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Christel Hermann – e ogni giorno imparo di più
Parla italiano l’autunno della tedesca Christel Hermann (Neuwied, 1951): protagonista di un doppio evento – la mostra personale nella galleria di Monza e un’installazione al Museo di Lissone – l’artista si presenta al pubblico con una raccolta di lavori molto ricca
Comunicato stampa
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Parla italiano l’autunno della tedesca Christel Hermann (Neuwied, 1951): protagonista di un doppio evento - la mostra personale nella galleria di Monza e un’installazione al Museo di Lissone - l’artista si presenta al pubblico con una raccolta di lavori molto ricca.
La personale vuole essere una sintesi espositiva degli anni in cui l’artista ha collaborato con il gruppo Spirale Arte, quindi raccoglie opere appartenenti a diversi cicli pittorici del passato e del presente; mentre il contributo al progetto pubblico Donna in Percezione evidenzia la fase ultima e più sperimentale della sua produzione.
La Hermann, per raccontare se stessa e la sua opera, non ha timore di affrontare con naturalezza temi filosofici, esistenzialisti. La profondità del concetto si traduce sempre in opere estremamente algide e lievi, si direbbe aeree, nonostante gli occasionali inserti materici e i graffi che ancorano la superficie della pittura a gesti concreti e terreni.
Dopo aver approfondito i temi dell’Isola e del Rifugio, Christel ha evoluto la sua ricerca con grande coerenza, e sviluppato i Werkzyklus dell’Infanzia, dell’Arca e del Nido: nuclei figurativi e di contenuto che sempre e comunque hanno a che fare con la ricerca interiore, il silenzio dell’ascolto e la misura spirituale del vivere.
Gli approdi più recenti delle sua ricerca riguardano la Famiglia e la Casa. Entrambi i soggetti vengono trattati con una tecnica molto originale, che unisce materiali tradizionali a resine sintetiche e speciali carte fotografiche.
Il colore a olio, di solito nei toni del beige e del bianco, viene mescolato a degli elementi naturali che l’artista raccoglie là dove abita: pietra pomice e sabbia dalle rive del Reno, terra e rocce dal giardino di casa. Spesso questi materiali vengono lavorati nella resina liquida e fatti depositare su stampe fotografiche realizzate dall’artista stessa. Il risultato sono dei sottili pannelli semitrasparenti in cui le figure – umane o animali – sono ridotte a sagome evanescenti, che fluttuano senza gravità, riemergendo come ricordi da uno strato materico opaco.
Come ha scritto Edoardo Testori in occasione di una mostra personale del 2004, “la Hermann si avventura in un percorso decontestualizzato riservato alla sfera interiore, a ritroso per ritrovare il germe del senso della vita”.
La personale vuole essere una sintesi espositiva degli anni in cui l’artista ha collaborato con il gruppo Spirale Arte, quindi raccoglie opere appartenenti a diversi cicli pittorici del passato e del presente; mentre il contributo al progetto pubblico Donna in Percezione evidenzia la fase ultima e più sperimentale della sua produzione.
La Hermann, per raccontare se stessa e la sua opera, non ha timore di affrontare con naturalezza temi filosofici, esistenzialisti. La profondità del concetto si traduce sempre in opere estremamente algide e lievi, si direbbe aeree, nonostante gli occasionali inserti materici e i graffi che ancorano la superficie della pittura a gesti concreti e terreni.
Dopo aver approfondito i temi dell’Isola e del Rifugio, Christel ha evoluto la sua ricerca con grande coerenza, e sviluppato i Werkzyklus dell’Infanzia, dell’Arca e del Nido: nuclei figurativi e di contenuto che sempre e comunque hanno a che fare con la ricerca interiore, il silenzio dell’ascolto e la misura spirituale del vivere.
Gli approdi più recenti delle sua ricerca riguardano la Famiglia e la Casa. Entrambi i soggetti vengono trattati con una tecnica molto originale, che unisce materiali tradizionali a resine sintetiche e speciali carte fotografiche.
Il colore a olio, di solito nei toni del beige e del bianco, viene mescolato a degli elementi naturali che l’artista raccoglie là dove abita: pietra pomice e sabbia dalle rive del Reno, terra e rocce dal giardino di casa. Spesso questi materiali vengono lavorati nella resina liquida e fatti depositare su stampe fotografiche realizzate dall’artista stessa. Il risultato sono dei sottili pannelli semitrasparenti in cui le figure – umane o animali – sono ridotte a sagome evanescenti, che fluttuano senza gravità, riemergendo come ricordi da uno strato materico opaco.
Come ha scritto Edoardo Testori in occasione di una mostra personale del 2004, “la Hermann si avventura in un percorso decontestualizzato riservato alla sfera interiore, a ritroso per ritrovare il germe del senso della vita”.
28
settembre 2006
Christel Hermann – e ogni giorno imparo di più
Dal 28 settembre al 04 novembre 2006
arte contemporanea
Location
MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA
Monza, Via Vittorio Emanuele, 44, (Milano)
Monza, Via Vittorio Emanuele, 44, (Milano)
Vernissage
28 Settembre 2006, ore 18
Sito web
www.christel-hermann.de
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