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Chimerico Auroralə
“Per Luca Miscioscia l’arte è necessità di espressione spontanea e nasce da un’urgenza di comunicare ad un livello emotivo, molto diretto. Il colore, le forme e i segni vengono fissati sulla tela ancora prima che filtri e costrutti razionali possano plasmarli e privarli di genuinità…”
Comunicato stampa
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Luca Miscioscia
"Chimerico Auroralə"
Ne ‘La Concezione estetica’ Benedetto Croce afferma che: “L’arte è intuizione pura, intuizione affatto scevra di concetto e giudizio. E’ forma aurorale del conoscere, senza la quale non è dato intenderne le forme ulteriori e più complesse.”
Per Luca Miscioscia l’arte è necessità di espressione spontanea e nasce da un’urgenza di comunicare ad un livello emotivo, molto diretto. Il colore, le forme e i segni vengono fissati sulla tela ancora prima che filtri e costrutti razionali possano plasmarli e privarli di genuinità, intensità ed una certa crudezza. E’ appunto quella forma aurorale del conoscere ciò che l’artista coglie del mondo che lo circonda tramite la sua intuizione, è la materia grezza che la logica non ha ancora elaborato in concetti, astratto ed ordinato. Non c’è pensiero logico o azione che possa prescindere da intuizioni e sentimenti.
“Elaborando le impressioni, l’uomo si libera da esse. Oggettivandole, le distacca da sé e si fa loro superiore. La funzione liberatrice e purificatrice dell’arte è un altro aspetto e un’altra formula del suo carattere di attività. L’attività è liberatrice appunto perché scaccia la passività’’ (Benedetto Croce, Tesi fondamentali di un’estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale).
In Chimerico Auroralə l’artista riesce a rappresentare la sua dimensione interna e, sfruttando la funzione catartica dell’arte. a dare forma alla sfera dei sentimenti che in altri ambiti spesso non trova una rappresentazione. L’estensione emozionale che deriva da aree inconsce può essere difficoltosa da esprimere tramite il linguaggio mentre può essere espressa efficacemente attraverso l’immagine, in questo caso pittorica. L’immagine, come evidenziato anche nella psicanalisi e negli studi freudiani, è in grado di evocare emozioni di grande intensità e può portare alla luce sentimenti che altrimenti sarebbero rimasti inespressi ed intrappolati nella psiche umana rendendoli visibili a tutti.
Ci troviamo difronte ad incarnazioni caotiche della forma più ancestrale delle emozioni umane che l’artista va ad estrarre dalle pieghe più nascoste del quotidiano delineando un colorato immaginario di indefinitezza popolato da esseri talvolta con sembianze umane, talvolta con sembianze ferine o fantastiche. Emozioni che, nel loro stato più genuino e animalesco senza essere comprese e metabolizzate dalla razionalità, risultano quasi concetti estranei al consueto e all’ordine naturale delle cose ed appartenenti alla sfera del mostruoso ma che attraverso le opere dell’artista possiamo affrontare ‘’faccia a faccia’’ ed esorcizzare.
“L’arroganza della coscienza che, per esempio, rigetta i sogni con leggerezza, generalmente è causata da un forte apparato protettivo che li custodisce, impedendo ai complessi inconsci di farsi strada, rendendo difficile convincere gli interlocutori dell’esistenza dell’inconscio e spiegare nuovamente ciò che la loro conoscenza cosciente rifiuta.” (Freud)
Due importanti contributi che Freud ha dato alla psicologia sono l’emancipazione dei processi psichici umani dal dominio della coscienza e l’esistenza della realtà soggettiva, elementi che pervadono anche la poetica e il cinema del regista David Lynch da cui l’artista trae ispirazione e con cui condivide l’intento di rappresentare la dimensione interna, latente ed inconscia.
Nel lavoro dell’artista così come nelle sequenze più oniriche di Lynch pensieri indefiniti trovano il modo di manifestarsi in immagini, spesso ambigue, proprio come le metafore, le allegorie ed i simboli di cui la psicoanalisi freudiana fa uso, catapultandoci nel mondo della fantasia, ovvero una trasformazione essenziale ma anche colorita del mondo oggettivo, che può assumere per lo spettatore un significato allo stesso tempo terrificante ed incantevole.
