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Chiaroscuri della liberazione : volti di donne e bambini 1943-1948
mostra fotografica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“A questo compito si sono dedicati Absalom e Jefferson Davies,lavorando”in controluce” su foto inedite ma anche su altre note,per cercarvi la traccia di esperienze,reazioni quasi sempre spontanee,in una prospettiva che abbraccia tutta l’Italia.Essi mostrano che “il senso dell’evento cambiava di luogo in luogo” e documentano i vari aspetti che esso assumeva per i diversi soggetti implicati dalla Sicilia alle Alpi .La loro prospettiva ci aiuta a vedere al di là di rappresentazioni consolidate e stereotipate.”
Claudio Della valle e Ersilia Alessandrone Perona, Istituto Piemontese della Resistenza
“Chiaroscuri della liberazione : volti di donne e bambini 1943-1948” è il titolo della mostra fotografica curata da Roger Absalom e Carol Jefferson-Davies che sarà inaugurata il 9 dicembre presso la Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation a Perugia e rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2006.
Il titolo “Chiaroscuri “indica un contrasto cromatico, in chiaro e scuro, dello stesso colore,ed è una metafora dell’alternanza di gioia e dolore,per enfatizzare le sfumature dell’esperienza umana rispetto alla sua varietà e molteplicità così come il carattere critico e problematico della storia che si presenta .
La mostra non rifugge dal presentare immagini che espongono una storia complessa,chiaro-scuri, appunto; quello che accadde in Italia negli anni ’40 ha molte somiglianze con processi di liberazione odierni e può permetterci di comprendere meglio i conflitti attuali.
Nelle diverse sfumature di luce del processo di passaggio da luce ad oscurità e viceversa,abbiamo la possibilità di percepire parzialmente, la complessità dell’intero quadro.
In questa prospettiva l’iniziativa vuole contribuire ad evidenziare il profondo impatto, ancora spesso sottovalutato, che la guerra ebbe in particolare su donne e bambini.Furono loro che spesso soffrirono il peggio delle atrocità e delle conseguenze di una guerra che non fu, come le precedenti, un conflitto prevalentemente tra militari.
Le popolazioni civili,furono coinvolte direttamente e mobilitate al servizio dello sforzo bellico in ruoli che hanno trasformato la loro vita. Quelle non mobilitate ufficialmente formarono ‘il fronte interno’, che spesso era sotto tiro, centrato dai bombardamenti aerei con i loro esiti devastanti sia materiali sia morali.
Sono state le donne, inoltre che diedero un importante contributo rivelando straordinarie qualità di solidarietà umana per mitigare le bestialità della guerra.Le fotografie in mostra,raccontano la Liberazione con le immagini di coloro che hanno assistito alla crudeltà del conflitto e ne hanno subito le conseguenze elaborando commoventi ed efficaci strategie di sopravvivenza psicologica e materiale che furono indispensabili per loro stessi e preziose per la collettività Sono immagini fotografiche raccolte da molti archivi privati, commerciali, giornalistici, istituzionali, e militari (Alleati e tedeschi) sparsi in cinque paesi, che rivelano aspetti della vita di donne e bambini tra il 1943 e il 1948 che meritano riconoscimento, rivalutazione, valorizzazione e ricordo.
Le 140 fotografie, divise in 5 sezioni sono esposte presso la Sala Carlo III e la Sala Romeyne di Palazzo Sorbello. La prima sala è dedicata alle immagini di donne e la seconda a quelle che ritraggono i bambini, mentre la Sala d'ingresso conterrà del materiale introduttivo e alcune foto sulla liberazione di Perugia che fanno parte degli archivi storici della Fondazione Ranieri.
L’esposizione, frutto di un progetto di ricerca che dura da diversi anni e della collaborazione della Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation con l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza ed è strettamente legata alla mostra “Chiaroscuri: i volti della Liberazione. Italia 1943 – 1948” allestita dal Teatro Regio di Torino fino al 20 novembre, presso il Museo Diffuso della Resistenza in Piemonte.
