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Cholla – Arte a briglie sciolte
Cholla (pronuncia “Ciòglia”) è un cavallo semiselvaggio, non ammaestrato; dipinge/gioca tenendo il pennello tra i denti, raccogliendo il colore da sé. L’etologo Mainardi: “Consapevolezza e intenzionalità”. I critici d’arte: “Provocazione ironica”. Dopo una menzione speciale, prima mostra in Europa
Comunicato stampa
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Anche se ha solo 23 anni, dei suoi lavori si è detto che hanno “il fuoco di Pollock"... ma l’artista è un cavallo; Cholla (pronuncia "Ciòglia", nome spagnolo), figlio di un Mustang e di una Quarterhorse, dipinge spontaneamente e senza ammaestramento tenendo il pennello tra i denti e raccogliendo il colore da sé. Non è né una "bufala" né un fenomeno da circo: Cholla è semiselvaggio, vive in un ranch del Nevada, dove continua a correre, e a dipingere senza nessuna costrizione; la sua attitudine è stata scoperta per caso ed è oggetto di studio da parte degli etologi; le sue "opere" (acquerelli astratti) - che destano curiosità ed interesse da parte di critici e appassionati d'arte e non solo - saranno in mostra a Venezia in esclusiva dal 24 Aprile al 15 Giugno alla galleria d'arte Giudecca 795 (Fondamenta San Biagio 795, a pochi metri dall'hotel Molino Stucky Hilton, tra i partner dell'iniziativa). Nell'ottobre scorso un'opera di Cholla fu premiata con la menzione speciale della Giuria del premio di pittura Arte Laguna (Mogliano Veneto). I dipinti di Cholla sono stati esposti negli Usa, e Venezia è la prima delle sue mostre internazionali. Lui non ci sarà: trasportare un cavallo così grande per qualche "esibizione" sarebbe rischioso, inutile e poco etico; questa la decisione della proprietaria Renee Chambers (ballerina classica) e dei galleristi.
In mostra a Venezia ci saranno però i video di Cholla mentre dipinge, oltre a 30 acquerelli originali eseguiti tra il 2004 (anno degli esordi "artistici" del cavallo) ed il 2009, oltre a stampe giclée in vendita e al suo primo catalogo. La mostra veneziana fa seguito alla "preview" del 3-5 Aprile scorsi al palazzo dei Congressi di Roma Eur (ad Art-O') con grande successo di pubblico, e di critica - è il caso di dirlo. L'artistica "provocazione a briglie sciolte", come è stata definita da Simona Antonucci, spazia con ironia dal richiamo all'action painting ad interventi dissacranti del recente passato.
Una cosa è certa secondo il noto etologo Danilo Mainardi: Cholla mostra intenzionalità e consapevolezza, "dipinge perché lo vuole fare, in tutta libertà", prendendo da solo il colore, senza masticare né rompere il pennello; a volte è necessario aiutarlo quando il pennello scivola per la salivazione. Dice Mainardi: "Cholla è un cavallo bellissimo e ben trattato. Il comportamento che più m’ha stupefatto è una sequenza in cui Cholla, che inizialmente aveva malamente trattenuto tra le labbra il pennello, che si presentava tutto di sghembo e perciò era praticamente inutilizzabile, s’è spontaneamente messo a rigirarselo in bocca e l’ha finalmente ben posizionato. E' stato solo a questo che ha dato inizio alla sua ingenua opera pittorica. Non è una cosa da poco, credetemi, questo comportamento. Sembra indicare consapevolezza e intenzionalità, perché il cavallo agisce senza essere minimamente costretto. Lo fa perché - almeno così sembra - lo vuole fare. Cholla non si comporta come un cavallo ammaestrato, e così anche sostiene la sua proprietaria. Probabilmente ha iniziato a fare quel che fa per gioco. Cholla, soprattutto a paragone di tanti altri cavalli mal trattati, può venir considerato a suo modo un cavallo felice. E questo, per me almeno, è importante. Il suo caso potrebbe perfino essere analogo a quello degli scimpanzè pittori".
