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Chiara Ricardi – La Selva Chiara
Le opere recenti di Chiara Ricardi appaiono tutte costruite su antinomie concettuali. Si parte dal contrasto tra pittura e scultura, che l’artista ha risolto con un cambiamento del punto di vista
Comunicato stampa
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Le opere recenti di Chiara Ricardi appaiono tutte costruite su antinomie concettuali. Si parte dal contrasto tra pittura e scultura, che l’artista ha risolto con un cambiamento del punto di vista: dalle visioni topografiche dall’alto che caratterizzavano i dipinti è passata a una visione interna alle cose, o quantomeno frontale. Planimetria vs verticalità, quindi, leggibile anche come città, ordito urbano vs natura, bosco, foresta. Il bosco, soggetto di questo nuovo ciclo di opere, sembra perciò suggerito dalla tecnica, dal fare: le sculture sono concepite come assemblaggio di elementi differenti – lastre d’argilla, aste di ferro, legni – che vanno a costruire un’idea boschiva talvolta contrapposta al giardino, all’hortus, all’ambiente delimitato e concluso. In entrambi i casi, la Ricardi mantiene della produzione precedente il gusto per le incisioni, le erosioni, le ossidazioni, fino a trattare ogni materiale come fosse carta o altra superficie organica. La volontà antimimetica è ulteriormente sottolineata dalla musica, arte astratta ed evocativa per eccellenza: in certe opere i ferri generano suoni, a restituire al giardino e al bosco l’originaria dimensione mitica e rituale. L’aura sacrale che trapela da questi gruppi scultorei ha sullo spettatore un effetto catartico e mitopoietico: il labirinto organizzato dalla posa degli elementi è un invito ad entrare, un invito a percorrere. La “selva chiara” citata nel titolo della mostra è idealmente contrapposta alla selva oscura nella quale si smarrisce Dante ma è anche allusiva del nome dell’artista e rende legittima l’esplicitazione “la selva di Chiara”; così, il titolo ci fornisce altri due livelli di lettura: in primo luogo, ci spinge a individuare i temi e i modelli della ricerca artistica della Ricardi nella tradizione culturale mitica, precristiana, ancestrale; infine, ci ricorda che c’è una dimensione diaristica, emozionale e personale di cui tenere conto nell’interpretazione dell’opera. L’antinomia tra la natura e l’artificio è perciò in ultima analisi un contrasto tra personale e collettivo, tra biografia e storia. Chiara Ricardi sembra risolvere questo contrasto nell’appello alla memoria. C’è, in quelle tracce, in quei segni, il profumo di terra che tutti riconosciamo; c’è, in questa condivisione sensoriale, olfattiva, sinestetica, un sentirsi parte di un tutto. E questa è la ragione per cui sculture così stanno bene fuori, oltre, in mezzo ad altro, in mezzo ad altri. In fondo, è come se fossero specchi.
Cinzia Bollino Bossi
Cinzia Bollino Bossi
14
novembre 2005
Chiara Ricardi – La Selva Chiara
Dal 14 al 25 novembre 2005
arte contemporanea
Location
BERTOLT BRECHT – SPAZIO 2
Milano, Via Antonio Giovanola, 21C, (Milano)
Milano, Via Antonio Giovanola, 21C, (Milano)
Orario di apertura
lunedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00, mercoledì e venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e su appuntamento
Vernissage
14 Novembre 2005, ore 18.30
Autore
Curatore