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Chelsea Culprit – Ask the cinders
La mostra presenta una raccolta di opere, a carboncino e pigmento su tela grezza di varie dimensioni, nate dalla residenza di Culprit al Lanificio, un ex comparto industriale di Napoli. Questa nuova collezione di lavori è stata intitolata dall’artista “Aeromancy Suite”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con il completamento del programma della prima residenza d’artista, le Gallerie Solito portano avanti la stagione espositiva del 2024 con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Ask the cinders” di Chelsea Culprit, a cura di Vincent Vanden Bogaard. Come risultato della produzione realizzata durante la sua permanenza a Napoli, Chelsea Culprit (1984 - USA) presenta per la prima volta in Italia una selezione di lavori inediti realizzati per S1, la Galleria principale del gruppo Solito, nel complesso dell’ex Lanificio di Porta Capuana.
Nell’occasione sarà presentato anche il nuovo sito web galleriasolito.com
Nella sua ricerca artistica, Chelsea Culprit approfondisce le narrazioni visive della storia del lavoro, la performance e l’articolazione dell’identità di genere all’interno del mondo naturale e i regni eterei dell’ascendenza e della spiritualità popolare. Raggiungendo uno stato di consapevolezza amplificata del presente, permette alle rivelazioni inaspettate di influenzare il suo lavoro.
Durante la sua residenza d’artista a Napoli, durata sei settimane, Culprit ha concentrato la sua attenzione su questi temi, immergendosi nelle tradizioni secolari della città, orientandosi in un panorama stratificato di contesti storici e dipanando il complesso intreccio di diverse culture, miti e influenze antropologiche.
Questo periodo è stato segnato da una complessa azione di raccolta di informazioni e di riconnessioni, caratterizzato da un continuo ripensamento, come in una danza ritmica, su idee e decisioni. Culprit ha colto questa opportunità per espandere i confini del suo legame con alcuni aspetti del fare come l’artigianato, il rituale e l’esplorazione. Ha abbracciato la pratica del fuoco creando carboncini da legnetti raccolti in luoghi e aree della città, come i Parchi di Capodimonte e del Vesuvio e l’Orto Botanico. Durante le sue ricerche, ha raccolto elementi per creare pigmenti naturali e colori artigianali, integrando materiali come polvere di tufo, carbonato di calcio, ossido di rame e residui di caffè. Questa tavolozza cromatica è diventata un’estensione tattile delle sue esperienze quotidiane in città. In collaborazione con la Galleria e con produttori artigianali locali, ha realizzato un’ulteriore opera per la mostra, una scultura in neon che rappresenta una creatura con le fattezze di un’arpia, che incarna la sintesi dell’ultima evoluzione artistica di Culprit.
La residenza ha previsto anche numerose visite al MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli e in altri siti sacrali, come il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, la Sibilla Cumana e il Cristo Velato alla Cappella Sansevero, arricchendo la sua comprensione sulla stratificazione unica di storia e mitologia della città. Immergendosi nei meandri culturali che definiscono la singolare aura di Napoli, ha assorbito le influenze della storia dell’arte, dei diversi immaginari culturali e delle tradizioni spirituali, intrecciandole in un lessico coerente. Questo lessico, influenzato dall’architettura greco-romana, dai rituali, dalle danze, dalle divinità femminili e dalle credenze popolari, è stato ulteriormente arricchito dalla contemplazione del paesaggio naturale.
In “Ask the Cinders”, Culprit intende distillare questi intricati elementi di storia naturale e spirituale nel suo lavoro. Il titolo della mostra evoca molteplici interpretazioni: un riferimento letterale a miti e figure mistiche, un cenno al suo processo creativo a Napoli attraverso l’utilizzo di polveri e pigmenti, e una metafora della fede e della dispersione delle ceneri manifestata attraverso gesti coreografici. Le ceneri simboleggiano anche le tracce del Vesuvio, riecheggiando l’antico richiamo alla divinazione e alla profezia.
