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Christian Boltanski – Anime. Di luogo in luogo
Il progetto, a cura di Danilo Eccher, si svolge a Bologna dal 26 giugno al 12 novembre, attraverso un percorso scandito in vari interventi e diversi luoghi della città che consente di presentare l’opera di Boltanski in tutte le sue dimensioni espressive: un’ampia mostra antologica al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, uno spettacolo teatrale al teatro Arena del Sole, un’installazione presso l’ex bunker polveriera nel Giardino Lunetta Gamberini e un progetto speciale all’interno dell’ex parcheggio Giuriolo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Anime.
Di luogo in luogo.
E' dedicato a Christian Boltanski il progetto speciale 2017 del Comune di Bologna.
Da giugno a novembre un programma articolato in vari luoghi della città e curato da
Danilo Eccher.
Bologna, 20 aprile 2017. È dedicato a Christian Boltanski il progetto speciale che la città di Bologna
promuove in ambito culturale per l'anno 2017. L'autore francese, uno dei massimi artisti internazionali viventi,
è protagonista di un articolato programma di eventi riuniti sotto il titolo Anime. Di luogo in luogo, promosso
da Comune di Bologna (Area Cultura e Rapporti con l'Università e Istituzione Bologna Musei), e Emilia-
Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
e Regione Emilia-Romagna.
Il progetto, a cura di Danilo Eccher, si svolge da giugno a novembre attraverso un percorso scandito in vari
interventi e diversi luoghi della città, che consente di presentare l’opera di Boltanski in tutte le sue dimensioni
espressive: un’ampia mostra antologica al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, uno spettacolo
teatrale al teatro Arena del Sole, un'installazione presso l'ex bunker polveriera nel Giardino Lunetta
Gamberini e un progetto speciale all'interno dell'ex parcheggio Giuriolo.
Il progetto si pone in linea di continuità con le precedenti iniziative speciali che hanno reso omaggio all'opera
di grandi autori nazionali e internazionali accomunati da un significativo rapporto con Bologna: John Cage,
Gianni Celati, Romeo Castellucci e Pier Paolo Pasolini. L'approfondimento dell'opera di alcuni tra gli interpreti
più sperimentali e innovativi del nostro tempo, attraverso la produzione originale di progetti realizzati con il
coinvolgimento di istituzioni pubbliche e operatori culturali del territorio, distingue l’impegno della città come
un modello di riferimento nel panorama delle politiche culturali nazionali a favore della diffusione e la
valorizzazione della cultura contemporanea.
Anime. Di luogo in luogo, pensato con la stretta collaborazione ideativa dell’artista, si compone di diversi
momenti complementari in cui l’interazione tra arte contemporanea, tessuto urbano e società si sviluppa
intorno ai temi della memoria e del trascorrere del tempo inteso come ineluttabile passaggio tra la vita e la
morte. Concetti evocati dal titolo del progetto, che attraversa tempi, luoghi lontani, filosofie e religioni diverse.
Spiega il curatore Danilo Eccher: “Anima è un termine che, al singolare e nelle sue molteplici declinazioni,
si riferisce al principio vitale dell’uomo. Al plurale, il termine rimanda alla collettività, alle storie dei singoli
individui e alla Storia ma non manca di lasciare una prospettiva immaginaria per proiettare il presente nel
futuro, trasmettendo un fiducioso senso di continuità”.
La scelta di omaggiare Christian Boltanski assume una pregnanza di particolare rilievo simbolico per la
concomitante ricorrenza di alcuni anniversari che incrociano la storia di Bologna con quella di importanti
istituzioni culturali: 10 anni di MAMbo e del Museo per la Memoria di Ustica, 37 anni dalla strage di Ustica,
40 anni di Emilia-Romagna Teatro Fondazione. È dunque con una priorità urgentemente avvertita che questo
progetto intende radicarsi nel patrimonio storico, civile e culturale della città, generando una fertile relazione
tra memoria e contemporaneo.