L’iniziativa di Perugia è organizzata dalla Fondazione Uguccione Ranieri di Sorbello e dall’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgi Agosti”,con il patrocinio della Provincia di Perugia e la collaborazione di Comune di Perugia, Città di Torino,Banca delle Marche,ISUC(Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea),Archivio di Stato di Perugia,ICSIM (Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa) e Museo Diffuso della Resistenza Piemontese.
La mostra rimarrà aperta dal 9 dicembre 2005 al 31 gennaio 2006 col seguente orario: ogni martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.30.Sarà aperta anche venerdì 6 gennaio,mentre rimarrà chiusa il 25 dicembre e il 1° gennaio. E’ possibile pertecipare a visite guidate su prenotazione.
Alla mostra è abbinato un catalogo con i testi di Roger Absalm e Carol Jefferson Davies tradotti e adattati da Sara Morelli, edito dalla Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation e da Edizioni CRACE
Sezioni della mostra e percorso tematico
1° sezione : “Il giorno della Liberazione” In evidenza, più che la sequenza degli eventi militari, l’esperienza umana delle persone rappresentate. Guardando le immagini scelte si scorge un’Italia apparentemente assai diversa da quella di oggi, il mondo di tre generazioni passate. Ma fu allora che si gettarono i semi della realtà odierna,e le immagini, da diversi punti di vista, mirano a fornire strumenti per la conoscenza storica e umana di una vicenda per molti aspetti ancora da esplorare e raccontare.
2°sezione: “Donne in guerra” Le donne italiane durante la guerra sostituirono gli uomini nell’industria, nell’agricoltura, nel commercio e nelle occupazioni civili e prestarono servizio nel movimento di Resistenza. Da sole hanno portato avanti le aziende agricole famigliari.,si sono assunte la responsabilità del seppellimento delle salme delle vittime e poi dell’elaborazione del lutto comune.Hanno assistito la marea di fuggiaschi di tutti i tipi: disertori, ex prigionieri di guerra evasi, ebrei perseguitati. Hanno dato asilo agli orfani, hanno gestito refettori collettivi, hanno organizzato l’alimentazione e l’abbigliamento per innumerevoli profughi, sfollati e sinistrati.
3°sezione : “Il prezzo della Liberazione” Le donne,durante la guerra avevano spesso trovato il modo di sopravvivere col proprio ingegno,compiuta la liberazione si prodigarono per riabilitare le famiglie, la casa, la comunità e allo stesso tempo contribuire come forza lavoro alla ricostruzione,anche in lavori fisicamente molto pesanti.
Sono state le donne che più degli altri hanno dovuto dedicarsi alla cura familiare tra le macerie, affrontando le estreme carenze alimentari e la pessima situazione economica e psicologica.
Dopo la Liberazione, molte furono obbligate a lasciare i posti di lavoro che avevano occupato durante la guerra, ai militari ed ex internati che tornavano. L’accesso femminile a professioni di responsabilità fuori dell’ambito familiare sarà possibile solo dopo molto tempo : la maggior parte delle donne impiegate durante la guerra, accettò,dopo la Liberazione, di tornare ai ruoli tradizionali di sposa, madre e massaia.
4°sezione“I significati” Con il rovesciamento delle alleanze del 1943 le donne all’interno delle comunità subirono gli effetti della situazione in base a fratture ideologiche oppure a regolamento di conti personali.
Molte hanno subito brutalità, rapine e stupri da militari tedeschi e fascisti durante le operazioni antipartigiane, e, da parte Alleata, dalle truppe coloniali francesi che ebbero – come premio per la vittoria nell’offensiva di Montecassino del maggio 1944 – il permesso di rapinare e stuprare ,per 24 ore, la popolazione della Ciociaria. Gli stupratori lasciarono migliaia di donne respinte dalle proprie comunità e famiglie, e bambini non desiderati che rimasero socialmente esclusi per molti anni.