Emozioni e paure vengono materializzate nel loro stato larvale e viscerale, senza essere messe totalmente a fuoco, manifestandosi in magmatiche fusioni di colori, creature e figure ibride ed indefinite che volutamente vogliono sottrarsi alle convenzioni, alle etichette, al binarismo ed al dualismo. Caleidoscopi di possibilità senza limitazioni di sorta che rimangono pervasi da una vaghezza che ha un potere molto più suggestivo del definito, del chiaro e del nitido.
Immagini sature di colori ed elementi fluidi che riescono a comunicare in maniera efficace un’intensa dimensione ambivalente.
Quella che viene messa in risalto è la realtà soggettiva a discapito di quella oggettiva, cosicché l’artista stesso e chi fruisce delle sue opere possa scontrarsi con le sue rappresentazioni e visioni del mondo e con le raffigurazioni del fermento del suo inconscio.
Luca Miscioscia nasce a Milano il 28 Aprile del 1985.
Il processo di sperimentazione artistica inizia nei primi anni 2000 e trova immediata risposta nella pittura, con riferimenti all'art brut e al neo-espressionismo tedesco. Frequenta il corso di pittura ed è laureato in “Comunicazione Didattica dell’Arte” presso l'Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 2015 entra a far parte del team di una grande bottega artigianale nella zona popolare di Milano, qui non apprende solo le diverse tecniche di intelaiatura ma si dedica anche alla conoscenza dei pigmenti.
Grazie a questa esperienza entra in contatto con diversi artisti della scena contemporanea.
La sua pittura si popola di personaggi disarmonici, androgini, isolati in solitudini condivise.
Le ambientazioni, spazi vuoti o quasi, sono ricerca dell’indefinito, caratterizzate da prospettive impossibili o capovolte per eliminare ogni riferimento a spazio e tempo.
Le sue opere sono state presentate ad importanti fiere d'arte: Grandart, Affordable Art Fair (Milano), Baf (Bergamo Arte Fiera), Arte Genova, Arte Padova, Arte Pavia.
Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Germania, Cina e Israele.
In Mostra dall’1 al 10 Settembre 2023
Presso iKonica Art Gallery Via Nicola Antonio Porpora 16/A Milano
Info e contatti: www.ikonica.eu
Opening party 5 Settembre dalle 18:00 alle 21:00
Giorni ed orari d’apertura: Lun / Sab h. 16:30 -19:30
A cura di Elisabetta Dolcino
"Chimerico Auroralə"
Ne ‘La Concezione estetica’ Benedetto Croce afferma che: “L’arte è intuizione pura, intuizione affatto scevra di concetto e giudizio. E’ forma aurorale del conoscere, senza la quale non è dato intenderne le forme ulteriori e più complesse.”
Per Luca Miscioscia l’arte è necessità di espressione spontanea e nasce da un’urgenza di comunicare ad un livello emotivo, molto diretto. Il colore, le forme e i segni vengono fissati sulla tela ancora prima che filtri e costrutti razionali possano plasmarli e privarli di genuinità, intensità ed una certa crudezza. E’ appunto quella forma aurorale del conoscere ciò che l’artista coglie del mondo che lo circonda tramite la sua intuizione, è la materia grezza che la logica non ha ancora elaborato in concetti, astratto ed ordinato. Non c’è pensiero logico o azione che possa prescindere da intuizioni e sentimenti.
“Elaborando le impressioni, l’uomo si libera da esse. Oggettivandole, le distacca da sé e si fa loro superiore. La funzione liberatrice e purificatrice dell’arte è un altro aspetto e un’altra formula del suo carattere di attività. L’attività è liberatrice appunto perché scaccia la passività’’ (Benedetto Croce, Tesi fondamentali di un’estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale).
In Chimerico Auroralə l’artista riesce a rappresentare la sua dimensione interna e, sfruttando la funzione catartica dell’arte. a dare forma alla sfera dei sentimenti che in altri ambiti spesso non trova una rappresentazione. L’estensione emozionale che deriva da aree inconsce può essere difficoltosa da esprimere tramite il linguaggio mentre può essere espressa efficacemente attraverso l’immagine, in questo caso pittorica. L’immagine, come evidenziato anche nella psicanalisi e negli studi freudiani, è in grado di evocare emozioni di grande intensità e può portare alla luce sentimenti che altrimenti sarebbero rimasti inespressi ed intrappolati nella psiche umana rendendoli visibili a tutti.
