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Chen Li – La danza dei segni
opere sulla poesia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra consiste in lavori di Chen Li sul tema della poesia e il segno.
Metà dei lavori della mostra sono ispirati a Cesare Pavese e alla sua
poetica. In particolare una parte di questi lavori sono dedicati a due
artisti del territorio cuneese che hanno saputo raccontare il loro paese con
una visione personalissima: Cesare Pavese e Tino Aime. Il primo ha ispirato
il lavoro di Chen Li con le sue poesie di "Lavorare stanca", i suoi romanzi
("La luna e i falò") e il suo "Il mestiere di vivere" dove così bene ha
raccontato i suoi paesaggi legati alla Langa e un certo modo di essere
Piemontesi.
La ricerca sul linguaggio di Pavese sul semplificare togliendo sono un
insegnamento affascinante e utile a chiunque decida di occuparsi di arte.
D'altra parte Tino Aime non è da meno, con i suoi paesaggi sospesi in un
tempo senza tempo. La ricerca di Aime è un omaggio ai grandi maestri del
passato recente, che con il lavoro di una vita hanno deciso di apportare
ogni volta impercettibili elementi di novità.
Da frammenti di incisioni del maestro Tino Aime Chen Li ha composto con
testi di Cesare Pavese lavori tra immagine e scrittura.
Un omaggio al lavoro di Tino Aime, un poeta in punta di pennello.
Alla seconda parte della mostra appartengono le opere ispirate alla poesia
cinese antica del periodo Tang. Una delle più famose raccolte di 300 poesie
di vari autori.
Lo spirito è quello della Cina più raffinata, dove
dall'osservazione della natura l'uomo trae nutrimento per
lo spirito. Momenti molto alti di poesia universale, in cui
chiunque può rispecchiarsi. Un classico dell'antica poesia
cinese. Si può unire questo esempio della migliore poesia
cinese a un gusto un po' kitch della Cina di oggi? Da
fuori sembra che non sia lo stesso paese, dove i valori oggi
sono il denaro, il benessere economico, il successo a tutti
i costi e gli status symbol. In Cina possono convivere entrambi i mondi:
quello dell'eredità culturale millenaria e quello che cerca di emergere
sopra tutti e di conquistare il futuro. Non è necessario scegliere una sola
direzione, porsi dei limiti. Tutto è possibile in Cina. C'è una
grande consapevolezza e orgoglio. Per altri popoli sarebbe
un'eredità scomoda. Per i cinesi è il punto di partenza.
Metà dei lavori della mostra sono ispirati a Cesare Pavese e alla sua
poetica. In particolare una parte di questi lavori sono dedicati a due
artisti del territorio cuneese che hanno saputo raccontare il loro paese con
una visione personalissima: Cesare Pavese e Tino Aime. Il primo ha ispirato
il lavoro di Chen Li con le sue poesie di "Lavorare stanca", i suoi romanzi
("La luna e i falò") e il suo "Il mestiere di vivere" dove così bene ha
raccontato i suoi paesaggi legati alla Langa e un certo modo di essere
Piemontesi.
La ricerca sul linguaggio di Pavese sul semplificare togliendo sono un
insegnamento affascinante e utile a chiunque decida di occuparsi di arte.
D'altra parte Tino Aime non è da meno, con i suoi paesaggi sospesi in un
tempo senza tempo. La ricerca di Aime è un omaggio ai grandi maestri del
passato recente, che con il lavoro di una vita hanno deciso di apportare
ogni volta impercettibili elementi di novità.
Da frammenti di incisioni del maestro Tino Aime Chen Li ha composto con
testi di Cesare Pavese lavori tra immagine e scrittura.
Un omaggio al lavoro di Tino Aime, un poeta in punta di pennello.
Alla seconda parte della mostra appartengono le opere ispirate alla poesia
cinese antica del periodo Tang. Una delle più famose raccolte di 300 poesie
di vari autori.
Lo spirito è quello della Cina più raffinata, dove
dall'osservazione della natura l'uomo trae nutrimento per
lo spirito. Momenti molto alti di poesia universale, in cui
chiunque può rispecchiarsi. Un classico dell'antica poesia
cinese. Si può unire questo esempio della migliore poesia
cinese a un gusto un po' kitch della Cina di oggi? Da
fuori sembra che non sia lo stesso paese, dove i valori oggi
sono il denaro, il benessere economico, il successo a tutti
i costi e gli status symbol. In Cina possono convivere entrambi i mondi:
quello dell'eredità culturale millenaria e quello che cerca di emergere
sopra tutti e di conquistare il futuro. Non è necessario scegliere una sola
direzione, porsi dei limiti. Tutto è possibile in Cina. C'è una
grande consapevolezza e orgoglio. Per altri popoli sarebbe
un'eredità scomoda. Per i cinesi è il punto di partenza.
30
giugno 2007
Chen Li – La danza dei segni
Dal 30 giugno al 30 luglio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA EMMEDIARTE
Santo Stefano Belbo, Via Guglielmo Marconi, 47, (Cuneo)
Santo Stefano Belbo, Via Guglielmo Marconi, 47, (Cuneo)
Orario di apertura
mercoledì 16,00/19,30
venerdì 10,00/12,30- 16,00/19,30
sabato 10,00/12,30-16,00/19,30
domenica 10,00/12,30
Vernissage
30 Giugno 2007, ore 18,30
Autore