Molteplici e profondi sono i legami che Boltanski ha stabilito nel corso della sua carriera con il capoluogo
felsineo, intrecciando alcune delle sue più celebri opere a momenti cruciali della storia cittadina. Ne è
esempio più alto l'installazione permanente A proposito di Ustica realizzata nel 2007 per il Museo per la
Memoria di Ustica, di cui questo progetto speciale intende sottolineare una rinnovata centralità nell'ambito
1
delle iniziative portate avanti dalle istituzioni culturali del Comune di Bologna.
Nato per volontà dell'Associazione Parenti Vittime di Ustica come luogo di esercizio della memoria e
dell'impegno per la ricerca della verità, questo spazio di struggente intensità emozionale testimonia fin dalla
sua origine quanto i linguaggi culturali contemporanei siano importanti per conoscere e trasmettere
attivamente il ricordo delle vicende passate verso le nuove generazioni.
Nel 1997, inoltre, la sede espositiva di Villa delle Rose ha ospitato la prima personale italiana dell'artista
francese dal titolo Pentimenti, a cura di Danilo Eccher, in cui fu esposta per la prima volta l’opera Les
regards, oggi visibile in un nuovo allestimento nella Collezione Permanente MAMbo. Direttamente ispirato
alla storia di Bologna, il lavoro riproduce su sottili fogli di poliestere le fotografie dei volti di partigiani e
partigiane che compongono il Sacrario della Resistenza di piazza Nettuno dove, nei giorni che seguirono la
Liberazione, i cittadini avevano collocato spontaneamente le foto dei loro cari fucilati.
Proprio da questi sguardi ritrovati di giovani vite spezzate, a metà giugno prende avvio il progetto con
l'intervento di arte pubblica di grande impatto visivo Billboards. Cinque immagini di essi, personalmente
selezionate dall’artista, sono riprodotte su numerosi tabelloni pubblicitari di vario formato, installati lungo le
principali strade periferiche della città, collegando idealmente i luoghi della memoria coinvolti nel circuito del
progetto.
Creando impreviste discontinuità visive e di senso nel panorama urbano, questi sguardi rianimati interrogano
la nostra consapevolezza del passato, attivando un processo di rammemorazione collettiva.
Nucleo centrale dell'intero progetto, la mostra antologica allestita al MAMbo dal 26 giugno al 12 novembre,
la più ampia mai organizzata in Italia con oltre 20 installazioni, rilancia il ruolo del museo non solo come
luogo di conservazione ed esposizione del patrimonio ma anche, e soprattutto, come luogo di ricerca e
produzione sulla cultura del presente.
L’ordinamento delle opere ripercorre la poetica di Boltanski da metà anni Ottanta fino gli anni più recenti e si
articola in sale che affrontano i temi su cui si è concentrata con intensa continuità la sua ricerca: la
scomparsa, il rapporto dialettico fra vita e morte, la fragilità della memoria e del ricordo, la scommessa contro
l'ineluttabilità dell'oblio, il senso di tragicità intrinseco alla storia.
L'imponente Sala delle Ciminiere, cuore del museo e dell'intero percorso espositivo, è occupata dalla
struttura labirintica dell’installazione ambientale Regard-Eyes: immagini sfocate di volti anonimi stampate in
bianco e nero su un tessuto trasparente di grande formato provenienti dall'archivio fotografico personale
dell’artista che, come conturbanti presenze fantasmatiche, il visitatore è invitato ad attraversare
abbandonandosi al flusso del tempo e della memoria.
Al centro della sala appare la straniante preziosità di Volver, una forma piramidale alta oltre tre metri
interamente ricoperta da coperte isotermiche dorate, materiali che richiamano le drammatiche immagini dei
primi soccorsi prestati ai migranti. Il dialogo stabilito da Boltanski tra le due opere sembra suggerire
un’immanente vicinanza tra le presenze/assenze di quei volti, di cui sopravvive solo uno sguardo
evanescente, e i migranti, odierni fantasmi senza nome, per la comune privazione della storia e dell’identità
individuali.