5° sezione : “Il mondo dei bambini” Gli effetti a lungo termine della guerra e della liberazione sui bambini, la categoria più indifesa ed inerme di ogni comunità, sono forse quelli più emotivi e significativi. L’impatto della guerra e della liberazione persiste per più generazioni, non solo nei pensieri, nei sentimenti, nei corpi e nella vita dei bambini ma anche nella vita delle comunità e della nazione. Le immagini mostrano la loro vulnerabilità fisica, mentale ed emotiva ma rivelano le loro sbalorditive doti d’intraprendenza, di duttilità e di speranza malgrado ogni triste evidenza.
Risorse archivistiche:
Imperial War Museum, London
Bundesarchiv,Koblenz
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia
Istituto per la Storia della Resistenza in Piemonte
Istituto Storico della Resistenza di Torino
S.ra Nerina Picchetti
Publifoto/Olycom
Getty Images
Fotoarchivio Giulio Torrini,Firenze
Agenzia Contrasto
Alinari/Istituto Luce
ICSIM ( Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa)
ISUC ( Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea)
Note Biografiche dei curatori
Roger Absalom
Roger Absalom si dedica a ricerche storiche al Cultural Research Institute della Sheffield Hallam University. Come storico si interessa soprattutto alla storia italiana nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e della ricostruzione postbellica.
Roger Absalom is Research Fellow at the Cultural Research Institute of Sheffield Hallam University. He has published several books and many articles in English and Italian relating to Italy’s part in the Second World War.
Carol Jefferson Davies
Carol Jefferson-Davies è consulente di media con molti anni di esperienza come produttrice-regista radiofonica e televisiva presso la BBC.
Carol Jefferson-Davies is a media consultant with many years experience as a radio and television producer-director with the BBC.
Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgi Agosti”
E’ nato come progetto quando ancora sussistevano i Comitati di liberazione nazionale, su impulso del Presidente del Cln piemontese, Franco Antonicelli e di Alessandro Galante Garrone. Furono poi i medesimi membri del Cln che nel 1947 dettero vita all'Associazione per la storia della Resistenza in Piemonte e, poco dopo, all'Istituto storico. Dal 1995 l'Istituto ha assunto la denominazione attuale. La nuova sede si trova nel palazzo dei Quartieri militari di via del Carmine 13, destinato dalla Città di Torino a sede dell'Istituto e dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.
Archivio : compito dell'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”è quello di raccogliere, ordinare e conservare gli archivi del Cln e delle formazioni partigiane che operarono nella regione. Tutta la documentazione originale dell'Ufficio storico del Clnrp è custodita nell'archivio dell'Istituto. Biblioteca :la biblioteca e l'emeroteca, fondata sul nucleo delle raccolte del disciolto Cln piemontese, hanno una consistenza di volumi specializzati sulla storia del secondo conflitto mondiale, dall'antifascismo e della resistenza. Ricerca : sulla base documentaria dell'archivio, si è radicata un'intensa attività di ricerca e di pubblicazione, che ha prodotto monografie sulla lotta partigiana in Piemonte, sull'antifascismo clandestino e sul movimento operaio durante la crisi del regime. Dagli anni ottanta, il campo delle ricerche si è allargato al periodo fra le due guerre (PNF; processi agli antifascisti) e al dopoguerra (analisi storico-sociologica dei nuovi ceti dirigenti della Repubblica, processi del dopoliberazione ricostruzione e processi di modernizzazione a Torino), ai temi di storia sociale, alla storia delle donne, all'analisi della composizione sociale del partigianato piemontese.