La mostra presenta una raccolta di opere, a carboncino e pigmento su tela grezza di varie dimensioni, nate dalla residenza di Culprit al Lanificio, un ex comparto industriale di Napoli. Questa nuova collezione di lavori, intitolata dall’artista “Aeromancy Suite”, racchiude la sua esplorazione nel DNA mitologico intrecciato al cristianesimo e i culti pagani precristiani, tracciando l’assorbimento del culto delle dee attraverso l’evoluzione dell’iconografia cristiana. (VVB)
Chelsea Culprit e il curatore Vincent Vanden Bogaard saranno presenti all’inaugurazione.
Si ringraziano: Officina Keller dell’arch. Antonio Martiniello per il lavoro di rigenerazione urbana che da anni coinvolge l’area di Porta Capuana e del complesso dell’ex Lanificio, grazie alle attività di integrazione sociale delle realtà artigianali locali; Punto Zero Atelier di Valeria Apicella per il supporto e il programma di residenza messo a disposizione durante la permanenza dell’artista a Napoli; Lanificio Digitale, l’open innovation HUB, che ha realizzato la piattaforma digitale a supporto delle attività di Solito; Archivio e Museo Emblema per le visite e l’accoglienza della famiglia, come sempre amica.
Keywords (Strumenti e riferimenti per una comparazione basata su approfondimenti e studi volti a una comprensione che si avvicini alla pratica dell’artista)
Per comprendere il lavoro di Chelsea Culprit, oltre l’estetica e la restituzione simbolica delle sue opere, bisogna partire dal 1875, a New York, quando prende vita la teosofia. Questa nuova dottrina esoterico-filosofica tende a rendere possibile una nuova estetica dove l’arte non deve più “predicare” una religione o la sola spiritualità classica, né direttamente, né tramite simboli. Una vera “arte teosofica”, doveva piuttosto far risalire chi la osservava, e l’artista stesso, a un piano superiore dell’essere tramite la bellezza. In teoria diverse forme di arte possono ottenere questo effetto; in pratica, in questo stadio dell’evoluzione umana, l’arte post simbolica o astratta è più efficace.
L’esoterismo su cui si basava parte della teofisica è la dottrina secondo cui, oltre la superficie (“essoterica”, due “s”) delle cose, esiste una dimensione segreta, “esoterica” (una “s”), che ne svela la verità ultima e che è accessibile a chi compie un percorso iniziatico abbandonandosi all’estasi dell’arte.
Inserendosi nel movimento evolutivo dell’universo, l’uomo è chiamato a cooperare al processo inverso di “ascesa” o spiritualizzazione, dove i pensieri e i sentimenti hanno forme e colori che un occhio chiaroveggente può scorgere unitamente ai suoni, sfociando nella sinestesia.
Aerologia; Aeromanzia; Antroposofia; Cabala; Divinazione; Primitivismo; Quarta Dimensione; Sciamanismo; Sinestesia; Teosofia Simbolica; Transcendental Painting Group; Veggenza.
Soundtrack: Ali Farka Tourè, Toumani Diabatè - Ruby
Chelsea Culprit (1984, Paducah, Kentucky - USA) ha conseguito la Laurea in Belle Arti e la Laurea in Storia dell’Arte alla School of the Art Institute di Chicago nel 2007.
Attingendo a storie di fatica quotidiana, identità di genere, l’arte della danza, lavoro artigianale, spiritualità popolare e ascendenza personale, le opere di Culprit uniscono le rappresentazioni del corpo umano nell’atto di giocare, esibirsi, piacere e interpretare con una continua ricerca di un compromesso tra libertà e schiavitù personale. Muovendosi liberamente tra l'immaginario dell'arte popolare, la materialità della vita contemporanea e le modalità di astrazione e simbolismo, l'artista lavora con vari tecniche tra cui sculture al neon, assemblaggi scultorei, installazioni, pittura e incisione.
Tra le mostre personali più recenti: Pole on Break, Queer Thoughts, New York, USA (2022); Amygdala in Repose, Morán Morán, Los Angeles, USA (2022); Malas Madres, Lulu, Città del Messico, Messico (2019); Fear of Seduction, Queer Thoughts presso Maureen Paley, London, UK (2019). Lavori di Culprit hanno fatto parte di mostre collettive al Museo Tamayo Arte Contemporáneo, Città del Messico, Messico (2020), Museo Arte de Zapopan, Guadalajara, Messico (2020); Palais de Tokyo, Parigi, Francia (2019); Museum of Modern Art Warsaw, Varsavia, Polonia (2019); Revolver Gallery, Lima, Peru (2019); Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne, Australia (2018); Museo de Arte Carillo Gil, Città del Messico, Messico (2018). Il suo lavoro è rappresentato dalle Gallerie Morán Morán, Los Angeles e Città del Messico; Queer Thoughts, New York, USA; e Galeria Revolver, Lima, Buenos Aires e New York.