Ci troviamo difronte ad incarnazioni caotiche della forma più ancestrale delle emozioni umane che l’artista va ad estrarre dalle pieghe più nascoste del quotidiano delineando un colorato immaginario di indefinitezza popolato da esseri talvolta con sembianze umane, talvolta con sembianze ferine o fantastiche. Emozioni che, nel loro stato più genuino e animalesco senza essere comprese e metabolizzate dalla razionalità, risultano quasi concetti estranei al consueto e all’ordine naturale delle cose ed appartenenti alla sfera del mostruoso ma che attraverso le opere dell’artista possiamo affrontare ‘’faccia a faccia’’ ed esorcizzare.
“L’arroganza della coscienza che, per esempio, rigetta i sogni con leggerezza, generalmente è causata da un forte apparato protettivo che li custodisce, impedendo ai complessi inconsci di farsi strada, rendendo difficile convincere gli interlocutori dell’esistenza dell’inconscio e spiegare nuovamente ciò che la loro conoscenza cosciente rifiuta.” (Freud)
Due importanti contributi che Freud ha dato alla psicologia sono l’emancipazione dei processi psichici umani dal dominio della coscienza e l’esistenza della realtà soggettiva, elementi che pervadono anche la poetica e il cinema del regista David Lynch da cui l’artista trae ispirazione e con cui condivide l’intento di rappresentare la dimensione interna, latente ed inconscia.
Nel lavoro dell’artista così come nelle sequenze più oniriche di Lynch pensieri indefiniti trovano il modo di manifestarsi in immagini, spesso ambigue, proprio come le metafore, le allegorie ed i simboli di cui la psicoanalisi freudiana fa uso, catapultandoci nel mondo della fantasia, ovvero una trasformazione essenziale ma anche colorita del mondo oggettivo, che può assumere per lo spettatore un significato allo stesso tempo terrificante ed incantevole.
Emozioni e paure vengono materializzate nel loro stato larvale e viscerale, senza essere messe totalmente a fuoco, manifestandosi in magmatiche fusioni di colori, creature e figure ibride ed indefinite che volutamente vogliono sottrarsi alle convenzioni, alle etichette, al binarismo ed al dualismo. Caleidoscopi di possibilità senza limitazioni di sorta che rimangono pervasi da una vaghezza che ha un potere molto più suggestivo del definito, del chiaro e del nitido.
Immagini sature di colori ed elementi fluidi che riescono a comunicare in maniera efficace un’intensa dimensione ambivalente.
Quella che viene messa in risalto è la realtà soggettiva a discapito di quella oggettiva, cosicché l’artista stesso e chi fruisce delle sue opere possa scontrarsi con le sue rappresentazioni e visioni del mondo e con le raffigurazioni del fermento del suo inconscio.
Luca Miscioscia nasce a Milano il 28 Aprile del 1985.
Il processo di sperimentazione artistica inizia nei primi anni 2000 e trova immediata risposta nella pittura, con riferimenti all'art brut e al neo-espressionismo tedesco. Frequenta il corso di pittura ed è laureato in “Comunicazione Didattica dell’Arte” presso l'Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 2015 entra a far parte del team di una grande bottega artigianale nella zona popolare di Milano, qui non apprende solo le diverse tecniche di intelaiatura ma si dedica anche alla conoscenza dei pigmenti.
Grazie a questa esperienza entra in contatto con diversi artisti della scena contemporanea.
La sua pittura si popola di personaggi disarmonici, androgini, isolati in solitudini condivise.
Le ambientazioni, spazi vuoti o quasi, sono ricerca dell’indefinito, caratterizzate da prospettive impossibili o capovolte per eliminare ogni riferimento a spazio e tempo.
Le sue opere sono state presentate ad importanti fiere d'arte: Grandart, Affordable Art Fair (Milano), Baf (Bergamo Arte Fiera), Arte Genova, Arte Padova, Arte Pavia.
Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Germania, Cina e Israele.
In Mostra dall’1 al 10 Settembre 2023
Presso iKonica Art Gallery Via Nicola Antonio Porpora 16/A Milano
Info e contatti: www.ikonica.eu
Opening party 5 Settembre dalle 18:00 alle 21:00
Giorni ed orari d’apertura: Lun / Sab h. 16:30 -19:30
A cura di Elisabetta Dolcino
01
settembre 2023
Chimerico Auroralə
Dal primo al 10 settembre 2023
arte contemporanea
Location
iKonica Art Gallery
Milano, Via Nicola Antonio Porpora, 16a, (MI)
Milano, Via Nicola Antonio Porpora, 16a, (MI)
Orario di apertura
16.30-19.30
Vernissage
5 Settembre 2023, 18.00-21-00
Sito web
Autore
Curatore