Didattica : a partire dal 1977 è stato attivato un settore di ricerca sulla didattica della storia, con seminari annuali sulla metodologia dell'insegnamento storico, preparazione di "unità didattiche", di bibliografie, di schedari. L'Istituto propone da alcuni anni delle sperimentazioni che hanno come temi principali l'esplorazione storico-documentaria degli archivi scolastici, la storia delle donne, l'educazione alla legalità, cittadinanza e territorio, media e storia. Museo-laboratorio su guerra, resistenza, deportazione : attualmente l'Istituto si prepara a trasformarsi in un museo-laboratorio, che alla tradizionale funzione di ricerca e di aggiornamento unisca quella di luogo di memoria, presentato nella forma di un moderno museo di storia.
Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation
La "Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation" è stata fondata il 28 dicembre 1994 per valorizzare il patrimonio culturale della famiglia Ranieri di Sorbello con iniziative e manifestazioni di tipo storico-culturale.
La Fondazione è intitolata alla memoria di Uguccione Ranieri di Sorbello (1906-1969), giornalista, scrittore e diplomatico.Ha sede al primo piano del Palazzo Sorbello in Piazza Piccinino, 9 Perugia.
Biblioteca :la Biblioteca, che dal 1995 è in custodia della Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation, si formò con ogni probabilità nei secoli XVI e XVII, ma il primo inventario posseduto, di circa 3000 volumi, data al 1802. Attualmente la Biblioteca comprende più di 11.500 volumi e risulta articolata in quattro fondi librari e una raccolta di documenti.
Fondo antico: è formato dai circa 500 edizioni dei secoli XV-XVII. Numerosi sono i volumi relativi a testi di letteratura antica soprattutto in lingua latina. Va segnalata inoltre la presenza di manoscritti relativi ai secoli XV-XVIII
Fondo storico: è il fondo principale della Biblioteca, chiuso al 1995 . Copre una vasto numero di soggetti tra i quali volumi relativi alla letteratura periegetica italiana e umbra, testi di storia locale, volumi relativi alla letteratura italiana, libri di letteratura infantile, di araldica e libri sulla rivoluzione francese, alcuni dei quali scritti da autori contemporanei all’evento. Di interesse anche la ricca raccolta di volumi di letteratura inglese e americana in lingua originale con autori da Shakespeare fino al XX secolo. Tra i libri rari merita di essere ricordata la terza edizione della Encyclopédie Française stampata a Livorno nel 1770.
Fondo moderno: è un fondo aperto e comprende opere di storia moderna e contemporanea italiana, europea e americana e una collezione dedicata alla storia della seconda guerra mondiale e della campagna d’Italia (1943-1945). Sono presenti anche volumi di storia economica e una collezione di testi e documenti di storia dell’integrazione europea, nonché letteratura di viaggio.
Fondo miscellaneo: è costituito da circa 2000 pubblicazioni, opuscoli, dattiloscritti sotto le 100 pagine. Coprono innumerevoli soggetti e un arco temporale dal secolo XVII al secolo XX.
Raccolte documentarie: comprende una raccolta di materiali editi e inediti sul Governo Militare Alleato in Umbria (1944-1945), tra cui anche, una collezione fotografica e una raccolta di testimonianze videoregistrate.
Documenti del Governo Militare Alleato: i documenti del Governo Militare Alleato in presso la Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation sono un’ampia documentazione che l’amministrazione militare alleata (AMG) ha prodotto nei mesi della sua attività di governo della provincia di Perugia, ossia un arco temporale dal giugno 1944 al maggio 1945. Invece una parte di essa si riferisce ad un periodo precedente alla liberazione della città (XX giugno 1944) ossia all’avanzata alleata verso Perugia. Questi documenti – provenienti dagli archivi di Londra e di Washington – sono stati oggetto di studio da parte di Roger Absalom .Tutti i documenti che lo storico inglese ha recuperato,in tutto circa 500 – si trovano presso la Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation e nel 2001 è stato effettuato un primo regesto di quelli prodotti precedentemente al XX giugno 1944. Inoltre, i Monthly Reports, sono già stati organizzati e messi a disposizione del pubblico sia in forma cartacea, sia in versione informatica, e da ora anche via web.