Chelsea Culprit vive e lavora tra Conesville, New York, USA e Città del Messico, Messico.
Vincent Vanden Bogaard (1986), stimato e giovanissimo curatore belga con un curriculum già corposo e importante, è consulente indipendente che ha sviluppato nel tempo una forte conoscenza e visione strategica per le aziende del mercato dell’arte contemporanea.
Oltre all’apertura di Chelsea Culprit con “Ask the cinders” alla Galleria S1 nel complesso dell’ex Lanificio, è ancora in corso il solo show site-specific “Out Run” di Jean-Michel alla storica Galleria S2 di Piazza Bellini 59.
La formula comprende anche il rilancio nella nuova veste del brand Solito, una piccola holding che gestisce anche una piattaforma digitale (progetto aggiudicatario di un bando ministeriale per Cultura Crea) e il marchio editoriale iemme nato nel 2011. Il progetto di re-branding e riposizionamento del marchio e della linea visiva è a cura dell’Hapto Studio di Milano.
La Galleria Solito segnala anche l’uscita della mappa Contemporary Art Galleries in Naples 2024 in cui è inserita insieme alle principali gallerie della città. Sarà disponibile gratuitamente nelle nostre sedi e negli altri punti di diffusione.
Chelsea Culprit - “Ask the cinders”
A cura di Vincent Vanden Bogaard
27 giugno - 13 settembre 2024
Opening giovedì 27 giugno 2024 - ore 19:00
Ingresso libero
Solito - Galleria S1 - Piazza Enrico De Nicola 46, Napoli
Complesso ex Lanificio - Scala B - Piano 1
Lunedì - venerdì > 10.00 - 18.00 / sabato e domenica > su appuntamento
galleriasolito.com | info@galleriasolito.com
S1 - 081 304 19 19 | S2 - 081 45 13 58 | S3 - 081 304 19 19
Responsabile per la comunicazione e la stampa: Marco Polito
Nell’occasione sarà presentato anche il nuovo sito web galleriasolito.com
Nella sua ricerca artistica, Chelsea Culprit approfondisce le narrazioni visive della storia del lavoro, la performance e l’articolazione dell’identità di genere all’interno del mondo naturale e i regni eterei dell’ascendenza e della spiritualità popolare. Raggiungendo uno stato di consapevolezza amplificata del presente, permette alle rivelazioni inaspettate di influenzare il suo lavoro.
Durante la sua residenza d’artista a Napoli, durata sei settimane, Culprit ha concentrato la sua attenzione su questi temi, immergendosi nelle tradizioni secolari della città, orientandosi in un panorama stratificato di contesti storici e dipanando il complesso intreccio di diverse culture, miti e influenze antropologiche.
Questo periodo è stato segnato da una complessa azione di raccolta di informazioni e di riconnessioni, caratterizzato da un continuo ripensamento, come in una danza ritmica, su idee e decisioni. Culprit ha colto questa opportunità per espandere i confini del suo legame con alcuni aspetti del fare come l’artigianato, il rituale e l’esplorazione. Ha abbracciato la pratica del fuoco creando carboncini da legnetti raccolti in luoghi e aree della città, come i Parchi di Capodimonte e del Vesuvio e l’Orto Botanico. Durante le sue ricerche, ha raccolto elementi per creare pigmenti naturali e colori artigianali, integrando materiali come polvere di tufo, carbonato di calcio, ossido di rame e residui di caffè. Questa tavolozza cromatica è diventata un’estensione tattile delle sue esperienze quotidiane in città. In collaborazione con la Galleria e con produttori artigianali locali, ha realizzato un’ulteriore opera per la mostra, una scultura in neon che rappresenta una creatura con le fattezze di un’arpia, che incarna la sintesi dell’ultima evoluzione artistica di Culprit.
