Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Chiara Silva – Solchi di antico mondo
La giovane e promettente artista italiana presenta in questa pregiatissima mostra circa quaranta opere essenziali e sintetiche con movimenti risoluti e veloci di colore, nuvole, cieli, vortici,esplosioni di materia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ha preso il via, all’interno dello storico “Palazzo Borghese” di Firenze il nuovo progetto, dal titolo
“IL MUSEO DEI MUSEI”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra dal titolo “SOLCHI DI ANTICO MONDO” è la quarta del nuovo percorso, imponendosi come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre in una città d’arte come Firenze nomi di rilievo dell’arte contemporanea, capaci di dettare e significare gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Solchi di antico mondo”, riunisce quaranta opere della giovane artista italiana, apparsa da tempo agli occhi della critica internazionale come una delle promesse più interessanti e vitali della nuova arte italiana contemporanea”.
Scrive Carlo Franza (Master Beni Culturali IED MILANO): “C’è una sorta di intima trasparenza nella produzione recente di Chiara Silva, giovane artista italiana di vivace talento, che lascia leggere un dettato estetologico di portata eccezionale, un percorso di equilibrio dinamico del creato, un ritmo di pure e semplici analogie di macchie e colori, allineato a una spettacolare crescita interiore. La faccia di quest’arte ha una fisionomia generazionale emersa pennellata dopo pennellata, infinite pennellate, come infiniti sono questi paesaggi d’infinito deflagrati da sfrangiamenti di colore e una pluralità di superfici che si compongono in una immagine ricca di molte dimensioni, di visibili libertà dove tutto prende a palpitare, pulsare, oscillare. Paesaggi in cui lo spazio e il tempo sembrano condensarsi in una storia impercettibilmente stratificata attraverso ogni segno, ogni ruga. Il dato più vero di questa scelta estetologica, poetica, è che la giovane artista italiana si è riappropriata di un’arte carica di interiorità vera, lontana dalla concettualizzazione dell’arte, ponendosi fuori dalla distanza fra l’opera e chi guarda.
Oggi ci troviamo di fronte a opere essenziali e sintetiche, con movimenti relativamente risoluti e veloci, dove pensiero, forza interiore, intuizione e gesto diventano un tutt’uno. D’altronde questo tema d’infinito, questa grande cosmogonia altro non è che un amalgama del tutto, dove l’essenza delle cose è impercettibile al solo senso della vista. Sappiamo che nulla è permanente, tutto si modifica, evolve, cresce, si muove in un percorso infinito, in viaggio inteso come metafora della vita. Labirinto e infinito diventano tracce cariche e intense, dipinti come universi a sè, una parte del tutto. Nuvole, cieli, manifestazioni naturali, maree, vortici, esplosioni di materia, orizzonti, ecc. evidenziano tracce dinamiche, serrate, monocrome, colorate, dispensate da un centro propulsore.
La bellezza, oggi, di questa pittura di Chiara Silva è che ha finalmente raccolto ogni vibrazione dell’universo, perché ella ha cercato di rendere visibile l’architettura dell’universo, e racconta il viaggio verso le sorgenti dell’essere; è pertanto un “fatto” e non un “fattoide” come direbbe Gillo Dorfles, e come ha d’altronde anche il collega significato nel suo “Fatti e fattoidi”, in quanto il pensiero estetico è come tradotto in una coscienza del fenomeno, in una verità, nel bagliore di un linguaggio che mira a evidenziare le energie che regolano ogni forma di vita. La tensione più forte che si percepisce in questo nuovo capitolo pittorico di Chiara Silva è che, mentre molti artisti si sentono all’avanguardia sol perché irrigidiscono le loro posizioni cancellando ogni forma d’arte, ella si inclina verso una via mediana, la stessa che si fa portatrice di innovazione creativa, sulla scia di Tàpies, Fontana, Rothko. Gli spunti di ispirazione naturalistica vivono in un sistema di vasi comunicanti, e il colore stesso sotteso a un movimento infinito si fa palpitante cuore universale dentro il labirinto della vita. Il dialogo col naturale sfuma in questo territorio d’immensità, d’infinito, in questi ritmi delle macchie che sono come un elettrocardiogramma del respiro e del mondo che palpita. E sulla scorta di una sensibilità non comune e di una libertà non solo ideale, ma viva perché ancorata agli infiniti del mondo, Chiara Silva si è immessa in queste geografie di “solchi di antico mondo”, dove accanto al corpo della geografia e alla geografia del colore in queste infinite coordinate spaziali, fa ritrovare una poesia antica fatta di albe e scurissime notti.
Ma dentro l’universo che è il segno della sua ricerca, i lavori sono spirali di primavera, di corrispondenze, di rinascita, di durata e di eternità. E tra impasti, morsure, rilievi, esuberanze, aneliti e colori, tensioni e armonie, tutto sfuma in questo orizzonte che apre all’infinito. Un infinito che è porta del cielo”.
Cenni biografici dell’Artista
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, imposta dall’illustre Storico e Critico Prof. Carlo Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Ancora nel 2008, ha partecipato con una personale all’interno delle quattro mostre in programma per “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. Carlo Franza presso il Plus Florence a Firenze e a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo”, promosse dallo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano ha partecipato alla mostra collettiva “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 si tiene la seconda mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009; ed è presente a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010. Significative presenze sono programmate, grazie alla curatela dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, tra 2010 e 2011. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.
Cenni biografici del Curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è presidente di giuria dal 2001.