Claudio Della valle e Ersilia Alessandrone Perona, Istituto Piemontese della Resistenza
“Chiaroscuri della liberazione : volti di donne e bambini 1943-1948” è il titolo della mostra fotografica curata da Roger Absalom e Carol Jefferson-Davies che sarà inaugurata il 9 dicembre presso la Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation a Perugia e rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2006.
Il titolo “Chiaroscuri “indica un contrasto cromatico, in chiaro e scuro, dello stesso colore,ed è una metafora dell’alternanza di gioia e dolore,per enfatizzare le sfumature dell’esperienza umana rispetto alla sua varietà e molteplicità così come il carattere critico e problematico della storia che si presenta .
La mostra non rifugge dal presentare immagini che espongono una storia complessa,chiaro-scuri, appunto; quello che accadde in Italia negli anni ’40 ha molte somiglianze con processi di liberazione odierni e può permetterci di comprendere meglio i conflitti attuali.
Nelle diverse sfumature di luce del processo di passaggio da luce ad oscurità e viceversa,abbiamo la possibilità di percepire parzialmente, la complessità dell’intero quadro.
In questa prospettiva l’iniziativa vuole contribuire ad evidenziare il profondo impatto, ancora spesso sottovalutato, che la guerra ebbe in particolare su donne e bambini.Furono loro che spesso soffrirono il peggio delle atrocità e delle conseguenze di una guerra che non fu, come le precedenti, un conflitto prevalentemente tra militari.
Le popolazioni civili,furono coinvolte direttamente e mobilitate al servizio dello sforzo bellico in ruoli che hanno trasformato la loro vita. Quelle non mobilitate ufficialmente formarono ‘il fronte interno’, che spesso era sotto tiro, centrato dai bombardamenti aerei con i loro esiti devastanti sia materiali sia morali.
Sono state le donne, inoltre che diedero un importante contributo rivelando straordinarie qualità di solidarietà umana per mitigare le bestialità della guerra.Le fotografie in mostra,raccontano la Liberazione con le immagini di coloro che hanno assistito alla crudeltà del conflitto e ne hanno subito le conseguenze elaborando commoventi ed efficaci strategie di sopravvivenza psicologica e materiale che furono indispensabili per loro stessi e preziose per la collettività Sono immagini fotografiche raccolte da molti archivi privati, commerciali, giornalistici, istituzionali, e militari (Alleati e tedeschi) sparsi in cinque paesi, che rivelano aspetti della vita di donne e bambini tra il 1943 e il 1948 che meritano riconoscimento, rivalutazione, valorizzazione e ricordo.
Le 140 fotografie, divise in 5 sezioni sono esposte presso la Sala Carlo III e la Sala Romeyne di Palazzo Sorbello. La prima sala è dedicata alle immagini di donne e la seconda a quelle che ritraggono i bambini, mentre la Sala d'ingresso conterrà del materiale introduttivo e alcune foto sulla liberazione di Perugia che fanno parte degli archivi storici della Fondazione Ranieri.
L’esposizione, frutto di un progetto di ricerca che dura da diversi anni e della collaborazione della Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation con l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza ed è strettamente legata alla mostra “Chiaroscuri: i volti della Liberazione. Italia 1943 – 1948” allestita dal Teatro Regio di Torino fino al 20 novembre, presso il Museo Diffuso della Resistenza in Piemonte.
L’iniziativa di Perugia è organizzata dalla Fondazione Uguccione Ranieri di Sorbello e dall’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgi Agosti”,con il patrocinio della Provincia di Perugia e la collaborazione di Comune di Perugia, Città di Torino,Banca delle Marche,ISUC(Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea),Archivio di Stato di Perugia,ICSIM (Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa) e Museo Diffuso della Resistenza Piemontese.