La residenza ha previsto anche numerose visite al MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli e in altri siti sacrali, come il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, la Sibilla Cumana e il Cristo Velato alla Cappella Sansevero, arricchendo la sua comprensione sulla stratificazione unica di storia e mitologia della città. Immergendosi nei meandri culturali che definiscono la singolare aura di Napoli, ha assorbito le influenze della storia dell’arte, dei diversi immaginari culturali e delle tradizioni spirituali, intrecciandole in un lessico coerente. Questo lessico, influenzato dall’architettura greco-romana, dai rituali, dalle danze, dalle divinità femminili e dalle credenze popolari, è stato ulteriormente arricchito dalla contemplazione del paesaggio naturale.
In “Ask the Cinders”, Culprit intende distillare questi intricati elementi di storia naturale e spirituale nel suo lavoro. Il titolo della mostra evoca molteplici interpretazioni: un riferimento letterale a miti e figure mistiche, un cenno al suo processo creativo a Napoli attraverso l’utilizzo di polveri e pigmenti, e una metafora della fede e della dispersione delle ceneri manifestata attraverso gesti coreografici. Le ceneri simboleggiano anche le tracce del Vesuvio, riecheggiando l’antico richiamo alla divinazione e alla profezia.
La mostra presenta una raccolta di opere, a carboncino e pigmento su tela grezza di varie dimensioni, nate dalla residenza di Culprit al Lanificio, un ex comparto industriale di Napoli. Questa nuova collezione di lavori, intitolata dall’artista “Aeromancy Suite”, racchiude la sua esplorazione nel DNA mitologico intrecciato al cristianesimo e i culti pagani precristiani, tracciando l’assorbimento del culto delle dee attraverso l’evoluzione dell’iconografia cristiana. (VVB)
Chelsea Culprit e il curatore Vincent Vanden Bogaard saranno presenti all’inaugurazione.
Si ringraziano: Officina Keller dell’arch. Antonio Martiniello per il lavoro di rigenerazione urbana che da anni coinvolge l’area di Porta Capuana e del complesso dell’ex Lanificio, grazie alle attività di integrazione sociale delle realtà artigianali locali; Punto Zero Atelier di Valeria Apicella per il supporto e il programma di residenza messo a disposizione durante la permanenza dell’artista a Napoli; Lanificio Digitale, l’open innovation HUB, che ha realizzato la piattaforma digitale a supporto delle attività di Solito; Archivio e Museo Emblema per le visite e l’accoglienza della famiglia, come sempre amica.
Keywords (Strumenti e riferimenti per una comparazione basata su approfondimenti e studi volti a una comprensione che si avvicini alla pratica dell’artista)
Per comprendere il lavoro di Chelsea Culprit, oltre l’estetica e la restituzione simbolica delle sue opere, bisogna partire dal 1875, a New York, quando prende vita la teosofia. Questa nuova dottrina esoterico-filosofica tende a rendere possibile una nuova estetica dove l’arte non deve più “predicare” una religione o la sola spiritualità classica, né direttamente, né tramite simboli. Una vera “arte teosofica”, doveva piuttosto far risalire chi la osservava, e l’artista stesso, a un piano superiore dell’essere tramite la bellezza. In teoria diverse forme di arte possono ottenere questo effetto; in pratica, in questo stadio dell’evoluzione umana, l’arte post simbolica o astratta è più efficace.
L’esoterismo su cui si basava parte della teofisica è la dottrina secondo cui, oltre la superficie (“essoterica”, due “s”) delle cose, esiste una dimensione segreta, “esoterica” (una “s”), che ne svela la verità ultima e che è accessibile a chi compie un percorso iniziatico abbandonandosi all’estasi dell’arte.
Inserendosi nel movimento evolutivo dell’universo, l’uomo è chiamato a cooperare al processo inverso di “ascesa” o spiritualizzazione, dove i pensieri e i sentimenti hanno forme e colori che un occhio chiaroveggente può scorgere unitamente ai suoni, sfociando nella sinestesia.
Aerologia; Aeromanzia; Antroposofia; Cabala; Divinazione; Primitivismo; Quarta Dimensione; Sciamanismo; Sinestesia; Teosofia Simbolica; Transcendental Painting Group; Veggenza.
Soundtrack: Ali Farka Tourè, Toumani Diabatè - Ruby
Chelsea Culprit (1984, Paducah, Kentucky - USA) ha conseguito la Laurea in Belle Arti e la Laurea in Storia dell’Arte alla School of the Art Institute di Chicago nel 2007.