“IL MUSEO DEI MUSEI”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra dal titolo “SOLCHI DI ANTICO MONDO” è la quarta del nuovo percorso, imponendosi come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre in una città d’arte come Firenze nomi di rilievo dell’arte contemporanea, capaci di dettare e significare gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Solchi di antico mondo”, riunisce quaranta opere della giovane artista italiana, apparsa da tempo agli occhi della critica internazionale come una delle promesse più interessanti e vitali della nuova arte italiana contemporanea”.
Scrive Carlo Franza (Master Beni Culturali IED MILANO): “C’è una sorta di intima trasparenza nella produzione recente di Chiara Silva, giovane artista italiana di vivace talento, che lascia leggere un dettato estetologico di portata eccezionale, un percorso di equilibrio dinamico del creato, un ritmo di pure e semplici analogie di macchie e colori, allineato a una spettacolare crescita interiore. La faccia di quest’arte ha una fisionomia generazionale emersa pennellata dopo pennellata, infinite pennellate, come infiniti sono questi paesaggi d’infinito deflagrati da sfrangiamenti di colore e una pluralità di superfici che si compongono in una immagine ricca di molte dimensioni, di visibili libertà dove tutto prende a palpitare, pulsare, oscillare. Paesaggi in cui lo spazio e il tempo sembrano condensarsi in una storia impercettibilmente stratificata attraverso ogni segno, ogni ruga. Il dato più vero di questa scelta estetologica, poetica, è che la giovane artista italiana si è riappropriata di un’arte carica di interiorità vera, lontana dalla concettualizzazione dell’arte, ponendosi fuori dalla distanza fra l’opera e chi guarda.
Oggi ci troviamo di fronte a opere essenziali e sintetiche, con movimenti relativamente risoluti e veloci, dove pensiero, forza interiore, intuizione e gesto diventano un tutt’uno. D’altronde questo tema d’infinito, questa grande cosmogonia altro non è che un amalgama del tutto, dove l’essenza delle cose è impercettibile al solo senso della vista. Sappiamo che nulla è permanente, tutto si modifica, evolve, cresce, si muove in un percorso infinito, in viaggio inteso come metafora della vita. Labirinto e infinito diventano tracce cariche e intense, dipinti come universi a sè, una parte del tutto. Nuvole, cieli, manifestazioni naturali, maree, vortici, esplosioni di materia, orizzonti, ecc. evidenziano tracce dinamiche, serrate, monocrome, colorate, dispensate da un centro propulsore.
La bellezza, oggi, di questa pittura di Chiara Silva è che ha finalmente raccolto ogni vibrazione dell’universo, perché ella ha cercato di rendere visibile l’architettura dell’universo, e racconta il viaggio verso le sorgenti dell’essere; è pertanto un “fatto” e non un “fattoide” come direbbe Gillo Dorfles, e come ha d’altronde anche il collega significato nel suo “Fatti e fattoidi”, in quanto il pensiero estetico è come tradotto in una coscienza del fenomeno, in una verità, nel bagliore di un linguaggio che mira a evidenziare le energie che regolano ogni forma di vita. La tensione più forte che si percepisce in questo nuovo capitolo pittorico di Chiara Silva è che, mentre molti artisti si sentono all’avanguardia sol perché irrigidiscono le loro posizioni cancellando ogni forma d’arte, ella si inclina verso una via mediana, la stessa che si fa portatrice di innovazione creativa, sulla scia di Tàpies, Fontana, Rothko. Gli spunti di ispirazione naturalistica vivono in un sistema di vasi comunicanti, e il colore stesso sotteso a un movimento infinito si fa palpitante cuore universale dentro il labirinto della vita. Il dialogo col naturale sfuma in questo territorio d’immensità, d’infinito, in questi ritmi delle macchie che sono come un elettrocardiogramma del respiro e del mondo che palpita. E sulla scorta di una sensibilità non comune e di una libertà non solo ideale, ma viva perché ancorata agli infiniti del mondo, Chiara Silva si è immessa in queste geografie di “solchi di antico mondo”, dove accanto al corpo della geografia e alla geografia del colore in queste infinite coordinate spaziali, fa ritrovare una poesia antica fatta di albe e scurissime notti.
Ma dentro l’universo che è il segno della sua ricerca, i lavori sono spirali di primavera, di corrispondenze, di rinascita, di durata e di eternità. E tra impasti, morsure, rilievi, esuberanze, aneliti e colori, tensioni e armonie, tutto sfuma in questo orizzonte che apre all’infinito. Un infinito che è porta del cielo”.
Cenni biografici dell’Artista
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, imposta dall’illustre Storico e Critico Prof. Carlo Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Ancora nel 2008, ha partecipato con una personale all’interno delle quattro mostre in programma per “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. Carlo Franza presso il Plus Florence a Firenze e a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo”, promosse dallo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano ha partecipato alla mostra collettiva “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 si tiene la seconda mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009; ed è presente a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010. Significative presenze sono programmate, grazie alla curatela dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, tra 2010 e 2011. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.
Cenni biografici del Curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è presidente di giuria dal 2001.
21
novembre 2009
Chiara Silva – Solchi di antico mondo
Dal 21 novembre 2009 al 22 aprile 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO BORGHESE
Firenze, Via Ghibellina, 110n, (Firenze)
Firenze, Via Ghibellina, 110n, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 9-17, la sera ad eventi
Vernissage
21 Novembre 2009, ore 19.00
Autore
Curatore