Il comportamento è "di sicuro interesse scientifico" per l'etologo Mainardi, che scrive su Cholla nel suo libro "L'intelligenza degli animali" (Cairo Editore). Ci si chiede: questa è “arte”? Cholla è già considerato uno dei quattro animali più quotati al mondo, dopo lo scimpanzè Congo che dipingeva negli anni Cinquanta e i cui quadri furono anche apprezzati da Picasso e battuti all’asta (cosa ben diversa dal comportamento ripetitivo di alcuni elefanti-pittori, chiaramente ammaestrati). Per Cholla è probabilmente un gioco, forse - ce lo auguriamo - un modo per comunicare.
Scettici? Non resta che visitare la mostra. Sul sito della galleria www.giudecca795.com c'è lo spezzone di un filmato che sarà proiettato in galleria, oltre ad alcune delle opere in mostra. Vedere per credere. Tra l'altro, i quadri di Cholla non sono nemmeno troppo male...
In mostra a Venezia ci saranno però i video di Cholla mentre dipinge, oltre a 30 acquerelli originali eseguiti tra il 2004 (anno degli esordi "artistici" del cavallo) ed il 2009, oltre a stampe giclée in vendita e al suo primo catalogo. La mostra veneziana fa seguito alla "preview" del 3-5 Aprile scorsi al palazzo dei Congressi di Roma Eur (ad Art-O') con grande successo di pubblico, e di critica - è il caso di dirlo. L'artistica "provocazione a briglie sciolte", come è stata definita da Simona Antonucci, spazia con ironia dal richiamo all'action painting ad interventi dissacranti del recente passato.
Una cosa è certa secondo il noto etologo Danilo Mainardi: Cholla mostra intenzionalità e consapevolezza, "dipinge perché lo vuole fare, in tutta libertà", prendendo da solo il colore, senza masticare né rompere il pennello; a volte è necessario aiutarlo quando il pennello scivola per la salivazione. Dice Mainardi: "Cholla è un cavallo bellissimo e ben trattato. Il comportamento che più m’ha stupefatto è una sequenza in cui Cholla, che inizialmente aveva malamente trattenuto tra le labbra il pennello, che si presentava tutto di sghembo e perciò era praticamente inutilizzabile, s’è spontaneamente messo a rigirarselo in bocca e l’ha finalmente ben posizionato. E' stato solo a questo che ha dato inizio alla sua ingenua opera pittorica. Non è una cosa da poco, credetemi, questo comportamento. Sembra indicare consapevolezza e intenzionalità, perché il cavallo agisce senza essere minimamente costretto. Lo fa perché - almeno così sembra - lo vuole fare. Cholla non si comporta come un cavallo ammaestrato, e così anche sostiene la sua proprietaria. Probabilmente ha iniziato a fare quel che fa per gioco. Cholla, soprattutto a paragone di tanti altri cavalli mal trattati, può venir considerato a suo modo un cavallo felice. E questo, per me almeno, è importante. Il suo caso potrebbe perfino essere analogo a quello degli scimpanzè pittori".
Il comportamento è "di sicuro interesse scientifico" per l'etologo Mainardi, che scrive su Cholla nel suo libro "L'intelligenza degli animali" (Cairo Editore). Ci si chiede: questa è “arte”? Cholla è già considerato uno dei quattro animali più quotati al mondo, dopo lo scimpanzè Congo che dipingeva negli anni Cinquanta e i cui quadri furono anche apprezzati da Picasso e battuti all’asta (cosa ben diversa dal comportamento ripetitivo di alcuni elefanti-pittori, chiaramente ammaestrati). Per Cholla è probabilmente un gioco, forse - ce lo auguriamo - un modo per comunicare.
Scettici? Non resta che visitare la mostra. Sul sito della galleria www.giudecca795.com c'è lo spezzone di un filmato che sarà proiettato in galleria, oltre ad alcune delle opere in mostra. Vedere per credere. Tra l'altro, i quadri di Cholla non sono nemmeno troppo male...
24
aprile 2009
Cholla – Arte a briglie sciolte
Dal 24 aprile al 15 giugno 2009
arte contemporanea
Location
GIUDECCA 795 ART GALLERY
Venezia, Fondamenta San Biagio, 795, (Venezia)
Venezia, Fondamenta San Biagio, 795, (Venezia)
Orario di apertura
da Martedì a Venerdì 15-20; Sabato e Domenica 11-20; lunedì chiuso
Vernissage
24 Aprile 2009, 24 Aprile 2009 ore 18
Autore
Curatore