L’inaugurazione della mostra si svolge domenica 25 giugno alla presenza dell'artista.
Al concetto della transitorietà dell'esistenza umana e della ricostruzione di tracce di vita quotidiana è ispirata
anche l’installazione visibile da giugno nell'ex bunker polveriera del Giardino Lunetta Gamberini. La
costruzione militare di origine ottocentesca, prima di essere chiusa per motivi di sicurezza, negli ultimi anni
era divenuta un rifugio improvvisato di sconosciuti senza tetto, forse migranti disperati, ancora impossibilitati
a comprendere il significato della parola accoglienza. Scelto per il suo valore emblematico, il bunker diventa
per l'artista uno spazio ideale dove evocare i corpi di mute presenze, attraverso un'opera creata ad hoc.
All'interno del programma di iniziative per la celebrazione del trentasettesimo anniversario della Strage di
Ustica, martedì 27 giugno inaugura l'installazione performance Ultima, frutto della collaborazione di Boltanski
con lo scenografo Jean Kalman e il compositore Franck Krawczyk, che trasforma la sala principale del teatro
Arena del Sole, rivelandone inedite dimensioni espressive. La creazione è pensata come attraversamento di
uno spazio, di un luogo fortemente evocativo abitato da oggetti, voci, accadimenti sonori in uno scenario
creato dalla combinazione di elementi emotivamente coinvolgenti per quanto semplici ed essenziali.
Un viaggio nella memoria e nel tempo, in cui la vulnerabilità e la caducità della memoria vengono restituiti al
pubblico con un linguaggio che sa essere al contempo delicato e potente.
Ultima, aperta al pubblico nei giorni 28, 29, 30 giugno e realizzata grazie alla collaborazione fra ERT e
Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, rientra nella iniziative che celebrano i 40 anni di
2
attività di Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
Nel mese di settembre, per tre giorni Take me (I'm yours) vede Boltanski nel ruolo di curatore di un inusuale
esperimento di arte popolare che trasforma lo spazio dell'ex parcheggio Giuriolo in un contesto di arte
diffusa in cui gli spettatori sono invitati a interagire con l'arte o ad appropriarsene. Artisti affermati e giovani
emergenti sono invitati a realizzare multipli e oggetti da scambiarsi e donare al pubblico, in una visione ludica
e ironica dei processi di creazione di valore delle opere d'arte, che cerca di esplorarne modalità di diffusione
e distribuzione alternative alle leggi del mercato.
Il Dipartimento educativo MAMbo dedica inoltre alla mostra di Boltanski uno speciale allestimento nei propri
spazi, oltre a visite animate e laboratori per le scuole. Nell'ambito dei campi estivi “Estate al Museo” in
programma a Villa delle Rose, sono inoltre interamente dedicati all’artista francese due moduli “Teens” rivolti
a bambini e ragazzi dagli 11 ai 14 anni, ciascuno di durata settimanale. Visite con operatori didattici in tutte le
sedi del progetto sono inoltre previste per il pubblico generico.
In occasione della mostra al MAMbo, il museo pubblica un catalogo di agile formato, nono titolo della collana
Instant Book. Il racconto iconografico di tutte le fasi del progetto trova inoltre spazio in un volume
monografico che ripercorre l'intera carriera dell'artista francese, in uscita per Silvana Editoriale, a cura di
Danilo Eccher.
Infine, contestualmente al progetto speciale 2017 e al fine di valorizzare il Museo per la Memoria di
Ustica, suggestivo esempio di incontro tra testimonianza storica e trasfigurazione artistica, l'Amministrazione
sta lavorando all'elaborazione di un progetto che porterà anche all'adeguamento degli spazi al fine di
permettere lo svolgimento permanente di attività laboratoriali.
I luoghi del progetto speciale
A proposito di Ustica
Installazione permanente
Museo per la Memoria di Ustica | via di Saliceto 3/22
Anime.
Di luogo in luogo.
