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Chris Cann – Sirens of the mind
Nell’autore canadese, è evidente che qualcosa travalica la semplice concezione urbanistica nostalgica e che la donna, privata dei connotati soggettivi, è un corpo / oggetto che si esibisce femminilmente in maniera aggressiva.
Comunicato stampa
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Se si legge “Architectural Digest” si trova una sezione dedicata al design delle case di Cuba. Hermes Mallea si occupa di mostrare la differenza (o la sostanziale invariabilità) tra il periodo di Batista e quello di Fidel Castro, anche se non c’è menzione del possibile nuovo corso che l’architettura ha preso insieme alla svolta sociale con Raúl Castro. Ho voluto partire da qui per descrivere la pittura di Chris Cann anche se, è evidente che nell’autore canadese c’è qualcosa che travalica la semplice concezione urbanistica nostalgica – vedi il pittore statunitense James Richards che ha da poco inaugurato una mostra a L’Avana – per sposare la teoria figurativa pre-espressionista. La donna, privata dei connotati soggettivi, è un corpo / oggetto che si esibisce femminilmente in maniera aggressiva. Dunque il territorio si legge come la forma umana; la costruzione artificiale come l’aspetto naturale. Tutto è connesso nella formazione di un Sé diverso e plurale, che si esprime tanto nella verticalità degli edifici quanto nell’apertura esplicita alla sessualità. In entrambi i casi sembra esserci la denuncia di una fragilità che non riguarda solo la singola persona ma l’intero sistema. Ci sono sempre tracce di memoria nelle pareti scrostate come nella maschera che copre un volto e ogni cosa si tinge di un velo di mistero difficile da spiegare.
Non c’è traccia dell’elemento grottesco del burlesque: l’icona è una donna magra, anzi smagrita, che pare aver perso parte della propria anima in un gioco erotico; i muri sono scrostati, mal illuminati, il sole è una presenza beffarda che falsa i colori. È facile trovare un accostamento con il Van Gogh delle case, con un tocco personale nella scelta cromatica e una differente gestione della prospettiva. Qui la geometria è ancora precisa ma si ritrova lo stesso bisogno emozionale di ritrarre il palazzo come un essere vivo, dotato di ricordi e passioni come la magione descritta da qualche parte nell’opera di Antoine de Saint-Exupéry (e nel corpus di disegni dello scrittore francese ci sono donne con gli stessi spigoli….).
Non c’è traccia dell’elemento grottesco del burlesque: l’icona è una donna magra, anzi smagrita, che pare aver perso parte della propria anima in un gioco erotico; i muri sono scrostati, mal illuminati, il sole è una presenza beffarda che falsa i colori. È facile trovare un accostamento con il Van Gogh delle case, con un tocco personale nella scelta cromatica e una differente gestione della prospettiva. Qui la geometria è ancora precisa ma si ritrova lo stesso bisogno emozionale di ritrarre il palazzo come un essere vivo, dotato di ricordi e passioni come la magione descritta da qualche parte nell’opera di Antoine de Saint-Exupéry (e nel corpus di disegni dello scrittore francese ci sono donne con gli stessi spigoli….).
12
novembre 2016
Chris Cann – Sirens of the mind
Dal 12 al 23 novembre 2016
arte moderna e contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
Vernissage
12 Novembre 2016, h 17.00
Autore
Curatore