Un poietès che vive appartato, lontano dall’imperativo
mediatico del godimento come coazione a godere nella
forma dell’ «enjoy!». Libero dalle reti dell’arte liquida a
volatilità controllata dal Sistema dell’Arte&Finanza.
Liquida, non solo nel senso reso celebre da Baumann –
fluttuante in un mondo privo di legami sociali
vincolanti e ad alto tasso di evaporazione del nome del
padre– ma più precisamente ‘liquidabile’,
trasformabile a breve in contanti. Un artista fedele
all’etica del suo desiderio, che persiste –bone è anche
nocciolo, dura essenza
di speranza– nel dar prova, con la
concatenazione di rimandi che
irradiano dal suo teatro di opere,
della possibilità di mettere ancora
una volta in moto il volano dello
scambio simbolico, per altre forme
di legame sociale.