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Chris Jordan – Running the Numbers – An American Self-Portrait
Resti e detriti della società americana, le tonnellate di rifiuti prodotti quotidianamente ed il loro impatto sull’ambiente: questi i temi al centro dei lavori di Chris Jordan, artista e fotografo dei lati oscuri del consumismo occidentale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si apre il 21 aprile Running the numbers
la mostra del fotografo di Seattle che i canali National Geographic
organizzano in occasione dell’Earth Day, la giornata della Terra
21-30 aprile 2008
Esterno del Museo dell’Ara Pacis di Roma – Via di Ripetta
Resti e detriti della società americana, le tonnellate di rifiuti prodotti quotidianamente ed il loro impatto sull’ambiente: questi i temi al centro dei lavori di Chris Jordan, artista e fotografo dei lati oscuri del consumismo occidentale.
In occasione dell’Earth Day, la giornata della Terra, i canali National Geographic (National Geographic Channel, Nat Geo Adventure, Nat Geo Wild, Nat Geo Music e National Geographic Channel HD) presentano Running the Numbers - An American Self-Portrait (2007) il più recente progetto di Chris Jordan, in mostra dal 21 al 30 aprile 2008 nello spazio antistante il Museo dell’Ara Pacis di Roma.
Protagonista dell’inaugurazione è lo stesso fotografo di Seattle, con un incontro aperto al pubblico lunedì 21 aprile, all’interno della settima edizione di FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma (4 aprile-25 maggio),
Dall’enorme quantità di bottiglie di plastica consumate ogni cinque minuti negli USA ai telefoni cellulari gettati via quotidianamente, ogni immagine ritrae una specifica quantità di qualcosa, e la sua oscura bellezza è il prodotto dell’applicazione della austera statistica all’osservazione delle società umane.
Non delle semplici fotografie, ma veri e propri racconti per immagini con le quali Chris Jordan punta i riflettori sui rifiuti e, in generale, su tutto ciò che viene prodotto dalla cultura di massa a stelle e strisce.
“La serie esposta Roma – spiega lo stesso Chris Jordan – osserva la cultura americana contemporanea filtrata attraverso la cruda lente delle statistiche. Ogni immagine ritrae una specifica quantità di qualcosa: quindici milioni di fogli di carta uso ufficio (quella usata negli USA ogni cinque minuti) oppure 106.000 lattine di alluminio (pari alla quantità consumata ogni trenta secondi). Credo che queste immagini possano avere un impatto diverso da quello prodotto dai soli numeri che troviamo ogni giorno su libri e giornali. Attraverso grandi stampe dettagliate, assemblate a partire da migliaia di foto più piccole, il progetto è enfatizzare il ruolo dell’individuo in una società sempre più gigantesca, incomprensibile e schiacciante” .
La mostra di Chris Jordan si inserisce nelle iniziative che i canali National Geographic organizzano per celebrare l’Earth Day. Nata il 22 aprile 1970 negli USA, la giornata della
Terra punta a promuovere la conservazione dell’ambiente in cui viviamo e la sostenibilità delle politiche di sviluppo contro le minacce determinate dalla crescita vertiginosa dell’economia globale e da un comportamento non sempre ecosostenibile dell’uomo. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.ngcitalia.it
FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma è promosso dal Comune di Roma e prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu. Il tema scelto per questa edizione è “Vedere la normalità. La fotografia racconta il quotidiano” che - secondo Marco Delogu - vuole rappresentare “come la fotografia sia per noi lo strumento migliore per la descrizione della vita di tutti i giorni: un ragionamento che parte anche da un voler raccontare la normalità in contrasto con la straordinarietà”.
RUNNING THE NUMBERS: LE OPERE ESPOSTE
Barbie Dolls, 2008
Un’immagine composta da 32.000 Barbie, corrispondenti al numero di interventi di chirurgia estetica al seno eseguiti ogni mese negli USA.
Plastic Bottles, 2007
Raffigura due milioni di bottiglie di plastica, pari al numero di bevande in bottiglia di plastica consumato negli USA ogni cinque minuti.
Jet Trails, 2007
11.000 scie di aerei, pari al numero di voli commerciali effettuati negli Stati Uniti ogni otto ore.
Cell Phones, 2007
L’immagine è composta da 426.000 telefoni cellulari, ossia il numero di telefoni cellulari gettati via quotidianamente negli USA.
Paper Bags, 2007
L’immagine assembla 1.140.000 buste di supermercato di carta, equivalenti a quelle utilizzate ogni ora negli Stati Uniti .
Cigarettes, 2007
65.000 sigarette, ossia il numero di adolescenti americani di età inferiore ai diciott’anni che ogni mese contraggono il vizio del fumo.
