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Chiara Luzi – Il bagno
Matita e penna grafica danno vita alle sue illustrazioni dal sapore vagamente naïf che, in alcuni tratti, ricordano le immagini ingenue di Saint-Exupéry ne Il piccolo principe
Comunicato stampa
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°IL BAGNO°
Una mente caotica quella di Chiara Luzi, illustratrice nata 32 anni fa ad Orvieto.
Matita e penna grafica danno vita alle sue illustrazioni dal sapore vagamente naïf che, in alcuni tratti,
ricordano le immagini ingenue di Saint-Exupéry ne Il piccolo principe.
Un linguaggio grafico semplice e diretto, frutto di appunti mentali disordinati, imprecisi, che prendono
forma ora di linee decise, ora di segni nervosi ed incerti. Nessun motivo dominante, figure zoomorfe e
fitomorfe, apparentemente non rifinite, si alternano nei suoi lavori, quasi a riprodurre i cambiamenti del
suo animo.
Se è vero che un disegno pesa quanto il tuo animo nel momento in cui lo fai, quanto peserà un dipinto?
Per Chiara Lu, probabilmente, ha il medesimo peso dei suoi disegni, poiché riesce a trattare la materia
tela esattamente come i fogli sui quali è abituata a disegnare. Nel suo primo lavoro pittorico, Il Bagno,
ritroviamo lo stesso tratto nervoso ed istintivo, alleggerito da accesi colori pastello che ben rappresentano
l'ambiente ritratto: il bagno, centro nevralgico dell'intimità quotidiana, luogo di solitudine, riflessione e
relax, in cui si consumano rituali giornalieri. Gesti ed azioni che si ripetono ogni giorno per tutto il corso
della vita e che Chiara rappresenta con leggerezza, trasformando l'osservatore in un indiscreto voyeur. Con
i suoi dipinti spalanca le porte del luogo privato per eccellenza, attraverso ardite prospettive che rendono
lo spazio irreale, quasi a voler rappresentare un inconscio distorto in cui si percepisce il rapporto intimo che
si ha con il proprio corpo.
In fondo l'arte non si è mai disinteressata di questo luogo tabù, utilizzandolo come simbolo provocatorio
ed evocativo degli aspetti più viscerali dell'uomo. Ma la Merda d'artista di Piero Manzoni è sigillata in
un barattolo, così come la Fontaine di Marcel Duchamp o l’Excusado di Edward Weston sono oggetti
decontestualizzati, degli objet trouvé privati della loro originaria funzione ed elevati ad elementi estetici
decorativi.
I dipinti di Chiara non seguono questo filone provocatorio bensì analizzano e mettono in scena l'intimità
quotidiana comune ad ogni individuo. Sono mera rappresentazione di un luogo condiviso e vissuto da tutti,
dove i pensieri, spesso, prendono il sopravvento, catapultandoci in luoghi fantastici senza spazio e senza
tempo.
Una mente caotica quella di Chiara Luzi, illustratrice nata 32 anni fa ad Orvieto.
Matita e penna grafica danno vita alle sue illustrazioni dal sapore vagamente naïf che, in alcuni tratti,
ricordano le immagini ingenue di Saint-Exupéry ne Il piccolo principe.
Un linguaggio grafico semplice e diretto, frutto di appunti mentali disordinati, imprecisi, che prendono
forma ora di linee decise, ora di segni nervosi ed incerti. Nessun motivo dominante, figure zoomorfe e
fitomorfe, apparentemente non rifinite, si alternano nei suoi lavori, quasi a riprodurre i cambiamenti del
suo animo.
Se è vero che un disegno pesa quanto il tuo animo nel momento in cui lo fai, quanto peserà un dipinto?
Per Chiara Lu, probabilmente, ha il medesimo peso dei suoi disegni, poiché riesce a trattare la materia
tela esattamente come i fogli sui quali è abituata a disegnare. Nel suo primo lavoro pittorico, Il Bagno,
ritroviamo lo stesso tratto nervoso ed istintivo, alleggerito da accesi colori pastello che ben rappresentano
l'ambiente ritratto: il bagno, centro nevralgico dell'intimità quotidiana, luogo di solitudine, riflessione e
relax, in cui si consumano rituali giornalieri. Gesti ed azioni che si ripetono ogni giorno per tutto il corso
della vita e che Chiara rappresenta con leggerezza, trasformando l'osservatore in un indiscreto voyeur. Con
i suoi dipinti spalanca le porte del luogo privato per eccellenza, attraverso ardite prospettive che rendono
lo spazio irreale, quasi a voler rappresentare un inconscio distorto in cui si percepisce il rapporto intimo che
si ha con il proprio corpo.
In fondo l'arte non si è mai disinteressata di questo luogo tabù, utilizzandolo come simbolo provocatorio
ed evocativo degli aspetti più viscerali dell'uomo. Ma la Merda d'artista di Piero Manzoni è sigillata in
un barattolo, così come la Fontaine di Marcel Duchamp o l’Excusado di Edward Weston sono oggetti
decontestualizzati, degli objet trouvé privati della loro originaria funzione ed elevati ad elementi estetici
decorativi.
I dipinti di Chiara non seguono questo filone provocatorio bensì analizzano e mettono in scena l'intimità
quotidiana comune ad ogni individuo. Sono mera rappresentazione di un luogo condiviso e vissuto da tutti,
dove i pensieri, spesso, prendono il sopravvento, catapultandoci in luoghi fantastici senza spazio e senza
tempo.
22
marzo 2013
Chiara Luzi – Il bagno
Dal 22 marzo al 04 aprile 2013
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
HULAHOOP GALLERY
Roma, Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93, (Roma)
Roma, Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93, (Roma)
Biglietti
tessera associativa € 3
Vernissage
22 Marzo 2013, ore 19.30
Autore