La mostra rimarrà aperta dal 9 dicembre 2005 al 31 gennaio 2006 col seguente orario: ogni martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.30.Sarà aperta anche venerdì 6 gennaio,mentre rimarrà chiusa il 25 dicembre e il 1° gennaio. E’ possibile pertecipare a visite guidate su prenotazione.
Alla mostra è abbinato un catalogo con i testi di Roger Absalm e Carol Jefferson Davies tradotti e adattati da Sara Morelli, edito dalla Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation e da Edizioni CRACE
Sezioni della mostra e percorso tematico
1° sezione : “Il giorno della Liberazione” In evidenza, più che la sequenza degli eventi militari, l’esperienza umana delle persone rappresentate. Guardando le immagini scelte si scorge un’Italia apparentemente assai diversa da quella di oggi, il mondo di tre generazioni passate. Ma fu allora che si gettarono i semi della realtà odierna,e le immagini, da diversi punti di vista, mirano a fornire strumenti per la conoscenza storica e umana di una vicenda per molti aspetti ancora da esplorare e raccontare.
2°sezione: “Donne in guerra” Le donne italiane durante la guerra sostituirono gli uomini nell’industria, nell’agricoltura, nel commercio e nelle occupazioni civili e prestarono servizio nel movimento di Resistenza. Da sole hanno portato avanti le aziende agricole famigliari.,si sono assunte la responsabilità del seppellimento delle salme delle vittime e poi dell’elaborazione del lutto comune.Hanno assistito la marea di fuggiaschi di tutti i tipi: disertori, ex prigionieri di guerra evasi, ebrei perseguitati. Hanno dato asilo agli orfani, hanno gestito refettori collettivi, hanno organizzato l’alimentazione e l’abbigliamento per innumerevoli profughi, sfollati e sinistrati.
3°sezione : “Il prezzo della Liberazione” Le donne,durante la guerra avevano spesso trovato il modo di sopravvivere col proprio ingegno,compiuta la liberazione si prodigarono per riabilitare le famiglie, la casa, la comunità e allo stesso tempo contribuire come forza lavoro alla ricostruzione,anche in lavori fisicamente molto pesanti.
Sono state le donne che più degli altri hanno dovuto dedicarsi alla cura familiare tra le macerie, affrontando le estreme carenze alimentari e la pessima situazione economica e psicologica.
Dopo la Liberazione, molte furono obbligate a lasciare i posti di lavoro che avevano occupato durante la guerra, ai militari ed ex internati che tornavano. L’accesso femminile a professioni di responsabilità fuori dell’ambito familiare sarà possibile solo dopo molto tempo : la maggior parte delle donne impiegate durante la guerra, accettò,dopo la Liberazione, di tornare ai ruoli tradizionali di sposa, madre e massaia.
4°sezione“I significati” Con il rovesciamento delle alleanze del 1943 le donne all’interno delle comunità subirono gli effetti della situazione in base a fratture ideologiche oppure a regolamento di conti personali.
Molte hanno subito brutalità, rapine e stupri da militari tedeschi e fascisti durante le operazioni antipartigiane, e, da parte Alleata, dalle truppe coloniali francesi che ebbero – come premio per la vittoria nell’offensiva di Montecassino del maggio 1944 – il permesso di rapinare e stuprare ,per 24 ore, la popolazione della Ciociaria. Gli stupratori lasciarono migliaia di donne respinte dalle proprie comunità e famiglie, e bambini non desiderati che rimasero socialmente esclusi per molti anni.
5° sezione : “Il mondo dei bambini” Gli effetti a lungo termine della guerra e della liberazione sui bambini, la categoria più indifesa ed inerme di ogni comunità, sono forse quelli più emotivi e significativi. L’impatto della guerra e della liberazione persiste per più generazioni, non solo nei pensieri, nei sentimenti, nei corpi e nella vita dei bambini ma anche nella vita delle comunità e della nazione. Le immagini mostrano la loro vulnerabilità fisica, mentale ed emotiva ma rivelano le loro sbalorditive doti d’intraprendenza, di duttilità e di speranza malgrado ogni triste evidenza.