Plastic Bags, 2007
Raffigura 60.000 buste di plastica, pari a quelle utilizzate negli USA ogni cinque secondi
Office Paper, 2007
30.000 risme di carta per ufficio, pari a 15 milioni di fogli, ossia la quantità di carta uso ufficio consumata negli USA ogni cinque minuti.
National Geographic Channel aderisce al progetto Impatto Zero® di LifeGate.
Le emissioni di anidride carbonica generate dalla mostra di Chris Jordan all'Ara Pacis sono state compensate con la creazione di nuove foreste.
CHRIS JORDAN - WORKS
Le opere illustrano l’impatto dell’uomo sul pianeta, realizzando un ritratto molto lucido, che pure spinge l’osservatore a “sentire”, ad avere una reazione emotiva di fronte a ciò che è riportato quotidianamente e solitamente attraverso statistiche e cifre. “In ultimo la mia speranza – spiega il fotografo di Seattle – è che gli individui possano prendere il controllo del loro comportamento per affrontare a livello personale le responsabilità dell’uomo sull’ambiente”. Richiamo diretto in particolare ai suoi connazionali, cittadini di uno stato, gli USA, notoriamente al margine delle trattative internazionali sulla riduzione delle emissioni di CO2, pur esendo tra i maggiori produttori delle stesse.
In Katrina’s Wake: Portraits of loss from an unnatural disaster fotografa i danni dell’uragano da un punto di vista assolutamente personale: tracce di vita e ricordi scomparsi, ed insieme denuncia contro le responsabilità umane nell’aggravamento dei fatti.
Intolerable Beauty è un set di immagini scomode, quasi claustrofobiche: “detriti del consumismo di massa”, scovati tra aree di risulta e discariche, raccontano l’altra faccia delle splendenti “cose nuove” che ogni giorno compriamo: una apocalypse in progress al rallentatore.
È in questi lavori che l’artista scopre il suo problema con cifre e statistiche. Anche di fronte a dati sconcertanti i numeri sfuggono in qualche modo, sono inafferrabili nel significato.
Inizia così a sperimentare un nuovo modo di contare nei suoi tableau digitali, scatti di oggetti accumulati in diversi arrangiamenti e poi riassemblati in immagini che realizzano un accurato conteggio dell’uso di alcuni prodotti.
Running the Numbers è il proseguimento di questa ricerca, volta a rappresentare la cultura americana contemporanea attraverso le austere lenti della statistica. Il progetto vuole esaminare sul piano visivo queste vaste e bizzarre misure della nostra società in enormi e dettagliatissime stampe.
la mostra del fotografo di Seattle che i canali National Geographic
organizzano in occasione dell’Earth Day, la giornata della Terra
21-30 aprile 2008
Esterno del Museo dell’Ara Pacis di Roma – Via di Ripetta
Resti e detriti della società americana, le tonnellate di rifiuti prodotti quotidianamente ed il loro impatto sull’ambiente: questi i temi al centro dei lavori di Chris Jordan, artista e fotografo dei lati oscuri del consumismo occidentale.
In occasione dell’Earth Day, la giornata della Terra, i canali National Geographic (National Geographic Channel, Nat Geo Adventure, Nat Geo Wild, Nat Geo Music e National Geographic Channel HD) presentano Running the Numbers - An American Self-Portrait (2007) il più recente progetto di Chris Jordan, in mostra dal 21 al 30 aprile 2008 nello spazio antistante il Museo dell’Ara Pacis di Roma.
Protagonista dell’inaugurazione è lo stesso fotografo di Seattle, con un incontro aperto al pubblico lunedì 21 aprile, all’interno della settima edizione di FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma (4 aprile-25 maggio),
Dall’enorme quantità di bottiglie di plastica consumate ogni cinque minuti negli USA ai telefoni cellulari gettati via quotidianamente, ogni immagine ritrae una specifica quantità di qualcosa, e la sua oscura bellezza è il prodotto dell’applicazione della austera statistica all’osservazione delle società umane.
Non delle semplici fotografie, ma veri e propri racconti per immagini con le quali Chris Jordan punta i riflettori sui rifiuti e, in generale, su tutto ciò che viene prodotto dalla cultura di massa a stelle e strisce.
“La serie esposta Roma – spiega lo stesso Chris Jordan – osserva la cultura americana contemporanea filtrata attraverso la cruda lente delle statistiche. Ogni immagine ritrae una specifica quantità di qualcosa: quindici milioni di fogli di carta uso ufficio (quella usata negli USA ogni cinque minuti) oppure 106.000 lattine di alluminio (pari alla quantità consumata ogni trenta secondi). Credo che queste immagini possano avere un impatto diverso da quello prodotto dai soli numeri che troviamo ogni giorno su libri e giornali. Attraverso grandi stampe dettagliate, assemblate a partire da migliaia di foto più piccole, il progetto è enfatizzare il ruolo dell’individuo in una società sempre più gigantesca, incomprensibile e schiacciante” .