Mostra antologica
26 giugno - 12 novembre
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna | via Don Minzoni 14
Billboards
Affissioni in città
Giugno - novembre
Ultima
Spettacolo teatrale
27 - 30 giugno
Arena del Sole | via Indipendenza 44
Installazione
Ex bunker polveriera Giardino Lunetta Gamberini
26 giugno - 12 novembre
via Pelizza da Volpedo
Take me (I'm yours)
Progetto speciale
Autunno
Ex parcheggio Giuriolo | via Giuriolo 3
3
Christian Boltanski
Christian Boltanski è uno degli artisti contemporanei più famosi al mondo e, senza dubbio, quello che, più di
chiunque altro, ha saputo interpretare e raccontare in maniera viva e pulsante il tema della Memoria.
Il 30 maggio 1997, veniva inaugurata a Bologna, a Villa delle Rose la prima grande mostra italiana di
Boltanski, allora uno dei più interessanti e acuti artisti contemporanei; dieci anni dopo, lo stesso artista ritorna
a Bologna per realizzare una imponente e drammatica installazione alla Memoria della tragedia di Ustica.
In questi ultimi due decenni, Boltanski si è ulteriormente affermato come uno dei massimi artisti viventi: ha
esposto nei più prestigiosi musei del mondo e ottenuto i più ambiti premi internazionali e, con il ruolo di
Ambasciatore dell’Arte, ha rappresentato il proprio Paese - la Francia - nelle più importanti manifestazioni
culturali. Malgrado il successo ottenuto, non ha però dimenticato il rapporto con Bologna che, all’inizio della
sua carriera, lo ha voluto riconoscere come grande artista contemporaneo.
Danilo Eccher
Danilo Eccher è stato direttore della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento dal 1989 al 1994,
successivamente direttore della GAM di Bologna dal 1995 al 2000, realizzando la grande mostra per Bologna
Capitale Europea della Cultura. Nel 2001 è stato chiamato a Roma come direttore del nuovo MACRO,
che ha diretto fino al 2008, per poi passare alla direzione della GAM di Torino fino al 2014. È stato
commissario alla Biennale di Venezia nel 1993 e ha insegnato nelle Università di Bologna e ‘La Sapienza’ di
Roma. Ha realizzato mostre in Italia e all’estero con i più importanti artisti internazionali.
Di luogo in luogo.
E' dedicato a Christian Boltanski il progetto speciale 2017 del Comune di Bologna.
Da giugno a novembre un programma articolato in vari luoghi della città e curato da
Danilo Eccher.
Bologna, 20 aprile 2017. È dedicato a Christian Boltanski il progetto speciale che la città di Bologna
promuove in ambito culturale per l'anno 2017. L'autore francese, uno dei massimi artisti internazionali viventi,
è protagonista di un articolato programma di eventi riuniti sotto il titolo Anime. Di luogo in luogo, promosso
da Comune di Bologna (Area Cultura e Rapporti con l'Università e Istituzione Bologna Musei), e Emilia-
Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
e Regione Emilia-Romagna.
Il progetto, a cura di Danilo Eccher, si svolge da giugno a novembre attraverso un percorso scandito in vari
interventi e diversi luoghi della città, che consente di presentare l’opera di Boltanski in tutte le sue dimensioni
espressive: un’ampia mostra antologica al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, uno spettacolo
teatrale al teatro Arena del Sole, un'installazione presso l'ex bunker polveriera nel Giardino Lunetta
Gamberini e un progetto speciale all'interno dell'ex parcheggio Giuriolo.
Il progetto si pone in linea di continuità con le precedenti iniziative speciali che hanno reso omaggio all'opera
di grandi autori nazionali e internazionali accomunati da un significativo rapporto con Bologna: John Cage,
Gianni Celati, Romeo Castellucci e Pier Paolo Pasolini. L'approfondimento dell'opera di alcuni tra gli interpreti
più sperimentali e innovativi del nostro tempo, attraverso la produzione originale di progetti realizzati con il
coinvolgimento di istituzioni pubbliche e operatori culturali del territorio, distingue l’impegno della città come
un modello di riferimento nel panorama delle politiche culturali nazionali a favore della diffusione e la
valorizzazione della cultura contemporanea.
