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Chen Wei – The Augur’s Game. Il Gioco del Presagio
La Galleria Glance è lieta di presentare la prima personale italiana di Chen Wei, giovane e promettente artista cinese le cui fotografie svelano un immaginario complesso ed eccentrico.
Comunicato stampa
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La mostra The Augur’s Game - il gioco del presagio propone la più recente ricerca dell’artista, nato nel 1980 in Cina, luogo in cui vive e dove ha realizzato gli scatti della sua personale. Chen Wei appartiene a quella nuova generazione di artisti testimoni della velocità e dell’imponenza dello sviluppo dell’economia e della società cinese avvenuto negli ultimi vent’anni. Tale contesto li spinge a ricercare le proprie radici nel passato, condividendo la passione per la libertà, personale ed intellettuale, e la ricerca di un proprio spazio espressivo all’interno della Cina contemporanea, piuttosto che l’impegno per una critica politica e sociale storicamente contestualizzata.
Affascinato dalla matematica e dall'alchimia, Chen Wei con meticolosa attenzione ai dettagli immagina, crea ed immortala scene che sembrano provenire da un mondo fantastico. I suoi lavori, nella maggior parte dei casi, sono realizzati in studio così che l’atto di fotografare è solo l’ultimo passaggio di un elaborato processo creativo che attinge a ricordi del passato inserendo oggetti dell’infanzia e ricorrenti fantasie contrapposte ad elementi reali della Cina moderna. Alle ambientazioni bizzarre talvolta si aggiunge l’elemento umano: uno scienziato pazzo o un poeta assorto, staordinari attori capaci di aggiungere sensazioni di estraneità e di isolamento all’opera. Nelle sue opere Chen Wei trasmette il suo mondo interiore nascondendo significati complessi dietro a superfici scure e misteriose, mostrando elementi ricorrenti come simboli arcani. Un liquido viscoso sconosciuto emerge nelle scene e vive ripetutamente dapprima pervadendo una valigia (in The Augur's Game No6) per poi diventare polvere (The Augur's Game No7) o addirittura sangue (The Augur's Game No1). Un flusso costante che appare come un cattivo presagio suggerendo che qualcosa di misterioso può accadere nelle stanze vuote o agli oggetti abbandonati. Ed ancora le stanze sono protagoniste nelle opere di Chen Wei: chiuse, serrate, ambienti capaci di provocare un senso opprimente di claustrofobia. In Entrance of the Garden lo spazio aperto entra prepotentemente nell’ambiente chiudendo ogni via d’uscita, così come in The raven zoar dove i corvi sembrano aver conquistato la stanza. Un mondo cupo e dissacrante quello dell’artista cinese, una tormentata e affascinante esternazione delle paure che vivono dentro ognuno di noi.
Negli ultimi sei anni Chen Wei si è affermato come artista concettuale e ha esposto in Cina a Shanghai (Museum of Contemporary Art e a James Cohan Gallery), Hong Kong (Gallery Exit), Beijing (Platform China) e e in Germania (in Rudiger Schottle Gallery, Munich). Attualmente vive e lavora a Pechino e di recente, con la sua galleria Platform China, ha partecipato con la sua personale alla prestigiosa e ambitissima Liste di Basilea.
Affascinato dalla matematica e dall'alchimia, Chen Wei con meticolosa attenzione ai dettagli immagina, crea ed immortala scene che sembrano provenire da un mondo fantastico. I suoi lavori, nella maggior parte dei casi, sono realizzati in studio così che l’atto di fotografare è solo l’ultimo passaggio di un elaborato processo creativo che attinge a ricordi del passato inserendo oggetti dell’infanzia e ricorrenti fantasie contrapposte ad elementi reali della Cina moderna. Alle ambientazioni bizzarre talvolta si aggiunge l’elemento umano: uno scienziato pazzo o un poeta assorto, staordinari attori capaci di aggiungere sensazioni di estraneità e di isolamento all’opera. Nelle sue opere Chen Wei trasmette il suo mondo interiore nascondendo significati complessi dietro a superfici scure e misteriose, mostrando elementi ricorrenti come simboli arcani. Un liquido viscoso sconosciuto emerge nelle scene e vive ripetutamente dapprima pervadendo una valigia (in The Augur's Game No6) per poi diventare polvere (The Augur's Game No7) o addirittura sangue (The Augur's Game No1). Un flusso costante che appare come un cattivo presagio suggerendo che qualcosa di misterioso può accadere nelle stanze vuote o agli oggetti abbandonati. Ed ancora le stanze sono protagoniste nelle opere di Chen Wei: chiuse, serrate, ambienti capaci di provocare un senso opprimente di claustrofobia. In Entrance of the Garden lo spazio aperto entra prepotentemente nell’ambiente chiudendo ogni via d’uscita, così come in The raven zoar dove i corvi sembrano aver conquistato la stanza. Un mondo cupo e dissacrante quello dell’artista cinese, una tormentata e affascinante esternazione delle paure che vivono dentro ognuno di noi.
Negli ultimi sei anni Chen Wei si è affermato come artista concettuale e ha esposto in Cina a Shanghai (Museum of Contemporary Art e a James Cohan Gallery), Hong Kong (Gallery Exit), Beijing (Platform China) e e in Germania (in Rudiger Schottle Gallery, Munich). Attualmente vive e lavora a Pechino e di recente, con la sua galleria Platform China, ha partecipato con la sua personale alla prestigiosa e ambitissima Liste di Basilea.
27
maggio 2011
Chen Wei – The Augur’s Game. Il Gioco del Presagio
Dal 27 maggio al 25 giugno 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA GLANCE
Torino, Via San Massimo, 45, (Torino)
Torino, Via San Massimo, 45, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16 - 19:30
Vernissage
27 Maggio 2011, 18 - 23; sabato 28 Maggio 12 - 19
Autore
Curatore