La mostra di Chris Jordan si inserisce nelle iniziative che i canali National Geographic organizzano per celebrare l’Earth Day. Nata il 22 aprile 1970 negli USA, la giornata della
Terra punta a promuovere la conservazione dell’ambiente in cui viviamo e la sostenibilità delle politiche di sviluppo contro le minacce determinate dalla crescita vertiginosa dell’economia globale e da un comportamento non sempre ecosostenibile dell’uomo. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.ngcitalia.it
FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma è promosso dal Comune di Roma e prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu. Il tema scelto per questa edizione è “Vedere la normalità. La fotografia racconta il quotidiano” che - secondo Marco Delogu - vuole rappresentare “come la fotografia sia per noi lo strumento migliore per la descrizione della vita di tutti i giorni: un ragionamento che parte anche da un voler raccontare la normalità in contrasto con la straordinarietà”.
RUNNING THE NUMBERS: LE OPERE ESPOSTE
Barbie Dolls, 2008
Un’immagine composta da 32.000 Barbie, corrispondenti al numero di interventi di chirurgia estetica al seno eseguiti ogni mese negli USA.
Plastic Bottles, 2007
Raffigura due milioni di bottiglie di plastica, pari al numero di bevande in bottiglia di plastica consumato negli USA ogni cinque minuti.
Jet Trails, 2007
11.000 scie di aerei, pari al numero di voli commerciali effettuati negli Stati Uniti ogni otto ore.
Cell Phones, 2007
L’immagine è composta da 426.000 telefoni cellulari, ossia il numero di telefoni cellulari gettati via quotidianamente negli USA.
Paper Bags, 2007
L’immagine assembla 1.140.000 buste di supermercato di carta, equivalenti a quelle utilizzate ogni ora negli Stati Uniti .
Cigarettes, 2007
65.000 sigarette, ossia il numero di adolescenti americani di età inferiore ai diciott’anni che ogni mese contraggono il vizio del fumo.
Plastic Bags, 2007
Raffigura 60.000 buste di plastica, pari a quelle utilizzate negli USA ogni cinque secondi
Office Paper, 2007
30.000 risme di carta per ufficio, pari a 15 milioni di fogli, ossia la quantità di carta uso ufficio consumata negli USA ogni cinque minuti.
National Geographic Channel aderisce al progetto Impatto Zero® di LifeGate.
Le emissioni di anidride carbonica generate dalla mostra di Chris Jordan all'Ara Pacis sono state compensate con la creazione di nuove foreste.
CHRIS JORDAN - WORKS
Le opere illustrano l’impatto dell’uomo sul pianeta, realizzando un ritratto molto lucido, che pure spinge l’osservatore a “sentire”, ad avere una reazione emotiva di fronte a ciò che è riportato quotidianamente e solitamente attraverso statistiche e cifre. “In ultimo la mia speranza – spiega il fotografo di Seattle – è che gli individui possano prendere il controllo del loro comportamento per affrontare a livello personale le responsabilità dell’uomo sull’ambiente”. Richiamo diretto in particolare ai suoi connazionali, cittadini di uno stato, gli USA, notoriamente al margine delle trattative internazionali sulla riduzione delle emissioni di CO2, pur esendo tra i maggiori produttori delle stesse.
In Katrina’s Wake: Portraits of loss from an unnatural disaster fotografa i danni dell’uragano da un punto di vista assolutamente personale: tracce di vita e ricordi scomparsi, ed insieme denuncia contro le responsabilità umane nell’aggravamento dei fatti.
Intolerable Beauty è un set di immagini scomode, quasi claustrofobiche: “detriti del consumismo di massa”, scovati tra aree di risulta e discariche, raccontano l’altra faccia delle splendenti “cose nuove” che ogni giorno compriamo: una apocalypse in progress al rallentatore.
È in questi lavori che l’artista scopre il suo problema con cifre e statistiche. Anche di fronte a dati sconcertanti i numeri sfuggono in qualche modo, sono inafferrabili nel significato.
Inizia così a sperimentare un nuovo modo di contare nei suoi tableau digitali, scatti di oggetti accumulati in diversi arrangiamenti e poi riassemblati in immagini che realizzano un accurato conteggio dell’uso di alcuni prodotti.
Running the Numbers è il proseguimento di questa ricerca, volta a rappresentare la cultura americana contemporanea attraverso le austere lenti della statistica. Il progetto vuole esaminare sul piano visivo queste vaste e bizzarre misure della nostra società in enormi e dettagliatissime stampe.
21
aprile 2008
Chris Jordan – Running the Numbers – An American Self-Portrait
Dal 21 al 30 aprile 2008
fotografia
Location
MUSEO DELL’ARA PACIS
Roma, Lungotevere In Augusta, (Roma)
Roma, Lungotevere In Augusta, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 9.00 - 22.30
Vernissage
21 Aprile 2008, ore 17.30
Autore