Risorse archivistiche:
Imperial War Museum, London
Bundesarchiv,Koblenz
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia
Istituto per la Storia della Resistenza in Piemonte
Istituto Storico della Resistenza di Torino
S.ra Nerina Picchetti
Publifoto/Olycom
Getty Images
Fotoarchivio Giulio Torrini,Firenze
Agenzia Contrasto
Alinari/Istituto Luce
ICSIM ( Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa)
ISUC ( Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea)
Note Biografiche dei curatori
Roger Absalom
Roger Absalom si dedica a ricerche storiche al Cultural Research Institute della Sheffield Hallam University. Come storico si interessa soprattutto alla storia italiana nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e della ricostruzione postbellica.
Roger Absalom is Research Fellow at the Cultural Research Institute of Sheffield Hallam University. He has published several books and many articles in English and Italian relating to Italy’s part in the Second World War.
Carol Jefferson Davies
Carol Jefferson-Davies è consulente di media con molti anni di esperienza come produttrice-regista radiofonica e televisiva presso la BBC.
Carol Jefferson-Davies is a media consultant with many years experience as a radio and television producer-director with the BBC.
Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgi Agosti”
E’ nato come progetto quando ancora sussistevano i Comitati di liberazione nazionale, su impulso del Presidente del Cln piemontese, Franco Antonicelli e di Alessandro Galante Garrone. Furono poi i medesimi membri del Cln che nel 1947 dettero vita all'Associazione per la storia della Resistenza in Piemonte e, poco dopo, all'Istituto storico. Dal 1995 l'Istituto ha assunto la denominazione attuale. La nuova sede si trova nel palazzo dei Quartieri militari di via del Carmine 13, destinato dalla Città di Torino a sede dell'Istituto e dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.
Archivio : compito dell'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”è quello di raccogliere, ordinare e conservare gli archivi del Cln e delle formazioni partigiane che operarono nella regione. Tutta la documentazione originale dell'Ufficio storico del Clnrp è custodita nell'archivio dell'Istituto. Biblioteca :la biblioteca e l'emeroteca, fondata sul nucleo delle raccolte del disciolto Cln piemontese, hanno una consistenza di volumi specializzati sulla storia del secondo conflitto mondiale, dall'antifascismo e della resistenza. Ricerca : sulla base documentaria dell'archivio, si è radicata un'intensa attività di ricerca e di pubblicazione, che ha prodotto monografie sulla lotta partigiana in Piemonte, sull'antifascismo clandestino e sul movimento operaio durante la crisi del regime. Dagli anni ottanta, il campo delle ricerche si è allargato al periodo fra le due guerre (PNF; processi agli antifascisti) e al dopoguerra (analisi storico-sociologica dei nuovi ceti dirigenti della Repubblica, processi del dopoliberazione ricostruzione e processi di modernizzazione a Torino), ai temi di storia sociale, alla storia delle donne, all'analisi della composizione sociale del partigianato piemontese.
Didattica : a partire dal 1977 è stato attivato un settore di ricerca sulla didattica della storia, con seminari annuali sulla metodologia dell'insegnamento storico, preparazione di "unità didattiche", di bibliografie, di schedari. L'Istituto propone da alcuni anni delle sperimentazioni che hanno come temi principali l'esplorazione storico-documentaria degli archivi scolastici, la storia delle donne, l'educazione alla legalità, cittadinanza e territorio, media e storia. Museo-laboratorio su guerra, resistenza, deportazione : attualmente l'Istituto si prepara a trasformarsi in un museo-laboratorio, che alla tradizionale funzione di ricerca e di aggiornamento unisca quella di luogo di memoria, presentato nella forma di un moderno museo di storia.
Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation
La "Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation" è stata fondata il 28 dicembre 1994 per valorizzare il patrimonio culturale della famiglia Ranieri di Sorbello con iniziative e manifestazioni di tipo storico-culturale.
La Fondazione è intitolata alla memoria di Uguccione Ranieri di Sorbello (1906-1969), giornalista, scrittore e diplomatico.Ha sede al primo piano del Palazzo Sorbello in Piazza Piccinino, 9 Perugia.
Biblioteca :la Biblioteca, che dal 1995 è in custodia della Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation, si formò con ogni probabilità nei secoli XVI e XVII, ma il primo inventario posseduto, di circa 3000 volumi, data al 1802. Attualmente la Biblioteca comprende più di 11.500 volumi e risulta articolata in quattro fondi librari e una raccolta di documenti.
Fondo antico: è formato dai circa 500 edizioni dei secoli XV-XVII. Numerosi sono i volumi relativi a testi di letteratura antica soprattutto in lingua latina. Va segnalata inoltre la presenza di manoscritti relativi ai secoli XV-XVIII
Fondo storico: è il fondo principale della Biblioteca, chiuso al 1995 . Copre una vasto numero di soggetti tra i quali volumi relativi alla letteratura periegetica italiana e umbra, testi di storia locale, volumi relativi alla letteratura italiana, libri di letteratura infantile, di araldica e libri sulla rivoluzione francese, alcuni dei quali scritti da autori contemporanei all’evento. Di interesse anche la ricca raccolta di volumi di letteratura inglese e americana in lingua originale con autori da Shakespeare fino al XX secolo. Tra i libri rari merita di essere ricordata la terza edizione della Encyclopédie Française stampata a Livorno nel 1770.
Fondo moderno: è un fondo aperto e comprende opere di storia moderna e contemporanea italiana, europea e americana e una collezione dedicata alla storia della seconda guerra mondiale e della campagna d’Italia (1943-1945). Sono presenti anche volumi di storia economica e una collezione di testi e documenti di storia dell’integrazione europea, nonché letteratura di viaggio.
Fondo miscellaneo: è costituito da circa 2000 pubblicazioni, opuscoli, dattiloscritti sotto le 100 pagine. Coprono innumerevoli soggetti e un arco temporale dal secolo XVII al secolo XX.
Raccolte documentarie: comprende una raccolta di materiali editi e inediti sul Governo Militare Alleato in Umbria (1944-1945), tra cui anche, una collezione fotografica e una raccolta di testimonianze videoregistrate.
Documenti del Governo Militare Alleato: i documenti del Governo Militare Alleato in presso la Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation sono un’ampia documentazione che l’amministrazione militare alleata (AMG) ha prodotto nei mesi della sua attività di governo della provincia di Perugia, ossia un arco temporale dal giugno 1944 al maggio 1945. Invece una parte di essa si riferisce ad un periodo precedente alla liberazione della città (XX giugno 1944) ossia all’avanzata alleata verso Perugia. Questi documenti – provenienti dagli archivi di Londra e di Washington – sono stati oggetto di studio da parte di Roger Absalom .Tutti i documenti che lo storico inglese ha recuperato,in tutto circa 500 – si trovano presso la Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation e nel 2001 è stato effettuato un primo regesto di quelli prodotti precedentemente al XX giugno 1944. Inoltre, i Monthly Reports, sono già stati organizzati e messi a disposizione del pubblico sia in forma cartacea, sia in versione informatica, e da ora anche via web.
09
dicembre 2005
Chiaroscuri della liberazione : volti di donne e bambini 1943-1948
Dal 09 dicembre 2005 al 31 gennaio 2006
fotografia
Location
UGUCCIONE RANIERI DI SORBELLO FOUNDATION – PALAZZO SORBELLO
Perugia, Piazza Piccinino, 9, (Perugia)
Perugia, Piazza Piccinino, 9, (Perugia)
Orario di apertura
ogni martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.30. Aperta venerdì 6 gennaio; chiusa il 25 dicembre e il 1° gennaio
Curatore