Anime. Di luogo in luogo, pensato con la stretta collaborazione ideativa dell’artista, si compone di diversi
momenti complementari in cui l’interazione tra arte contemporanea, tessuto urbano e società si sviluppa
intorno ai temi della memoria e del trascorrere del tempo inteso come ineluttabile passaggio tra la vita e la
morte. Concetti evocati dal titolo del progetto, che attraversa tempi, luoghi lontani, filosofie e religioni diverse.
Spiega il curatore Danilo Eccher: “Anima è un termine che, al singolare e nelle sue molteplici declinazioni,
si riferisce al principio vitale dell’uomo. Al plurale, il termine rimanda alla collettività, alle storie dei singoli
individui e alla Storia ma non manca di lasciare una prospettiva immaginaria per proiettare il presente nel
futuro, trasmettendo un fiducioso senso di continuità”.
La scelta di omaggiare Christian Boltanski assume una pregnanza di particolare rilievo simbolico per la
concomitante ricorrenza di alcuni anniversari che incrociano la storia di Bologna con quella di importanti
istituzioni culturali: 10 anni di MAMbo e del Museo per la Memoria di Ustica, 37 anni dalla strage di Ustica,
40 anni di Emilia-Romagna Teatro Fondazione. È dunque con una priorità urgentemente avvertita che questo
progetto intende radicarsi nel patrimonio storico, civile e culturale della città, generando una fertile relazione
tra memoria e contemporaneo.
Molteplici e profondi sono i legami che Boltanski ha stabilito nel corso della sua carriera con il capoluogo
felsineo, intrecciando alcune delle sue più celebri opere a momenti cruciali della storia cittadina. Ne è
esempio più alto l'installazione permanente A proposito di Ustica realizzata nel 2007 per il Museo per la
Memoria di Ustica, di cui questo progetto speciale intende sottolineare una rinnovata centralità nell'ambito
1
delle iniziative portate avanti dalle istituzioni culturali del Comune di Bologna.
Nato per volontà dell'Associazione Parenti Vittime di Ustica come luogo di esercizio della memoria e
dell'impegno per la ricerca della verità, questo spazio di struggente intensità emozionale testimonia fin dalla
sua origine quanto i linguaggi culturali contemporanei siano importanti per conoscere e trasmettere
attivamente il ricordo delle vicende passate verso le nuove generazioni.
Nel 1997, inoltre, la sede espositiva di Villa delle Rose ha ospitato la prima personale italiana dell'artista
francese dal titolo Pentimenti, a cura di Danilo Eccher, in cui fu esposta per la prima volta l’opera Les
regards, oggi visibile in un nuovo allestimento nella Collezione Permanente MAMbo. Direttamente ispirato
alla storia di Bologna, il lavoro riproduce su sottili fogli di poliestere le fotografie dei volti di partigiani e
partigiane che compongono il Sacrario della Resistenza di piazza Nettuno dove, nei giorni che seguirono la
Liberazione, i cittadini avevano collocato spontaneamente le foto dei loro cari fucilati.
Proprio da questi sguardi ritrovati di giovani vite spezzate, a metà giugno prende avvio il progetto con
l'intervento di arte pubblica di grande impatto visivo Billboards. Cinque immagini di essi, personalmente
selezionate dall’artista, sono riprodotte su numerosi tabelloni pubblicitari di vario formato, installati lungo le
principali strade periferiche della città, collegando idealmente i luoghi della memoria coinvolti nel circuito del
progetto.
Creando impreviste discontinuità visive e di senso nel panorama urbano, questi sguardi rianimati interrogano
la nostra consapevolezza del passato, attivando un processo di rammemorazione collettiva.
Nucleo centrale dell'intero progetto, la mostra antologica allestita al MAMbo dal 26 giugno al 12 novembre,
la più ampia mai organizzata in Italia con oltre 20 installazioni, rilancia il ruolo del museo non solo come
luogo di conservazione ed esposizione del patrimonio ma anche, e soprattutto, come luogo di ricerca e
produzione sulla cultura del presente.