Attingendo a storie di fatica quotidiana, identità di genere, l’arte della danza, lavoro artigianale, spiritualità popolare e ascendenza personale, le opere di Culprit uniscono le rappresentazioni del corpo umano nell’atto di giocare, esibirsi, piacere e interpretare con una continua ricerca di un compromesso tra libertà e schiavitù personale. Muovendosi liberamente tra l'immaginario dell'arte popolare, la materialità della vita contemporanea e le modalità di astrazione e simbolismo, l'artista lavora con vari tecniche tra cui sculture al neon, assemblaggi scultorei, installazioni, pittura e incisione.
Tra le mostre personali più recenti: Pole on Break, Queer Thoughts, New York, USA (2022); Amygdala in Repose, Morán Morán, Los Angeles, USA (2022); Malas Madres, Lulu, Città del Messico, Messico (2019); Fear of Seduction, Queer Thoughts presso Maureen Paley, London, UK (2019). Lavori di Culprit hanno fatto parte di mostre collettive al Museo Tamayo Arte Contemporáneo, Città del Messico, Messico (2020), Museo Arte de Zapopan, Guadalajara, Messico (2020); Palais de Tokyo, Parigi, Francia (2019); Museum of Modern Art Warsaw, Varsavia, Polonia (2019); Revolver Gallery, Lima, Peru (2019); Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne, Australia (2018); Museo de Arte Carillo Gil, Città del Messico, Messico (2018). Il suo lavoro è rappresentato dalle Gallerie Morán Morán, Los Angeles e Città del Messico; Queer Thoughts, New York, USA; e Galeria Revolver, Lima, Buenos Aires e New York.
Chelsea Culprit vive e lavora tra Conesville, New York, USA e Città del Messico, Messico.
Vincent Vanden Bogaard (1986), stimato e giovanissimo curatore belga con un curriculum già corposo e importante, è consulente indipendente che ha sviluppato nel tempo una forte conoscenza e visione strategica per le aziende del mercato dell’arte contemporanea.
Oltre all’apertura di Chelsea Culprit con “Ask the cinders” alla Galleria S1 nel complesso dell’ex Lanificio, è ancora in corso il solo show site-specific “Out Run” di Jean-Michel alla storica Galleria S2 di Piazza Bellini 59.
La formula comprende anche il rilancio nella nuova veste del brand Solito, una piccola holding che gestisce anche una piattaforma digitale (progetto aggiudicatario di un bando ministeriale per Cultura Crea) e il marchio editoriale iemme nato nel 2011. Il progetto di re-branding e riposizionamento del marchio e della linea visiva è a cura dell’Hapto Studio di Milano.
La Galleria Solito segnala anche l’uscita della mappa Contemporary Art Galleries in Naples 2024 in cui è inserita insieme alle principali gallerie della città. Sarà disponibile gratuitamente nelle nostre sedi e negli altri punti di diffusione.
Chelsea Culprit - “Ask the cinders”
A cura di Vincent Vanden Bogaard
27 giugno - 13 settembre 2024
Opening giovedì 27 giugno 2024 - ore 19:00
Ingresso libero
Solito - Galleria S1 - Piazza Enrico De Nicola 46, Napoli
Complesso ex Lanificio - Scala B - Piano 1
Lunedì - venerdì > 10.00 - 18.00 / sabato e domenica > su appuntamento
galleriasolito.com | info@galleriasolito.com
S1 - 081 304 19 19 | S2 - 081 45 13 58 | S3 - 081 304 19 19
Responsabile per la comunicazione e la stampa: Marco Polito
27
giugno 2024
Chelsea Culprit – Ask the cinders
Dal 27 giugno al 13 settembre 2024
arte contemporanea
personale
personale
Location
Galleria Solito
Napoli, Piazza Enrico de Nicola, 46, (NA)
Napoli, Piazza Enrico de Nicola, 46, (NA)
Orario di apertura
Lunedì - venerdì: 10.00 - 18.00 / sabato e domenica: su appuntamento
Vernissage
27 Giugno 2024, Opening - ore 19:00
Sito web
Ufficio stampa
Galleria Solito
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione