti della personalità di Roversi, creando una sorta di "occhio di bue" su bocca, mente e sguardo, esaltandone così le peculiarità.
L.E.T. – Les Enfants Terribles
L’ultimo intervento “guest” ad essere realizzato all’interno dell’edizione 2014 del festival prenderà il via il 4 maggio in via Casarini, sui muri esterni del TPO; protagonista sarà il secondo degli ospiti internazionali, l’artista franco-tedesco ora di base a DüsseldorfL.E.T. (https://www.flickr.com/photos/les-enfants-terribles).
Acronimo di “Les Enfants Terribles” dal romanzo del 1929 di Jean Vigo e al contempo “etichetta” con cui l’artista ama definire gli attori di una nuova forma di arte contemporanea, L.E.T. è tra i più longevi street artist tedeschi: ha infatti iniziato a realizzare graffiti alla fine degli anni Ottanta, specializzandosi poi, a partire dal 1992, in stencil e paste up.
Le opere di L.E.T. si ispirano e, anzi, arrivano a citare esplicitamente una certa parte di street art di matrice anglosassone, caratterizzata da ironica arguzia e intelligente provocazione; in questo modo, l’autore sceglie consapevolmente di creare relazioni attraverso i rimandi, ponendosi in una posizione dialogica con altri street artist.
Tale sistema di citazioni viene spesso portato avanti ricomponendo elementi attraverso veri e propri détournements di significato, che riassemblano ma, soprattutto, arricchiscono fino a cambiarli gli elementi iniziali, confluendo in nuove composizioni ironiche spesso dominate da un certo gusto per l’assurdo, funzionali a veicolare aspre critiche socio-politiche.
Tra i tratti distintivi del suo stile, possono essere annoverati la morbidezza quasi sfumata del tratto, l’impianto figurativo e il frequente ricorso a figure in bianco e nero, su cui vengono stratificati nuovi significati attraverso il sapiente uso di tocchi di colore.
Le opere selezionate attraverso la Open Call
Gli ultimi giorni del festival (8-10 maggio) saranno dedicati alle affissioni negli spazi urbani delle opere selezionate tra tutte quelle pervenute attraverso la Open Call Lanciata a gennaio dal sito http://www cheapfestival.it/partecipa, quest’ultima è stata concepita fin dalla prima edizione come un vero e proprio strumento partecipativo, pensato certamente in primo luogo per gli street artist, ma aperto anche ad autori che abitualmente utilizzano altri linguaggi.
La stessa street poster art accoglie in sé, infatti, una pluralità di tecniche realizzative che contribuiscono a rendere questo particolare versante del più ampio ambito della street art così vitale e interessante, in costante evoluzione. I partecipanti alla Open Call potranno infatti inviare progetti realizzati per mezzo dell’illustrazione, della grafica vettoriale o della fotografia, mentre il formato dovrà essere tassativamente 70x100 cm.
Come già anticipato, benché affissi nei giorni del festival, i poster selezionati tra i partecipanti alla Open Call afferiscono al progetto Cheap Green. Per questa ragione, proprio il “green” – inteso come stili di vita urbani sostenibili, impegno sul riciclo e coinvolgimento sull'utilizzo di energie rinnovabilicon scarso impatto inquinante – è stato scelto come tema esclusivo proposto ai partecipanti.
Anche in questo caso, come già per i precedenti interventi di Cheap Green, i progetti saranno installati nelle bacheche affissive in disuso di proprietà del Comune collocate in centro storico, all’interno delle mura cittadine. Più nello specifico, le aree interessate saranno via Zamboni, via Irnerio, via San Giacomo, via dell’Abbadia, via del Pratello, via Graziani, Strada Maggiore, via San Vitale, via Begatto, viale Masini.
Il tema “green” acquisterà centralità durante i dieci giorni del festival anche all'interno di eventi specifici come dibattiti, happening di sensibilizzazione e laboratori sul verde cittadino.
Per ulteriori informazioni: press@cheapfestival.it | mob. 335.7413307
01
maggio 2014
Cheap Street Poster Art Festival
Dal primo al 10 maggio 2014
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Bologna
Bologna, (Bologna)
Bologna, (Bologna)
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