L’ordinamento delle opere ripercorre la poetica di Boltanski da metà anni Ottanta fino gli anni più recenti e si
articola in sale che affrontano i temi su cui si è concentrata con intensa continuità la sua ricerca: la
scomparsa, il rapporto dialettico fra vita e morte, la fragilità della memoria e del ricordo, la scommessa contro
l'ineluttabilità dell'oblio, il senso di tragicità intrinseco alla storia.
L'imponente Sala delle Ciminiere, cuore del museo e dell'intero percorso espositivo, è occupata dalla
struttura labirintica dell’installazione ambientale Regard-Eyes: immagini sfocate di volti anonimi stampate in
bianco e nero su un tessuto trasparente di grande formato provenienti dall'archivio fotografico personale
dell’artista che, come conturbanti presenze fantasmatiche, il visitatore è invitato ad attraversare
abbandonandosi al flusso del tempo e della memoria.
Al centro della sala appare la straniante preziosità di Volver, una forma piramidale alta oltre tre metri
interamente ricoperta da coperte isotermiche dorate, materiali che richiamano le drammatiche immagini dei
primi soccorsi prestati ai migranti. Il dialogo stabilito da Boltanski tra le due opere sembra suggerire
un’immanente vicinanza tra le presenze/assenze di quei volti, di cui sopravvive solo uno sguardo
evanescente, e i migranti, odierni fantasmi senza nome, per la comune privazione della storia e dell’identità
individuali.
L’inaugurazione della mostra si svolge domenica 25 giugno alla presenza dell'artista.
Al concetto della transitorietà dell'esistenza umana e della ricostruzione di tracce di vita quotidiana è ispirata
anche l’installazione visibile da giugno nell'ex bunker polveriera del Giardino Lunetta Gamberini. La
costruzione militare di origine ottocentesca, prima di essere chiusa per motivi di sicurezza, negli ultimi anni
era divenuta un rifugio improvvisato di sconosciuti senza tetto, forse migranti disperati, ancora impossibilitati
a comprendere il significato della parola accoglienza. Scelto per il suo valore emblematico, il bunker diventa
per l'artista uno spazio ideale dove evocare i corpi di mute presenze, attraverso un'opera creata ad hoc.
All'interno del programma di iniziative per la celebrazione del trentasettesimo anniversario della Strage di
Ustica, martedì 27 giugno inaugura l'installazione performance Ultima, frutto della collaborazione di Boltanski
con lo scenografo Jean Kalman e il compositore Franck Krawczyk, che trasforma la sala principale del teatro
Arena del Sole, rivelandone inedite dimensioni espressive. La creazione è pensata come attraversamento di
uno spazio, di un luogo fortemente evocativo abitato da oggetti, voci, accadimenti sonori in uno scenario
creato dalla combinazione di elementi emotivamente coinvolgenti per quanto semplici ed essenziali.
Un viaggio nella memoria e nel tempo, in cui la vulnerabilità e la caducità della memoria vengono restituiti al
pubblico con un linguaggio che sa essere al contempo delicato e potente.
Ultima, aperta al pubblico nei giorni 28, 29, 30 giugno e realizzata grazie alla collaborazione fra ERT e
Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, rientra nella iniziative che celebrano i 40 anni di
2
attività di Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
Nel mese di settembre, per tre giorni Take me (I'm yours) vede Boltanski nel ruolo di curatore di un inusuale
esperimento di arte popolare che trasforma lo spazio dell'ex parcheggio Giuriolo in un contesto di arte
diffusa in cui gli spettatori sono invitati a interagire con l'arte o ad appropriarsene. Artisti affermati e giovani
emergenti sono invitati a realizzare multipli e oggetti da scambiarsi e donare al pubblico, in una visione ludica
e ironica dei processi di creazione di valore delle opere d'arte, che cerca di esplorarne modalità di diffusione
e distribuzione alternative alle leggi del mercato.
Il Dipartimento educativo MAMbo dedica inoltre alla mostra di Boltanski uno speciale allestimento nei propri
spazi, oltre a visite animate e laboratori per le scuole. Nell'ambito dei campi estivi “Estate al Museo” in
programma a Villa delle Rose, sono inoltre interamente dedicati all’artista francese due moduli “Teens” rivolti
a bambini e ragazzi dagli 11 ai 14 anni, ciascuno di durata settimanale. Visite con operatori didattici in tutte le
sedi del progetto sono inoltre previste per il pubblico generico.
In occasione della mostra al MAMbo, il museo pubblica un catalogo di agile formato, nono titolo della collana
Instant Book. Il racconto iconografico di tutte le fasi del progetto trova inoltre spazio in un volume
monografico che ripercorre l'intera carriera dell'artista francese, in uscita per Silvana Editoriale, a cura di
Danilo Eccher.
Infine, contestualmente al progetto speciale 2017 e al fine di valorizzare il Museo per la Memoria di
Ustica, suggestivo esempio di incontro tra testimonianza storica e trasfigurazione artistica, l'Amministrazione
sta lavorando all'elaborazione di un progetto che porterà anche all'adeguamento degli spazi al fine di
permettere lo svolgimento permanente di attività laboratoriali.
I luoghi del progetto speciale
A proposito di Ustica
Installazione permanente
Museo per la Memoria di Ustica | via di Saliceto 3/22
Anime.
Di luogo in luogo.
Mostra antologica
26 giugno - 12 novembre
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna | via Don Minzoni 14
Billboards
Affissioni in città
Giugno - novembre
Ultima
Spettacolo teatrale
27 - 30 giugno
Arena del Sole | via Indipendenza 44
Installazione
Ex bunker polveriera Giardino Lunetta Gamberini
26 giugno - 12 novembre
via Pelizza da Volpedo
Take me (I'm yours)
Progetto speciale
Autunno
Ex parcheggio Giuriolo | via Giuriolo 3
3
Christian Boltanski
Christian Boltanski è uno degli artisti contemporanei più famosi al mondo e, senza dubbio, quello che, più di
chiunque altro, ha saputo interpretare e raccontare in maniera viva e pulsante il tema della Memoria.
Il 30 maggio 1997, veniva inaugurata a Bologna, a Villa delle Rose la prima grande mostra italiana di
Boltanski, allora uno dei più interessanti e acuti artisti contemporanei; dieci anni dopo, lo stesso artista ritorna
a Bologna per realizzare una imponente e drammatica installazione alla Memoria della tragedia di Ustica.
In questi ultimi due decenni, Boltanski si è ulteriormente affermato come uno dei massimi artisti viventi: ha
esposto nei più prestigiosi musei del mondo e ottenuto i più ambiti premi internazionali e, con il ruolo di
Ambasciatore dell’Arte, ha rappresentato il proprio Paese - la Francia - nelle più importanti manifestazioni
culturali. Malgrado il successo ottenuto, non ha però dimenticato il rapporto con Bologna che, all’inizio della
sua carriera, lo ha voluto riconoscere come grande artista contemporaneo.
Danilo Eccher
Danilo Eccher è stato direttore della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento dal 1989 al 1994,
successivamente direttore della GAM di Bologna dal 1995 al 2000, realizzando la grande mostra per Bologna
Capitale Europea della Cultura. Nel 2001 è stato chiamato a Roma come direttore del nuovo MACRO,
che ha diretto fino al 2008, per poi passare alla direzione della GAM di Torino fino al 2014. È stato
commissario alla Biennale di Venezia nel 1993 e ha insegnato nelle Università di Bologna e ‘La Sapienza’ di
Roma. Ha realizzato mostre in Italia e all’estero con i più importanti artisti internazionali.
25
giugno 2017
Christian Boltanski – Anime. Di luogo in luogo
Dal 25 giugno al 12 novembre 2017
arte contemporanea
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Vernissage
25 Giugno 2017, h 19.30
Autore
Curatore